Torino Film Festival, vince il "beckettiano" "Either Way" di Sigurdsson

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killing zoe
00domenica 4 dicembre 2011 10:56
Viene dal freddo il vincitore del 29° Torino Film Festival: trionfa l'islandese "A Annan Veg/Either Way" di Hafsteinn Gunnar Sigurdsson, che concorreva anche per il Premio Cipputi. Un film "beckettiano": nella desolazione metafisica del paesaggio islandese, la storia di due operai della manutenzione stradale che cercano di ammazzare il tempo parlando e pensando alle donne e, forse, crescendo un po'. Sullo sfondo, gli anni 80 con qualche eco di musica pop e i panorami magnifici e disabitati dell'isola nordica. Il vincitore, definito dai critici "un laconico erede swl Kaurismaki prima maniera" al suo primo lungometraggio costellato di gag raggelate, alcuni momenti buffi e sospesi e caratterizzato da una regia precisa e consapevole, sarà stasera sul palco della cerimonia conclusiva per ritirare il premio. Allo stesso film è stato dato anche il Premio Holden per la sceneggiatura.
Il Premio della giuria è andato a "17 filles" delle sorelle francesi Delphine e Muriel Coulin, vicenda ambientata in una città portuale della Bretagna dove Camille convince le sue amiche a rimanere incinte nello stesso momento, a pari merito con "Tayeb, khalas, yalla / Ok, Enough, Goodbye" di Rania Atieh e Daniel Garcia, originale e caustica riflessione di un "bamboccione" mediorientale.
Il Premio Cipputi se l'è aggiudicato invece "Le vendeur" del canadese Sebastien Pilote, curioso (specie nella città della Fiat) film che narra le vicissitudini di Michel, vedovo che da 16 anni è il "miglior venditore" di auto del Quebec e che da dietro le vetrine della concessionaria vede avanzare intorno a sé i segni della crisi. Sempre a "Le vendeur" è andato anche il Premio Fipresci.
Il Premio del pubblico Valdata è stato poi assegnato alla storia di cancro e leggerezza "50/50" di Jonathan Levine, il Premio Bassan (per la scenografia) ad "Attack the Block" di Joe Cornish, il Premio Gandhi al tedesco "Vergiss dein Einde/Way Home" di Andreas Kannengiesser. Miglior documentario italiano è stato proclamato "L'orogenesi" di Caldwell Lever. Miglior documentario internazionale "Les éclats (Ma gueule, ma révolte, mon nom)" di Sylvain George.



di CLARA CAROLI
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