Cresce la "possibilità che in Europa trovino spazio nuovi attacchi eclatanti sullo stile di quelli di Parigi".
Preoccupa anche il ruolo delle donne nel Califfato.
I servizi segreti - in genere sempre prudenti - questa volta non temono di sbilanciarsi. Sanno che l'Italia sta giocando la sua partita più importante in Libia, teatro conteso dai francesi e sul quale ha una forte influenza l'Egitto.
Infiltrazioni dai Balcani. "Il rischio di infiltrazioni terroristiche nei flussi migratori, che quanto alla direttrice nordafricana, nonostante ricorrenti warning, non ha trovato specifici riscontri, si presenta più concreto lungo l'asse della rotta balcanica". Per la rotta balcanica la nostra intelligence evidenzia, in particolare, "le vulnerabilità di sicurezza legate all'imponente flusso di profughi provenienti dal teatro siro-iracheno; la centralità della regione quale via di transito privilegiata bidirezionale di foreign fighters, oltre che quale zona di origine di oltre 900 volontari arruolatisi nelle file del jihadismo combattente; la presenza nell'area di realtà oltranziste consolidate, in grado di svolgere un ruolo attivo nella radicalizzazione dei migranti".
È emersa inoltre l’operatività di sodalizi brindisini attivi nel trasferimento di migranti dalle coste della penisola balcanica meridionale verso il nostro Paese. Si tratta di ex contrabbandieri di tabacchi lavorati esteri, esperti scafisti capaci di eludere la sorveglianza marittima, che utilizzerebbero imbarcazioni veloci di limitate dimensioni (non oltre le venti persone) intercettando una domanda in grado di sostenere costi elevati di viaggio".
Rischio attentati. "La minaccia, che può concretizzarsi per mano di un novero diversificato di attori, rende il 'rischio zero' oggettivamente impossibile...". "È da ritenersi elevato - scrivono gli 007 nella relazione - il rischio di nuove azioni in territorio europeo, ad opera sia di emissari, inviati ad hoc, inclusi foreign fighters, sia di militanti eventualmente già presenti (e integrati/mimetizzati) in Europa, che abbiano ricevuto ispirazione e input da attori basati all’esterno dei Paesi di riferimento".
Attacchi stile Parigi. Cresce la "possibilità che in Europa trovino spazio nuovi attacchi eclatanti sullo stile di quelli di Parigi, ma anche forme di coordinamento orizzontale tra micro-cellule, o azioni individuali sommariamente pianificate e per ciò stesso del tutto imprevedibili".
Italia sempre più esposta. "L'Italia è un target potenzialmente privilegiato sotto un profilo politico e simbolico/religioso, anche in relazione alla congiuntura del Giubileo straordinario; terreno di coltura di nuove generazioni di aspiranti mujahidin, che vivono nel mito del ritorno al califfato e che, aderendo alla campagna offensiva promossa da Daesh, potrebbero decidere di agire entro i nostri confini".
Le donne del jihad combattente. I servizi segreti dedicano un intero capitolo al ruolo delle donne nel Califfato. "la presenza di donne nel terrorismo di matrice jihadista ha conosciuto una rapida espansione in concomitanza con l’affermarsi di Daesh, come dimostrato dal crescente numero di aspiranti mujahidat europee, per lo più giovani e di varia estrazione sociale, che tentano di raggiungere il teatro siro-iracheno. Il loro compito principale è quello di essere mogli e madri dei mujahidin : a questo fine, scopo del viaggio è solitamente il ricongiungimento con il proprio coniuge già sul fronte o l’unione con un militante conosciuto anche via internet nel jihad al nikah (“matrimonio per il jihad”), in adesione ai proclami di Daesh nei quali si esortano le musulmane a contribuire al popolamento del Califfato e ad “allevare” le nuove generazioni, nonché a sostenere il morale dei combattenti. Tuttavia, non mancano casi di estremiste impegnate in attività di proselitismo e reclutamento (soprattutto on-line, ove esisterebbero dei circuiti ad “esclusivo” ambito femminile), di supporto logistico (ad esempio, trasportando denaro) e di natura operativa.
Reducismo e foreign fighter. "Massima vigilanza informativa è stata pertanto riservata al pericolo derivante dal possibile arrivo di returnees o dai movimenti di commuters – soprattutto ove si tratti di soggetti dotati di titoli di viaggio che consentono loro di muoversi liberamente in area Schengen – già residenti sul nostro territorio o in altri Paesi europei". Si tratta di soggetti in grado di viaggiare più volte dal teatro di Jihad all'Occidente e viceversa, sfuggendo alle maglie dei controlli.
Articolo completo da "Repubblica"
Personalmente, ritengo che non abbiano neanche piu’ bisogno di attacchi eclatanti. Quelli servono solo per attirare l’attenzione e incrementare il proselitismo, cose che hanno gia’ ampiamente ottenuto.
Sono gia’ riusciti a:
-Portare l’Europa al collasso economico e politico
-Dividere i paesi dalla tanto faticosamente raggiunta Unione Europea
-Metterli l’uno contro l’altro (vedi Francia e Gran Bretagna), istigando guerre interne
-Far circolare terroristi e reclutatori in totale liberta’
-Esportare qui la massa maggiore di islamici inutili nei loro paesi d’origine, teste calde e cosiddetto “popolo bue”, qui invece ottimi adepti radicalisti atti a seguire pedissequamente la sharia e a ripopolare il nostro continente coi loro figli, che sfornano come conigli. Visto che la poligamia e’ incentivata dalla sharia stessa, il numero di donne importate qui e’ infatti meno di un terzo rispetto a quello degli uomini, tutti giovani e aitanti e tracimanti testosterone...
L’invasione e’ felicemente in atto e benaccetta da politica e religione (persino quel co****** del papa ha avuto la trovata che: "È in atto un'invasione araba dell'Europa, ma non è per forza un male" Link).
Le future generazioni saranno sempre piu’ di mussulmani, fino all’estinzione delle altre “speci”.
Gioco fatto.