WASHINGTON - "In Italia ci sono 4 milioni di immigrati, tra cui moltissimi giovani che lavorano da mattina a sera e anche di notte.
L'Italia è un paese che offre lavoro a certe condizioni a certe persone, evidentemente non c'é domanda per questi tipi di lavoro da parte di altri".
E' quanto ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nella conferenza stampa al termine del International Monetary and Financial Committee del Fondo Monetario Internazionale invitando dunque a domandarsi se l'Italia "é un paese in disoccupazione o in piena occupazione?".
"Non mi risulta che tra i giovani immigrati ci sia disoccupazione, è tutta gente che lavora tantissimo", ha aggiunto e a chi gli chiede se sia il caso di chiudere all'immigrazione o se i giovani italiani debbano adeguarsi, Tremonti replica secco: "escludo la prima ipotesi".
ANSA
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Per Tvemonti quindi il modello di sviluppo è il lavoro nero, sottopagato e senza misure di garanzia e sicurezza, fatto da persone che sono disposte a tutto.
Coincide con i dati Istat, che danno un calo netto di 150.000 persone occupate, rislutante da un calo di 300.000 italiani ed un aumento di 150.000 immigrati.
I commentatori superficiali a questi dati ripetono come un ritornello il solito luogo comune (ovviamente senza alcun sostegno reale): "sono lavori che gli italiani non vogliono fare".
Certo, non vogliono farli a quelle "certe" condizioni che dice Tvemonti; se non ci fossero i bisognosi e disperati che sono pronti ad accettare tutto, invece di quelle "certe" condizioni se ne offirebbero altre che sarebbero accettabili da tutti.