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    00 05/01/2006 18:03
    La prima grande mostra del 2006

    Vacanze in Trentino: chilometri di piste innevate, mercatini di Natale, rifugi gourmand, Spa d’avanguardia che offrono bagni alla panna, alle mele, al cioccolato. Ma anche l’occasione di visitare, fino al 7 maggio al Mart di Rovereto, il primo grande evento espositivo del 2006: La Danza delle Avanguardie, da Degas a Picasso, da Matisse a Keith Haring. Oltre mille opere, fra dipinti, disegni, sculture, costumi, scenografie originali e fotografie, per raccontare la storia di un amore: quello fra la danza e l’arte, scoccato alla fine dell’Ottocento, intensificatosi nel corso del Novecento e ancora vivo ai giorni nostri. A Edgar Degas, maestro dell'Impressionismo francese, affascinato dalla gestualità e dal movimento dei corpi, l’onore di aprire il percorso espositivo con le sue famosissime ballerine di danza classica; cui si affiancano le altrettanto celebri ballerine di can- can di Henri Tolouse- Lautrec, vere e proprie icone della Parigi fin de siécle. Con i primi anni del Novecento, il teatro da semplice fonte d’ispirazione e soggetti si trasforma in luogo privilegiato della sperimentazione artistica: pittori e scultori salgono direttamente sul palcoscenico, si occupano di costumi e scenografie e collaborano con i più importanti coreografi e impresari dell’epoca all’innovazione della scena. Così, ecco sfilare nelle sale del Mart le audaci creazioni di Picasso, di Matisse, di Natalia Gontcharova, di Mikhail Larionov e dei futuristi Balla, Prampolini e Depero: tutti artisti che, tra il 1909 e il 1929, lavorano fianco a fianco con Serge Diaghilev, impresario dei celebri Ballets russes e primo grande riformatore della danza classica, che sconvolse letteralmente le platee d’Europa con spettacoli come il Sacre du Printemps, con le musiche di Igor Strawinsky.

    Negli stessi anni, Rolf de Maré, rivale di Diaghilev e anima dei Ballets suédois, chiama a collaborare, fra gli altri, Francis Picabia, Giorgio De Chirico e Fernand Léger, al quale si devono le scene e i costumi di suggestione africana per La Création du monde di Blaise Cendrars e Darius Milhaud. Ma non solo a Parigi, anche in Russia, nel clima di rinnovamento che segue la rivoluzione d’ottobre, artisti come Alexandra Exter, El Lissitsky, Kasimir Malevich e Vladimir Tatlin lavorano per il teatro e realizzano allestimenti rivoluzionari.
    Nella mostra, si apre poi un ampio capitolo sul dialogo tra danza, arte, fotografia e moda in tempi recenti: dal sodalizio, negli anni Quaranta, tra lo scultore giapponese Isamu Noguchi e Martha Graham, mitica protagonista della modern dance americana, ai combine paintings del padre della Pop Art Robert Rauschenberg trasformati in scenografie per Merce Cunningham; agli immensi fondali dipinti da Keith Haring per Bill T. Jones. E ancora, l’intesa tra lo stilista Gianni Versace e Maurice Béjart, le sperimentazioni di David Salle e Jeff Koons per Karole Armitage e il video di Grazia Toderi per Le mille e una notte di Virgilio Sieni. In una mostra dedicata alla contaminazione tra diverse discipline non poteva mancare, poi, la figura Jan Fabre, artista tra i più influenti della scena contemporanea, scultore, regista e coreografo insieme. Infine, si segnalano le incursioni nel mondo della danza di fotografi di moda come Bruce Weber e Peter Linderbergh, raccolte nella sezione finale del percorso a cura di Franca Sozzani.
    Terminata la visita alla mostra, vale la pena di fare quattro passi in città. Il centro storico dove ancora si respira l’atmosfera della dominazione veneziana, le botteghe di salumi e formaggi trentini, le enoteche dove degustare grappe e vino Marzemino: il giro si prospetta ricco di piacevoli sorprese.

    Non si fa in tempo a uscire dal Mart, che subito, in corso Bettini, si fa sosta all’enoteca Stappomatto (tel. 0464.43.25.51): sugli scaffali in legno chiaro che arredano il locale, c’è un’ampia esposizione di vini, grappe e spumanti trentini, innumerevoli tipi di miele e confetture (fra cui, quella alle mele e cannella ottima per preparare lo strüdel) e ancora, rare delizie come i marroni canditi alla grappa di traminer. E per chi decide di fermarsi a pranzo, taglieri di salumi e formaggi artigianali, carpaccio di trota affumicata, carne salada con rucola e parmigiano e calde zuppe casalinghe. Fino all’8 gennaio, poi, il locale ha in programma degustazioni gratuite di grappe all'ora dell'aperitivo. La stessa attenzione per i prodotti del territorio caratterizza l’Osteria del Pettirosso, pochi metri più avanti (corso Bettini 24, tel. 0464.42.24.63). Un locale semplice e accogliente, con una ricca selezione di vini al bicchiere e un menu di piatti del giorno che punta sui robusti sapori della tradizione. Qualche esempio: orzotto con zucca e salsiccia, zuppa di broccoli e fagioli, canederli alle verze con burro fuso. Raggiunta piazza Rosmini, si prosegue sempre dritto in via Orefici, quindi, ci si inoltra nel nucleo più antico della città: un pittoresco intrico di vicoli, calli, scalette, ai piedi dell'imponente Castel Veneto. In quest’angolo fuori dal tempo, che conserva evidenti tracce della dominazione veneziana (1416-1509), si passeggia tra case d’epoca e piccole, ma fornitissime botteghe.

