solo oggi 5 morti
Uccide i due figli poi si dà fuoco
Pisa, nel raptus muore anche lui
Tragedia famigliare a Pisa. Un uomo ha ucciso a martellate i due suoi figli di 7 e 5 anni, poi è morto assieme a loro dandosi fuoco con della benzina. L'episodio è avvenuto al Cep, un quartiere popolare alla periferia di Pisa. Tra le ipotesi che possono avere provocato questo gesto, i forti dissapori con la compagna da cui ha avuto i due bambini. I tre corpi carbonizzati sono stati trovati poco distanti dall'auto dell'uomo.
Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, l'uomo, un ex fantino che ora svolgeva l'attività di maniscalco, ha portato con la sua auto i suoi figli Rachele e Tommaso, rispettivamente di 7 e 5 anni, sull'argine dell'Arno e li ha uccisi con un martello; quindi ha cosparso i loro corpi con della benzina che si era portato in una tanica e ha dato fuoco morendo assieme a loro.
I tre corpi carbonizzati sono stati trovati poco distanti dall'auto, una Daewoo Matiz bianca sul cui sedile posteriore sono state rinvenute tracce di sangue. Poco distante sul prato è stato recuperato il martello. Sembra che prima di agire l'uomo abbia chiamato alcuni parenti che lo attendevano per la cena e li abbia informati di ciò che stava per compiere. Sono stati loro a dare l'allarme e a permettere il ritrovamento dei corpi.
Un cugino di Simone, Matteo Bacci, ha raccontato gli ultimi minuti di vita dei piccoli e del familiare. "Lo aspettavamo a cena per festeggiare il compleanno di un cugino
che vive a Londra. Non vedendo arrivare Simone, sua sorella lo ha chiamato sul cellulare dicendogli se stesse arrivando o meno e gli ha chiesto di portarle gli occhiali, che aveva lasciato a casa. Simone ha risposto che non sarebbe arrivato perché aveva deciso di farla finita".
"I bimbi sono già andati, ora tocca a me", è stata l'ultima cosa detta al telefono ai familiari. "Quando sono arrivato nel luogo dove Simone aveva detto che si stava uccidendo, ho trovato fiamme basse e i corpi carbonizzati. Simone era accanto ai figli'', ha raccontato il cugino.
Ferrara, uccide madre e fratello
Poi va in Questura e si costituisce
Un'altra tragedia famigliare a poche ore da quella avvenuta a Pisa. Un ragazzo di 32 anni, Luca Vitali, ha ucciso la madre e il fratello a coltellate all'alba nella loro abitazione a San Bartolomeo (Ferrara). Il ferrarese attorno alle 8 e mezzo si è costituito presentandosi in Questura: "Ho ammazzato mia madre e mio fratello", ha detto agli agenti. La polizia scientifica e la squadra mobile hanno iniziato subito dopo il sopralluogo della villetta.
Si tratta di una famiglia di agricoltori, conosciuta in paese e definita "normalissima". L'assassino è sotto interrogatorio in Questura davanti al Pm di turno, Nicola Proto. Vitali avrebbe fatto da tempo uso di psicofarmaci e a quanto sembra sarebbe proprio questo dettaglio ad aver scatenato la furia omicida.
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casi precedenti...
Reggio C., uccise moglie: arrestato
All'omicidio assistette la figlia
Francesco Manti, l'uomo di 53 anni che il 19 settembre scorso a Montebello Jonico aveva ucciso la moglie, Orsola Nicolò, di 42, è stato arrestato dai carabinieri. E' stato lui stesso a telefonare al suo avvocato e a premettere di essere catturato. Manti ha consegnato la pistola con cui aveva ucciso la moglie, dicendosi pentito. All'omicidio aveva assistito la figlia di nove anni della coppia, che aveva subito telefonato ai carabinieri.
Nei sette giorni della fuga Manti, spiegano i carabinieri, ha vissuto in solitudine tra le montagne di Montebello Ionico, nascondendosi nei molti casolari della zona, uscendo all'imbrunire per raccogliere qualche frutto della terra per cibarsi, sentendosi ormai braccato dai tanti controlli che passavano palmo a palmo l'area in cui si ipotizzava potesse nascondersi ed effettivamente si trovava. L'uomo sarà tradotto presso la casa circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell'autorità giudiziaria competente.
Uccide moglie che gli vietava fumo
Nel Pisano, lei aveva 59 anni
Un pensionato ha ucciso la moglie che gli ricordava che non doveva fumare. L'uomo, Giovanni Galioto, 75 anni, ha raggiunto la moglie, Stella Minà, 59 anni, che lavorava come badante, con quattro colpi di pistola tra le mura di casa, a Montecalvoli di Santa Maria a Monte (Pisa). Poi ha atteso l'arrivo dei volontari della Misericordia e dei carabinieri ai quali ha consegnato l'arma, regolarmente denunciata.
La dinamica della tragedia è ancora al vaglio degli uomini dell'arma. Sembra che l'uomo abbia sparato con una pistola a tamburo, calibro 44, contro la donna, prima, per tre volte, all'interno dell'abitazione e infine sull'uscio di casa, dove Maria Minà stava tentando la fuga dopo aver cercato, già ferita, di disarmare il marito.
Il colpo mortale, secondo i primi accertamenti, sarebbe stato l'ultimo, sparato in direzione dell'inguine, che potrebbe aver reciso l'arteria femorale.
