Vacanze in Trentino: chilometri di piste innevate, mercatini di Natale, rifugi gourmand, Spa d’avanguardia che offrono bagni alla panna, alle mele, al cioccolato.
Ma anche l’occasione di visitare, fino al 7 maggio al Mart di Rovereto, il primo grande evento espositivo del 2006: La Danza delle Avanguardie, da Degas a Picasso, da Matisse a Keith Haring. Oltre mille opere, fra dipinti, disegni, sculture, costumi, scenografie originali e fotografie, per raccontare la storia di un amore: quello fra la danza e l’arte, scoccato alla fine dell’Ottocento, intensificatosi nel corso del Novecento e ancora vivo ai giorni nostri. A Edgar Degas, maestro dell'Impressionismo francese, affascinato dalla gestualità e dal movimento dei corpi, l’onore di aprire il percorso espositivo con le sue famosissime ballerine di danza classica; cui si affiancano le altrettanto celebri ballerine di can- can di Henri Tolouse- Lautrec, vere e proprie icone della Parigi fin de siécle. Con i primi anni del Novecento, il teatro da semplice fonte d’ispirazione e soggetti si trasforma in luogo privilegiato della sperimentazione artistica: pittori e scultori salgono direttamente sul palcoscenico, si occupano di costumi e scenografie e collaborano con i più importanti coreografi e impresari dell’epoca all’innovazione della scena. Così, ecco sfilare nelle sale del Mart le audaci creazioni di Picasso, di Matisse, di Natalia Gontcharova, di Mikhail Larionov e dei futuristi Balla, Prampolini e Depero: tutti artisti che, tra il 1909 e il 1929, lavorano fianco a fianco con Serge Diaghilev, impresario dei celebri Ballets russes e primo grande riformatore della danza classica, che sconvolse letteralmente le platee d’Europa con spettacoli come il Sacre du Printemps, con le musiche di Igor Strawinsky.
Negli stessi anni, Rolf de Maré, rivale di Diaghilev e anima dei Ballets suédois, chiama a collaborare, fra gli altri, Francis Picabia, Giorgio De Chirico e Fernand Léger, al quale si devono le scene e i costumi di suggestione africana per La Création du monde di Blaise Cendrars e Darius Milhaud. Ma non solo a Parigi, anche in Russia, nel clima di rinnovamento che segue la rivoluzione d’ottobre, artisti come Alexandra Exter, El Lissitsky, Kasimir Malevich e Vladimir Tatlin lavorano per il teatro e realizzano allestimenti rivoluzionari.
Nella mostra, si apre poi un ampio capitolo sul dialogo tra danza, arte, fotografia e moda in tempi recenti: dal sodalizio, negli anni Quaranta, tra lo scultore giapponese Isamu Noguchi e Martha Graham, mitica protagonista della modern dance americana, ai combine paintings del padre della Pop Art Robert Rauschenberg trasformati in scenografie per Merce Cunningham; agli immensi fondali dipinti da Keith Haring per Bill T. Jones. E ancora, l’intesa tra lo stilista Gianni Versace e Maurice Béjart, le sperimentazioni di David Salle e Jeff Koons per Karole Armitage e il video di Grazia Toderi per Le mille e una notte di Virgilio Sieni. In una mostra dedicata alla contaminazione tra diverse discipline non poteva mancare, poi, la figura Jan Fabre, artista tra i più influenti della scena contemporanea, scultore, regista e coreografo insieme. Infine, si segnalano le incursioni nel mondo della danza di fotografi di moda come Bruce Weber e Peter Linderbergh, raccolte nella sezione finale del percorso a cura di Franca Sozzani.
Terminata la visita alla mostra, vale la pena di fare quattro passi in città. Il centro storico dove ancora si respira l’atmosfera della dominazione veneziana, le botteghe di salumi e formaggi trentini, le enoteche dove degustare grappe e vino Marzemino: il giro si prospetta ricco di piacevoli sorprese.
Non si fa in tempo a uscire dal Mart, che subito, in corso Bettini, si fa sosta all’enoteca Stappomatto (tel. 0464.43.25.51): sugli scaffali in legno chiaro che arredano il locale, c’è un’ampia esposizione di vini, grappe e spumanti trentini, innumerevoli tipi di miele e confetture (fra cui, quella alle mele e cannella ottima per preparare lo strüdel) e ancora, rare delizie come i marroni canditi alla grappa di traminer. E per chi decide di fermarsi a pranzo, taglieri di salumi e formaggi artigianali, carpaccio di trota affumicata, carne salada con rucola e parmigiano e calde zuppe casalinghe. Fino all’8 gennaio, poi, il locale ha in programma degustazioni gratuite di grappe all'ora dell'aperitivo. La stessa attenzione per i prodotti del territorio caratterizza l’Osteria del Pettirosso, pochi metri più avanti (corso Bettini 24, tel. 0464.42.24.63). Un locale semplice e accogliente, con una ricca selezione di vini al bicchiere e un menu di piatti del giorno che punta sui robusti sapori della tradizione. Qualche esempio: orzotto con zucca e salsiccia, zuppa di broccoli e fagioli, canederli alle verze con burro fuso. Raggiunta piazza Rosmini, si prosegue sempre dritto in via Orefici, quindi, ci si inoltra nel nucleo più antico della città: un pittoresco intrico di vicoli, calli, scalette, ai piedi dell'imponente Castel Veneto. In quest’angolo fuori dal tempo, che conserva evidenti tracce della dominazione veneziana (1416-1509), si passeggia tra case d’epoca e piccole, ma fornitissime botteghe.
