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Gazzetta Ufficiale

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    pliskiss
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    00 20/07/2018 00:35

    MILANO - Il 14 luglio è entrato ufficialmente in vigore il decreto Dignità, primo atto normativo di peso del governo Lega-M5s pubblicato in Gazzetta Ufficiale il giorno precedente. Dopo le ultime correzioni e i "puntini sulle i" fatti mettere dalla Ragioneria dello Stato, che ha svelato per altro un effetto di crescita delle persone che rischiano di restare a casa con la stretta sui contratti a termine, le modifiche di fatto al Jobs act targato Renzi-Poletti entrano in vigore, in attesa delle possibili modifiche durante l'iter parlamentare di conversione in legge.

    CONTRATTI A TERMINE
    La stretta sui contratti a tempo determinato mira a disincentivarli per favorire e accelerare la transizione ai contratti stabili. Si rivede la liberalizzazione dei contratti di Poletti: la loro durata complessiva scende da 36 a 24 mesi, con la possibilità di proroghe che passa da cinque a quattro. Il contratto può essere libero solo per i primi dodici mesi; al rinnovo successivo ritornano infatti le "causali", ovvero gli imprenditori devono specificare le ragioni per le quali si intende proseguire quel contratto a tempo. Sono due le fattispecie ammesse: esigenze connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili dell'attività ordinaria; necessità temporanee e oggettive, estranee all'attività ordinaria, o per necessità di sostituire altri lavoratori che magari sono in ferie.

    A questa stretta si unisce quella contributiva: ogni rinnovo, anche al di sotto dei 12 mesi, prevede che i contributi crescano dello 0,5% andando a sommarsi a quell'1,4% che dal 2012 (Fornero) finanzia la Naspi, la nuova indennità di disoccupazione.
    I contratti in somministrazione sono interessati da questa normativa, ad eccezione dello staff leasing. Alle Agenzie per il lavoro non si applica neppure il tetto - che vale per gli altri - di un 20% di tempi determinati sul totale degli indeterminati.
    In generale, le novità valgono per i nuovi contratti ma anche per rinnovi o proroghe di contratti in corso. Per i contratti della Pa e per gli stagionali resta tutto come prima: anche a questi ultimi non si applica il discorso delle causali.
    Quanto alla parte del contenzioso e dei diritti dei lavori, sale da 120 a 180 giorni la finestra di tempo nella quale un lavoratore può impugnare un contratto a tempo. Maggiori anche i costi di licenziamento, in caso di illegittimità: salgono del 50%. La forbice dell'indennizzo sale infatti dalle 4-24 mensilità previste dal Jobs act in vigore dal marzo 2015 alle attuali 6-36.

    REDDITOMETRO E SPLIT PAYMENT
    Congelato il redditometro, strumento di accertamento fiscale a dire il vero poco diffuso: prevede il calcolo di redditi e tenore di vita, con una griglia di compatibilità tra entrate e uscite. Chi risulta fuori, perché spende più di quel che consentirebbero i redditi che dichiara, finisce sotto il faro del fisco. Anche lo split payment, ovvero la scissione dei pagamenti, viene rivisitata. Il meccanismo prevede che le Pa che acquistano beni e servizi dai fornitori, non versino loro anche l'Iva che viene presentata in fattura, ma la trattengano per girarla direttamente all'Erario senza che debbano provvedere i fornitori. La modifica del dl Dignità esclude da questo meccanismo i professionisti, bisogna vedere se in futuro verrà messo i discussione nel suo complesso. Per ora, la Relazione tecnica individua oneri per 35 milioni per il 2018, che raddoppiano a 70 milioni per il 2019.

    DELOCALIZZAZIONI
    L'impresa che riceve aiuti di Stato per finanziare gli investimenti produttivi non può spostare per almeno 5 anni la sua attività o una sua parte dall'Italia. In caso decidesse di farlo, o in Italia o in Europa, dovrà restituire i soldi ricevuti con gli interessi maggiorati del 5%. Se decidesse di andare fuori dalla Ue, la sanzione può raddoppiare o quadruplicare il valore dell'incentivo ricevuto. Si prevede un intervento specifico per recuperare i soldi dati con l'Iperammortamento 4.0 e utilizzati per finanziare macchinari o beni in altre realtà produttive dell'azienda.
    Al di là delle delocalizzazioni, vengono punite le imprese che ricevono aiuti dal pubblico in funzione di una valutazione del loro impatto occupazionale, e poi tagliano la forza lavoro in misura superiore al 10%.