Secondo le testimonianze dei vicini i rapporti della coppia, originaria di Palermo e che si era trasferita da poco in Toscana per stare vicino al figlio carabiniere impiegato nella vicina stazione di Cascina, negli ultimi tempi erano abbastanza tesi, in modo particolare da quando l'uomo era stato costretto a smettere di fumare e la moglie faceva in modo che il marito seguisse la prescrizione dei medici.
Omicidio a Senigallia, marito uccide in strada la ex moglie
Ha ucciso l'ex moglie, Francesca Lorenzetti di 52 anni, con una coltellata alla schiena ed una al petto. Mattinata di sangue quella di oggi, intorno alle 9, in via Delle Viole a Senigallia di fronte all'ufficio postale. L'omicida, Renzo Mandolini un noto fisioterapista di Senigallia, ha ucciso la propria moglie, vicedirettore dell'ufficio postale, dopo averla attesa in strada. L'uomo le si e' avventato contro dandole prima una coltellata alla schiena e poi una al petto. I due erano separati da tempo. Alla base del gesto allora, forse, un raptus di gelosia o la voglia di tornare insieme però non ricambiata da parte della donna. Più tardi si è appreso che alla base del gesto vi sarebbero invece motivi finanziari. Residenti e passanti, alla vista della tragica aggressione con l'arma bianca, hanno chiamato il 118. Sul posto sono intervenute le ambulanze di Misa Soccorso e l'automedica di Ancona Soccorso. La donna è stata trattata sul luogo e quindi accompagnata d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale senigalliese. I medici ed il personale sanitario hanno cercato di far di tutto pur di strapparla alla morte ma le ferite riportate erano troppo profonde e gravi. La donna è spirata pochi minuti dopo il suo arrivo al nosocomio. L'uomo è stato bloccato ed arrestato poco dopo.
Marito uccide la moglie
Tragedia a Tegani, piccola frazione del comune di Montebello Jonico. Intorno alle ore 17.15, Francesco Manti ha sparato alla moglie Orsola Nicolò. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Melito Porto Salvo agli ordini del comandante Onofrio Panebianco.
MARITO UCCIDE MOGLIE E POI SI SPARA IN FRIULI
Il male di vivere contagia il Friuli e consegna alle cronache il terzo dramma familiare in poco meno di un mese. Oggi ad Attimis, un paesino della pedemontana, a pochi chilometri da Udine, un uomo di 52 anni, Lino Giacomini, ha ucciso la moglie, Avina Scuor, di 63, e poi si è suicidato. Per il doppio gesto ha utilizzato una pistola regolarmente detenuta.
I due corpi sono stati trovati dalla Polizia, in casa. E' stata la figlia della Scuor a dare l'allarme. Questa mattina si era recata a casa della madre dopo che non aveva avuto sue notizie negli ultimi due giorni. Trovata chiusa la porta e non udendo risposte ai suoi inviti ha chiamato il 113. Poi la tragica scoperta. I fatti potrebbero risalire, secondo le prime ricostruzioni, alla notte fra il 26 e il 27 dicembre. Giacomini e Scuor, originari di Taipana (Udine), si erano sposati nel 1989. Dal 1992 abitavano ad Attimis. In paese - secondo la testimonianza del sindaco Maurizio Malduca - erano conosciutissimi.
"Ma non sapevamo nulla del loro malessere - ha aggiunto - se non per una richiesta di lavoro di Giacomini avanzata un paio di mesi fa ai servizi sociali. Lei era pensionata e titolare della casa dove la coppia viveva. Mai pensavamo - ha aggiunto - di assistere a quello che abbiamo visto oggi. Un dramma che ha colpito l'intera collettività. In segno di lutto - ha spiegato - abbiamo sospeso il premio 'Notte di Natale' che doveva essere assegnato proprio questa sera".
Quello di Attimis è l'ultimo dramma di una serie tragica apertasi il 4 dicembre. Una catena rossa che non ha precedenti nella storia recente del Friuli.
A Tarcento (Udine), il 4 dicembre, un uomo di 38 anni, Michele Peressotti, ha ucciso prima il figlio di quattro anni e poi la moglie prima di rivolgere l'arma contro se stesso e togliersi la vita. Il secondo fatto è di appena tredici giorni fa.
A Molin Nuovo, alle porte di Udine, una donna di 41 anni, ha ucciso il figlio di sette e tentato di uccidere una figlia di nove, sopravissuta per miracolo ai terribili fendenti di un coltello da cucina.
DONNA UCCISA A COLTELLATE NEL BERGAMASCO, RICERCATO MARITO
Il cadavere di una donna ucraina di 43 anni, Natalia Holovko, è stato rinvenuto intorno alle 7.40 di questa mattina a Villa d'Adda (Bergamo). Il corpo era riverso a terra in una pozza di sangue nel garage dell'abitazione della vittima in via Cadipassere. La donna sarebbe stata uccisa con alcune coltellate all'addome. A notare il cadavere è stata una vicina di casa, che ha visto i piedi spuntare dall'autorimessa e ha dato l'allarme. La vittima viveva sola, dopo che si era separata dal marito, un italiano di 67 anni, anche lui residente a Villa d'Adda, che è ora ricercato dai carabinieri del Comando provinciale di Bergamo. Pare che i due avessero avuto una violenta discussione.
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potrei continuare per centinaia di post, ho scelto alcuni casi... a caso