e dopo le banche anche le Coop fanno crak...

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Arcanna Jones
00martedì 29 dicembre 2015 19:56
Allerta compagni

NON SOLO LE BANCHE: ANCHE LE COOP FANNO CRAC
- DOPO IL DISASTRO DELLE COOPERATIVE FRIULANE, INSABBIATO POLITICAMENTE E SUI GIORNALI DA RENZI E SERRACCHIANI, MOLTI TEMONO PER I RISPARMI INVESTITI - BANKITALIA COME AL SOLITO SI È SVEGLIATA TARDI E HA PERMESSO CHE UNICOOP TIRRENO RACCOGLIESSE 1,2 MLD TENENDO IN CASSA SOLO 200 MLN

Da un giorno all’altro, gli oltre 20mila soci prestatori delle Coop friulane hanno appreso di non poter ritirare le somme depositate nei cosiddetti “prestiti sociali”. Un deposito che molti soci considerano un “investimento”, piuttosto che un “finanziamento”. Ed è proprio questo l’equivoco di fondo che non consente ai soci di percepire i rischi...

1. TRA GLI SCAFFALI DELLE COOP

A cura di Gianfranco Ursino per ''Il Sole 24 Ore''

 

Dopo le tristi vicende di due Coop friulane, vorrei sapere come socio che ha sottoscritto i libretti di risparmio di una Coop quali rischi corro qualora dovesse entrare in crisi?

 

MATTEO RENZI E DEBORAH SERRACCHIANI jpeg MATTEO RENZI E DEBORAH SERRACCHIANI jpeg

I rischi sottostanti ai libretti di risparmio Coop sono emersi in tutto il loro fragore con l’approdo nelle aule dei tribunali dei dissesti delle Cooperative operaie Trieste e di Coop Carnica. Da un giorno all’altro, gli oltre 20mila soci prestatori delle due Coop hanno appreso di non poter ritirare le somme depositate (fino a un massimo di 36mila euro) nei libretti di risparmio Coop, ovvero nei cosiddetti “prestiti sociali”.

 

Un deposito che molti soci considerano un “investimento”, piuttosto che un “finanziamento”. Ed è proprio questo l’equivoco di fondo che non consente ai soci di percepire i rischi che si assumono: depositando le somme sui prestiti sociali l’unica garanzia per loro è rappresentata dal patrimonio della cooperativa.

RENZI INSTAGRAM guerini serracchiani RENZI INSTAGRAM guerini serracchiani

 

Da tempo la regolamentazione prevede l’attivazione di uno schema di garanzia per i soci prestatori sulla falsariga dei fondi di tutela interbancari (Fidt e Fgd), ma finora è rimasta lettera morta. Attualmente è in corso una pubblica consultazione di Bankitalia che richiama la necessità di rafforzare le tutele. Nel frattempo ai soci non rimane che valutare la solidità patrimoniale delle Coop a cui prestano i loro risparmi.

 

COOP TRIESTE COOPERATIVE OPERAIE FRIULI COOP TRIESTE COOPERATIVE OPERAIE FRIULI

Oggi è previsto solo un limite prudenziale nella raccolta delle Coop: l’ammontare dei prestiti sociali non deve superare il triplo del patrimonio, ma possono spingersi oltre (fino a un quintuplo) se accendono una costosa fidejussione con qualche banca per offrire ai soci una minima garanzia di ottenere almeno il rimborso del 30% del prestito. Multipli che vanno tenuti quindi sotto controllo.

 

 

2. COSA RISCHIA CHI INVESTE NELLE COOP

Da www.liberoquotidiano.it

Sono tempi durissimi per i risparmiatori italiani, già traditi con le obbligazioni subordinate e il successivo decreto salva-banche per Banca Etruria, CariChieti, Banca Marche e CariFerrara che ha bruciato milioni di euro di pensionati e piccoli azionisti. Ma ad andare in fumo ci sono stati anche migliaia di piccoli risparmiatori che hanno deciso di mettere da parte un tesoretto considerevole nelle casse di alcune cooperative rosse. In tutto nelle coop ci sono circa 15 miliardi di euro, di cui 12 solo nelle novi grandi cooperative di consumo, come riporta il Sole 24 ore.

