Studio della Cornell University:
si versa più liquido nei recipienti
bassi e larghi che in quelli oblunghi. Colpa di un'illusione ottica
di ALESSIO BALBI
Il professor Brian Wansink
ROMA -
Se volete evitare di alzare il gomito, scegliete bicchieri stretti e lunghi: avrete la sensazione di bere di più. Se invece il vostro scopo è indurre il barman a versarvi dosi più generose, pretendete un bicchiere basso e largo. Il consiglio, ideale per il veglione di Capodanno, viene dalla Cornell University, ed è stato appena pubblicato sul British Medical Journal.
Secondo uno studio condotto da Brian Wansink, professore di marketing, economia e scienze nutrizionali, nei bicchieri tozzi e ampi finisce dal 20 al 30 per cento di liquido in più. Colpa, o merito, di un illusione ottica che inganna anche i professionisti del drink: le persone tendono mediamente a percepire le linee verticali come più lunghe di linee identiche messe in orizzontale.
Allo stesso modo, "
si stima generalmente che i bicchieri alti contengano più liquido di quelli larghi con pari volume", spiega Wansink."Si bada all'altezza del liquido che si sta versando senza tenere nella giusta considerazione l'ampiezza. Né la pratica, né la concentrazione riescono a correggere questa sovrastima".
Lo studio è valorizzato dall'osservazione dei comportamenti di quasi duecento studenti e di un'ottantina di barmen, ai quali è stato chiesto di versare uno shot di bevanda alcolica in contenitori di varia forma. Gli studenti hanno versato mediamente il 30 per cento in più di liquido nei bicchieri bassi e larghi, mentre i professionisti hanno ecceduto del 20 per cento. Dopo dieci tentativi, l'errore veniva corretto, ma di poco: gli studenti hanno continuato a sbagliare dose del 26 per cento, i barmen del 10 per cento.
"Dunque, usate bicchieri alti, o bicchieri con l'indicatore di livello stampato sul vetro", è il consiglio di Wansink ai gestori di bar.
Mentre ai genitori consiglia contenitori oblunghi per le bevande gasate e tazze larghe per il latte e altre bibite salutari
repubblica
ehm.... certo che studiare fa bene... soprattutto su temi vitali...