    Come la formaggeria El Caj, in via Rialto (tel. 0464.42.07.57): formaggi di malga, eroborinati, affinati nel moscato o nella vinaccia, ma anche spezie, confetture, mostarde, gelatine di frutta e di vino, e un’ampia selezione di bianchi, di rossi, di grappe e di birre biologiche. Da qui, ci si sposta in via della Terra con la Chiesa parrocchiale di San Marco, la Torre Civica e la Casa- museo di Fortunato Depero, attualmente chiusa per lavori di restauro (tel. 0464.43.43.93). Quindi, in piazza Podestà, da dove si sale alla poderosa fortezza medievale che oggi ospita il Museo Storico Italiano della Guerra (tel. 0464.43.81.00, www.museodellaguerra.it). Dedicata in particolare alla prima guerra mondiale, la collezione permanente comprende armi, uniformi, oggetti della vita di trincea, fotografie, lettere e diari dei soldati. Che a Rovereto e dintorni la Grande Guerra abbia lasciato il segno è testimoniato anche da altri due simboli monumentali. Il Sacrario Militare di Castel Dante (tel. 0464.43.24.80), un mausoleo che custodisce le spoglie di oltre 20.000 soldati, e Maria Dolens, la celebre campana della pace fusa con il bronzo dei cannoni di ognuna delle nazioni partecipanti al conflitto. In cima al colle Miravalle, suona ogni sera cento colpi in memoria delle vittime di tutte le guerre (tel. 0464.43.44.12, www.fondazioneoperacampana.it).

    Dal Castello, l’itinerario nel centro storico prosegue attraverso le volte dell’antica via Portici. Superate piazza Erbe e piazza Malfatti, s’imbocca via Mercerie dove la principale attrazione è la casa di Mozart, cioè il luogo in cui, nel 1769 all'età di 13 anni, il geniale compositore tenne il suo primo concerto in Italia. Il legame tra Mozart e Rovereto è ancora oggi molto forte: ogni anno, in settembre, si svolge il Festival internazionale W. A. Mozart con ospiti musicali di prestigio mondiale e riletture mozartiane che sconfinano nel teatro e nel cinema. Sempre in via Mercerie, L’isola dei sogni (tel. 0464.43.57.30) si distingue come uno dei negozi più originali di tutta la città. Specializzato nella "qualità del sonno" e nell’oggettistica di design, è più simile a uno spazio espositivo che a un punto vendita: con letti, piumini, complementi d’arredo, lampade e luci sospese si allestiscono sorprendenti installazioni a tema, che cambiano continuamente. Per lo shopping si consigliano anche via Mazzini e via Garibaldi, dove, oltre ai negozi, si trovano locali come l’enoteca Bacchus ideale per un aperitivo con vini trentini, birre tedesche, crostini, tartine, salumi. Non lontano, all’inizio del Borgo Santa Caterina, Al Silenzio (tel. 0464.42.37.63) è un altro posto da provare: l’accoglienza è calorosa e il menu propone piatti del giorno e taglieri di salumi, dal filetto di speck al salame di cervo, davvero generosi. Altri due passi, e in via Fontana, l’ultima, irrinunciabile tappa: da Exquisita (tel.0464.42.07.57), un’eno - cioccoteca di 250 mq, dove scegliere tra 580 etichette di vini, 180 di grappe, 480 tipi di cioccolato da tutto il mondo, caffé, tè, infusi, formaggi, salumi, confetture. E in più, per i visitatori del Mart, degustazioni guidate e gratuite di cioccolato e grappa trentina.

    Due, infine, gli indirizzi da consigliare per la notte: l’Hotel Leon d’Oro (via Tacchi 2, tel. 0464.43.73.33, doppia b&b da 99 €), un quattro stelle di sobria eleganza con comodi letti king size in tutte le camere e una colazione a buffet sorprendente, e l’Hotel Rovereto (corso Rosmini, 82/D, tel. 0464.43.52.22, www.hotelrovereto.it), un accogliente rifugio di charme con pavimenti in legno e colori caldi, che, in occasione della mostra La danze delle avanguardie, propone lo speciale pacchetto Mart weekend: 80 euro a persona, per 1 notte in doppia con prima colazione, il biglietto d’ingresso alla mostra e una cena al ristorante Novecento, da sempre punto di forza dell’albergo. Tra le specialità, paste fatte in casa di origine mantovana, come tortelli di zucca o pappardelle al sugo d’asino, ma anche canederli, orzotto con verdure di stagione e altri piatti tipici trentini.
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    00 17/05/2006 18:35
    Perugia
    Assessorato Politiche delle Attività Culturali e Giovanili
    tel. 075 5772416

    sabato 20 maggio ore 17.30

    a Perugia, sala ex Oratorio
    Museo Archeologico dell'Umbria, Piazza G. Bruno, 10


    PERUGIA: DAGLI ETRUSCHI AL MEDIOEVO
    incontro dal titolo
    "Perugia e le vicende della città in età romana"


    con Luana Cenciaioli
    Soprintendente per i Beni Archeologici dell'Umbria

    [SM=x44461]

    [Modificato da Etrusco 17/05/2006 18.36]

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    00 22/05/2006 15:44
    Le opere di MAGRITTE
    saranno visibili in Italia per l’ultima volta, prima della loro definitiva collocazione nel Museo Magritte di Bruxelles, nell’aprile 2007.

    www.magrittecomo.it

    Link a Panorama . . .


