Repubblica — 14 ottobre 2000
FORLì - "Imputato Pantani Marco. è presente? Ah no, è contumace...". Tirava brutta aria per Marco Pantani, ieri, nell' aula della Corte di Assise di Forlì. Persino quando ha parlato uno dei suoi difensori, Gaetano Insolera, affiancato da Bruno Guazzaloca. Tentando di convincere il giudice Luisa Del Bianco ad assolvere il "Pirata" (dall' accusa di frode sportiva praticata attraverso il doping) prima ancora di cominciare il processo, il legale ha attaccato il pm che aveva iniziato l' inchiesta, Raffaele Guariniello ("non era competente, ha fatto del terrorismo penale"). Poi ha sostenuto che gli atleti dopati non sono punibili penalmente, ma sportivamente sì: "Anche con la radiazione, che per l' atleta è la morte civile". Il giudice ha deciso diversamente: questo processo s' ha da fare e non al Coni (dove il caso Pantani è già stato archiviato), ma in tribunale. Il pm Filippo Santangelo, che rappresenta la pubblica accusa, si è associato alla difesa: "Aderisco alla richiesta di proscioglimento perché il fatto non è previsto dalla legge come reato". Il suo capo, Luigi Russo, che aveva ereditato l' inchiesta da Guariniello, aveva già chiesto il proscioglimento due volte, ma due diversi gip gli avevano ordinato il rinvio a giudizio. Ieri la sua procura ha incassato il terzo no: "Al momento - dice il giudice -, non ci sono elementi univoci sulla non responsabilità penale di Pantani". Così, dopo due ore di schermaglie, il processo, il primo processo per doping a un atleta, è entrato nel vivo, con la relazione dei consulenti dell' accusa: Gianmartino Benzi (Università di Pavia) e Adriana Ceci (Università di Genova), chiamati ad esaminare le cartelle cliniche di Pantani dopo l' incidente della Milano-Torino del 18 ottobre 1995. I due professori mostrano 320 diapositive, che sono altrettante mazzate per l' immagine di Pantani. Dati, cifre, analisi e soprattutto brani di verbali dei 57 testimoni ascoltati da Guariniello. Il più devastante è quello di Roberto Rempi, medico di Pantani, della Mercatone e della Federazione ciclismo. "Alcuni corridori - dice Rempi - avevano in uso personale la centrifuga per misurarsi l' ematocrito. Uno di questi era Pantani: lo vidi usarla al Giro d' Italia del 1999". Gli avvocati insorgono, vorrebbero frenare i consulenti. Ma il giudice respinge anche questa eccezione.
Allora Benzi passa a ricostruire le drammatiche ore di quel pomeriggio di 5 anni fa, nella sala operatoria del Cto di Torino, quando al "Pirata" furono scoperti un ematocrito al 60.01%, l' emoglobina a 20.08 e ben 6,6 milioni di globuli rossi per millimetro cubo di sangue. "Valori abnormi", per i consulenti del pm, rispetto sia a quelli medi degli atleti agonisti (44% di ematocrito, 14-15 di emoglobina, 4,9 milioni di globuli rossi), sia a quelli medi dello stesso Pantani, più bassi del 30-35% (45,9 di ematocrito, 15 di emoglobina e 4,4 milioni di globuli rossi). Perché?
I professori Sante Tura e Rino Froldi, Università di Bologna e Macerata, consulenti della difesa, contano di dimostrare che quello sbalzo fu dovuto "alla disidratazione, al trauma dell' incidente, alle imprecisioni delle analisi e all' effetto della permanenza di Pantani in alta quota ai Mondiali del ' 95 in Colombia". Cause naturali, insomma. Benzi e Ceci, ieri, hanno smontato una per una quelle spiegazioni. Niente effetto altura: "Quello, al massimo, incide per 2-3 punti sull' ematocrito". Niente disidratazione: "Dalle analisi del Cto risulta che Pantani non era disidratato per la gara, e poi avrebbero dovuto esserlo anche gli altri due corridori coinvolti nel suo incidente, Secchiari e Dall' Olio". Anche loro furono ricoverati in gravi condizioni, ma con valori ematici "assolutamente normali". Le cause fisiologiche potevano portare l' ematocrito del Pirata da 45 a 48-49. Per arrivare a 60 mancano 11-12 punti. Quelli che si spiegano, secondo i consulenti, con l' eritropoietina.
- dal nostro inviato MARCO TRAVAGLIO
ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/10/14/pantani-aveva-una-macchina-per-farsi-t...
Grazie all'umorismo si può sdrammatizzare ogni cosa.
Voi direte che non è vero, su certe cose non si può ridere... per esempio lo stupro.
Ah no? Allora sentite qua: immaginate Stanlio che stupra Ollio! (Daniele Luttazzi)
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(Full Metal Jacket-Sergente Hartman)
KEINE GEGESTAENDE AUS DEM FENSTER WERFEN
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