Web tv

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Etrusco
00mercoledì 26 settembre 2012 15:52
alla prova del futuro

Le web tv alla prova del futuro

I media digitali sono una realtà viva nel nostro Paese, ma serve un quadro normativo e culturale più chiaro.

Web tvEra il 9 novembre 2000, quando a Milano nasceva My-Tv, la prima web tv italiana, cioè la prima emittente televisiva a trasmettere unicamente attraverso la rete.
All’epoca la diffusione di Internet nel nostro paese era ancora piuttosto limitata. Eppure, nonostante le difficoltà, My-Tv riuscì a diventare uno dei simboli dell’Internet made in Italy di allora.
L’esperienza di My-Tv continuò per sei anni, fino alla chiusura all’inizio del 2007. Nel frattempo l’idea della televisione via web aveva però preso sempre più piede, tanto che a partire dalla metà degli anni Duemila è stato possibile assistere ad un proliferare di queste nuove realtà mediatiche.
Ad oggi risulta molto difficile tracciare una mappatura dettagliata delle web tv. Si tratta infatti di realtà estremamente composite e in continuo movimento. Secondo i dati più recenti forniti da Altra Tv, l’osservatorio dei nuovi media, le emittenti digitali operative sul territorio nazionale sarebbero 590.
Va però precisato che questo dato comprende casi molto diversi fra loro. Alcune web tv hanno carattere generalista e territoriale mentre altre hanno una connotazione tematica.


È poi necessario distinguere tra le realtà professionali, che impiegano personale a tempo pieno, dai progetti amatoriali, assimilabili alla categoria dei blogger per diletto.
Il successo, perlomeno in termini numerici, delle web tv è quindi spiegabile per alcune ragioni come l’indipendenza da rigide linee editoriali e la libertà di poter trasmettere a costi ridotti e senza dover acquisire costose licenze per la trasmissione via etere. A ciò si aggiunge anche un importantissimo aspetto sociale. Molte web tv sono infatti nate per offrire un canale di partecipazione e di confronto “dal basso”, in netto contrasto con il carattere elitario e verticistico della tv tradizionale.
Accanto agli evidenti punti forti, nel panorama delle web tv vi sono però anche non poche zone d’ombra. Tra queste ricordiamo l’ancora insufficiente diffusione della banda larga in Italia, che costituisce un freno al dispiegamento delle potenzialità di questi media, le difficoltà organizzative e finanziarie che spesso rendono problematica la gestione di una struttura editoriale e, infine, gli ostacoli di vario tipo posti da determinati gruppi di potere.
In definitiva le web tv italiane sembrano ancora lontane dall’essere un mezzo di comunicazione maturo ed evoluto. Naturalmente non mancano le fortunate eccezioni, così come i segnali di un lento ma costante progresso. Ma il cammino da fare sembra essere ancora lungo e tortuoso anche per la mancanza di una vera normativa organica del settore dei media digitali. La prima, e finora unica, norma che regola questo campo è una delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) del dicembre 2010, peraltro fortemente criticata nella sua formulazione originaria.
Un piccolo passo avanti, certamente. Ma la mancanza di un quadro normativo capace realmente di guardare verso il futuro è lampante. Le stesse web tv dovrebbero forse fare un salto di qualità culturale diventando protagoniste consapevoli di una nuova stagione dell’informazione. Il tutto in un contesto in cui Internet assurge in maniera decisa al ruolo di “contenitore” dei media, siano essi giornali, radio o televisioni.

Andrea Tosini

Foto: http://www.flickr.com/photos/katieulett/5788259092/

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