 

FAZIO E IGNAZIO VISCO FAZIO E IGNAZIO VISCO

In queste hanno depositato il proprio denaro 1 milione e 300mila italiani, portando il colosso del prestito sociale ad essere idealmente la ventiquattresima banca in italia. La differenza con gli istituti di credito, però, è che le coop non sono soggette alle stesse regole di vigilanza, non ci sono ispezioni della Banca d'Italia e rischi di commissariamenti. Il risultato è che non esiste la minima tutela per chi ha messo i propri i soldi e vede andare in crac la coop in questione.

 

IGNAZIO VISCO resize IGNAZIO VISCO resize

Il caso - Uno dei tonfi più recenti è stato quello di Cooperative Operaie e Coop Carnica in Friuli Venezia Giulia, travolte da un terremoto finanziario e giudiziario che ha fatto perdere a 20mila soci pensionati circa 130 milioni di euro di libretti e azioni. L'unica reazione finora pervenuta dalla Banca d'Italia è stata una consultazione pubblica, in modo da arginare la raccolta con regole poco chiare dei soldi dei risparmiatori a favore del prestito sociale.

 

Il trucco - Forti dell'immagine sempre più pulita e apparentemente solida, le coop hanno saputo convincere i risparmiatori che a farsi scegliere, rendendosi più appetibili come un deposito bancario con plus di rendita, piuttosto che un investimento con capitale a rischio. Dai volantini diffusi al banco dei salumi del negozio Coop sotto casa non sembravano emergere particolari pericoli nel depositare i propri risparmi.

 

COOP TRIESTE COOPERATIVE OPERAIE FRIULI COOP TRIESTE COOPERATIVE OPERAIE FRIULI

Il rimedio - Eppure ora qualcosa da via Nazionale sembra muoversi, visto che Bankitalia ha detto quanto sia necessario: "rafforzare i presidi normativi, patrimoniali e di trasparenza a tutela dei risparmiatori che prestano fondi a soggetti diversi dalle banche, specie con riferimento a forme che coinvolgono un pubblico numeroso composto da consumatori". Qualche timido giro di vite sembra arrivare come l'obbligo per le coop di non superare il limite del triplo del patrimonio per la raccolta. Possono però arrivare a cinque volte se vengono accese delle fideiussioni, in modo da garantire ai soci un rimborso del 30% dei loro prestiti.

 

COOP COOPERATIVE COOP COOPERATIVE

A rischio - I chiarimenti di Bankitalia potrebbero aprire scenari ben più gravi di quelli già avvenuti sulla pelle dei pensionati friulani. Nel definire i parametri e le soglie di sicurezza, Bankitalia ha sottolineato che: "il valore del patrimonio da assumere a riferimento dovrà essere quello risultante dal bilancio consolidato", cioè quello che materialmente rappresenta il situazione reale di un'azienda. Stando così le cose, in Toscana e in Umbria potrebbero tremare due colossi come Unicoop Tirreno, che vanta 122mila prestatori per 1 miliardo di euro in fondi e un rapporto prestito-patrimonio di 6,22 volte; e Coop Centro Italia, con 73mila soci e 582 milioni di euro in fondi per un rapporto di tre volte.

 

 

3. UNICOOP TIRRENO NEL MIRINO DI BANCA D’ITALIA: TROPPI PRESTITI SOCIALI E POCO PATRIMONIO

Emanuele Scarci per il suo blog sul ''Sole 24 Ore'', http://emanuelescarci.blog.ilsole24ore.com/

 

Unicoop Tirreno apre all’ipotesi dell’adesione agli schemi di garanzia dei prestiti sociali o, in alternativa, a un aumento di capitale sottoscritto dai soci finanziatori, le Coop emiliane. La catena commerciale di Piombino ha un evidente squilibrio tra finanziamento dei soci e patrimonio, con un rapporto che dovrà “sanare” alla luce delle nuove norme di vigilanza elaborate da Banca d’Italia. Allo scorso dicembre 2014 la catena commerciale registrava una raccolta soci di 1,19 miliardi a fronte di un patrimonio netto consolidato di 191,2 milioni (215 l’esercizio precedente) e della capogruppo di 240 milioni. Il prestito sociale è attivato da 122mila unità.