Come la formaggeria El Caj, in via Rialto (tel. 0464.42.07.57): formaggi di malga, eroborinati, affinati nel moscato o nella vinaccia, ma anche spezie, confetture, mostarde, gelatine di frutta e di vino, e un’ampia selezione di bianchi, di rossi, di grappe e di birre biologiche. Da qui, ci si sposta in via della Terra con la Chiesa parrocchiale di San Marco, la Torre Civica e la Casa- museo di Fortunato Depero, attualmente chiusa per lavori di restauro (tel. 0464.43.43.93). Quindi, in piazza Podestà, da dove si sale alla poderosa fortezza medievale che oggi ospita il Museo Storico Italiano della Guerra (tel. 0464.43.81.00,
www.museodellaguerra.it). Dedicata in particolare alla prima guerra mondiale, la collezione permanente comprende armi, uniformi, oggetti della vita di trincea, fotografie, lettere e diari dei soldati. Che a Rovereto e dintorni la Grande Guerra abbia lasciato il segno è testimoniato anche da altri due simboli monumentali. Il Sacrario Militare di Castel Dante (tel. 0464.43.24.80), un mausoleo che custodisce le spoglie di oltre 20.000 soldati, e Maria Dolens, la celebre campana della pace fusa con il bronzo dei cannoni di ognuna delle nazioni partecipanti al conflitto. In cima al colle Miravalle, suona ogni sera cento colpi in memoria delle vittime di tutte le guerre (tel. 0464.43.44.12,
www.fondazioneoperacampana.it).
Dal Castello, l’itinerario nel centro storico prosegue attraverso le volte dell’antica via Portici. Superate piazza Erbe e piazza Malfatti, s’imbocca via Mercerie dove la principale attrazione è la casa di Mozart, cioè il luogo in cui, nel 1769 all'età di 13 anni, il geniale compositore tenne il suo primo concerto in Italia. Il legame tra Mozart e Rovereto è ancora oggi molto forte: ogni anno, in settembre, si svolge il Festival internazionale W. A. Mozart con ospiti musicali di prestigio mondiale e riletture mozartiane che sconfinano nel teatro e nel cinema. Sempre in via Mercerie, L’isola dei sogni (tel. 0464.43.57.30) si distingue come uno dei negozi più originali di tutta la città. Specializzato nella "qualità del sonno" e nell’oggettistica di design, è più simile a uno spazio espositivo che a un punto vendita: con letti, piumini, complementi d’arredo, lampade e luci sospese si allestiscono sorprendenti installazioni a tema, che cambiano continuamente. Per lo shopping si consigliano anche via Mazzini e via Garibaldi, dove, oltre ai negozi, si trovano locali come l’enoteca Bacchus ideale per un aperitivo con vini trentini, birre tedesche, crostini, tartine, salumi. Non lontano, all’inizio del Borgo Santa Caterina, Al Silenzio (tel. 0464.42.37.63) è un altro posto da provare: l’accoglienza è calorosa e il menu propone piatti del giorno e taglieri di salumi, dal filetto di speck al salame di cervo, davvero generosi. Altri due passi, e in via Fontana, l’ultima, irrinunciabile tappa: da Exquisita (tel.0464.42.07.57), un’eno - cioccoteca di 250 mq, dove scegliere tra 580 etichette di vini, 180 di grappe, 480 tipi di cioccolato da tutto il mondo, caffé, tè, infusi, formaggi, salumi, confetture. E in più, per i visitatori del Mart, degustazioni guidate e gratuite di cioccolato e grappa trentina.
Due, infine, gli indirizzi da consigliare per la notte: l’Hotel Leon d’Oro (via Tacchi 2, tel. 0464.43.73.33, doppia b&b da 99 €), un quattro stelle di sobria eleganza con comodi letti king size in tutte le camere e una colazione a buffet sorprendente, e l’Hotel Rovereto (corso Rosmini, 82/D, tel. 0464.43.52.22,
www.hotelrovereto.it), un accogliente rifugio di charme con pavimenti in legno e colori caldi, che, in occasione della mostra La danze delle avanguardie, propone lo speciale pacchetto Mart weekend: 80 euro a persona, per 1 notte in doppia con prima colazione, il biglietto d’ingresso alla mostra e una cena al ristorante Novecento, da sempre punto di forza dell’albergo. Tra le specialità, paste fatte in casa di origine mantovana, come tortelli di zucca o pappardelle al sugo d’asino, ma anche canederli, orzotto con verdure di stagione e altri piatti tipici trentini.