Unabomber, "Esaminiamo indennizzo"

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KayScarpetta
00giovedì 16 ottobre 2003 03:38

Pisanu: se qualcuno chiede risarcimento

"Se terrorista è colui che semina indiscriminatamente terrore, Unabomber può esserlo". Per questo il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu assicura che nel caso in cui i genitori della piccola Francesca Girardi, ferita dallo scoppio di un evidenziatore nel Trevigiano, presenteranno istanza alla commissione del Viminale per le vittime del terrorismo e della mafia "la domanda verrà esaminata subito".
Ma, secondo quanto riferisce il Viminale, non risulta ancora presentata alcuna istanza alla prefettura di Treviso. "Non appena sarà formalmente presentata dai genitori - si precisa - il ministero dell'Interno assicurerà la massima celerità nell'esame".
Riguardo alla concessione di benefici a favore di persone rimaste ferite a seguito di attentati da parte di "Unabomber", il Viminale precisa che ad oggi risultano presentate due sole istanze, una presso la prefettura di Pordenone, l'altra presso quella di Treviso, rispettivamente dalle signore Anna Pignat e Annita Buosi, tuttora in fase di istruttoria. Solo dopo la conclusione dell'istruttoria le istanze potranno essere sottoposte all'esame della commissione consultiva per le vittime del terrorismo e della mafia presso il Ministero dell'Interno.


KayScarpetta
00giovedì 16 ottobre 2003 03:40
"Vogliamo sapere se ne abbiamo diritto"


Alcune vittime di Unabomber, l'attentatore che opera nel Nord-Est dal 1993, rivendicano il risarcimento previsto dalla legge per i fatti di terrorismo. Ad aprire questo nuovo capitolo è la mamma della vittima più giovane, Francesca, una bambina di nove anni, l'ultima colpita in ordine di tempo. "Quello che ha colpito mia figlia è un attentato, ma lo Stato non ha fatto niente. Io vorrei sapere se mia figlia ha diritto o no al rimborso", ha detto.
Il 25 aprile scorso sua figlia ha raccolto sul greto del Piave, in provincia di Treviso, un pennarello giallo dentro cui Unabomber aveva nascosto una carica esplosiva. La piccola, che ha perso un occhio e la funzionalità di una mano, ha dovuto subire una serie di interventi chirurgici, non ancora conclusa. Dopo la formulazione dell'aggravante della finalità terroristica negli attentati di Unabomber, secondo la prefettura di Treviso, sussisterebbero per le vittime i requisiti per il risarcimento danni, anche se l'ultima parola spetta alla competente commissione ministeriale istituita presso il Viminale. "Se dovesse arrivare una richiesta anche da parte della famiglia di Francesca - hanno fatto sapere dalla prefettura, riferendosi proprio al caso della bambina - esisterebbero analoghe possibilità a quelle della signora Buosi".

Dopo 30 attentati compiuti dal 1993 ad oggi tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, dal maggio scorso è operativa presso l'aula bunker di Mestre una task force che si sta dedicando a tempo pieno alle indagini su Unabomber avvalendosi anche del supporto delle strutture territoriali e specialistiche delle due forze di polizia. Venti uomini scelti tra le strutture che si sono occupate del bombarolo in questi anni, tra le Questure e i Comandi provinciali dei Carabinieri di Udine, Pordenone, Treviso e Venezia che rispondono solo ed esclusivamente alla Procura di Trieste e a quella di Venezia . "Il coordinamento funziona - ha detto il procuratore generale di Venezia, Ennio Fortuna - Confido, auspico e spero che il coordinamento porti all'accertamento delle imprese finora fatte da Unabomber".

"Abbiamo di fronte una persona senza scrupoli, un terrorista nel vero senso della parola, senza connotati politici, che potrebbe ancora agire proprio approfittando di fughe di notizie, vere, false o parziali che siano o di informazioni sugli elementi finora raccolti dagli inquirenti". Con queste parole il Procuratore distrettuale di Trieste, Nicola Maria Pace, responsabile delle indagini sugli attentati avvenuti in Friuli e attribuiti al misterioso Unabomber, ha confermato la linea concordata con gli inquirenti veneziani, tesa a mantenere il massimo riserbo sui risultati finora raggiunti.



giannicchedda81
00giovedì 16 ottobre 2003 09:28
come si fa a pensare ai soldi in questo caso?una forma di consolazione?BOH!
eevee
00giovedì 16 ottobre 2003 14:12
Re:

Scritto da: giannicchedda81 16/10/2003 9.28
come si fa a pensare ai soldi in questo caso?una forma di consolazione?BOH!



ti sei mai chiesto perché i medici sono tutti assicurati?
perché c'è sempre uno in famiglia che si sveglia e chiede o fa chiedere soldi in qualunque circostanza

labyrint
00giovedì 16 ottobre 2003 15:12
Re:

Scritto da: giannicchedda81 16/10/2003 9.28
come si fa a pensare ai soldi in questo caso?una forma di consolazione?BOH!


Se gli interventi chirurgici sono costati + di quanto si abbia a
disposizione, è normale pensare ai soldi.
Iperspammone
00giovedì 16 ottobre 2003 15:15
Due cose.
E' una bambina che, volente o nolente, avrà sempre bisogno di assistenza (gli manca mezza mano ed un occhio), lasciando stare il trauma psichico che sicuramente si ripercuoterà sulla crescita.
Seconda cosa, se si è equiparato unabomber al terrorismo, per l'uno come per l'altro sono previsti risarcimenti.

Volete non pensarci, ma il problema monetario in alcuni casi è molto pesante.

eevee
00giovedì 16 ottobre 2003 15:19
in questo caso, in alcuni casi, posso anche capire
anche se un aiuto da parte dello stato sarebbe stato meglio darlo in silenzio

sarà colpa del mio carattere, non chiederei mai nulla e mi meraviglio ogni volta che in circostanze così dolorose ci sia sempre qualcuno che monetizza
Iperspammone
00giovedì 16 ottobre 2003 15:32
Re:

Scritto da: eevee 16/10/2003 15.19
in questo caso, in alcuni casi, posso anche capire
anche se un aiuto da parte dello stato sarebbe stato meglio darlo in silenzio

sarà colpa del mio carattere, non chiederei mai nulla e mi meraviglio ogni volta che in circostanze così dolorose ci sia sempre qualcuno che monetizza



Concordo con te, l'aiuto forse era meglio passarlo in silenzio, anche se dubito molto del silenzio di tutti e delle eventuali manipolazioni a posteriori.
labyrint
00giovedì 16 ottobre 2003 15:34
Re:

Scritto da: eevee 16/10/2003 15.19
in questo caso, in alcuni casi, posso anche capire
anche se un aiuto da parte dello stato sarebbe stato meglio darlo in silenzio

sarà colpa del mio carattere, non chiederei mai nulla e mi meraviglio ogni volta che in circostanze così dolorose ci sia sempre qualcuno che monetizza



io sono contrario quando si monetizza in cambio di giustizia,un
pò come ha fatto il padre di una delle "vittime" di Michael Jackson, che
si è "accontentato" di qualche miliardo per chiudere la causa.
[SM=x44463] [SM=x44463] [SM=x44463]
giannicchedda81
00giovedì 16 ottobre 2003 15:37
Re: Re:

Scritto da: eevee 16/10/2003 14.12


ti sei mai chiesto perché i medici sono tutti assicurati?
perché c'è sempre uno in famiglia che si sveglia e chiede o fa chiedere soldi in qualunque circostanza



hai ragione...
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