    GIOCHI
    Stop alla pubblicità e alla sponsorizzazioni per il gioco d'azzardo. Non vedremo più gli spot sul lotto, sulle scommesse sportive, i gratta e vince, le slot o i giochi e casinò online e via dicendo: un modo per far sì che si diffondano il meno possibile le ludopatie. Per le casse dello Stato si stima un ammanco totale che va dai 147 milioni del 2019 ai 198 degli anni successivi. Per coprire (in abbondanza) queste necessità, si prevede un aumento del prelievo erariale sulle slot: lo 0,25% dal prossimo settembre, uno 0,25% aggiuntivo dal prossimo maggio. Alla fine, il Prew sarà al 19,5% per le Awp (le new slot) e al 6,5% per le videolotteries.


    Commento-

    Contratti a termine? E' finita la pacchia, il " ti richiameremo" e l'illudere l'essere umano sta volgendo al termine

    In parecchi delle Agenzie delle case mi hanno illustrato i problemi per vendere un immobile, ebbene mi è stato detto che le Banche per le coppie con contratto a termine i soldi non li cacciano poiche non c'è una garanzia di lavoro continuo, il ciò blocca il mercato dell'immobile e tanti contratti d'acquisto vanno a fare in culo perchè i soldi non ci sono

    A mio parere questo è un bloccare il commercio interno di una nazione a livello di sistemazione per chi vuole crearsi un nucleo familiare

    Contratti a termine? Oggi mangio domani mangio dopodomani mangio ma tra 2 mesi mangio ancora?? [SM=x44473]

    A mio parere questi contratti a termine tanti li hanno usati per speculazione e a volte spesso e volentieri hanno colpito la Dignità delle persone

    Le casse da riempire per far contenta Bruxelles è una cosa, dare un futuro con un lavoro sicuro a una coppia giovane è altra cosa

    Boeri ha fatto il suo tempo e Conte deve chiedere le sue dimissioni

    L'INPS non è una cazzata

    ho sempre avuto padroni teste de cazzo [SM=x44458]
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    00 20/07/2018 17:10
    Re:
    pliskiss, 20/07/2018 00.35:


    Commento-

    Contratti a termine? E' finita la pacchia, il " ti richiameremo" e l'illudere l'essere umano sta volgendo al termine

    In parecchi delle Agenzie delle case mi hanno illustrato i problemi per vendere un immobile, ebbene mi è stato detto che le Banche per le coppie con contratto a termine i soldi non li cacciano poiche non c'è una garanzia di lavoro continuo, il ciò blocca il mercato dell'immobile e tanti contratti d'acquisto vanno a fare in culo perchè i soldi non ci sono

    A mio parere questo è un bloccare il commercio interno di una nazione a livello di sistemazione per chi vuole crearsi un nucleo familiare

    Contratti a termine? Oggi mangio domani mangio dopodomani mangio ma tra 2 mesi mangio ancora?? [SM=x44473]

    A mio parere questi contratti a termine tanti li hanno usati per speculazione e a volte spesso e volentieri hanno colpito la Dignità delle persone

    Le casse da riempire per far contenta Bruxelles è una cosa, dare un futuro con un lavoro sicuro a una coppia giovane è altra cosa

    Boeri ha fatto il suo tempo e Conte deve chiedere le sue dimissioni

    L'INPS non è una cazzata

    ho sempre avuto padroni teste de cazzo [SM=x44458]



    E' un problema di primaria importanza questo, molto più dell'altro sull'immigrazione clandestina che si è prepotentemente imposto sui mass media.