    Magritte: nulla è quello che sembra

    di Silvia Tomasi
    7/4/2006



    René Magritte, La magie noire, 1945

    Nella splendida cornice di Villa Olmo,
    60 oli e una scelta di lettere e di disegni realizzati tra il 1925 e '67, anno della morte del maestro, trascinatore di folle, amato particolarmente in Italia per i suoi quadri genialmente spiazzanti »


    Lo scenario è incantevole:
    una sontuosa magione neoclassica adagiata sulle rive del lago di Como, una fontana con tritoni e nereidi sussurra in lievi spruzzi d'acqua davanti all'ingresso, dietro un parco secolare.
    Nella grande costruzione le opere di un artista trascinatore di folle, amato particolarmente in Italia per i suoi quadri genialmente spiazzanti.
    Questo è quello che attende il visitatore della mostra René Magritte - L'impero delle luci a Villa Olmo.
    La rassegna, curata da Michel Draguet e Maria Luïsa Borràs, rimarrà aperta fino al 16 luglio, per informazioni www.magrittecomo.it, il catalogo è di Ludion.

    Questa di Como è l'ultima occasione di vedere 60 oli di Magritte insieme a una scelta di lettere e di disegni realizzati tra il 1925 e '67, anno della sua morte;
    tutte queste opere infatti troveranno nel 2007 una loro definitiva collocazione del Museo Magritte a Bruxelles.


    La Fée ignorante,
    Olio su tela
    50 x 65 cm


    La bonne Foi,
    Olio su tela
    41 x 33 cm
    1964 - 1965



    L'Ile au Trésor,
    Olio su tela
    60 x 80 cm
    1942


    Shéhérazade,
    Olio su tela
    50 x 60 cm
    1948


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    00 05/07/2006 19:44
    Arte e cultura:
    gli appuntamenti dell’estate italiana

    di Gisella Gallenca


    L’estate è ormai cominciata. E anche quest’anno la creatività e il fermento artistico non vanno in vacanza, ma rimangono ad animare le giornate di coloro per cui il relax non è solo divertimento, ma anche un’occasione per vedere, conoscere e soddisfare la propria curiosità.
    Numerose sono le mostre organizzate nelle città e nelle province del nostro Paese che rimarranno aperte per i mesi di luglio e di agosto. Forse vale la pena di approfittare delle ore libere, per regalarsi un attimo di distrazione dai problemi della quotidianità.
    In questi giorni, ad esempio, sono in corso due eventi di grande prestigio che danno al grande pubblico la possibilità di vedere da vicino la pittura di alcuni maestri del Novecento.

    A Mamiano di Traversetolo, in provincia di Parma, sarà aperta, fino al 16 di luglio, la mostra Da Monet a Boltanski: Capolavori del ‘900 dal Musée d’Art Moderne di Saint-Etienne, presso la Fondazione Magnani-Rocca.
    Un lungo percorso, che accompagna il visitatore alla scoperta di uno tra i più fertili periodi della storia dell’arte. Si parte da Monet, per giungere ai protagonisti contemporanei attraverso le opere scelte dal direttore del Musée di Saint-Etienne, Lóránd Hegyi.
    Tra i lavori esposti troviamo anche quelli di Louis Marcoussis, rappresentante del Cubismo, Jaques Villon, fratello di Duchamp, Francis Picabia e ancora Victor Brauner, con quattro capolavori surrealisti, Hans Hartung, con la sua pittura gestuale, Andy Warhol e Roy Lichtenstein, per finire con Christian Boltanski.

    A Venezia, invece, presso la Collezione Peggy Guggenheim si terrà fino al 24 settembre l’attesissima mostra Lucio Fontana. Venezia/New York.
    Oltre ad alcune celebri tele dell’artista, troviamo alcuni pezzi unici, come le cosiddette “venezie”: una serie di lavori in cui Fontana adotta, per la prima volta, titoli poetici dedicati in maniera esplicita a una città. Segue la serie “New York” insieme a inediti materiali d’archivio, disegni e ritratti fotografici.
    Saranno comunque le due serie, preziose e, per certi versi inedite, a diventare emblema di rappresentazione delle due città: un fatto che certamente desterà nel pubblico grande interesse e una certa novità.

    Tra le esposizioni più curiose, infine, troviamo Vrooooom! Italia in Moto.
    100 Anni di Arte, Costume e Design, fino al 3 settembre a Riccione, presso gli spazi espositivi di Villa Mussolini.

    Un percorso lungo un secolo, illustrato da manifesti d’epoca, fotografie storiche e da una spettacolare sequenza di opere d’arte ispirate alle moto e al loro mito (fra cui spiccano artisti come Balla, Dottori, Sironi, Funi e Depero).
    E poi le moto, vere protagoniste di questo evento:
    dai modelli storici fino quelli più attuali, per raccontare in modo inedito un secolo di storia, di cambiamenti e di evoluzione tecnologica e sociale.

