Re: Re:
raggio di luna78, 11/12/2016 13.38:
Io faccio questo ragionamento, le ultime elezioni politiche sono state vinte seppur di poco dal Pd, queindi il nuovo premier deve essere trovato all'interno del Pd.
Ora però, visto il fallimento di Renzi e il suo calo di consensi e pure le spaccature createsi all'interno del Pd, sarebbe meglio che il nuovo premier e i suoi ministri venissero scelti in quella minoranza dem che all'interno del Pd avevano criticato le manovre renziane su Buna Scuola, Job's Act, manovra di stabilità e non ultimo le manovre sulla riforma costituzionale.
Quindi largo a Fassina, Cuperlo, Civati, Speranza e fuori Ascani, Renzi, Boschi, Verdini, Alfano e tutto il Giglio Magico
Ma tu credi davvero che il governo faccia autocritica?
Ma nemmeno per sogno, intanto Mattarella ha affidato l'incarico a Gentiloni, che con il solito rituale "accetto con riserva" chiederà la fiducia alla stessa maggioranza del governo Renzi, quindi non dovrebbero esserci grandi sconvolgimenti.
L'obiettivo sarà l'ovvia legge elettorale e portare a termine la legislatura, o comunque durare più a lungo possibile per poter piazzare alcune nomine importanti previste nel 2017.
Sono in scadenza infatti i vertici di Eni, Enel, Terna, Poste, Leonardo-Finmeccanica.
Fra le scadenze più importanti c’è anche quella del governatore della Banca d’Italia: il mandato di Ignazio Visco scadrà infatti a fine 2017
Per la fine del 2017 il nuovo governo dovrà occuparsi anche di Consob dove però il mandato dell’attuale presidente, Giuseppe Vegas, non è rinnovabile, prima però, andrà sostituito il commissario Paolo Troiano da poco dimissionario.
E poi il governo dovrà occuparsi anche dei vertici dell’Agcom dove il consiglio presieduto da Angelo Cardani è a ranghi ridotti dopo la prematura scomparsa del commissario Antonio Preto.
Quindi come vedi, la posta in palio è troppo alta per dare spazio ai malumori degli elettori,
al massimo elargiranno qualche zuccherino elettorale.