La serie A dice no
L'annuncio del presidente della Lega Beretta: ''Pur avendo la massima attenzione per le esigenze degli azzurri, a cinque giornate dalla fine e con un calendario così complesso non era possibile accettale la richiesta". Abete: ''Occasione persa, c'è rammarico''
MILANO - Ci dispiace, per la nazionale non c'è spazio. Diciannove presidenti della Lega di A (era assente il Chievo) hanno votato un 'no' unanime alla richiesta della Figc e del ct Prandelli di poter tenere uno stage infrasettimanale della nazionale nel mese di aprile. "I presidenti sono stati costretti a dire di no alla richiesta di Abete e di Prandelli, che avevano chiesto di poter fare a Coverciano due stage dedicati alla nazionale il 16 e 17 aprile e il 23 e 24, oppure in subordine una sola riunione di tre giorni il 23,24 e 25 aprile - ha riassunto alla fine il presidente Beretta - a causa della complessità dei calendari. Certo nessuno vuole danneggiare la nazionale e questa votazione non deve essere interpretata come mancanza di attenzione per la squadra azzurra. Il problema è che quest'anno si giocano 6 turni infrasettimanali, c'è stata l'emergenza neve e un calendario Fifa intensissimo".
Ma Abete come l'ha presa? "In maniera molto serena - risponde lapidario Beretta - d'altra parte non si poteva fare diversamente. Si gioca sabato santo, mercoledi 11, domenica 15, domenica 22 aprile e mercoledì2 maggio. E va pure considerato che il campionato sarà in un momento decisivo a cinque giornate dalla fine".
ABETE: "PECCATO" - Sorpreso no, ma rammaricato sì. Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, vede come "un'occasione persa" il no della Lega di serie A agli stage della Nazionale chiesti dal ct dell'Italia Cesare Prandelli in preparazione agli Europei di calcio. "Prendiamo atto - dice Abete all'Ansa - della decisione dell'assemblea che mi è stata preannunciata dal presidente Beretta: c'è forte rammarico, non cè sorpresa. A nostro avviso si è persa un'occasione utile e importante per preparare meglio gli Europei. Ci prepareremo bene comunque, ne ho già parlato con Demetrio Albertini (vicepresidente Figc, ndr) e Prandelli". Ma se il calendario della Serie A continua ad essere affollato, i club nel respingere la richiesta del commissario tecnico non avevano però l'alibi delle coppe europee, visto che in ballo è rimasto solo il Milan. "Non c'è stata attenzione per un'esigenza che riguarda tutto il movimento sportivo, non una situazione in particolare - sottolinea Abete -, la preparazione dell'europeo riguarda tutto il movimento calcistico: lavoreremo e andremo avanti lo stesso. E non c'era nemmeno la motivazione data dalle squadre rimaste in coppa: la Spagna ne ha cinque e noi una sola. Cogliamo l'occasione comunque per fare una riflessione sul calendario".
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e poi non ci lamentiamo se facciamo brutte figure all'Europeo.