Vertice Italia-Francia

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fabius039
00martedì 26 aprile 2011 21:38

Interessanti dichiarazioni di Berlusconi al termine dell'incontro con Sarkozy:



"La Francia ogni anno accoglie 50 mila migranti. L'Italia una media di 10 mila. Lo sforzo della Francia è quindi 5 volte superiore. Di questo siamo consapevoli e da parte nostra non c'é nessuna volontà di accusare la Francia" di inadempienze. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa seguita al vertice italo-francese a Villa Madama con Nicolas Sarkozy."
ANSA

Quindi perchè Maroni ha strepitato tanto contro la Francia egoista ed inospitale, ed è andato a Bruxelles a prendersi i pesci in faccia? Mah!

Ed è anche interessante scoprire che ogni anno accogliamo solo 10 mila migranti. Pensare che solo l'ultimo decreto flussi ne prevede 100 mila..
E visto che ci sono oltre 4 milioni e mezzo di stranieri in Italia, a 10 mila all'anno si vede stanno entrando da 450 anni, e non ce ne siamo mai accorti.
Solo di cinesi ne entrano circa 15 mila all'anno (quelli ufficiali, quelli reali chissà).

Chissà cosa voleva dire il nostro (nostro? sembra che viva in un altro paese..), boh!
fabius039
00martedì 26 aprile 2011 21:59
LIBIA - Berlusconi: No bombe, solo razzi

LIBIA: BERLUSCONI, NON CI POTEVAMO SOTTRARRE A RAID

"Abbiamo sentito di non poterci sottrarre" ad un intervento maggiore dell'Italia in Libia con raid mirati anche perché "c'era bisogno" di questo nostro intervento. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa seguita al vertice italo-francese.

"Abbiamo avuto modo di sentire al telefono il presidente del Cnt, Mustafa Abdel Jalil, che ci ha ringraziato por la nostra decisione di aumentare l'impegno" in Libia, ha aggiunto Berlusconi.

L'impegno rafforzato dell'Italia in Libia non significa "bombardamenti" ma "interventi mirati su singoli obiettivi, non su centri di civili". Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio parlando della decisione italiana di incrementare l'impegno in Libia.

"Abbiamo accettato di intervenire su obiettivi militari mirati escludendo vittime civili: una soluzione che abbiamo dovuto assumere, rispettando moltissimo la posizione degli alleati della Lega: ho sentito ieri Bossi, Maroni e Calderoli e siamo d'accordo che ci sentiremo anche oggi". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi.

ANSA

La maggioranza è compatta:

Libia: Bossi, no a bombardamenti
Confermata posizione gia' espressa da Calderoli
26 aprile, 19:20



(ANSA) - MILANO, 26 APR - 'Non sono d'accordo sui bombardamenti in Libia': lo ha detto Umberto Bossi, confermando quanto espresso da Calderoli. 'Con Bossi tutto a posto', aveva detto nel pomeriggio il premier, ma la risposta dell' alleato non si e' fermata: 'Le guerre non si fanno e comunque non si annunciano cosi'', ha aggiunto il leader della Lega. 'Il premier dira' pure che Gheddafi ci riempie di clandestini, ma io non sono d'accordo sui raid. Dobbiamo pensare, poi, che se bombardiamo poi ci tocca ricostruire'.

ANSA


Di bombardare, bombardiamo, ma senza bombe, solo razzi
L’ennesima ammuina del Premier, costretto a piegarsi
26 aprile 2011 19:09



Sembra la guerra di Franceschiello ai tempi dell’ammuina. Traccheggiamo, un poco per confondere le acque, un poco per non fare arrabbiare più del necessario il rais, e soprattutto per evitare che s’incavoli Umberto Bossi, che ha parlato attraverso il ministro Calderoli per fare sapere che la Lega è contrarissima a fare la guerra con le bombe. Se gli aerei sorvolano i cieli libici senza fare danni, ci stanno, ma se sganciano bombe no. Per quale ragione? Non si capisce bene. Qualcuno, come Castelli, ricorda che è una scelta antica: coi paesi vicini niente guerre. Qualche altro, invece, spiega che la guerra con le bombe andava fatta se gli alleati avessero impedito agli immigrati di toccare le nostre coste. Né l’una né l’altra motivazione offrono un appiglio per dare un senso a questa “ammuina”, ma questa è la realtà ed è così che l’Italia parla.

