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Miami

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    00 21/09/2023 08:30
    Florida: andarci in vacanza è sempre una buona idea...
    Vacanze
    Miami: perché andarci in vacanza è (sempre) una buona idea
    Dai colori saturi dei graffiti di Wynwood alla luce tranquilla che avvolge Ocean Drive: l’iconica città della Florida è arte e movida, pattini e frullati, palme e grattacieli. Ogni mese, senza sosta. E dalla terrazza del Pelican Hotel si respirano tutte le sue sfaccettature

    di Nicola Bambini
    17 settembre 2023
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    00 21/09/2023 08:31
    In principio è stata un punto d’accoglienza per i naufraghi: correva il 1870 e il suo terreno costava 75 centesimi per acro. Poi è diventata una piantagione di cocco, nel decennio successivo, rapidamente convertita a più remunerative colture, su tutte l’avocado. Infine l’esplosione degli anni Venti, con l’arrivo degli industriali e dei grandi alberghi, una crescita che neanche l’uragano del 1926 e la Grande Depressione sono riusciti ad arrestare. Il boom di Miami Beach, che è spesso confusa con Miami, comune a sé stante dall’altro lato della Baia di Biscayne, nata anch’essa alla fine dell’Ottocento con l’arrivo della ferrovia e la creazione del canale di navigazione, il Government Cut.

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    00 21/09/2023 08:31
    Seduto su una panchina di South Pointe Park, a pochi passi dal molo, guardo passare lemme lemme un’imponente nave da crociera: proprio lì, dove un tempo era terraferma. Gli ospiti a bordo si sporgono e salutano, trovando qualcuno che gli risponde. Solo dal mio lato, ovviamente, perché dall’altra parte c’è Fisher Island, un’oasy ultra-lusso raggiungibile in barca, elicottero o idrovolante. Guardare, ma non toccare. Come l’ancor più esclusiva Star Island, pochi metri dopo, un’isola artificiale che ospita le ville di Naomi Campbell, Gloria Estefan e Will Smith, per fare tre nomi: con un po’ di fortuna - e l’assenso della guardia - puoi transitare davanti ai cancelli, ma senza sostare.

    Curiosità è la parola d’ordine. Ma tocca soltanto l’universo dei vip, aka i vetri oscurati delle Lamborghini sui quali si infrange lo sguardo dei passanti. La curiosità - almeno per quanto mi riguarda - è a 360 gradi. Sì perché davanti a me, che sono ancora fermo a South Pointe Park, nel giro di pochi minuti si palesa la qualunque: innanzitutto pattini, tantissimi pattini, e biciclette, e skateboard. Gente che fa sport vestita nei modi più disparati, dai micro bikini alla tute oversize. C’è un gruppo di giovani che pratica yoga sull’erba, due uomini molto hippy che dipingono la stessa tela, una ragazza che ha legato un elastico tra due alberi e prova a camminarci sopra in equilibrio.
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    00 21/09/2023 08:32
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    00 21/09/2023 08:32
    C’è gente di ogni età e di ogni nazionalità. Che fa le cose più disparate. Ma è incredibile come attraverso questo multiforme collage passi uno spago invisibile che unisce tutto, attribuendo al quadro una bizzarra coerenza. «Quando sono arrivato a Miami, nel 1990, sono rimasto subito incantato dai suoi contrasti», ci racconta Renzo Rosso sulla penthouse del suo Pelican Hotel, recentemente riaperto dopo due anni di ristrutturazione. «Passeggiavo per Ocean Drive e vedevo gli anziani americani che venivano a svernare in Florida. Ma anche le modelle che sulla spiaggia scattavano foto sfruttando una luce stupenda». Così decise di acquistare un albergo, diventato un riferimento nel jet-set.

    Situato all’826 di Ocean Drive, emblema del quartiere Art Decò e considerato uno dei primi boutique hotel del mondo: una splendida palazzina di tre piani, con una terrazza panoramica che ha pochi eguali in zona. «L’attico era diviso in due, da una parte ci stavo io e dall’altra Mickey Rourke. E due blocchi più in avanti c'era Gianni Versace che aveva comprato la sua villa: facevamo colazione insieme e seguivamo i lavori», ci rivela ancora il fondatore di Diesel, prima di passare la parola al figlio Andrea, che si è occupato dei lavori di ristrutturazione. «Ho fatto ricerca dei negozi vintage, ho trovato pezzi iconici perfettamente conservati. Così abbiamo cominciato a ripensare le camere».
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    00 21/09/2023 08:33

