per favore leggete attentamente fino in fondo prima di sparare!
So che quello che sto per scrivere potrà scatenare la rissa e le offese quasi personali.
Mi decido a scriverlo solo perchè, in qualche modo, alcune donne lo hanno già in parte scritto, qua, prima di me.
Premessa la condanna per la ignobile violenza sulle donne e ragion di più sulle ragazzine minorenni ed ancor meno, voglio ancora una volta richiamare il significato più accettato delle pene detentive ovvero la rieducazione ed il recupero alla normale socialità. Sul fronte della dissuasione dal delinquere, invece, lo Stato deve fare perno sulla immediatezza e certezza della pena. Sul fronte della prevenzione il campo deve essere governato dallo Stato sociale e dalla istruzione.
Fatto questo lungo pistolotto, eccomi a commentare la sentenza, per quanto su riportato.
Da un lato apprezzo l'attenuante quale riconoscimento di una condizione di degrado, e quindi della scarsa valutazione del livello di liceità comportamentale.
Apprezzo anche, in questa ottica, che con le attenuanti riconosciute le pene rientrano nella condizionale, con ovvio beneficio per il reinserimento, e soprattutto per la manaca esperienza carceraria che potrebbe, stante la situazione delle carceri italiane, peggiorare il livello di emarginazione sociale,
Quello che, a mio avviso, viene a mancare in questa situazione è un consistente ed imperante supporto socio-assistenziale per il recupero ( ma come dico spesso non si puo' gettare l'acqua sporca con il bambino dentro!).
Dall'altra parte, invece, non mi indigno per la lievità della pena (le attenuanti sono 6 mesi!) ma per il riconoscimento del fallimento della giustizia, fatto dai giudici in osservanza a quanto ho detto poco sopra.
Concludo che, onestamente, mi sarei maggiormente indignato per una riduzione di pena accordata ad un borghese figlio di papà, ... ma forse, in quel caso, non si sarebbe arribvati al processo per allungamento dei termini, prescrizione e provvisionali sottobanco!