Gli studenti hanno cercato di minimizzare l'accaduto
Dovranno rispondere di stupro e minacce
Violenza di gruppo a scuola
ripresa con il videofonino
Vicenza, denunciati quattro ragazzi: compagna di classe perseguitata
VICENZA - Quattro minorenni sono stati denunciati alla Procura dei minori di Venezia con l'accusa di violenza sessuale di gruppo e minacce. Il fatto è accaduto a Vicenza, all'istituto professionale per l'industria e l'artigianato Lampertico, durante le ultime settimane di scuola, ma è stato reso pubblico solo ora, dopo le indagini e le numerose testimonianze raccolte dalla polizia.
Sotto accusa quattro alunni, di cui due ripetenti, che hanno frequentato il primo anno e che fin dai primi giorni di scuola avevano preso di mira una loro compagna di classe, oggetto di attenzioni insistenti e morbose. Sfociate, gli ultimi giorni di lezione, in una sorta di squallido "agguato".
Durante l'ora di matematica, infatti, approfittando del fatto che l'insegnante aveva diviso la classe in gruppi di cinque e che la ragazza era capitata casualmente con loro, l'avrebbero presa per i capelli e spinta verso il basso, costringendola a un atto sessuale. La scena è stata ripresa dal gruppo stesso con il videofonino.
Un racconto, questo, che la stessa ragazza è riuscita a riferire a stento allo psicologo della scuola, il quale ha immediatamente avvisato la preside. Sono partite quindi le segnalazioni alla questura che ha fatto luce su una vicenda che aveva preso una brutta piega fin dallo scorso settembre: i quattro avevano iniziato a molestare la compagna rubandole la merenda, sporcandole lo zaino, perfino tagliandole ciocche di capelli con la forbice e sputandole addosso. Fino all'ultimo atto di questa vicenda da periferia degradata, se non fosse che lo scenario è quello di una città di provincia ricca.
I quattro ragazzi convocati in presidenza dalla dirigente Ada Tomba e interrogati in merito al loro comportamento, hanno minimizzato e -come spiega la stessa preside- hanno dichiarato che non era nelle loro intenzioni fare nulla di male. Parole che non hanno sorpreso più di tanto, in un istituto che conta 1200 alunni, dove la sbruffoneria, la maleducazione e l'assoluta mancanza di rispetto verso le persone e le cose sembrano essere di casa.
Resta da capire come sia stato possibile che durante un'ora di lezione, e per giunta in un'aula popolata da una trentina di persone, si sia potuto arrivare a tanto da parte di studenti più volte sospesi dalla preside durante l'anno. "Non c'è stata violenza - dichiara ora uno dei ragazzi denunciati - è solo una manovra della scuola per cacciarci. E poi era lei a cercarci, al punto che pensavamo si fosse innamorata di uno di noi". Una difesa che ora sta sul tavolo del magistrato della procura dei minori di Venezia, insieme ai racconti, ben più drammatici, di questa sedicenne vittima del "branco".
da:
La Repubblica