Jonathan Rea trionfa nel diluvio di gara2 a Portimao
Le Ducati di Giugliano e Davies sul podio. Pasticcio in casa Aprilia, con Guintoli che abbatte Melandri durante la lotta per il podio. Male Sykes, solo 8°
Jonathan Rea (Honda) torna il successo, dominando con coraggio la gara 2 di Portimao, corsa sotto il diluvio. Sul podio le Ducati di Giugliano e Davies, al traguardo davanti a Lowes (Suzuki), Haslam (Honda) e Baz (Kawasaki). Pasticcio di Guintoli (Aprilia), 7° dopo la scivolata che ha coinvolto anche Melandri (Aprilia), ritirato. Solo 8° Sykes (Kawasaki), che però resta leader del mondiale con 284 punti, proprio davanti a Guintoli (241).
Gara ridotta a 18 giri a causa della pioggia battente. L'acqua sull'asfalto portoghese è davvero abbondante e al passaggio delle moto si alzano nuvoloni d'acqua importanti, che rendono difficile la visibilità dei piloti. Ma sotto il semaforo parte come una molla Rea, che si porta subito al comando della corsa, seguito da Sykes e Davies. Si accodano le Aprilia di Melandri e Guintoli, marcate da Baz, Haslam e Giugliano.
Dopo i primi adrenalinici passaggi è Melandri che sferra l'attacco su Davies, innescando un bel testa a testa tra Aprilia e Ducati, in cui Guintoli non ha intenzione di fare lo spettatore. Ne esce una bagarre ricca di tentativi, azzardi e dritti, da parte dei due ragazzi con le RSV4, con Chaz bravo a resistere. Finché Sylvain non si butta dentro, prendendosi già qualche rischio, ma anche il terzo posto. Imitato poi da Marco, che però fa più fatica a completare la manovra, restando davanti solo dopo un'impegnativa serie di curve. Intanto al comando Rea viaggia come un motoscafo, girando mediamente 1 secondo più veloce di Sykes che è il diretto inseguitore. Tom, che si ritrova in un attimo nel mirino delle Aprilia, proprio quando Melandri riesce anche sopravanzare Guintoli, salendo virtualmente sul podio. Alle loro spalle Giugliano trova il guizzo per infilare Davies, mentre pasticcia Haslam che finisce largo. Non piace invece l'acqua a Baz, che naviga in ottava piazza in compagnia di Lowes.
Tutto questo quando si avvicina la metà gara e Melandri si attacca alla coda di Sykes: senza indugi lo infila con grande decisione. Ma alle spalle della Kawasaki arriva anche Guintoli, che a sua volta passa l'inglese senza fatica. Il 33 di Melandri fa surf tra le pozzanghere di Portimao, girando più veloce di tutti e andando a cercare la Honda di Rea, davanti per +3". La cavalcata del ravennate è furibonda e funziona anche da traino per Guintoli, in un tandem d'assalto verso la vetta. Dietro Giugliano si prende la quarta piazza, passando anche lui Sykes, in crisi, che resta a vedersela con un ritrovato Haslam.
Quattro giri al termine e, nel diluvio, Melandri prende la scia della Honda di Rea, ma non affonda il colpo subito sul rettilineo. Troppa acqua e Marco prepara con calma l'attacco. Ignaro della sconsideratezza del compagno di box, che invece s'infila nel momento e nel modo sbagliato, firmando un epico strike. Un erroraccio che butta al vento il podio Aprilia. Sylvain prova a ripartire e rientra 8°, mentre Marco esce a piedi dalla pista, dopo essere stato leggermente colpito dalle due RSV4.
Una situazione che apre la porta a Giugliano, promosso sul podio, dietro a Rea e davanti a Sykes. Ma Tom sul bagnato oggi proprio non va e Haslam torna a farsi sotto, sfilandogli la terza piazza. Cosa che fanno progressivamente anche Lowes e Davies. Sykes è così 6°, marcato pure da Baz e Guintoli. E' quiondi un finale tirato, che non perdona il leader della classifica iridata, ripreso e passato, fin giù all'ottava piazza.
Trionfa invece Rea, fiero come un hovercraft, con le Ducati di Giugliano e Davies che festeggiano un podio meritato per costanza. Guintoli limita i danni - i suoi - chiudendo 7°, ma restando 2° nel mondiale. Degna di nota, infine, la volata con cui Badovini batte Laverty privandolo del 9° posto. Peccato che la Bimota EVO sia ancora "fuori classifica" in attesa dell'omologazione, si spera imminente.