Specialità "tuffi"

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Etrusco
00martedì 28 aprile 2009 17:17
dal trampolino di 10 metri e 3m

TANIA CAGNOTTO MOLLA IL CAZZOTTO:
"DELLA CINA SI SAPEVA TUTTO DA ANNI, FIN DALL’ASSEGNAZIONE DEI GIOCHI: ORA SI VADA E BASTA”

– LA TUFFATRICE “AFFOGA” IL GOSSIP AL BACIO PELLEGRINI & MARIN:
“ROBA PATETICA”…



Alessandro Parini per “Il Giornale”





Tania Cagnotto
Nata a Bolzano il 15 maggio 1985.


Una ragazza normale che detesta gli eccessi. Ecco chi è Tania Cagnotto, già due volte campionessa europea dalla piattaforma dei 10 metri ma soprattutto due volte bronzo ai Mondiali dal trampolino dei tre. Ai Giochi di Pechino della prossima estate firmerebbe per salire sul podio di quest'ultima specialità «perché le cinesi (Guo Jingjing e Wu Mingxia, ndr) restano inarrivabili, a meno che non succeda qualcosa di impensabile». In questi giorni è a Torino, dove da venerdì a domenica si disputeranno gli Assoluti.

Partiamo proprio da Pechino, visti i recenti fatti di cronaca:
lei da che parte sta?
«Da quella della logica. Di questi problemi si sapeva da anni: possibile che si debba aspettare adesso per parlarne?
Se si è deciso di assegnare i Giochi alla Cina, si vada e basta: noi siamo atleti, non politici».


Lo sport serve però da sempre come cassa di risonanza per portare alla luce altri problemi.
«Non discuto la necessità di affrontare il tema dei diritti umani, ma le Olimpiadi sono un fatto di sport a tale devono rimanere. Io e i miei colleghi pensiamo a fare il meglio che possiamo nelle rispettive discipline: il resto non ci compete, almeno non in questo momento».

Pechino sarà la sua terza tappa olimpica: cosa le resta delle prime due?
«La meraviglia della prima, quando avevo solo 15 anni e Sydney mi pareva il paese dei balocchi. E un po' di delusione nella seconda, quella di Atene: non tanto per il risultato visto che ero arrivata in finale come mi ero prefissa, quanto per l'atmosfera che non mi aveva davvero coinvolto».

I prossimi saranno i Giochi della maturità, allora.
«Mi aspetto la perfezione assoluta dal punto di vista organizzativo e sogno una medaglia, certo. La piscina dove gareggeremo è spettacolare, l'abbiamo già sperimentata in Coppa del Mondo ed è un sogno: sembra di essere dentro un enorme acquario, non c'è nulla che vada migliorato. Per quel che mi riguarda, salire sul podio rappresenterebbe il mio oro».

Davvero essere figlia d'arte e allenarsi tutti i giorni con una leggenda come suo padre non le è mai pesato?
«Sì. Io mi tuffo perché mi è sempre piaciuto, non per emulare o battere papà. A dire il vero, non so nemmeno così tanto dei suoi risultati».



Continua a divertirsi anche allenandosi sei ore al giorno tra palestra e piscina, ripetendo all'infinito sempre gli stessi gesti?
«Se non fosse così, sarebbe giusto smettere. È però vero che rispetto a qualche anno fa il tuffarsi è diventato ormai un lavoro e lo stress è aumentato: bisogna rispettare le aspettative e, aumentato il livello della concorrenza, serve sempre spostare l'asticella più in alto. Non è facile».

Mai pensato di ricorrere all'aiuto di uno psicologo, come per esempio ha fatto Rocca nello sci?
«No. Riesco a gestirmi al meglio, soprattutto in gara. La tensione mi trasmette sensazioni positive: sbaglio più in allenamento che in gara. Devo migliorare nella tecnica, non nella testa».


Fino a quando ha intenzione di tuffarsi?
«Almeno fino a Londra 2012, poi vedremo».

Se le chiedessero un parere sul portabandiera italiano a Pechino?
«Dico Valentina Vezzali. Ha vinto tutto e più volte: per me il merito sportivo viene prima di ogni altra cosa».

Dovesse vincere una medaglia olimpica, ci sarebbe da aspettarsi un'esplosione di popolarità: la spaventa la cosa?
«Un po' sì e un po' no. Sono e intendo rimanere una ragazza normale, non amo il gossip e le copertine scandalistiche».

