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Riscaldamento centralizzato

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    00 18/12/2014 16:02
    obbligo di montare valvole termostatiche e contabilizzatori di calore

    IlFattoQuotidiano.it / Economia & Lobby / Usi & Consumi






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    Riscaldamento, scatta l’obbligo delle valvole termostatiche.
    Ma è un salasso    

    Riscaldamento, scatta l’obbligo delle valvole termostatiche. Ma è un salasso
    Usi & Consumi

    Entro la fine del 2016 diventa obbligatorio per tutti gli immobili con riscaldamento centralizzato:
    1) installare le valvole termostatiche
    2) e i contabilizzatori di calore.
    Una termoregolazione che, se consentirà un sensibile risparmio di energia, comporta un notevole salasso. Altrettanto vale per le sanzioni  

    Continua a chiedercelo l’Europa. Dopo la grande rivoluzione dello scorso 15 ottobre, con la dotazione della carta d’identità per caldaie, sistemi di riscaldamento e di climatizzazione, impianti solari e pompe di calore, nel nome della sicurezza e del rispetto per l’ambiente, va segnata sul calendario un’altra data fondamentale. Entro il 31 dicembre 2016, così come previsto dal decreto di recepimento della direttiva 2012/27/Ue sull’efficienza energetica, per tutti gli italiani che risiedono in condomini con riscaldamento centralizzato (sono, quindi, esclusi i proprietari di immobili con l’impianto autonomo) scatterà l’obbligo di installare su ciascun termosifone del proprio appartamento le valvole termostatiche con i contabilizzatori di calore.

    Le valvole sono meccanismi di termoregolazione che permettono una suddivisione del calore nelle diverse stanze dell’appartamento, consentendo di escludere automaticamente il termosifone una volta che la camera ha raggiunto la temperatura desiderata in base al livello impostato, da 0 a 5. I contabilizzatori o ripartitori di calore sono, invece, apparecchiature che quantificano il calore effettivamente consumato.

    Chiaro lo scopo della termoregolazione, già entrata in vigore dalla fine di questa estate in Lombardia e in Piemonte (anche se le sanzioni per quanti non si adegueranno in queste due Regioni scatteranno, come per tutti gli altri, a fine 2016): si deve contenere la spesa energetica delle abitazioni. Si tratta, cioè, del cosiddetto ‘Protocollo 20-20-20’ che prevede per il 2020 di diminuire del 20% le emissioni di Co2, incrementando nella stessa percentuale le fonti rinnovabili di energia.

    E, con questo ennesimo intervento di risparmio energetico, si dovrebbe anche consentire un risparmio medio annuale tra il 10% e il 30% del totale del combustibile utilizzato da ogni condominio. Il condizionale, però, come al solito, è d’obbligo non solo se si analizza l’efficacia in termini di risparmio energetico, ma soprattutto sul fronte dell’esborso per i proprietari di casa. I costi di installazione delle valvole termostatiche sono, infatti, molto onerosi.

    Le spese
    Secondo una simulazione del Sole 24 Ore, per un appartamento di 80 mq dotato di 6 caloriferi servono 1.055 euro di spesa per installare le valvole termostatiche (in media si tratta di un’operazione che costa 120 euro a calorifero), compresi i costi per adeguare le pompe di circolazione dell’impianto condominiale da portata fissa a variabile. Importo che sfrutta già il maxi sconto fiscale del 65% (l’ecobonus – prorogato fino al 31 dicembre 2015 – si spalma su 10 anni sulla dichiarazione dei redditi).

    Il rischio, più che concreto, è che ci si dovrà quindi sobbarcare di una spesa ingente, i cui risultati si sconteranno solamente tra circa 6 anni. Colpa, però, anche delle cattive abitudini degli italiani. Sono, infatti, due i fattori che fanno aumentare i consumi: la temperatura della stanza e le dispersioni di calore come la presenza di spifferi, finestre aperte o impianti datati

    Tanto che, già con una semplice abitudine è possibile ottenere un decisivo risparmio di energia: riducendo la temperatura dell’ambiente da 21°C a 20°C, si taglia il 7% della spesa sostenuta ogni anno per il riscaldamento, pari a circa 84 euro. Limite, questo dei 20° C, imposto tra l’altro già per legge (DPR 412/93).

    Vantaggi e svantaggi
    Altro punto dolente per tutti i proprietari di casa interessati dall’obbligo dei contabilizzatori di calore è l’adeguamento delle tabelle di ripartizione, visto che questo sistema stravolgerà le spese condominiali. In assemblea va, infatti, modificato il regolamento nella parte che ne disciplina la ripartizione. Le spese di riscaldamento vanno ripartite tra le unità immobiliari in proporzione alle letture dei contatori di calore. E, solo una parte minima della spesa, viene suddivisa secondo i millesimi, a compensazione dei costi comuni e delle dispersioni di calore dell’impianto di riscaldamento. Il vantaggio in termini di risparmio rischia, però, di non essere uguale per tutti: a guadagnarci saranno soprattutto gli alloggi dei piani intermedi, mentre potrebbero essere penalizzati gli appartamenti che si trovano alle estremità dell’edificio, al primo piano con pavimento rivolto verso l’esterno o verso uno spazio non riscaldato, quelli all’ultimo piano o che hanno accanto un altro appartamento sfitto (e quindi non riscaldato).