    La camera Go Bananas, al Pelican Hotel


    In totale sono 32, tra cui 7 suite, 6 vista mare e - appunto - il fantastico attico. Ogni stanza è ispirata ad un tema cinematografico, da cui prende il nome: Old Glory, Go Bananas, People from 50s, o ancora Lust in Space, Green Boo ed Executive Zebra. Come a sottolineare le tante sfaccettature di Miami. Al piano terra, spicca il Pelican Cafè, fiore all’occhiello della struttura, aperto dalla colazione all’after dinner, con la cucina affidata ad uno chef italiano e un’ampia scelta tra vini e cocktail. Tra l'altro si è fatta l’ora di pranzo. Ordino uno spaghetto alle vongole e, affacciato su Ocean Drive, continuo a godermi i contrasti di Magic City: c’è chi mangia un hamburger, chi beve un frullato.
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    00 21/09/2023 08:33
    Il lato junk food, il lato healty. Incasellare questo luogo è una missione impossibile. Da muscle beach, a pochi metri dall’hotel, arriva musica caraibica, poi hip pop, poi reggaeton. Quasi perdo la bussola. Quindi esco: il meteo aveva ipotizzato possibili piogge, ma il cielo sembra abbastanza limpido. «Qui è estate tutto l’anno», mi sussurra un ragazzo dello staff mentre guardo verso l’alto. E in effetti ha ragione. Guidato dall'organizzazione di Gattinoni Travel - che ha assemblato le escursioni e tutti i servizi di viaggio - attraverso il ponte che collega Miami Beach a Miami e punto dritto verso il Design District, un quartiere innovativo dove, tra gallerie d’arte e lussuose boutique, regna sovrana la creatività. La sensazione è di fermento totale, c’è sempre qualcosa che sta nascendo.


    Il ponte che unisce Miami a Miami Beach tonyz20
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    00 21/09/2023 08:33
    Come a Wynwood, pochi chilometri più a sud, un tempo nucleo industriale e oggi una delle zone più suggestive della città: mi addentro in questa specie di museo all’aperto, con centinaia di murales che non aspettano altro che finire nei feed Instagram dei turisti. Prendo lo smartphone, immortalo un vivacissimo Yoda in versione STOP Wars e mi rendo conto di come la saturazione dei colori contraddistingua tutte le foto che ho scattato a Miami: dal verde delle palme al rosso degli idranti, ogni tonalità è estremamente intensa. Dopo l'immancabile deviazione verso Little Avana, il cuore latino della Florida con la mitica Calle ocho, via di nuovo a South Beach che si sta facendo sera.

    Le cose da fare non mancano: una cena fusion giapponese da Bâoli, un po’ di jazz al The Betsy, o ancora una match di Nba con gli Heat. Penso già al giorno dopo, all’escursione al Parco delle Everglades, in idrovolante tra alligatori e mangrovie, e alla visita di due splendidi musei, uno al fianco dell’altro: il Perez, dedicato all’arte contemporanea, e il Philip and Patricia Frost, che ospita esposizioni su scienza e tecnologia. E mentre i miei pensieri vagano per Collins Avenue, passo davanti all’Haddon Hall Hotel e mi torna in mente un progetto della fotografa Naomi Harris che qualche anno fa ha trascorso del tempo lì, dopo aver scoperto che la struttura offriva economici appartamenti ai pensionati.
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    00 21/09/2023 08:33
    Così ha iniziato a immortalare la loro quotidianità: dai pranzi vista mare alla ginnastica in piscina, passando per momenti di socialità, come il ballo e il bingo. Fermo l’auto davanti al Pelican, passano due modelle probabilmente invitate in qualche lussuoso locale di South Beach, di quelli frequentati da cantati di fama internazionale, attori di Hollywood e star dello sport. D'altronde Miami può essere tutto, perché si concede la libertà di poter essere tutto. Senza sconfinare quasi mai nel fuori luogo, anche quando è eccessiva: cambia ritmo in continuazione, eppure la melodia finale suona fluida, sicuramente coinvolgente. Salgo in terrazza, mi godo il quadro nel suo complesso, anche le sue - apparenti - contraddizioni.

    E mi tornano in mente le parole di Renzo Rosso: l'affascinante magia dei contrasti.
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    00 21/09/2023 08:34
    Fonte: www.vanityfair.it/article/vacanze-miami?utm_source=pocket-newt...