No, non useremo le bombe. Certo bombarderemo, perché non ne possiamo fare a meno, ma lanceremo razzi e non ordigni esplosivi, che sono un’altra cosa. E men che mai bombe a grappolo, non facciamo cose del genere, noi siamo un’altra cosa. E non è tutto, faremo la guerra con precisione chirurgica, eviteremo obiettivi che possano coinvolgere la popolazione civile. Ci concentreremo su obiettivi militari, anche in movimento, ma li colpiremo solo se siamo sicuri che non faremo altro danno.

Silvio Berlusconi, in conferenza stampa, accanto a Sarkozy, che deve avere usato violenza a se stesso per non farsi una risata, ha ascoltato i “volteggi” dialettici del collega ed ha taciuto, ricordando la polemica aspra dell’ultimo mese.
Tutto lo stato maggiore berlusconiano aveva realizzato una linea Maginot contro il nemico francese al punto che pareva fosse Sarkozy, e non il colonnello Gheddafi, il Nemico da combattere e ridurre alla ragione.

Quando la guerra è cominciata, i francesi hanno scelto di farla sul serio. I nostri Tornado facevano passeggiate sui cieli libici, e i piloti spiegavano che si tratta di missioni di guerra perché si trattava di sorveglianza utilissima. Avrebbero dovuto scoprire eventuali batterie antiaeree dotate di sistema radar. Se li avessero scoperte, però, non avrebbero potuto colpirle. Le regole di ingaggio rimasero nebulose a lungo, fino a che Silvio Berlusconi mise fine ad ogni dubbio, affermando che i caccia italiani non avrebbero mai sparato un colpo. Nessun bombardamento, l’Italia ha già dato tanto in termini logistici, permettendo l’uso delle basi aeree e navali. Che cosa si vuole di più?

Per molti giorni il governo italiano è stato oggetto di sollecitazioni. I rappresentanti dei ribelli, accolti a Roma, hanno fatto capire che non gradivano il limbo italiano e che, continuando così, il rais avrebbe potuto fare carne da macello dei suoi oppositori. È probabile che abbiano detto o lasciato capire qualcosa di più, che finita la guerra, i loro favori sarebbero spettati (petrolio e gas compreso) a coloro che si schieravano con lealtà e senza sotterfugi dalla loro parte.

Il pressing è arrivato anche dal Presidente Obama, che ha mandato a Roma suoi emissari, e da Rasmussen, il segretario generale della Nato. E a questo punto l’ammuina di Berlusconi ha dovuto ammainare bandiera.

Ora deve vedersela con i leghisti, che devono essere accontentati in qualche modo.

Invero c’è anche il cattolico Giovanardi che si è messo di traverso, ma la cosa non ha destato preoccupazione.

Ora la guerra si fa con le bombe, questo è un dato di fatto. E pare che gli aerei italiani fossero attesi come un evento risolutivo. La qualcosa ci lascia esterrefatti. Inglesi, francesi, canadesi, ed altre nazioni impegnate con la Nato ed a fianco della nato, non sarebbero in grado di fermare il colonnello?

Finisce che, pur con riluttanza, sarà l’Italia a cacciare Gheddafi.

Fonte
fabius039
00martedì 26 aprile 2011 22:09
Berlusconi: ''Siamo assolutamente convinti che l'energia nucleare sia il futuro per tutto il mondo"

Premier: 'convinti che sia energia del futuro. Moratoria per paure opinione pubblica'
(o per paura dell'opinione pubblica?)
26 aprile, 20:55

A Roma Greenpeace ricorda i 25 anni del disastro nucleare

ROMA - ''Siamo assolutamente convinti che l'energia nucleare sia il futuro per tutto il mondo. L'energia nucleare e' sempre la piu' sicura''.Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa seguita al vertice italo-francese a Villa Madama puntualizzando il senso della ''moratoria nucleare '' del governo. Quanto accaduto in Giappone ''ha spaventato gli italiani, come dimostrano anche i nostri sondaggi'' e la decisione di una moratoria sul nucleare e' stata presa anche per permettere all'opinione pubblica di ''tranquillizzarsi'': un referendum ora avrebbe portato ad uno stop per anni del nucleare in Italia, ha precisato il premier.

