Singapore, Ladan e Laleh, unite per la testa da 29 anni,
sono decedute dopo 53 ore di intervento per separarle
Morte le gemelle siamesi
"Hanno perso troppo sangue"
SINGAPORE - Non ce l'hanno fatta Ladan e Laleh Bijani, le gemelle siamesi iraniane unite dalla testa che, entrate in sala operatoria domenica scorsa per tentare l'impossibile, sono morte dopo 53 ore sotto i ferri di 28 specialisti e 100 assistenti all'ospedale "Raffles" di Singapore. L'operazione (la più sosfisticata nel suo genere finora affrontata al mondo) non ha avuto il successo sperato. Laden, la più debole delle due, è stata la prima a morire. Sua sorella Laleh, in condizioni disperate dopo l'intervento, è deceduta circa tre ore dopo.
Questa mattina, i neurochirurghi dell'equipe dell'ospedale, guidata dallo specialista Keith Goh, annunciando di essere arrivati alla separazione delle gemelle, e dunque che l'operazione poteva dirsi tecnicamente riuscita, non hanno tuttavia nascosto che la situazione era molto critica dato che durante l'intervento, lunghissimo e delicatissimo (si è trattato di separare i due cervelli procedendo millimetro per millimetro), le gemelle avevano perso una grande quantità di sangue.
Una serie di complicazioni hanno infatti reso più difficile del previsto e più lungo l'intervento chirurgico. Ieri era infatti parso che i tempi previsti non sarebbero stati rispettati, anche perché erano insorti problemi per stabilizzare la circolazione del sangue in entrambe le gemelle. Si erano dovuti incidere i tessuti dei due crani con estrema attenzione, letteralmente millimetro per millimetro, onde non compromettere tutto ed era stato indispensabile inserire un by-pass venoso per garantire una sufficiente irrorazione dei cervelli, avendo le sorelle il vaso sanguigno principale in comune: a una era perciò stata prelevata una vena da una gamba. La separazione dei due cervelli è stata dunque complicatissima (21 ore) perché si sono dimostrati, come ha detto il portavoce medico dell'ospedale di Singapore Prem Kumar Nair "più solidali tra loro: poiché sono stati attaccati l'uno all'altro per 29 anni, aderiscono l'uno all'altro".
Nella notte le prospettive dell'intervento erano comunque migliorate, e i due crani quasi del tutto staccati l'uno dall'altro: se tutto fosse proceduto nel migliore dei modi, era previsto di completare la separazione entro il pomeriggio di oggi. Ma le previsioni si sono scontrate con la violenza della morte: Ladan, che fin dall'inizio appariva la più debole, ha ceduto per prima, troppo il sangue perso. Per Laleh solo qualche speranza, crollata circa tre ore dopo: morta anche lei. "Quando la separazione stava per concludersi, le due gemelle hanno perso moltissimo sangue", ha spiegato il professor Prem Kumar Nair. Ladan è dunque morta dissanguata, intorno alle 15.40 ora di Singapore, le 9.40 in Italia (dunque circa un'ora dopo l'avvenuta separazione). Laleha è spirata alle 12 in Italia. Alla ragazze è stata fatale la perdita eccessiva di sangue, tale da impedire la stabilizzazione di circolazione e pressione.
Ambedue laureate in giurisprudenza, le siamesi avevano sfidato la sorte pur di poter un giorno vivere esistenze distinte, separate appunto. Erano entrambe laureate in giurisprudenza. Prima di decidere di affrontare la lunga procedura chirurgica, le due sorelle iraniane erano consapevoli di avere il 50% di possibilità di sopravvivere oppure di rimanere in uno stato vegetativo per danni cerebrali irriversibili. Ladan e Laleh hanno comunque deciso di provare e a loro conforto era giunta la notizia secondo cui il governo dell'Iran si sarebbe assunto interamente i costi dell'intervento, pari a circa 300.000 dollari. A Teheran la decisione era stata presa dal presidente Mohammad Khatami in persona che, contravvenendo in parte ai rigidi canoni dell'etica coranica imposta dal regime degli ayatollah, aveva invitato l'intera popolazoione a pregare per la salvezza delle coraggiose connazionali.