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Trekking urbano. Ora anche in primavera

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  • killing zoe
    00 11/04/2012 08:56
    «Chi va piano, va sano e va lontano. Recita così un antico detto popolare. Oggi si può aggiungere che «chi va piano, scopre le bellezze autentiche delle città e ha una visione insolita su ciò che lo circonda». Così tenendo a mente questo proverbio, si vive la giornata del trekking urbano, l'iniziativa (lanciata dal comune di Siena) che permette di riscoprire un turismo slow, appaga la vista e fa bene al corpo. Quest'anno poi, per la prima volta, la manifestazione raddoppia con la prima edizione sotto il sole di primavera, sabato 21 aprile (resta confermato l'appuntamento autunnale per sabato 27 ottobre che sarà dedicato alle scoperta dei personaggi meno noti, che hanno contribuito alla storia delle città).
    Si tratta di una forma di turismo "vagabonding" libera e ricca di sorprese che porta ad una "scoperta per gradi". Certo è preferibile avere un passo più sostenuto (la camminata veloce, se praticata per almeno 20 minuti, oltre ad allenare i muscoli, aiuta a combattere i rischi di infarto, depressione, diabete e osteoporosi, oltre a modellare il fisico e a tenerlo nel peso forma), ma è davvero piacevole "gironzolare" tra monumenti, piazze, strade, riappropriandosi del tempo, della memoria e dell'identità dei luoghi e, complice la data in calendario, coccolati dal tepore del sole e inebriati dai profumi e dai colori della bella stagione.
    Il filo conduttore sarà l'acqua, preziosa risorsa di vita, e il suo rapporto con l'urbe, per scoprire quanto questo elemento sia stato fondamentale per la nascita dei nuclei urbani. Gli itinerari sono differenziati per lunghezza e per difficoltà (hanno una durata media che varia da una a quattro ore), adatti a tutte le età e facilmente percorribili sia da persone allenate che da trekker meno esperti.
    Dei comuni che aderiscono a questa formula primaverile in movimento ne abbiamo selezionato dieci (l'elenco di tutte le città aderenti, il relativo programma e i costi di adesione si trovano qui), e non si può non partire da Siena, tra fonti, pozzi e canali sotterranei. Il percorso tocca, attraverso vicoli pittoreschi, "Fonte Serena", fortemente voluta dalla comunità senese, che si autotassò per vederla realizzata; i resti di una singolare mescita di vino "take away" medievale e gli unici merli ghibellini (a coda di rondine) ancora visibili. Nella piaggia di Monna Agnese e in piazza San Giovanni si possono ammirare i resti della spiaggia ciottolosa che raccontano di quando Siena era bagnata dal mare, quattro milioni di anni fa. E ancora "The Drop", la scultura/goccia dello scultore Tony Cragg. Passo dopo passo si arriva in Piazza del Campo di fronte alla Fonte Gaia, così chiamata in ricordo della gioia manifestata dai senesi quando videro sgorgare l'acqua (info: Comune di Siena Ufficio Turismo tel. 0577 292178).
    Sempre in Toscana, ad Arezzo, si riscoprono le "Chiare, fresche et dolci acque", andando verso la casa del Petrarca dove si trova anche il pozzo di Tofano, citato nel Decamerone di Boccaccio. Da là fino alla pieve romanica di Santa Maria, per ammirare la fontana trecentesca e il fonte battesimale (info: Ufficio Turismo, tel. 0575/377462/3), mentre a Pisa tutto ruota attorno al suo fiume. Grazie all'ampio delta dell'Arno si sviluppò, infatti, il porto etrusco-romano, di cui restano importanti testimonianze archeologiche. Ed è in questo paesaggio lagunare che i Romani la fonderanno. Da vedere gli Arsenali, sia di epoca repubblicana sia medicea, le strutture d'ingegneria idraulica come il Sostegno, gli scali sul fiume, alcune tra le più belle chiese e il Polo San Michele degli Scalzi, recentemente restaurato (info).

    In Lombardia, la tappa è tra Mantova e Sabbioneta, entrambe iscritte dall'Unesco nel patrimonio dell'Umanità, che mostrano le opere urbanistiche, architettoniche e di ingegneria idraulica intraprese dalla famiglia Gonzaga e ove tutto ruota attorno ai fiumi, il Mincio, il Po e l'Oglio. Entrambe le cittadine hanno suggellato questa indissolubile congiunzione con l'acqua nelle decorazioni ad affresco dei rispettivi Palazzi ducali e nell'arte dei giardini e delle fontane, dove l'acqua diventa ornamento, gioco, stupore e simbolo di continua rigenerazione. Così si va da un capolavoro rinascimentale all'altro, in sette chilometri, più 40 da fare in bus. Scoprine di più.