BERLUSCONI: 'REFERENDUM LO AVREBBE BLOCCATO PER ANNI - ''Se fossimo andati oggi a quel referendum, il nucleare non sarebbe stato possibile per anni''. E' quanto ha sottolineato il premier Silvio Berlusconi parlando della decisione della moratoria sul nucleare. Dopo la vicenda del Giappone, gli italiani si sono spaventati e ''abbiamo deciso'' di aspettare ''uno o due anni perche' si tranquillizzino'', attendendo cosi' ''che ci sia un'opinione pubblica piu' consapevole della necessita' di tornare al nucleare'', ha aggiunto. Attraverso i sondaggi che noi abitualmente facciamo sull'opinione pubblica, abbiamo appreso che la tragedia di Fukushima in Giappone ''ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini'', ha spiegato Berlusconi. ''Se fossimo andati oggi a quel referendum, il nucleare in Italia non sarebbe stato possibile per molti anni a venire. Il governo quindi - ha sottolineato - responsabilmente ha ritenuto di introdurre questa moratoria sul nucleare per far si' che si chiarisca la situazione giapponese e per far si' che magari dopo un anno o due si possa ritornare ad avere un'opinione pubblica consapevole della necessita' di tornare all'energia nucleare''. Berlusconi ha tra l'altro ricordato come l'Italia, con Enrico Fermi, sia stato il primo Paese al mondo a saper sfruttare l'energia nucleare ed ''era all'avanguardia nella realizzazione di centrali nucleari negli anni Settanta. Poi sappiamo cosa e' accaduto: l'ecologismo di sinistra - ha accusato il premier - si e' messo di traverso e l'Italia ha dovuto interrompere i lavori di centrali che erano quasi terminate. Da allora noi dobbiamo acquisire tutta l'energia che consumiamo all'estero e questo ci porta ad un costo che grava su tutta la nostra economia oltre che sulle famiglie italiane''.

SARKOZY: 'SE ITALIA CI RIPENSA FRANCIA SARA' PARTNER' - ''Rispettiamo la decisione'' della moratoria sul ritorno all'energia nucleare adottata dall'Italia ma ''se gli italiani decideranno di tornare al nucleare, la Francia sara' un partner accogliente e amico'': lo ha detto il presidente francese, Nicolas Sarkozy, rispondendo a una domanda nel corso della conferenza stampa congiunta alla fine del vertice bilaterale Italia-Francia a Villa Madama. ''Rispettiamo la decisione italiana, ma siamo pronti a lavorare con voi e a rispondere a tutte le vostre domande sulla sicurezza delle nostre centrali'', ha concluso. ''L'incidente di Cernobyl era chiaro -ha continuato Sarkozy -; un reattore aveva funzionato male e non era stato installato in modo corretto. A Fukushima, l'impianto ha resistito a un terremoto di 9 gradi Richter, ma non a un evento eccezionale come lo tsunami''. ''Noi e l'Italia - ha proseguito il capo dell'Eliseo - non abbiamo gas ne' petrolio. Chi puo' pensare che il solare o l'eolico possano compensare il nucleare ? Tutti abbiamo firmato per limitare le emissioni di Co2 e io voglio sottolineare che il nucleare non emette Co2. Quindi il dibattito e' sulla sicurezza. La Francia ha perso di recente dei contratti, perche' le nostre centrali sono troppo costose''. ''Chi agita la paura - ha detto ancora il presidente francese - non capisce che i francesi e gli italiani vogliono vivere in sicurezza ma riscaldarsi e illuminare le loro case''

DI PIETRO, BERLUSCONI CONFESSA IMBROGLIO - ''Berlusconi ha confessato, oggi abbiamo la prova dell'imbroglio, da noi denunciato sin dal primo momento''. E' quanto ha affermato in una nota il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. ''Non vuole rinunciare al nucleare - spiega - ma vuole solo bloccare il referendum perche' ha paura del risultato delle urne. Infatti, per sua stessa ammissione, vuole sospendere per un anno o due il ritorno all'atomo per poi ridargli vita con piu' forza. Bloccare il referendum, in queste condizioni, significa violare un diritto costituzionale garantito a quel milione di cittadini che lo ha richiesto formalmente. Per questa ragione, il Capo dello Stato dovrebbe impedire tale misfatto, e ci auguriamo che lo faccia senza alcun indugio''.