 

UNICOOP TIRRENO COOP UNICOOP TIRRENO COOP

Multiplo oltre il tetto

Il rapporto sul consolidato (come indicato da Banca d’Italia) dà un multiplo di 6,2. Fernando Pellegrini, direttore finanza e bilancio di Unicoop Tirreno, calcola invece il dato patrimoniale del civilistico. «Lo squilibrio è rimasto quello segnalato da Banca d’Italia per il 2013. A fronte di 1,1 miliardi di raccolta abbiamo un patrimonio netto di 240 milioni». Cioè di 4,6.

La situazione difficile di Unicoop Tirreno è la conseguenza di una crisi economica profonda che ha colpito in particolare i negozi in Campania, la controllata Ipercoop Tirreno. I ricavi sono in picchiata: l’anno scorso sono calati del 4,6% a 1,1 miliardo. Negli ultimi sei esercizi ha cumulato perdite per circa 100 milioni che hanno finito con l’erodere il patrimonio. Solo l’anno scorso la catena commerciale Coopjha perso 17 milioni e quello prima 24 milioni. Sono stati ceduti due punti vendita (Afragola e Guidonia), fonti di pesanti perdite. Nel 2014 sono intervenute in soccorso di Unicoop Tirreno due Coop emiliane.

IPERCOOP AFRAGOLA COOP CAMPANIA IPERCOOP AFRAGOLA COOP CAMPANIA

 

Al momento non so

«Al momento non ho la risposta – aggiunge Pellegrini – e abbiamo ancora circa 60 giorni per soppesare e discutere le varie opzioni. L’obiettivo è chiaro: dobbiamo rimane nel rapporto di 5 e potremmo optare per uno schema di garanzia dei prestiti sociali o aprire la strada a un aumento di capitale da parte dei soci finanziatori». E se le perdite non si fermassero?

 

salvatore rossi ignazio visco salvatore rossi ignazio visco

«Siamo andati avanti con il piano di ristrutturazione – risponde Pellegrini -. Abbiamo ceduto altri negozi, abbiamo ridotto i costi del personale e quelli generali, inoltre abbiamo stretto un’alleanza con le Coop emiliane. Poi aggiunga che in questi anni abbiamo dovuto mettere in bilancio oneri straordinari pesanti. Tutto questo in una situazione di ripresa dei consumi che non si concretizza». E il bilancio 2015? «Sono andate bene le vendite estive – conclude Pellegrini – . Alla fine, sarà un bilancio di tenuta».

COOP TRIESTE COOPERATIVE OPERAIE FRIULI COOP TRIESTE COOPERATIVE OPERAIE FRIULI


Arcanna Jones
00martedì 29 dicembre 2015 20:02
ECONOMIA - L'intervista
Crac banche. L'economista Lars Feld: l'Italia dovrà colpire ancora i risparmi privati.
Feld, uno dei 5 'saggi' del governo tedesco, in un'intervista al Corriere della Sera: forse a Roma servirà un salvataggio Ue.

Poi, sulla contrarietà di Berlino a una garanzia comune sui depositi bancari: "In molti Paesi dell'area euro, fra i quali l'Italia, restano correzioni da fare nei bilanci delle banche. Una garanzia comune sui depositi sarebbe un modo di esternalizzare vecchi problemi"

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19 dicembre 2015 In Italia "prevedo un pieno bail-in. I tagli alle obbligazioni e ai conti correnti sopra i 100 mila euro dovranno aiutare a ristrutturare le banche, perché la Commissione Ue impedirà salvataggi delle banche da parte del governo o sussidi nascosti agli istituti. Non saranno permessi. Ma non credo che l'attuale situazione porterà necessariamente a una richiesta di aiuto al fondo salvataggi Esm. Non prevedo un contagio". Lars Feld, tra i cinque 'saggi' che consigliano il governo tedesco, torna così sull'ipotesi 'bail-in' e, intervistato dal Corriere della Sera, aggiunge: "Il mio consiglio è: fatelo e vediamo cosa succede". Feld ammette che l'azzeramento o il taglio del valore di azioni, obbligazioni e saldi dei conti oltre i 100.000 euro potrebbe causare instabilità: "C'è sempre rischio di contagio quando si interviene su una banca, ma sarebbero colpiti solo i depositi sopra ai 100 mila euro, non quelli piccoli e medi. Dunque non sono rischi pesanti. E in caso di contagio, ci sono strumenti europei per gestirlo". Dunque l'Italia dovrebbe chiedere aiuto al fondo salvataggi europeo nel caso di un bail-in che provochi contagio finanziario? "Sì. Se c'è contagio, allora c'è il fondo salvataggi Esm per affrontarlo. L'instabilità finanziaria in Italia - spiega Feld - può avere un impatto su tutta l'Europa, quindi può aver senso fare un programma europeo per gestire un contagio causato dalle banche italiane. Se ci fosse, naturalmente". L'economista torna poi sulla contrarietà di Berlino a una garanzia comune sui depositi bancari: "In molti Paesi dell'area euro, fra i quali l'Italia, restano correzioni da fare nei bilanci delle banche. Una garanzia comune sui depositi sarebbe un modo di esternalizzare vecchi problemi delle banche da certi Paesi verso altri. Schaeuble si è opposto, e penso abbia ragione". "I crediti inesigibili vanno affrontati a livello nazionale".