    Fonte: TeleGiornaliste.com

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    00 18/02/2007 18:13
    ELZEVIRO Mostre su e giù per lo Stivale di Antonella Lombardi

    Dai disegni di Michelangelo agli Impressionisti, passando per De Kooning, Pirandello e Luzzati. In giro per l’Italia sono diverse le rassegne artistiche da seguire. Eccone alcune.
    A Brescia, il paesaggio impressionista è in mostra con 270 opere di artisti come Monet, Manet, Constable, Turner, Sisley, Cezanne. Dal tema dell’acqua e della luce al paesaggio della campagna francese, e poi le immagini di Londra, Venezia e la Bretagna, primo eden abitato da Gauguin con, infine, il mitico Sud cercato e dipinto da Van Gogh. Al museo di Santa Giulia, fino al 25 marzo, Turner e gli impressionisti. La grande storia del paesaggio moderno in Europa.

    Sempre al museo Santa Giulia di Brescia è possibile visitare, fino al 25 marzo, l’esposizione dedicata a Fausto Pirandello, che ripercorre le lezioni di autori come Picasso, Derain e Braque. Nelle sue nature morte l’artista porta alle estreme conseguenze il malessere e la duplicità nella percezione del reale, mostrando gli oggetti come parte di un teatro dell’incongruo, facendo propri, così, i fondamenti che resero celebre la poetica del padre, Luigi.

    I più bei disegni di architettura di Michelangelo sono esposti invece a Firenze, alla Casa Buonarroti. Una grande rassegna, con 39 disegni originali e un grande dipinto cinquecentesco del Maestro raffigurato nel suo studio. Un apparato didattico multimediale, inoltre, permette di seguire la genesi delle opere di Michelangelo, dal primo momento creativo sino alla conclusione. Fino al 19 marzo.

    A Emanuele Luzzati, una delle figure più eclettiche del teatro italiano è dedicata la mostra Teatro gioco vita. Un mondo di figure d'ombra. Le creazioni dell’illustratore, costumista e scenografo sono esposte, fino al 7 marzo, alla Casa dei Teatri di Roma.

    Luzzati si è occupato dell’illustrazione di molti libri per l’infanzia, è stato autore di testi come Tarantella di Pulcinella, I tre fratelli, ha illustrato le fiabe italiane di Italo Calvino nonché diverse filastrocche di Gianni Rodari. Ha esposto alla Biennale di Venezia, ha creato i titoli di testa de L'armata Brancaleone e Brancaleone alle Crociate di Mario Monicelli, e realizzato vari film d’animazione, tra cui La Gazza ladra e Pulcinella, che gli sono valse due nominations all'Oscar.
    Grazie a momenti di fruizione spettacolare, proiezioni dei film d'animazione realizzati da Luzzati e un laboratorio creativo per costruire un teatro d'ombra in miniatura, anche i piccoli spettatori si possono addentrare nella magia e nella sapienza artigianale di una delle grandi tradizioni sceniche.

    [Modificato da ourinooko 18/02/2007 18.14]

    [Modificato da ourinooko 18/02/2007 18.16]

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    00 18/02/2007 18:13
    mostre
    sempre da telegiornaliste

    mi permetto di segnalare queste due mostre recensite da me [SM=x44475] :


    ELZEVIRO
    De Chirico e Afro, maestri in mostra di Antonella Lombardi

    Bisogna dipingere ciò che non si vede. È racchiuso in queste parole il senso dell’arte metafisica del pittore Giorgio De Chirico, punto di riferimento stilistico fondamentale per l’arte del Novecento e anticipatore, per alcuni aspetti, di movimenti come il Dadaismo, il Surrealismo e il cosiddetto Realismo magico. Una selezione ampia delle sue opere è ora in mostra a Padova, a Palazzo Zabarella.

    La rivoluzione operata da De Chirico nelle arti visive scardina certezze e accostamenti fino ad allora immutati: il maestro dipinge palcoscenici sempre meno somiglianti a spazi urbani e sempre di più a interni di camere ottiche e di lanterne magiche.
    Ritrae architetture dell’invisibile e dell’infinito, e rende, attraverso la pittura, la muta poesia delle piazze e delle torri, accostando elementi inconsueti, fino ad arrivare a quella che l’artista chiamava "la solitudine dei segni", e che rivela il "non senso" insito in ogni forma di comunicazione.
    Sottraendo ai segni le loro relazioni abituali o logiche, De Chirico fa scaturire dalle sue opere significati incontrollabili, creando associazioni poetiche impreviste: carciofi, caschi di banane, busti e sogni della coscienza entrano così nella rappresentazione, dispiegando la loro carica rivoluzionaria.
    «Vivere nel mondo come in un grande museo di stranezze, pieno di giocattoli curiosi e variopinti che cambiano aspetto e che talvolta, come dei bambini, noi rompiamo per vedere come sono fatti dentro. E delusi ci accorgiamo che erano vuoti»: scrive così, nel 1913, il pittore, svelando la sua curiosità di artista. A Padova, fino al 27 maggio.

