Giuliano Urbani si autoesalta nel suo libro-intervista di imminente uscita
Urbani rivendica orgogliosamente di esser riuscito a far approvare
(anche se con l'inganno e le false promesse) la sua Legge che prevede la galera, fino a 4 anni,
per chi scambia, scarica, riproduce musica e film dalla Rete anche per uso personale.
E' il primo intervento legislativo in Europa di questo tipo; alla domanda di Paolo Conti sulle grosse polemiche
che hanno accompagnato la conversione in Legge del Decreto risponde che
la Legge è stata salutata con grande soddisfazione da tutto il settore.
Urbani non spiega chi sarebbe tutto il settore, se questo include o meno gli utenti di Internet, le centinaia di migliaia di persone
che hanno protestato con e-mail, firme on line, lettere ai giornali, interventi nei forum dei principali quotidiani italiani o,
invece, solo i rappresentanti delle case cinematografiche e dei discografici.
Urbani nel suo libro dimentica anche di dire che lui stesso aveva promesso solennemente al Parlamento
una revisione in tempi brevi della legge ,
e che il Ministro Stanca ha istituito una Commissione di studio e proposta sulla tutela del
copyright in Rete, a cui, evidentemente, Urbani non dà nessuna importanza.
Insomma Urbani se la canta e se la suona in un libro edito da Rizzoli e dal costo di 16 Euro: più che un liberale alla Cultura (comunque poco democratico nel tener conto dell'opinione pubblica) abbiamo un narcisista e un uomo di altri tempi, quando non avevano inventato Internet; ma forse Croce un po' più di impegno per capirla ce lo avrebbe messo.
Anche Punto-Informatico.it critica il Ministro Urbani e le sue disattese promesse.