Business e tanto spettacolo
La Fota vara la F.1 del futuro
A Bologna i team hanno celebrato l'accordo di ieri con la Fia. Briatore: "Una buona cosa per tutti, costruttori e tifosi". Montezemolo: "Ritrovata stabilità e unità. Vogliamo ridurre i costi e migliorare lo show". Magari con tre vetture per team: "A Rossi brillavano gli occhi? Ha fatto bene..."
Da sinistra Domenicali, Briatore e Montezemolo. Ansa
BOLOGNA, 25 giugno 2009 - Era stata pensata per un addio. Non alla F.1 ("La F1 siamo noì, avrebbero detto"), ma alla Fia e a Max Mosley, e di conseguenza a Bernie Ecclestone e ai suoi diritti commerciali. Era stata organizzata per un annuncio: un mondiale alternativo. E invece la conferenza stampa di Bologna si è trasformata in passerella per i team che sarebbero diventati per sempre i "ribelli" e invece, dopo l'accordo di Parigi di ieri, passeranno per i salvatori di uno sport così come è stato conosciuto per 60 anni. La pace tra i vertici del motorismo mondiale e i grandi costruttori trasforma l'evento in occasione per rendere gli onori delle armi a quel Mosley che ha tenuto loro testa per imporre regole capestro per i più ricchi e un budget cap che avrebbe "trasformato la F.1 in una GP3".
PASSERELLA — In una saletta dell'aeroporto di Bologna, il presidente Fota Luca di Montezemolo ha radunato le otto scuderie: il vicepresidente John Howett (Toyota, rappresentata anche da Yoshiaki Kinoshita), il boss Renault Flavio Briatore, Stefano Domenicali per Ferrari, Martin Whitmarsh per McLaren, Mario Theissen per Bmw, Christian Horner per Red Bull, Franz Tost per Toro Rosso, Nick Fry per BrawnGP (assente Ross Brawn), presente anche il segretario Fota Simone Perillo. Poi il trasferimento in un adiacente hotel. Una passerella di dichiarazioni, di circostanza, per ciascuno. La sintesi racconta di un clima di soddisfazione. Business is business, e il business è salvo, e con lui lo sport.
La riunione Fota in un hotel di Bologna. Ap
UN GRAZIE A MAX — "Abbiamo ottenuto un grande risultato - dice Howett - avremo un mondiale stabile, con i migliori piloti, le migliori macchine, i migliori team, le migliori piste". Flavio Briatore incalza: "Ciò che abbiamo ottenuto è positivo. Per la Fia, la F.1, i team, il pubblico. E per lo spettacolo. Dopo mesi di dissidi, nel momento in cui Mosley va in pensione da presidente, dobbiamo ringraziarlo per ciò che ha fatto e augurargli buona fortuna. Lavoreremo per un accordo, che vale almeno fino al 2012 ma che abbiamo interesse a prolungare, con la Cvc, la società di cui Ecclestone ha il 20% e che detiene i diritti commerciali. Finora si è parlato troppo di politica. Dobbiamo aumentare gli spettatori e bilanciare ciò che i team spendono e ciò che incassano. La F.1 deve diventare un centro di profitto. Non esiste che gli attori di un film paghino, per recitare, più di ciò che incassano, come i Blues Brothers. Dovremo ridurre i costi e aumentare le entrate. E riportare le corse sui circuiti che contano, in Italia, Germania, Francia.
A Silverstone c'era il pieno, a Istanbul i piloti conoscevano gli spettatori per nome. Di solito succede il contrario. Capisco che magari la Turchia porta più soldi, ma deve contare anche la cultura motoristica".
L'IPOTESI VALENTINO — Le spese caleranno in maniera "significativa - dice Horner - tra il 15 e il 25% in due anni". Ma la sintesi la fa Montezemolo: "Abbiamo riportato la stabilità nello sport e l'unità nei team. Con la voglia dei grandi costruttori di continuare a investire in F.1. Siamo stati coerenti, e abbiamo ricevuto entusiasmo dalla gente, dalla stampa, dai siti. Il nostro campionato alternativo avrebbe avuto un grande successo. Ma siamo contenti di questa soluzione. Ora ci auguriamo un accordo commerciale con la Cvc, che senza la pace di ieri avrebbe perso il suo business. La fine delle polemiche e l'atmosfera positiva consentono di lavorare ai nostri obiettivi, che sono il miglioramento dello spettacolo e la riduzione dei costi. Dobbiamo ringraziare in primo luogo il consiglio mondiale della Fia per l'atteggiamento costruttivo, e anche Mosley per quello che ha fatto per la F.1, soprattutto per la sicurezza. È doveroso farlo". Quali le nuove idee? Si è parlato di stop al rifornimento di benzina in corsa, gare più corte, più contatti col pubblico, qualifiche più spettacolari. E magari di tre macchine per scuderia: "È un'idea che ci piace. Abbiamo in mente anche dei nomi". A Valentino Rossi alla sola idea gli brillavano gli occhi, si fa notare: "Ha fatto bene", risponde Montezemolo. Si vedrà se il matrimonio del secolo sarà possibile.
da:
www.gazzetta.it/Motori/Formula1/25-06-2009/business-tanto-spettacolo-506072277...