    Ai musei civici di Udine e Pordenone, invece, una mostra è dedicata all’artista Afro e ai suoi rapporti con il contesto artistico italiano e americano.
    L’esposizione, che conterà su prestiti provenienti dai più importanti musei e collezioni pubbliche e private, sarà articolata in due sezioni. I dipinti di Afro sono accostati alle opere di 14 artisti tra i più rappresentativi dell'espressionismo astratto newyorkese, tra cui si segnalano De Kooning, Hofmann, Kline, Pollock, Rothko e Twombly, con i quali Afro ebbe rapporti diretti.
    Contemporaneamente, la sezione di Pordenone, allestita in due sedi, alla Galleria di Arte Moderna di Villa Galvani e al Museo Civico, ripercorrerà l'itinerario italiano di Afro attraverso le opere di alcuni esponenti dell'arte italiana del Novecento, come Burri, Capogrossi, Guttuso, Mafai, Rotella, Scialoja Scarpitta, Turcato, Vedova.
    Arricchiscono la mostra foto, filmati d'epoca inediti, disegni e corrispondenze private che documentano le collaborazioni artistiche e i rapporti di amicizia che hanno legato Afro ad alcuni dei protagonisti assoluti della ricerca artistica del Novecento. Ai musei civici di Udine e Pordenone, fino al 19 marzo.

    appuntamento a lunedi, se vi va, con un'altra mostra recensita in elzeviro,nel nuovo numero di telegiornaliste molto interessante, a Roma [SM=x44450]

    [Modificato da ourinooko 18/02/2007 18.15]

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    00 18/02/2007 18:36
    Re:

    Scritto da: ourinooko 18/02/2007 18.13
    ELZEVIRO Mostre su e giù per lo Stivale di Antonella Lombardi

    Dai disegni di Michelangelo agli Impressionisti, passando per De Kooning, Pirandello e Luzzati. In giro per l’Italia sono diverse le rassegne artistiche da seguire. Eccone alcune. 18/02/2007 18.16]


    correzione: la mostra con de koonig non è + in corso, sorry [SM=x44450]


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    00 19/02/2007 11:14
    Nel nuovo numero di telegiornaliste


    mostra su

    Roberto Rossellini, arte e scienza dell’Umanesimo
    di Antonella Lombardi




    «Il cinema non è il mio mestiere. Il mio è un mestiere che bisogna apprendere quotidianamente e che non si finisce mai di descrivere: è il mestiere di uomo. E che cos’è un uomo? E’ un essere eretto che si alza sulla punta dei piedi per guardare l’universo». Così Roberto Rossellini prendeva le distanze dalla sua figura di regista, rivendicando il primato dell’uomo anche nel suo cinema.

    A cento anni dalla sua nascita, il regista è noto al grande pubblico soprattutto per quei film che hanno composto la cosiddetta "trilogia della guerra": Roma città aperta, Paisà, Germania anno zero. Eppure il suo cinema ha cercato di osservare e penetrare, con estremo acume e tenerezza, tutti gli uomini, dal più umile a Luigi XIV.

    Un amore incondizionato e un’indole da studioso instancabile e assetato di conoscenza che lo hanno spinto a viaggiare, conoscendo anche alcuni tra i più grandi uomini del Novecento, come Ghandi, Chaplin, Allende. Da cittadino del mondo, si è interessato alle questioni politiche dell’America Latina tentando, con un progetto enciclopedico, di coinvolgere i Paesi del Terzo mondo distribuendo gratuitamente alcuni suoi film.

    Adesso, in un viaggio ideale tra l’opera di Rossellini e quella dei grandi umanisti suoi maestri e ispiratori, il museo di Roma in Trastevere ospiterà, fino al 1° aprile, la mostra Roberto Rossellini. Arte e scienza dell’Umanesimo.

    Un percorso che si articola in diverse sezioni che, attraverso manoscritti, sceneggiature, locandine, foto di scena, bozzetti, filmati e note di regia, vogliono ricercare un punto di continuità tra le ricerche del grande regista e quelle degli umanisti classici. Un impianto interdisciplinare che intreccia il punto di vista di Rossellini con quello dei suoi personaggi, in un dialogo ideale tra la ricerca scientifica e artistica del secolo del cinema con quella del Rinascimento di Leon Battista Alberti. Un ambiente multimediale che permetterà allo spettatore di capire come testi e universi tra loro cronologicamente distanti siano in realtà vicini per le idee espresse.

    Al centro l’uomo, in un labirinto che esplora le riflessioni di Rossellini e quelle dei suoi interlocutori storici sulla scienza e l’arte. Come ha detto lo stesso regista: «E’ la debolezza umana che è commovente, non la sua forza. Nella vita moderna l’uomo ha perduto ogni sentimento eroico della vita. Bisogna restituirglielo, perché l’uomo è un eroe. La lotta quotidiana è una lotta eroica. Per poterla ritrarre, occorre partire dal basso».

    Il progetto conclude il primo anno di celebrazioni del centenario della nascita di Rossellini e da maggio sarà allestito anche al museo del cinema di Torino. Completano l’esposizione una retrospettiva dedicata alle storie leggendarie dei protagonisti dell’Umanesimo raccontate da Rossellini, un ciclo di seminari sui temi e i testi che hanno composto la biblioteca ideale del regista, e una mostra del fotografo di scena Gianni Assenza, con cui Rossellini ha lavorato.

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    ourinooko
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    00 01/03/2007 15:11
    pubblicità vietate
    in mostra a roma, vedi
    qui

    da repubblica.it:
    La mostra ripercorre 40 anni di campagne che hanno fatto discutere
    Da Ikea alle immagini di Oliviero Toscani. Viaggio nel "comune senso del pudore"
    Stazione Termini, binario censura
    le pubblicità "vietate" del Giurì


    ci sono delle foto troppo divertenti, volevo postarvele, ma sono in flash [SM=x44464]

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    00 17/03/2007 12:40
    XVIII Mostra del Libro Antico
    A Milano dal 16 al 18 Marzo si rinnova l'appuntamento con una delle più importanti rassegne del libro d'arte.
    Consigliata a tutti coloro per i quali il libro non è solo semplice lettura.

