TERMINAL

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PatrickBateman
00sabato 18 settembre 2004 03:19
Ho visto TERMINAL , l'ultimo film di Steven Spielberg, con Tom Hanks e Catherine Z Jones, tratto da un fatto di cronaco realmente accaduto: è la storia di un uomo che giunge a New York dai paesi dell' Est, ma una volta all'aereoporto scopre che nel suo paese è scoppiata una sorta di guerra civile e che mentre era in volo il suo paese ha bloccato tutti i passaporti dei cittadini, quindi non può muoversi dall'aereoporto in attesa di un visto o della fine dela guerra ... Fatto sta che è costreto a stazionare lì per 9 mesi e dunque fa dell'aereoporto di New York la sua dimora stabile .
Diventa un personaggio conosciuto ed amato da tutti ed è curioso il suo modo di ambientarsi a causa della differente cultura che si trova ad affrontare.
Il film, secondo il mio parere, è frizzante e carino nella prima parte, dove i comportamenti sociali di Tom Hanks vengono studiati e seguiti dalla regia in modo piuttosto originale e perchè no, analitico, facendo strappare allo spettatore diverse risate, più di una volta, la situazione è drammatica, ma l'umorismo nero di fondo tende a far prendere meno sul serio situazioni angoscianti ... La lettura è quindi particolare, perchè la scelta del regista avrebbe potuto vertere sulla drammaticità dell'evento, invece rende il tutto interessante, gradevole e simpatico ...
Nella seconda parte, invece, il film prende una direzione molto "mielosa" e fin troppo romanzata per una vicenda di tale calibro e la sceneggiatura perde di realismo e sopraggiunge persino la noia fino ad un finale fin troppo tirato per le lunghe ...
Le idee sono buone, ma secondo me è realizzato bene solo per metà.
Azzeccatissima la scena della cena all'aeroporto tra Hanks e la Z Jones, improvvisata grazie all'aiuto di funzionari/amici del protagonista.
Il film e' per il 99% girato all'interno di un aeroporto, la macchina da presa non esce mai da quel luogo e segue come un occhio simile a quello di un reality show tutte le gesta del povero disgraziato.
Spielberg gira bene un film non facile da girare, molto claustrofobico, ma si innamora troppo dei suoi personaggi e la sua regia viene fagocitata da se' stessa, a tratti un po' troppo manierista.
Pregevoli i titoli di coda e un'inusuale (fino alla fine) colonna sonora JAZZ.


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