    Gli esclusi
    Oltre agli impianti autonomi, l’obbligo dell’installazione delle valvole termostatiche e dei contabilizzatori di calore
    non scatta nel caso ci siano “impedimenti di natura tecnica”.
    È il caso, ad esempio, di case riscaldate da pannelli radianti obsoleti,
    dove adeguare l’impianto costerebbe troppo e l’operazione risulterebbe complicata.

    Le sanzioni
    I condomini che non osserveranno la legge saranno soggetti ad una sanzione amministrativa compresa tra i 500 e i 2500 euro,
    a seconda delle disposizioni adottate dalle singole Regioni.

     
    di Patrizia De Rubertis | 17 dicembre 2014
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    00 18/12/2014 16:15
    Schemi di impianti con termoregolazione e contabilizzazione del calore

    Esempio di impianto a zone: sistema di termoregolazione e contabilizzazione individuale del calore con Valvola e Contatore applicati al collettore di zona ...

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    00 19/12/2014 21:52

    Per assolvere l’obbligo di termoregolazione si spenderanno in media 1.200 €  


    La denuncia del Sole 24 ore: obblighi troppo cari per i cittadini, regole poco chiare,
    confusione normativa e sanzioni rischiano di trasformare l’efficienza energetica da opportunità a costo

    La direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica ha imposto anche all’Italia l'obbligo di adottare sistemi di contabilizzazione del calore e termoregolazione per gli impianti di riscaldamento centralizzati.

    Quello che la direttiva non prevedeva è che, con l’arrivo della crisi e la riduzione del potere di acquisto delle famiglie italiane, l’installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore potrebbe essere una vera stangata, anche se ci si aspetta una riduzione dei costi dovuta all’aumento della richiesta di questi prodotti.

    L’obbligo di termoregolazione per gli edifici con riscaldamento centralizzato si assolve in due semplici mosse:

    ▪ Attraverso l’installazione di apposite valvole termostatiche, dei dispositivi regolatori della temperatura nelle diverse stanze dell’abitazione, applicate ai termosifoni;
    ▪ Attraverso l’installazione di dispositivi di contabilizzazione del calore, per il contenimento dei consumi e il risparmio energetico.

    Il Sole 24 ore ha riportato i risultati di una simulazione di Sif Italia relativa alle spese che l’obbligo di efficientamento energetico di un appartamento medio avrà sul bilancio familiare degli italiani.

    Per un appartamento di 80mq, provvisto di sei caloriferi, si scopre così che:

    o Per la sola installazione delle valvole termostatiche, ogni famiglia italiana dovrà sborsare circa € 1.100, inclusi i costi per l’adeguamento dell’impianto condominiale da portata fissa a variabile;

    o I costi di adeguamento delle tabelle di ripartizione incideranno notevolmente sulle spese condominiali, in quanto ripartiti proporzionalmente alle letture dei contatori di calore. Ciò significherà che, a perderci, saranno soprattutto gli appartamenti situati in posizioni svantaggiate dell'edificio, come quelli alle estremità scoperte, quelli rivolti verso spazi non riscaldati o quelli circondati da appartamenti sfitti;

    o Il comportamento degli italiani, figli di cattive abitudini: se, come indicato anche da una Guida ENEA contro il caro-bolletta, i cittadini imparassero a ridurre la temperatura ambiente da 21° C a 20° C, si taglierebbe circa il 7% della spesa di riscaldamento annuale, pari a circa 84 €, come previsto anche dal Dpr 412/93; oppure, basterebbe coprire gli spifferi, chiudere il riscaldamento quando le finestre sono aperte o aggiornare gli impianti di casa.

    Applicata al settore dell’impiantistica, l’efficienza energetica ha significato, per l’Italia, una serie di manovre volte ad efficientare il parco sistemi esistente: detrazioni fiscali per sostituire la vecchia caldaia con una nuova, nuovi modelli di libretto di impianto e relativi rapporti di efficienza energetica, catasti telematici per la registrazione degli impianti termici, termostati intelligenti.

    Si è partiti dal nuovo modello di libretto caldaia e relativo rapporto di efficienza energetica, obbligatorio dallo scorso 15 ottobre 2014. Se prima della loro introduzione, si pagavano in media tra gli 80 e i 100 euro all’anno per il controllo caldaia, oggi invece, per la salvaguardia della salubrità e dell’igiene dell’ambiente, si arriverà a spendere in media circa 200 euro a famiglia per il controllo della stessa.

    In un secondo tempo, le Regioni italiane hanno cominciato a dotarsi di catasti informatici per raccogliere le informazioni relative agli impianti termici presenti sul territorio, come il CIT in Piemonte o il CRITER in Emilia-Romagna. Ma anche questo sistema sta dando non pochi problemi, soprattutto ai manutentori, che sembrano non disporre di tutte le informazioni obbligatorie richieste al momento del completamento dei form.

    Infine, ci si mettono pure le sanzioni a complicare la vita degli italiani: per i cittadini e gli oltre 180.000 impianti termici centralizzati che non assolveranno l’obbligo di termoregolazione o non registreranno il proprio impianto al Catasto termico regionale entro il 31 dicembre 2016, comprese le regioni virtuose di Lombardia e Piemonte, in anticipo sui tempi, sono previste multe fino a € 2.500 e € 3.000 rispettivamente.


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