de andrè

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collagediemozioni
00mercoledì 15 ottobre 2003 11:38
CANTICO DEI DROGATI
Fabrizio De Andrè


Ho licenziato Dio
gettato via un amore
per costruirmi il vuoto
nell'anima e nel cuore
Le parole che dico
non han più forma né accento
si trasformano i suoni
in un sordo lamento
mentre fra gli altri nudi
io striscio verso un fuoco
che illumina i fantasmi
di questo osceno giuoco
Come potrò dire a mia madre che ho paura?
Chi mi riparlerà
di domani luminosi
dove i muti canteranno
e taceranno i noiosi
quando riascolterò
il vento tra le foglie
sussurrarei silenzi
che la sera raccoglie
Io che non vedo più
che folletti di vetro
che mi spiano davanti
che mi ridono dietro
Come potrò dire a mia madre che ho paura?
Perché non hanno fatto
delle grandi pattumiere
per i giorni già usati
per queste ed altre sere
e chi, chi sarà mai
il buttafuori del sole
chi lo spinge ogni giorno
sulla scena alle prime ore
e soprattutto chi
e perché mi ha messo al mondo
dove vivo la mia morte
con un anticipo tremendo?
Come potrò dire a mia madre che ho paura ?
Quando scadrà l'affitto
di questo corpo idiota
allora avrò il mio premio
come una buona nota
mi citeran di monito
a chi crede sia bello
giocherellare a palla
con il proprio cervello
cercando di lanciarlo
oltre il confine stabilito
che qualcuno ha tracciato
ai bordi dell’infinito
Come potrò dire a mia madre che ho paura ?
Tu che m'ascolti insegnami
un alfabeto che sia
differente da quello
della mia vigliaccheria


[Modificato da collagediemozioni 15/10/2003 11.39]

Asgeir Mickelson
00mercoledì 15 ottobre 2003 16:10
questa nn la conosco
wartr
00mercoledì 15 ottobre 2003 18:53
Re:

Scritto da: collagediemozioni 15/10/2003 11.38
CANTICO DEI DROGATI
Fabrizio De Andrè


Ho licenziato Dio
gettato via un amore
per costruirmi il vuoto
nell'anima e nel cuore
Le parole che dico
non han più forma né accento
si trasformano i suoni
in un sordo lamento
mentre fra gli altri nudi
io striscio verso un fuoco
che illumina i fantasmi
di questo osceno giuoco
Come potrò dire a mia madre che ho paura?
Chi mi riparlerà
di domani luminosi
dove i muti canteranno
e taceranno i noiosi
quando riascolterò
il vento tra le foglie
sussurrarei silenzi
che la sera raccoglie
Io che non vedo più
che folletti di vetro
che mi spiano davanti
che mi ridono dietro
Come potrò dire a mia madre che ho paura?
Perché non hanno fatto
delle grandi pattumiere
per i giorni già usati
per queste ed altre sere
e chi, chi sarà mai
il buttafuori del sole
chi lo spinge ogni giorno
sulla scena alle prime ore
e soprattutto chi
e perché mi ha messo al mondo
dove vivo la mia morte
con un anticipo tremendo?
Come potrò dire a mia madre che ho paura ?
Quando scadrà l'affitto
di questo corpo idiota
allora avrò il mio premio
come una buona nota
mi citeran di monito
a chi crede sia bello
giocherellare a palla
con il proprio cervello
cercando di lanciarlo
oltre il confine stabilito
che qualcuno ha tracciato
ai bordi dell’infinito
Come potrò dire a mia madre che ho paura ?
Tu che m'ascolti insegnami
un alfabeto che sia
differente da quello
della mia vigliaccheria


[Modificato da collagediemozioni 15/10/2003 11.39]











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