Che cos'è il "bail-in" Il primo gennaio 2016 entrerà in vigore la direttiva europea sulla risoluzione delle crisi bancarie, una vera rivoluzione per le banche europee, compreso quelle italiane. Ma, soprattutto, per i risparmiatori e titolari di conti correnti. Se fino a oggi le banche sono state salvate anche con soldi pubblici, da gennaio 2016 in caso una banca sia in difficoltà non interverrà più lo Stato, ma dovranno farsi carico delle perdite anche i privati come azionisti e obbligazionisti. Se tutto questo non fosse ancora sufficiente, a coprire le perdite interverrà un fondo che sarà finanziato dalle banche. Continueranno a essere garantiti i depositi fino a 100mila euro. Questo, in gergo tecnico, è il bail-in.

- See more at: www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Crac-banche-economista-tedesco-Lars-Feld-Italia-obbligata-a-colpire-i-risparmi-privati-84276f3c-0ca4-48f4-a1a8-ec548ec91...

lady considine
00martedì 29 dicembre 2015 23:48
Opinione personale,
se in questo periodo in Italia riesci a mettere da parte qualche risparmio la cosa migliore da fare è spenderlo prima che le banche te lo facciano sparire...
Quak150
00mercoledì 30 dicembre 2015 17:48
lady considine, 12/29/2015 11:48 PM:

Opinione personale,
se in questo periodo in Italia riesci a mettere da parte qualche risparmio la cosa migliore da fare è spenderlo prima che le banche te lo facciano sparire...


Temo proprio di si [SM=x44465]
Anche investire in immobili non conviene più, visto come crollano i prezzi [SM=x44465]
riccardo60
00mercoledì 30 dicembre 2015 18:01
Re:
lady considine, 29/12/2015 23:48:

Opinione personale,
se in questo periodo in Italia riesci a mettere da parte qualche risparmio la cosa migliore da fare è spenderlo prima che le banche te lo facciano sparire...




non sono ancora arrivato al punto di svuotare il conto ma ci sto pensando.
però da più di un anno l'assegno dello stipendio me lo faccio cambiare tutto,
la cosa divertente è che ogni volta il cassiere di turno me lo chiede sempre,
"lo vuole cambiare tutto"?
e la risposta e sempre la stessa, "si tutto"
erano talmente abituati a trattenersi una parte che sembra che ci rimangano male. [SM=x44452]
Etrusco
00mercoledì 30 dicembre 2015 19:07
Re:
Quak150, 30/12/2015 17:48:


Temo proprio di si [SM=x44465]
Anche investire in immobili non conviene più, visto come crollano i prezzi [SM=x44465]




Beh, non proprio, dipende, adesso i prezzi sono bassissimi: è il momento buono per fare qualche affare se ti serve una casa in Italia.
Poi penso che più di così i prezzi non potranno scendere, anzi tra qualche anno dovrebbero risalire [SM=x44461]
Aggredire il declino
00mercoledì 30 dicembre 2015 19:26
Re: Re:
riccardo60, 30/12/2015 18:01:




non sono ancora arrivato al punto di svuotare il conto ma ci sto pensando.
però da più di un anno l'assegno dello stipendio me lo faccio cambiare tutto,
la cosa divertente è che ogni volta il cassiere di turno me lo chiede sempre,
"lo vuole cambiare tutto"?
e la risposta e sempre la stessa, "si tutto"
erano talmente abituati a trattenersi una parte che sembra che ci rimangano male. [SM=x44452]




