E’ notte, e, sdraiato sulla terrazza del mio palazzo, guardo le stelle e penso.
Come si può minimamente immaginare, anche per un solo attimo, anche solo per gioco, che NOI, la specie evoluta per antonomasia, il genere che regna su questo piccolo pianeta, siamo soli nell’Universo.
Osservo la nostra Galassia, la Via Lattea, e un brivido mi corre lungo la schiena: non oso pensare all’Oltre.
Mi sento come il sommo Leopardi che, seduto davanti ad una siepe, guardava l’Infinito.
Infinito: questa parola tanto decantata, usata oggi come un qualsiasi altro termine, mette paura.
E’ facile dare giudizi parlando con il senno di poi, conclusioni
spacciate per realtà, teorie divulgate per dati di fatto... aspettate!
Provate per un secondo, un vostro respiro sprecato, a concepire con la mente cosa c’è Oltre.
Provate ad uscire dai confini terrestri, viaggiando con la mente, osservatevi attorno, guardate con noncuranza (o con attenzione, fate voi): signori, avete di fronte il più grande sogno che si possa fare, un qualcosa che solo provare a teorizzare lontanamente, induce alla pazzia.
E’ il più grande scherzo della Natura, in senso assoluto.
E’ l’Assoluto!