GOLD COAST (Australia), 6 gennaio 2006 - Ci voleva Flavia Pennetta per fermare Martina Hingis. Ci voleva la 23enne brindisina, numero 23 del mondo, per alzare l'asticella delle difficoltà troppo in alto per l'ex numero uno del mondo, che a Gold Coast (175.000 dollari, cemento) sulla strada della semifinale aveva già battuto Vento, Koukalova e Llagostera Vives, tre avversarie comunque di discreto livello.
E stava battendo anche Flavia Pennetta la 25enne elvetica, cinque Slam in bacheca nella prima vita agonistica. Dopo aver dominato (6-1) il primo set, la Hingis ha servito per il match sul 6-5 del secondo. Il ritorno della brindisina e un problema muscolare ai flessori della gamba sinistra (per il quale ha dato forfait in doppio) hanno fatto però invertire la rotta al match. La Pennetta ha raggiungo il tie-break, lo ha vinto facilmente (7-2), ed altrettanto facilmente ha portato a casa la terza frazione, chiusa per 6-2.
"Non ci si può aspettare che il fisico risponda alla perfezione dopo uno stop di tre anni. Flavia comunque ha giocato un grand match, abbiamo offerto un ottimo spettacolo e tutti si sono divertiti": così la Hingis, che da lunedì sarà impegnata a Sydney, in conferenza stampa. La sconfitta (la seconda in carriera contro una tennista italiana contro 16 successi, aveva perso nel 1996 con la Farina) non le ha tolto il sorriso.
Mentre la vittoria ha senz'altro allargato quello già bello della Pennetta, ora attesa da una finale possibile contro la ceca Safarova, più indietro di lei nel ranking Wta (è numero 47) e di cinque anni più giovane (è nata a Brno il 4 febbraio 1987), anche se capace di sovvertire il pronostico già in semifinale rifilando un secco 6-4 6-2 alla russa Safina, numero tre del seeding. Il match è inedito.