Stamane è morto a 92 anni Giorgio Albertazzi

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binariomorto
00sabato 28 maggio 2016 17:03
Giorgio Albertazzi morto.
Addio a pezzo di storia del Teatro


ROMA – Giorgio Albertazzi è morto e con lui se ne va un pezzo di storia del Teatro italiano del Novecento. L’attore e regista, ormai 92enne, si è spento questa notte nella sua casa di Pia De’ Tolomei, in Toscana. Ad agosto avrebbe compiuto 93 anni.

Il premier Matteo Renzi lo ha salutato alla inaugurazione della Biennale di Venezia: “E’ mancato un grande italiano, artista classico e controcorrente”.

Albertazzi è approdato sui palcoscenici dopo una controversa esperienza politica, Nel 1943 l’attore ha infatti aderito alla Repubblica di Salò e nel 1945, dopo la sconfitta della Rsi, è stato arrestato con l’accusa di collaborazionismo e di avere comandato, nei giorni immediatamente precedenti la Liberazione, un plotone d’esecuzione. Fu liberato nel 1947 grazie alla cosiddetta “Amnistia Togliatti“.

Toscano doc, nato a Fiesole il 20 agosto 1923, Albertazzi aveva debuttato nel 1949 con “Troilo e Cressida” di Shakespeare, sotto la regia di Luchino Visconti. Due anni dopo è al cinema col film “Articolo 519 Codice Penale” di Leonardo Cortese. L’anno dopo recita sia nel “Don Camillo” di Julien Duvivier che nel “Mercante di Venezia” di Pierre Billon e Giorgio Capitani.


Poi, con la radio e la televisione arriva anche la notorietà. Il quotidiano la Repubblica ne ripercorre la carriera:


Nel 1954 fu protagonista dello sceneggiato Rai Delitto e castigo, tratto dal capolavoro di Dostoevskij, e in cui recitava al fianco di Diana Torrieri e Bianca Toccafondi, regia di Franco Enriquez.

Nel 1956 l’attore toscano fu protagonista in altre prose tv, come Gli spettri di Henrik Ibsen, per la regia di Marco Ferrero, e nel Lorenzaccio di Alfred De Musset. Fino al 1961, anno in cui figura nel cast del film “Morte di un bandito”, Albertazzi fu presente nel cast di tutti gli sceneggiati di successo prodotti dalla televisione pubblica, come il Re Lear, L’idiota, Lo zio Vania e molti altri.

Tra il 1969 e il 1970, Albertazzi passò alla regia in tv e al cinema. Per la Rai diresse e interpretò Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, ottenendo un enorme successo. L’anno dopo invece diresse il film Gradiva, dove recitò al fianco di una giovane Laura Antonelli.

In televisione tornò poi nel nel 1974 con la serie Philo Vance, indossando i panni dell’investigatore creato da S.S. Van Dine. In quello stesso anno recitò nel film La nottata di Tonino Cervi.

Da questo momento in poi si dedicò quasi esclusivamente al teatro, pur con qualche apparizionesugli schermi del cinema. In televisione tornò solo nel 1989, con una sua opera, Gli angeli del potere.





Fonte: blitzquotidiano
possum jenkins
00martedì 28 giugno 2016 02:54
Riposa in pace [SM=x44471]
Arcanna Jones
00martedì 28 giugno 2016 21:52
Rip
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