00 19/04/2009 10:48
due ragazze confermano: «c'erano crepe nella casa dello studente»
Il premier: sì inchieste ma costruiamo
Il procuratore: non siamo di ostacolo

Di Pietro: «Per Berlusconi sono criminali coloro che indagano su chi commette i reati e non chi li commette».


Berlusconi visita la tendopoli di Pianola (Ap)

L'AQUILA - Prima di tutto la ricostruzione. A dodici giorni da sisma che ha sconvolto l'Abruzzo, è proprio "ricostruzione" la parola d'ordine del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, alla sua settima visita all'Aquila.
«Ben vengano le inchieste - sostiene il premier, in conferenza stampa con Bertolaso dopo aver visitato il campo di Pianola -, ma per favore - è l'invito del Cavaliere - non perdiamo tempo, impieghiamo il nostro tempo nella ricostruzione e non dietro a cose che ormai sono successe. Se qualcuno è colpevole pagherà.
Ma per favore non riempiano le pagine dei giornali di inchieste».
«Un costruttore che realizza una casa in una zona sismica e risparmia su ferro e cemento può essere solo un pazzo o un delinquente
- aggiunge Berlusconi, parlando dei possibili responsabili.
Mio padre diceva una cosa:
se uno nasce col piacere di fare del male ha 3 scelte:
può fare il delinquente, il pm o il dentista.
I dentisti si sono emancipati e adesso esiste l'anestesia».


LA REPLICA - Alle dichiarazioni del premier risponde il procuratore della Repubblica presso il tribunale dell'Aquila, Alfredo Rossini:
l'inchiesta condotta dalla procura sui crolli
, spiega il pm,
«non è una perdita di tempo» né è di intralcio alla ricostruzione: «Non vedo - afferma Rossini - che nesso possa esserci tra la ricostruzione e l'accertamento delle eventuali responsabilità penali».
Il presidente del Consiglio
, aggiunge Rossini, «forse è stato frainteso, perché ci ha sempre dichiarato stima. Noi facciamo solo il nostro lavoro».

L'ANM E L'OPPOSIZIONE
- Le dichiarazioni del premier però hanno scatenano la dura reazione dell'Anm e dell'opposizione:
«Sono inaccettabili gli insulti e le denigrazioni, soprattutto se provengono da chi riveste una delle massime cariche istituzionali»
ha detto il presidente del sindagato delle toghe Luca Palamara.
E di «insulto» parla anche il leader del Pd dario Franceschini:
per il leader del Pd è offensivo «dire che sono un intralcio all'emergenza e alla ricostruzione quelle inchieste che sono invece dovute in base alla legge e che cercano di accertare le responsabilità di abusi e violazioni di norme nelle costruzioni di edifici che, con il loro crollo, hanno causato la morte di tante persone».
«Berlusconi la smetta anche di giocare a scaricabarile,
tentando di coinvolgere l'attuale gestione degli enti locali in responsabilità che, se accertate, vanno indietro negli anni e coinvolgono molti livelli dello Stato».

E contesta le frasi del presidente del Consiglio anche il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro:
«Per Berlusconi sono criminali coloro che indagano su chi commette i reati e non chi li commette».
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TELEGRAMMA DEL SINDACO - Commentando la notizia di un telegramma inviato alla Protezione civile, al prefetto e al governo dal Comune de L’Aquila alcuni giorni prima del sisma e in cui si chiedeva lo stato di emergenza per le aree sottoposte da mesi a movimenti tellurici, ha detto: «Ho letto anch’io questa cosa, ne ho parlato con Bertolaso e mi ha fatto vedere che la Protezione civile riceve ogni giorno decine di telegrammi di tanti Comuni che chiedono l’emergenza per una cosa o un’altra. Ma l’emergenza si dichiara solo dopo l’accadimento».
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AMICHE DELLA STUDENTESSA - Alla Procura de L'Aquila proseguono gli accertamenti per individuare eventuali responsabilità. La versione fornita agli investigatori da Carmela Tomassetti sulle crepe all'interno della Casa dello studente - profonde fessure segnalate ai responsabili della struttura, ma rispetto alle quali non sarebbero stati presi provvedimenti - è stata confermata da altre due studentesse, sentite sabato dai carabinieri.
Le due giovani - i cui nomi erano stati indicati dalla stessa Tomassetti, ascoltata a lungo dagli inquirenti - hanno in primo luogo confermato l'esistenza di una crepa su un pilastro della sala mensa, con relativa infiltrazione d'acqua;
poi hanno detto che effettivamente nelle loro camere c'erano vistose fessure, ma che non sono stati fatti sopralluoghi per stabilirne l'eventuale pericolosità.
Sentito anche un uomo che viveva in uno stabile accanto alla Casa dello studente.
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18 aprile 2009
Fonte: Corriere della Sera