    XVIII edizione della Mostra del Libro Antico
    Palazzo della Permanente
    via Turati, 34 - MILANO

    16 - 18 marzo 2006
    orario: 11.00-19.00 tutti i giorni, domenica 11.00-18.00


    Per maggiori informazioni questo è il sito.



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    "Chi ha parlato, chi ca..o ha parlato? Chi è quel lurido str...o comunista checca pompinaro, che ha firmato la sua condanna a morte? Ah, non è nessuno, eh? Sarà stata la fatina buona del ca..o..."

    Il più acerrimo nemico del Bremaz è Rurro Rurrerini.
    (ma anche Ramarro Rurale, con il suo fedele servitore lo gnomo Corri Rorra, non scherza....)




    Legionis praefectus more cinaedi communis currum regit.

    "Siccome c'ho una certa immagine da difendere....."

    Dice il saggio: "Viajare descanta, ma se te parti mona te torni mona."




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    00 21/03/2007 01:23
    Dall'ultimo numero di telegiornaliste



    Galassia Gutenberg


    Galassia Gutenberg
    di Valeria Scotti

    Diciotto edizioni e una profonda esperienza sul territorio fanno di Galassia Gutenberg la più antica mostra del libro multimediale nel Meridione. Proficuo osservatorio sulle iniziative dell’editoria, Galassia Gutenberg ha riaperto in questi giorni le porte nella restaurata Stazione Marittima di Napoli.

    Nata nel 1990 per promuovere la lettura attraverso l'utilizzo di linguaggi diversi, si propone come vetrina internazionale di multiculturalità, divulgazione umanistica e scientifica e new media per professionisti del settore e appassionati.

    Navigare è la parola chiave di questa edizione, la cui declinazione offre percorsi sull’acqua, nel tempo, nello spazio fisico. Viaggi nell’autobiografia e verso l’altro, viaggi virtuali con lo strumento della memoria e delle nuove tecnologie.
    Al centro dei quattro giorni di dibattiti ed eventi, quest’anno Galassia si è arricchita di una mostra dedicata ai taccuini di viaggio, libri autoprodotti ove immagini e testi dialogano in una sorta di intimo reportage.

    Tra le opere esposte, quaranta taccuini di stranieri che raccontano Napoli attraverso i loro occhi, i raffinati acquerelli di viaggio dedicati alla Scozia di Giorgio Maria Griffa e all’Antartide di Cristophe Verdier, i venticinque taccuini di viaggi per mare di Orioli, Flores e Favarelli.
    Riconfermata la sezione Mediterraneo che dal 2005 è uno degli appuntamenti fissi della Fiera.

    All’inaugurazione lo scrittore egiziano Ala Al-Aswani, autore del best seller Palazzo Yacoubian, ha ricevuto dalla Fondazione Mediterraneo il prestigioso Premio Mediterraneo, già andato al Nobel Naghib Mafhuz, alla Regina Rania di Giordania, al cantante Yusuf Islam, in arte Cat Stevens.
    Numerose le presenze: Giuseppe Cederna, Giovanni Soldini e lo scrittore svedese Bjorn Larsson, con racconti di passioni ed avventure in mare; i protagonisti della letteratura mediorientale al Cafè Letterario Arabo, come lo scrittore libico Ibrahim Al-Koni e l’autrice egiziana Salwa Bakr.

    Due singolari iniziative hanno caratterizzato l’ormai maggiorenne Galassia Gutenberg. Il bookcruising - versione "marina" del famoso bookcrossing - ha portato i libri tra le grandi navi da crociera che approdano numerose a Napoli. MSC Crociere, partner dell’iniziativa, ha permesso ad ogni passeggero di prendere un libro messo a disposizione nella biblioteca dell'imbarco per lasciarlo poi in giro in una delle tante tappe nel Mediterraneo.

    Da Roma invece è partita l'iniziativa "Un treno di libri per Napoli", organizzata dalla rivista Leggere: tutti, una linea speciale con a bordo ventitrè scrittori e numerosi viaggiatori che, nel tempo del viaggio, hanno partecipato a reading, eventi, presentazioni.



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    00 24/03/2007 01:13
    giornata FAI 24 E 25 MARZO
    PROGRAMMA REGIONE X REGIONE


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    00 03/04/2007 01:25
    Su telegiornaliste di questa settimana:

    I simbolisti a Ferrara




    Il patrimonio dei simbolisti a Ferrara
    di Valeria Scotti

    Fantasie, visioni, mistero e l’arte di rendere visibile l'invisibile attraverso la forza evocatrice del simbolo. Questi i principi dei simbolisti che alla fine del XIX secolo cercano corrispondenze tra mondo oggettivo e sensazioni soggettive. Da Parigi a Bruxelles, da Londra a Berlino, da Monaco a Vienna, il Simbolismo fa dell’immaginazione il mezzo per sfuggire alla realtà quotidiana...

    continua qui

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    00 14/04/2007 12:05
    Primavera in… arte e cultura
    di Gisella Gallenca

    Se siete appassionati di mostre ed eventi è il momento di approfittare della “pausa” pasquale. In giro per il Belpaese, diverse sono le esposizioni che interesseranno il pubblico più esigente. Noi di Telegiornaliste abbiamo selezionato alcune proposte che ci sono sembrate particolarmente interessanti...