    Spostandosi a Padova si scopre che la cultura dell'acqua da sempre ha fatto parte della storia cittadina, con la sua rete fluviale posta tra il fiume Brenta a nord e il Bacchiglione a sud. Nel corso del '900 a seguito delle piene che sommergevano la città e del declino della navigazioni commerciale, iniziò un processo di riequilibrio delle risorse acquee che portò ad un graduale interramento di parte del Naviglio Interno. Con questo itinerario si possono scoprire le numerose curiosità legate a questo centro culturale vivacissimo, polo di attrazione di artisti, uomini di scienza, letterati e architetti (info: Comune di Padova Ufficio Turismo, tel. 049 8205230).

    A Ancona, tutto ruota alla scoperta delle grotte, attraverso la costa e il celebre gomito (ankon), tra meravigliosi scorci naturali e panorami incantevoli verso il monte Conero. Il fiore all'occhiello è l'ottocentesco parco di Villa Gusso, aperto per l'occasione: un giardino romantico ornato da elementi architettonici, palme, ippocastani e il viale di tigli potati a candelabro (info).

    A Chieti, il tour è tra le fontane della Villa Comunale, le imponenti cisterne delle Terme Romane, l'antico pozzo sacro del Complesso Archeologico dei Templi Romani. Un modo per scoprire gli aspetti funzionali del sistema idrico di età romana e di quello attuale che nasce alla fine dell'ottocento (info: Comune di Chieti Assessorato alla Promozione Turistica, tel. 0871 341873).

    Nella città ombelico d'Italia, Rieti, si mantiene lo spirito nel "sali-scendi", anche nello sguardo che punta in alto, alla ricerca di merlature di tetti e tagli di cielo, bifore e madonnine terrazze e balconi in fiore. Può considerarsi un proseguimento in ambito urbano del "Cammino di Francesco" (80 km sui luoghi toccati dal poverello di Assisi), poiché diventa un "cammino emotivo" tra microstorie, tradizioni e personaggi, fin lungo l'argine del fiume Velino. Per Uno dei punti di forza del percorso di Salerno, invece, è la storica "Fontana di don Tullio", in stile barocco (all'interno della Villa Comunale), chiamata così perché fu questo personaggio, Don Tullio, non meglio conosciuto, a farla installare a proprie spese, per fornire ristoro ai viandanti provenienti dal mare. Era detta anche di "Esculapio" per una statuetta, posta nella nicchia centrale, del figlio di Apollo e Arsinoe, istruito da Chirone nell'arte della medicina. Altrettanto particolare il tragitto che porta a Viadotto Gatto, per ammirare dall'alto il Fusandola e il Monastero di San Leone che dà il nome ad un'antica sorgente (info Point Turismo, tel. 089 662951/52).

    Anche la Sardegna partecipa a questa giornata di trekking con il comune di Tempio Pausania (provincia di Olbia-Tempio), famoso per i suoi dintorni, dominati dalla vasta montagna del Limbara, una sorta di acquedotto naturale. Si parte dalle fonti oligominerali di Rinaggiu ed attraversando la pineta di San Lorenzo si raggiunge la Fonte Nuova, che con il suo viale alberato, il salotto estivo. Non mancheranno citazioni alle fonti che un tempo erano presenti all'interno di edifici ancora esistenti, quali il pozzo di Casa Mundula (info)

    Qualsiasi tappa si scelga si ha, vivendola a piedi, un cambio di prospettiva che esalta la sensibilità degli avventori locali e dei turisti. Infine, il trekking urbano diventa un'esperienza da condividere in rete attivando tutti gli strumenti del web 2.0. I partecipanti all'evento, possono entrare a far parte di una community di appassionati del city walking che dialoga e condivide video, commenti ed emozioni. In via sperimentale, ma solo lungo gli itinerari senesi, saranno istallati alcuni pannelli Qr code per postare, in tempo reale, attraverso il proprio smartphone, le immagini che più colpiscono. Ma la vera novità della fan page sul social network tra i più famosi del mondo, è la sezione "Facce da trekking" dove saranno caricate tutte le fotografie scattate nel corso della kermesse. Un professionista immortalerà i partecipanti che avranno voglia di "metterci la faccia".



    di Isa Grassano
    Fonte
    [Modificato da killing zoe 11/04/2012 08:59]
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    00 11/04/2012 11:07
    se ci sono delle buone guide preferirei di gran lunga il trekking urbano a quello più selvaggio tra le montagne