STADERINI, NUCLEARE COSTOSO E NON RISOLVE PROBLEMI - ''Con il referendum di 25 anni fa, indetto dopo l'incidente di Chernobyl, riuscimmo ad evitare che l'Italia avesse centrali nucleari simili a quelle di Fukushima. Oggi, che il nucleare non conviene economicamente e non risolve il fabbisogno energetico, il governo vuole impedire un referendum che sarebbe l'occasione storica per imporre al Paese una politica energetica basata su risparmio, sostenibilita' e rinnovabile''. Lo ha dichiarato all'Ansa il segretario nazionale di Radicali Italiani Mario Staderini, a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, dove ha preso parte alla manifestazione antinucleare indetta Associazione Etruria Radicale, Radicali Maremma e Comitato Antinucleare di Montalto di Castro. Il corteo al quale oltre a Staderini partecipa anche il senatore Marco Perduca e altri esponenti radicali e' aperto da un grande striscione con la scritta ''Referendum, dibattito, democrazia''. La manifestazione si chiudera' con una riunione aperta e straordinaria del consiglio comunale, durante il quale sara' ribadito il 'no' della cittadina al ritorno al nucleare. ''Anche in questo caso - sottolinea Staderini - sono stati violati gravemente i diretti dei cittadini ad essere informati sui referendum. La Rai, il servizio pubblico d'informazione, non ha ancora iniziato le tribune referendarie che, per legge, avrebbero dovuto partire un mese fa. La Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai non ha ancora approvato il relativo regolamento. Ecco perche' dobbiamo ancora una volta invocare dibattito e democrazia''.

ANSA
fabius039
00martedì 26 aprile 2011 22:20
Bossi: siamo diventati colonia francese
Conseguenze gravissime, non si acquisisce peso dicendo sempre si'
26 aprile, 21:59

(ANSA) - ROMA, 26 APR - 'Siamo diventati una colonia francese'. In una dichiarazione al quotidiano 'La Padania' Bossi ha duramente stigmatizzato la decisione di Berlusconi di cedere alle richieste del governo di Parigi sull'intervento militare in Libia, le cui conseguenze ha definito 'gravissime'. 'Verremo invasi dai profughi' ha aggiunto. Dopo aver osservato che 'non e' dicendo sempre di si' che si acquisisce peso internazionale', Bossi ha preso in esame le richieste di Sarkozy su Edison, Parmalat, nucleare.

ANSA


Italia-Francia: Casini, perso 3 a 1
Inevitabile evoluzione operativa in Libia, ma premier parli meno
26 aprile, 21:49



(ANSA) - ROMA, 26 APR - 'Con Sarkozy l'Italia ha perso 3 a 1: sulla Libia, sul nucleare, sull'operazione Lactalis e sull'immigrazione tutt'al piu' e' uno zero a zero, visto che si e' messo un pannicello caldo. Abbiamo almeno incassato il sostegno a Draghi alla Bce'. Cosi' il leader dell'Udc Casini commenta il vertice. Casini poi ritiene inevitabile l'evolversi della missione in Libia, ma ammonisce il premier a non parlare a sproposito visto che fino a qualche giorno fa 'disse che non avremmo bombardato la Libia'.

ANSA

Casini, Casini, stai più attento quando fai i commenti: mica andiamo a bombardare la Libia, ma solo a lanciare dei missili. Vedi che accusi a sproposito?
texdionis
00mercoledì 27 aprile 2011 14:19
Guarda, ormai è inutile commentare queste sue uscite, cosa vuoi analizzare?

Che facciamo solo finta di bombardare, che le nostre sono bombe intelligenti, mica le bombe a grappolo che vanno deliberatamente a uccidere i civili, mica noi bombardiamo donne e bambini come quei cattivoni dei nostri alleati...

ma vaff...
Avadoro
00mercoledì 27 aprile 2011 14:29
Credo che l'Italia di questi tempi sia messa a livello internazionale come l'Austria una dozzina di anni fa dopo il trionfo elettorale di Haider: un paria con cui nessuno vuole avere a che fare.
Per recuperare uno straccio di relazione internazionale, Silvio ha dovuto genuflettersi a Sarkozy e regalargli pure il latte italiano
sperminator
00mercoledì 27 aprile 2011 15:29
ma non erano i deputati di forza italia e alleanza nazionale che gridavano " senza una politica estera comune il governo deve andare a casa " ?? [SM=g1700002]
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