    continua qui

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    00 22/04/2007 22:17
    Salerno capitale della creatività
    Salerno capitale della creatività
    di Valeria Scotti

    Un luogo dove coltivare e conoscere idee originali, forme innovative di linguaggio e talenti dalle variegate esperienze culturali. Dal 4 al 12 maggio i giovani d’Europa si danno appuntamento a Salerno, sede del Festival delle Culture Giovani. L’iniziativa, dopo il successo della scorsa edizione, ritorna con nuove installazioni, workshop, video e incontri con artisti ed esperti.
    Cinema, musica, letteratura, videoarte. Queste le materie ove promuovere ed esprimere la creatività lungo gli otto giorni del festival.
    continua qui

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    00 30/04/2007 00:35
    Appuntamento a Palermo il 5 e il 6 maggio per la festa pizzofree
    dall'ultimo numero di telegiornaliste


    Addiopizzo, il volto della libertà in Sicilia
    di Antonella Lombardi



    «Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità». Il 29 giugno 2004 questa frase, scritta su centinaia di adesivi listati a lutto, ha tappezzato le strade del centro di Palermo, svegliando la città dal suo torpore. Vertici delle forze dell’ordine, associazioni di categoria dei commercianti, giornali e televisioni, spiazzati da quei messaggi anonimi, senza loghi né firme, hanno pensato all’iniziativa disperata di qualche commerciante taglieggiato, mettendo in grande risalto la notizia.

    Poco tempo dopo, gli attacchini autori di quei messaggi, hanno rivelato la propria identità con una lettera aperta alla città in cui c’era scritto: «Ogni esercizio commerciale che fa un buon fatturato, se non è "amico degli amici", deve pagare il pizzo... Paghiamo per dimenticare che l’insieme di tutti i passi che percorriamo quotidianamente per fare la spesa definisce le maglie della rete economica con la quale la mafia si sostenta e ci opprime».

    Una protesta spontanea, partita dal basso, da un gruppo di «Uomini e donne abbastanza normali, cioè ribelli, differenti, scomodi, sognatori». Per lo più ragazzi, chi alle prime esperienze col mondo del lavoro, chi ancora studente, tutti comunque accomunati dalla preoccupazione del controllo della mafia nei luoghi produttivi e decisionali della Sicilia. Ciascuno a chiedersi, come molti altri ragazzi del Sud, se andare via e cercare altrove un’opportunità di lavoro, o restare.

    Dall’iniziativa coraggiosa, avviata tre anni fa dal "Comitato Addiopizzo", associazione volontaria e apartitica, guidata inizialmente da poco più di sette ragazzi, sono seguiti altri fatti: contro il pagamento del pizzo, in forme dirette e indirette, l’attività del comitato è riuscita a realizzare una campagna di "consumo critico", con una lista di circa 200 imprenditori e commercianti che hanno detto no al pizzo e 9000 consumatori che li sostengono con i loro acquisti; attraverso il "progetto scuole" sono stati coinvolti 91 istituti nella formazione antiracket; più di 1364 i messaggi di solidarietà che da tutto il mondo sono arrivati al sito; ultima, una proposta di sottoscrizione formale contro il racket ai candidati sindaci di Palermo alle prossime elezioni amministrative. Dei 5 aspiranti candidati, hanno risposto in 4. Tutti, tranne Diego Cammarata, sindaco uscente.

    La rivoluzione culturale degli "attacchini" va avanti, nonostante i silenzi complici che ancora coprono le estorsioni. Libera, volontaria, autofinanziata, l’attività del comitato lotta contro un fenomeno che, secondo i dati della Procura di Palermo, riguarda l’80% dei commercianti della città. Inoltre, secondo L’Eurispes, il profitto che la mafia ricava dal pizzo ammonta a circa 10 miliardi di euro l’anno. Se non ci fosse questa zavorra il Pil del Sud Italia sarebbe pari a quello del Nord.

    Una "tassa" per qualcosa che spetta di diritto ai propri cittadini e attraverso la quale la mafia di fatto afferma la propria signoria sul territorio. Negando la sovranità al popolo siciliano che intanto, però, si prepara a una nuova, pacifica, mobilitazione. Nel popolare quartiere della Kalsa, dove sono nati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, in piazza Magione, il 5 e il 6 maggio cittadini e commercianti si incontreranno: due giorni di attività per coinvolgere i ragazzi di 50 scuole, ma anche per riflettere insieme a magistrati, giornalisti, scrittori. E per divertirsi in piazza. Riprendendosi ciò che spetta di diritto.

    [Modificato da ourinooko 30/04/2007 0.36]

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    texdionis
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    STAFF IPERCAFORUM



    00 20/02/2011 00:32
    OLTRE LA MOSTRA. A ROMA PER CONOSCERE L'ARTE

    Lezioni per approfondire l'arte a partire dalle mostre in corso a Roma. Si chiama "Oltre la mostra", l'iniziativa rivolta a studiosi e appassionati,articolata in 4 appuntamenti,all'Auditorium
    del Museo dell'Ara Pacis.

