Asgeir Mickelson
00mercoledì 23 aprile 2003 17:10
BARCELLONA, 22 aprile 2003 - Notte magica per l'Italia: dopo l'Inter anche la Juventus conquista la semifinale: batte al Camp Nou il Barcellona per 2-1, dopo 120 minuti di battaglia, in dieci uomini dal 34' del secondo tempo. Dopo avere condotto una gara perfetta, all'insegna del sacrificio e dell'umiltà. Da veri campioni. L'eroe della notte catalana si chiama Marcelo Zalayeta, autore del gol decisivo al 9' del secondo tempo supplementare, dopo quelli di Nedved e Xavi nei minuti regolamentari. Una sfida senza pause da bere tutta d'un fiato; una specie di thriller con un finale quasi scontato, poi invece ribaltato dalla carattere della squadra di Lippi.
Per la Juventus al Camp Nou non ci sono alternative: segnare. E analizzando il primo tempo balza subito all'occhio la qualità bianconera, molto più incisiva della quantità blaugrana. Il Barcellona gioca accompagnato dai centomila circa dell'impianto catalano, ma quasi sempre con confusione. I più efficaci? Xavi, Saviola e Overmars, mentre Kluivert raccoglie solo briciole. Juve un po' nervosa, a volte oltre il dovuto, ma interprete di un gioco che quando viene innescato mette in crisi i padroni di casa. Il Barça va in crisi sui tagli perfetti dei campioni d'Italia, come quando Tacchinardi affetta in due gli avversari e serve Di Vaio tutto solo che, forse emozionato per tanta manna dal cielo, si impappina davanti a Bonano. Ma ci sono anche le occasioni per Del Piero e Davids, Insomma, una Juve spavalda e intraprendente che sorprende un Barcellona molliccio, anche se prima Kluivert poi Motta avrebbero sui piedi l'occasione giusta.
La Juve c'è, ma Lippi preferisce correggere in corsa. Così inserisce Zalayeta per Di Vaio (lungimirante il tecnico), mentre Birindelli prende il posto di Camoranesi (ancora di più, mister), anche se il nuovo entrato va a piazzarsi in difesa, mentre Zambrotta sale a fare l'ala. Mossa azzeccata e subito concretizzata dalla rete di Nedved, un magico gioco del ceco che irrompe dalla sinistra, evita un difensore e fulmina sul primo palo Bonano. Il Barça reagisce ma senza convincere, mentre i bianconeri attendono e ripartono in velocità. Il gol del pareggio di Xavi sembra la fine di tutto, soprattutto quando arriva il secondo cartellino a Davids che significa espulsione. Lippi toglie Del Piero per Tudor: sente odore di supplementari e necessita di una uomo che sa risolvere le situazioni più intricate. Antic invece si affida a Mendieta e a gioca a tre in difesa. Novanta minuti non bastano e quando sembra che i rigori siano a portata di mano ecco il contropiede micidiale di Birindelli e il magico assist per Zalayeta: piatto e gol. Se-mi-fi-na-le. Come l'Inter. Forse con il Real, forse con il Manchester. Ma che importa. Ora non resta che attendere il Milan.