Le forze americane all'attacco, gli uomini di Saddam resistono
Intanto sono state bloccate le vie di fuga: "Ma non per i civili"
Battaglia nel cuore di Bagdad
Colpiti palazzi, 14 vittime
Missile centra alcuni edifici in una zona centrale
Violenti scontri anche davanti all'hotel Rashid
BAGDAD - Una battaglia durissima si è svolta oggi nel cuore della capitale irachena, con l'attacco - da parte dei militari Usa - portato contro molti dei luoghi simbolo del potere: due palazzi governativi sarebbero stati conquistati. In una città che, grazie a una rete di posti di blocco, è stata completamente isolata rispetto all'esterno. Una situazione di grave emergenza per gli abitanti, anche perché continuano a cadere bombe e missili:
nel pomeriggio un ordigno ha colpito una via commerciale nel quartiere centrale di al Mansur facendo crollare quattro edifici e lasciando un cratere largo 15 metri e profonto 8. Ci sono almeno quattordici vittime, tra cui due bambini, ma il bilancio non è ancora definitivo mentre si continua ancora a scavare tra le macerie dei palazzi crollati.
La città dunque continua a essere presa nella morsa della battaglia. Con i residenti che ovviamente si sentono in trappola. Anche se, precisano le fonti Usa, l'isolamento della metropoli non riguarda i civili. Anzi, sono proprio i comandi delle forze alleate a sottolineare: "I militari iracheni non possono muoversi liberamente, in nessuna direzione, mentre
la popolazione civile può attraversare i posti di blocco e condurre la sua vita il più normalmente possibile".
Resta il fatto che la guerra, da stamattina, è arrivata nel vivo della città. E nel cuore del potere di Saddam: il centro della capitale, dove si è combattuto attorno al principale palazzo presidenziale; ma anche la zona a sud est, l'altra direttrice da cui i marines stanno penetrando, incontrando però una accesa resistenza. Violenti scontri anche davanti al centralissimo hotel Rashid, circondato da paramilitari iracheni. Secondo fonti Usa ci sono due soldati morti (ma potrebbe essere stato fuoco amico), sei feriti e alcuni dispersi.
E' stata la seconda brigata a portare i suoi uomini e mezzi corazzati nel centro della capitale irachena; intanto un denso fumo nero si alzava da una nuova, grande trincea di petrolio data alle fiamme nel tentativo di rallentare la marcia alleata. L'attacco è partito di primo mattino, quando una colonna di oltre 60 carri armati e autoblindo americani ha lanciato una offensiva che è penetrata subito a fondo: "L'altro giorno si trattava giusto di una incursione - ha spiegato un portavoce militare - invece questa volta si fa sul serio".
Secondo la Reuters, le truppe scelte della Guardia Repubblicana si sono concentrate in alcuni palazzi governativi, pronti a difenderli. Dalla stessa fonte si apprende che molti ponti della città sono stati bloccati dagli iracheni, che per rallentare la marcia dei blindati americani ne avrebbero fatti saltare almeno due.
Malgrado la drammaticità degli eventi, continua la guerra combattuta a colpi di propaganda. Il ministro dell'Informazione iracheno Mohammad Said al Sahaf è apparso, all'aperto, davanti ai giornalisti e ha negato che le truppe Usa siano entrate a Bagdad con 60 carri armati: "Posso dirvi che gli infedeli americani non sono presenti", ha detto. Perché le colonne statunitensi che hanno cercato di entrare sono state massacrate. E così sulle presunte posizioni acquisite: mentre il comando centrale in Qatar ripete che le forze alleate si sono attestate all'interno di due palazzi di Saddam,
il ministro iracheno smentisce che alcun palazzo "sia stato preso dagli invasori".
dnq, i civili possono fare vita normale..però se girano per le strade o centri vengono colpiti...
Il ministro contrasta dicendo che i nemico non ha concluso o quanto meno poco..
forse per evitare rivoluzione del popolo contro il regime?
[Modificato da serenity77 07/04/2003 22.41]