il cavaliere azzurro

credo che la visiterò...se c'è qualcuno in zona che vuole unirsi a me, mi faccia sapere.

MOSTRE: DA KANDINSKY A PICASSO, I 'BLAUE REITER' /ANSA

(ANSA) - MILANO, 16 OTT - 'Der Blaue Reiter' (Il Cavaliere
Azzurro) fu il nome che assunse un gruppo di pittori di diverse
nazionalita', ritrovatisi a Monaco nel 1911 con il comune
obiettivo di rinnovare il linguaggio artistico. La loro vicenda
e' ricostruita in una mostra aperta dal 18 ottobre al 20 gennaio
a Milano presso la Fondazione Mazzotta, che l'ha organizzata in
collaborazione con il Consiglio Regionale della Lombardia.
La rassegna, curata da Magdalena M. Moller e Tulliola
Sparagni, presenta circa 120 opere tra dipinti, acquarelli,
disegni a grafiche di Wassily Kandinsky, Franz Marc, Erma
Barrera Bossi, Heinrich Campendenk, Robert Delaunay, Natalija
Gontcharova, Erich Heckerl, Alexej von Jawlensky, Paul Klee,
Ernes Ludwig Kirchner, Alfred Kubin, Michail Larionov, Wilhelm
Morgner, Otto Muller, Gabriele Munter, August Macke, Max
Pechstein, Marianne von Werefkin, Pablo Picasso, Henri Rousseau.
Erano questi artisti che avevano alle spalle diverse
esperienze: alcuni provenivano dal Simbolismo, altri dal gruppo
espressionista 'Die Bucke' (Il Ponte), altri ancora dal
misticismo russo. Nel Cavaliere Azzurro essi non si dettero un
manifesto programmatico, ne' elaborarono presupposti stilistici
e tematici validi per tutti. Gli artisti furono liberi di
sviluppare autonomamente il proprio percorso, spaziando dal
figurativo all'astratto. Lo stesso Kandinsky sottolineo'
nell'Almanacco del Cavaliere Azzurro, pubblicazione da lui
curata insieme a Marc, che accanto all'astrazione vi
e' il 'grande realismo' ed entro questi due poli esistono
infinite possibilita' espressive. Si spiega cosi' come potessero
coesistere il puro astrattismo di Delaunay con le ingenue figure
di Rousseau 'il doganiere'.
La vera forza del gruppo fu l'intensita' delle relazioni di
amicizia, che trovarono riscontro anche nel lavoro creativo.
Nelle opere del Cavaliere Azzurro si puo' infatti individuare
una rete di rimandi e di invenzioni stilistiche che uniscono i
vari componenti del gruppo. E' soprattutto il ruolo del colore
che assume in tutti importanza fondamentale: il colore come
valore primario, che viene prima di ogni idea rappresentativa.
Il colore si presta anche ad essere associato ad un 'suono
interiore', tanto che per Kandinsky esiste una corrispondenza
fra suoni e colori, come ebbe ad indagare nel suo saggio 'Lo
spirituale nell' arte', del 1912. Per questo al Cavaliere
Azzurro si avvicinarono anche musicisti, primo tra tutti Arnold
Schonberg.
La prima guerra mondiale pose fine all'esperienza del
Cavaliere Azzurro, ma i suoi pochi anni di vita hanno comune
rappresentato una tappa fondamentale dell'Arte Moderna.
Il percorso della mostra parte delle esperienze antecedenti al
Cavaliere Azzurro dei maggiori artisti del gruppo, a partire dal
comune soggiorno a Murnau, nel 1908 e 1909, di Kandinsky,
Munter, Jawlensky, Werefkin, con la loro scoperta del paesaggio
montano. Segue la svolta stilistica fauve di Kandinsky ed il suo
incontro con Marc, con il quale elaboro' il progetto
dell'Almanacco.
Sono poi documentate le mostre del Cavaliere
Azzurro e il loro incontro con esponenti di altri movimenti, dal
futuristi russi ai cubisti. In questa fase rientra anche un
progetto di Marc per una Bibbia illustrata a piu' mani. Completa
la rassegna una sezione documentaria con fotografie dei
protagonisti del Cavaliere Azzurro ed esempi di arte popolare
russa. (ANSA).

Bella!

Proprio a Milano nel 98 ho visitato la mostra su Kandinski

Peccato non poterci andare......

di Kand ricordo una grandissima personale a Venezia
Ero molto giovane ma rimasi affascinata
quasi una sindrome di Sthendal