L'ambiente delle piscine ha però proposto recentemente storie da soap con protagonisti la Manaudou, Marin e la Pellegrini.
«Non mi è piaciuto nulla di quanto accaduto. Sinceramente, ho trovato il tutto abbastanza patetico: se questo è il prezzo della popolarità, preferisco rimanere sconosciuta».

Francesco Dell'Uomo, il suo fidanzato tuffatore che ha appena vinto il bronzo europeo nella piattaforma dai 10 metri, la pensa come lei?
«Certo. Si vive bene anche senza mettere in piazza i propri affetti».


Dagospia 10 Aprile 2008
Etrusco
00martedì 28 aprile 2009 17:17
+cecily+, 15/04/2008 9.54:







Assoluti Indoor
I protagonisti di Torino


Dai trampolini doppietta della Cagnotto da 1 e 3 metri col record di punti e conferme di Sacchin e Nicola Marconi. Dalla piattaforma successi di Marocchi e Dell'Uomo. Il Ct Cagnotto: "Grande edizione"




lunedì 14 aprile 2008



ROMA - Si sono svolti nel fine settimana a Torino, nella ristrutturata "Monumentale", i Campionati Italiani Indoor di tuffi. Davanti ad un pubblico entusiasta, che ha portato l'organizzazione a chiudere le porte per l'eccesso di affluenza, le stelle azzurre hanno fornito prove incoraggianti.
Su tutte ha brillato Tania Cagnotto, due volte bronzo mondiale dai tre metri e reduce dall'oro europeo dalla piattaforma. Prima il titolo nel trampolino 3 metri con il record personale di punti (359.80), poi quello da 1 metro (280.90). Conferme importanti sono arrivate dalla piattaforma, dove si sono imposti i qualificati olimpici Valentina Marocchi (285.10) e Francesco Dell'Uomo (422.50) e dai trampolini maschili, con i successi di Christopher Sacchin da 1 metro (420.45) e Nicola Marconi da 3 (427.15).
"E' stata una grande edizione - sottolinea soddisfatto il CT Giorgio Cagnotto - Dall'organizzazione, precisa e meticolosa, ai risultati tecnici: tutto è andato per il meglio. Abbiamo avuto una grande risposta da parte del pubblico che ha stimolato gli atleti. L'impianto è di grande qualità e sono sicuro che in un futuro molto prossimo potrà ospitare manifestazioni anche di carattere internazionale".
Purtoppo molti dei sicuri protagonisti degli Assoluti sono stati fermati da problemi fisici. "Siamo giunti a questo appuntamento dopo gli Europei di Eindhoven e in piena preparazione olimpica - spiega il Commissario Tecnico - Evidentemente non potevamo essere al meglio. Alla condizione non ottimale si sono aggiunti gli acciacchi di Francesca Dallapé, Maicol Scuttari e Giorgia Barp, senza dimenticare l'infortunata Maria Marconi, che sta recuperando dall'incidente di Eindhoven. Sono comunque soddisfatto delle prove di Tania Cagnotto, che sembra non risentire degli accomuli di fatica, di Nicola Marconi, che si conferma il trampolinista numero 1 in Italia, dei piattaformisti Francesco Dell'Uomo e Valentina Marocchi, che hanno eseguito dei salti eccellenti, e di Christopher Sacchin, che ha dimostrato di avere ancora ampi margini di miglioramento da 1 metro".
Il cittì esprime parole di elogio anche per i giovani. "Tommaso Rinaldi e Andrea Billi sono attesi dal salto di qualità che speriamo possano compiere nelle manifestazioni giovani di quest'anno - afferma Cagnotto - una menzione a parte per Andrea Chiarabini, atleta classe 1995 che si è classificato sesto dalla piattaforma con 263.35 punti: occhi puntati su di lui".
Il 27 aprile gli 8 azzurri qualificati per le Olimpiadi di Pechino (Tania Cagnotto, Nicola, Tommaso e Maria Marconi, Francesco Dell'Uomo, Francesca Dallapé, Noemi Batki e Valentina Marocchi) più "l'americano" Michele Benedetti si raduneranno in Florida per un collegiale prima di partecipare al Grand Prix Fina di Fort Lauderdale (8-11 maggio). La preparazione olimpica proseguirà con il Grand Prix di Roma (13-15 giugno) e con l'ultimo collegiale pre-partenza a Trieste.


http://www.federnuoto.it/tuffi.asp?p=articolo&id=14724




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