Se la prostituzione fosse legalizzata non saremmo costretti a girare con tutto questo contante in tasca, vedi? [SM=x44451]
Quak150
00mercoledì 30 dicembre 2015 21:40
Re: Re:
Etrusco, 12/30/2015 7:07 PM:

Quak150, 30/12/2015 17:48:


Temo proprio di si [SM=x44465]
Anche investire in immobili non conviene più, visto come crollano i prezzi [SM=x44465]




Beh, non proprio, dipende, adesso i prezzi sono bassissimi: è il momento buono per fare qualche affare se ti serve una casa in Italia.
Poi penso che più di così i prezzi non potranno scendere, anzi tra qualche anno dovrebbero risalire [SM=x44461]


Aspetta e spera...
Quak150
00mercoledì 30 dicembre 2015 21:41
Re: Re: Re:
Aggredire il declino, 12/30/2015 7:26 PM:

riccardo60, 30/12/2015 18:01:




non sono ancora arrivato al punto di svuotare il conto ma ci sto pensando.
però da più di un anno l'assegno dello stipendio me lo faccio cambiare tutto,
la cosa divertente è che ogni volta il cassiere di turno me lo chiede sempre,
"lo vuole cambiare tutto"?
e la risposta e sempre la stessa, "si tutto"
erano talmente abituati a trattenersi una parte che sembra che ci rimangano male. [SM=x44452]




Se la prostituzione fosse legalizzata non saremmo costretti a girare con tutto questo contante in tasca, vedi? [SM=x44451]


Ah beh, legalizzata o no non credo cambi una virgola, nel caso specifico.
Ujoe
00giovedì 31 dicembre 2015 01:13
Re: Re: Re: Re:
Quak150, 30/12/2015 21:41:


Ah beh, legalizzata o no non credo cambi una virgola, nel caso specifico.




Nemmeno tu ti fidi delle banche olandesi?
Quak150
00giovedì 31 dicembre 2015 11:20
Re: Re: Re: Re: Re:
Ujoe, 12/31/2015 1:13 AM:

Quak150, 30/12/2015 21:41:


Ah beh, legalizzata o no non credo cambi una virgola, nel caso specifico.




Nemmeno tu ti fidi delle banche olandesi?



In genere fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. [SM=x44464]
Etrusco
00giovedì 31 dicembre 2015 13:41
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Quak150, 31/12/2015 11:20:



In genere fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. [SM=x44464]




Ed alla fine ci hanno rubato anche la Fiducia: non ne abbiamo più in nessun simbolo né istituzione:
una volta il direttore di una filiale bancaria era una persona di rispetto, con lui ci si consultava prima di prendere importanti decisioni, oggi invece bisogna diffidare da ogni proposta d'investimento che ci propone, anzi è consigliabile avere 2 diversi conti correnti in 2 diverse banche per avere un po' più di tranquillità, almeno quando si ha la fortuna di avere più di 250mila € di risparmi da gestire. [SM=x44461]
riccardo60
00giovedì 31 dicembre 2015 13:57
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 31/12/2015 13:41:




anzi è consigliabile avere 2 diversi conti correnti in 2 diverse banche per avere un po' più di tranquillità, almeno quando si ha la fortuna di avere più di 250mila € di risparmi da gestire. [SM=x44461]



se fossero a zero spase, ne aprirei anche più di 2 di conti, ma come sempre accade,
le spese ci sono sempre. [SM=x44464]


Etrusco
00giovedì 31 dicembre 2015 18:53
riccardo60, 31/12/2015 13:57:



se fossero a zero spase, ne aprirei anche più di 2 di conti, ma come sempre accade,
le spese ci sono sempre. [SM=x44464]





Se cerchi bene trovi conti correnti tradizionali con spese di gestione contenute: poco più del bollo di stato.
Se poi hai dimestichezza coi conti on line puoi trovare conti correnti con spese da 0 (zero) fino a 40-40€ annui, all inclusive (operazioni, bonifici, assegni, carte bancomat e carte di credito); nella sezione Ram, Rom e Rum abbiamo elencato i migliori conti on line... [SM=x44515]
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