    Si parte martedì 22 con l'approfondimento su "Ori dalla Dacia: la fortuna di Traiano". A parlarne la giornalista e storica dell'Arte Fabiana Mendia, ad interpretare i testi Antonio Merone. Tema:
    il bottino sottratto alla Dacia con due campagne militari (tra il 101 e il 106 d.C.) dall'impero Romano, milioni di libbre in oro e argento, armi, vasellamee argenti di inestimabile valore.Le altre date sono: 15/3, 12/4 e 10/5.
  • killing zoe
    00 21/02/2011 22:19
    Tamara de Lempicka: la regina del moderno 11 marzo - 03 luglio 2011 Roma
    Esposizione a cura di Gioia Mori dedicata all'importante pittrice polacca (Varsavia, 16 maggio 1898 - Cuernavaca, 18 marzo 1980).

    Inizia con la mostra ''Tamara de Lempicka. La regina del moderno'' il nuovo anno espositivo del Complesso Monumentale del Vittoriano di Roma.

    Dall'11 marzo al 3 luglio, Tamara de Lempicka l'artista più nota e amata del periodo De'co, simbolo delle istanze moderniste degli anni Venti e Trenta, viene presentata per la prima volta in questa mostra, a cura di Gioia Mori, attraverso un confronto diretto tra le sue opere e quelle dei suoi contemporanei. Abituata a conversare in lingue diverse, la Lempicka ''parla'' con la stessa disinvoltura un esperanto artistico, mischiando linguaggi figurativi di varie correnti e radici: cubo-futurismo russo e francese, ''ritorno all'ordine'' italiano, ''realismo magico'' tedesco, ''realismo'' polacco. Una babele di elementi rielaborati in modo geniale fino a creare una ''lingua'' nuova, autonoma e individuale, dai caratteri accattivanti. Pittrice cosmopolita e icona dell'Art De'co, Tamara de Lempicka ha creato immagini che sono diventate il simbolo di un'epoca ...anni Venti e Trenta di cui diventa la più brillante interprete, introducendo nei suoi dipinti i simboli della modernità e rappresentando la donna emancipata, libera, indipendente e trasgressiva.

    Considerando la vita come un'opera d'arte e sostenuta da una volontà ferrea di affermazione, Tamara coltiva il suo talento artistico, ma anche costruisce con cura la propria immagine di donna elegante e sofisticata, divenendo presto la protagonista stravagante della mondanità europea.Tra le sue opere più famose: Cinese (1921), Il bacio (1922), Strada nella notte (1922-1923), Nudo seduto di profilo (1923), La bohémienne (1923), Donna in gonna nera(1923), Ritratto di Bibi Zögbe (Il fondo rosa)(1923), Danzatrice russa(1924-1925 ca), Ritratto di Kizette (1924 ca), L'uccello rosso (1924), Ritratto di Madame Zanetos (1924), Il doppio "47" (1924 ca), Il velo verde (1925 ca), Irene e sua sorella (1925), Due nudi in prospettiva (1925 ca), Autoritratto (1925),Ritratto del principe Eristoff (1925), Ritratto del marchese D'Afflitto (1925), Ritratto di Guido Sommi (1925), Ritratto della duchessa de La Salle (1925), Kizette in rosa (1926), Rafaëla sur fond vert (1927), La tunica rosa (1927), La bella Rafaëla (1927), Ritratto del barone Kuffner (1928), Le due amiche (1928), Maternità (1928), New York (1929 ca), Ritratto di Madame G (1930), Nudo e edifici (1930), Il telefono II (1930), La sciarpa blu (1930), Ritratto di Ira P. (1930), Giovane fanciulla con i guanti (Jeune fille aux gants) (1930), Arlette Boucard aux arums (1931), Ritratto di Marjorie Ferry (1932), Ritratto di Suzy Solidor (1932), Ritratto di Madame M. (1932), Ritratto del conte Vettor Marcello (1933), Ritratto di Mademoiselle Poum Rachou (1934), La Vergine blu (1934), La Madre superiora (1935), Ritratto di Louisianne Kuffner(1939), La fuga (1940 ca).

    Info
    Complesso del vittoriano, Via San Pietro in Carcere (Fori Imperiali)- Roma
    ORARI :dal Lunedì al Giovedì: 9.30-19.30 Venerdì e Sabato: 9.30-23.30 Domenica: 9.30-20.30.

    Fonte romeguide.it













  • killing zoe
    00 22/02/2011 23:31
    Matisse la seduzione di Michelangelo 11 febbraio/ 12 giugno 2011 Brescia
    MATISSE E MICHELANGELO l’incontro di due grandi artisti sedotti dalla forma
    Il più enigmatico degli artisti moderni trova nell'opera di Michelangelo la conferma alle sue scelte più rivoluzionarie: la ricerca sul colore, sul rapporto tra linea e volume, tra scultura e pittura. Rieccheggiano, in Matisse, gli stessi interrogativi che avevano determinato l'arte di Michelangelo, inducendolo a definire nelle gouaches découpées una nuova forma di estrema sintesi, a tutt'oggi insuperata, tra scultura e colore.

    Oltre 150 opere del maestro francese declineranno, attraverso un itinerario tra pittura, scultura, disegno, litografia e grandi libri d'arte, il percorso di Matisse verso l'essenza della forma.

    SEDE
    Museo di Santa Giulia
    Via Musei 81/b
    25121 Brescia

    ORARI DI APERTURA
    lunedì - giovedì: 9.00 - 20.00
    venerdì e sabato: 9.00 - 21.00
    domenica: 9.00 - 20.00


    Fonte: http://www.matissebrescia.it/index.html

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    Etrusco
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    Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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