    Ma non si può forzare tanto la mano per imporre alle aziende private di assumere con contratti a tempo indeterminato che rimangono un rischio e comunque un onere insostenibile per chi non è in grado di prevedere come potrà svilupparsi il suo business negli anni a venire.
    Quello che però può fare lo Stato è incentivare il lavoro stabile (in vario modo, con incentivi fiscali, detassazioni ed altro) e contestualmente disincentivare il lavoro precario, a termine, a chiamata o nelle mille altre forme che non danno al lavoratore nè la certezza né la possibilità di programmare il proprio futuro, figli, acquisto di una casa o altro.
    Bisogna in altre parole usare bastone e carota insieme, non un solo di questi strumenti, altrimenti sarebbe meno efficace l'intervento.

    _________________


    Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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    00 20/07/2018 19:08
    Re: Re:
    Etrusco, 20/07/2018 17.10:



    E' un problema di primaria importanza questo, molto più dell'altro sull'immigrazione clandestina che si è prepotentemente imposto sui mass media.

    Ma non si può forzare tanto la mano per imporre alle aziende private di assumere con contratti a tempo indeterminato che rimangono un rischio e comunque un onere insostenibile per chi non è in grado di prevedere come potrà svilupparsi il suo business negli anni a venire.
    Quello che però può fare lo Stato è incentivare il lavoro stabile (in vario modo, con incentivi fiscali, detassazioni ed altro) e contestualmente disincentivare il lavoro precario, a termine, a chiamata o nelle mille altre forme che non danno al lavoratore nè la certezza né la possibilità di programmare il proprio futuro, figli, acquisto di una casa o altro.
    Bisogna in altre parole usare bastone e carota insieme, non un solo di questi strumenti, altrimenti sarebbe meno efficace l'intervento.



    La parola d'ordine che ho sempre sentito è " il dipendente mi costa"

    e allora cerchiamo di farlo costare di meno e tassare di meno

    La Legge n. 230 del 1962
    "Figlia" del secondo dopoguerra, periodo in cui si avvertiva l'esigenza di rendere il lavoro stabile, prevedeva la possibilità di stipulare (e prorogare) un contratto di lavoro a termine solo in determinate ipotesi tassative quali ad esempio: lo svolgimento di attività stagionali; la sostituzione di lavoratori con Diritto alla conservazione del posto; l'esecuzione di lavori predeterminanti aventi durata predefinita nel tempo. Il contratto doveva essere stipulato in forma scritta, doveva contenere la durata del termine oltreché le ragioni della sua associazione. Esso poteva essere prorogato esclusivamente una sola volta. La violazione di tali previsioni comportava la trasformazione a tempo indeterminato del contratto

    2001 è arrivato Biagi e sono cambiate un po di cose in generale

    Dove lavoravo quando arrivava il periodo di ferie prendevano ragazzi per coprire e si sparavano tutto il periodo delle ferie da giugno a settembre e la promessa era " verrai assunto" in pratica presa per il culo per farli lavorare, finite le ferie " grazie in caso vi contattiamo" [SM=x44458] una volta però mi ricordo che l'azienda se l'è presa nel culo, un Siciliano che gli lavorava giorno e notte e sfuggito al controllo periodo e hanno dovuto assumerlo a tempo indeterminato, non volevano ma questo si è rivolto ai sindacati e l'azienda ha dovuto calare le mutande, prima e dopo perchè questo una volta assunto gli ha fatto cagare sangue con malattia a tempo indeterminato [SM=x44458]
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    00 21/07/2018 12:04
    Re: Re: Re:
    pliskiss, 20/07/2018 19.08:



    La parola d'ordine che ho sempre sentito è " il dipendente mi costa"

    e allora cerchiamo di farlo costare di meno e tassare di meno






    Il dipendente costa perchè le tasse le pagano solo in pochi, è sempre la solita storia, in italia chi non paga le tasse non le pagherà neanche se le abbassi all'1%.
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    pliskiss
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    00 21/07/2018 12:37
    Re: Re: Re: Re:
    riccardo60, 21/07/2018 12.04:




    Il dipendente costa perchè le tasse le pagano solo in pochi, è sempre la solita storia, in italia chi non paga le tasse non le pagherà neanche se le abbassi all'1%.




    Diciamo un vizio malattia abitudine [SM=x44458]

    Dopo ti abitui e non riesci più a pagarle [SM=x44457]

    Tanti pur di non pagarle intestano tutto alla moglie e risultano nulla tenenti