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I filtri sulle nostre connessioni Adsl

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    00 26/11/2007 00:28
    Limitazioni per chi usa eMule, P2P, File Sharing...
    Internet, i filtri italioti non passeranno
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    mercoledì 21 novembre 2007


    Lecito sperarlo. Si allarga il fronte degli operatori che dichiarano un approccio neutrale e promettono:
    nessun filtro sulla connessione, nessuna deep packet inspection. Dai filtri P2P al gettone sul web il passo è breve



    Roma - Qualcosa è cambiato o, meglio, aumentano gli operatori che intendono puntare sulla trasparenza nei confronti dei propri utenti e sulla fornitura di servizi Internet che offrano quanto dichiarato. In un momento di filtri sul peer-to-peer e messa in discussione della neutralità della rete l'affermazione di una glasnost tecnologica può trasformarsi in un potente grimaldello contro la blindatura dei servizi.

    Ad aggiornare un primo elenco di operatori apripista è l'esperto di networkwing e mercato Stefano Quintarelli, da tempo in prima linea per informare sui rischi dell'abbandono o della mancata difesa della net neutrality. Due gli strumenti che alcuni provider iniziano pubblicamente a scartare: il filtering "puro e semplice" e la deep packet inspection. Nel primo caso la chiusura del rubinetto per l'uso di una serie di applicazioni, come succede qua e là col già citato P2P, nel secondo strumenti avanzati che non si limitano ad analizzare i pacchetti in transito per gestirne al meglio il flusso ma arrivano a consentire la modulazione dei pacchetti dati sulla base dei loro contenuti, con una invasività potenzialmente senza limiti sulla "vita digitale" dell'utente.

    Un fornitore di richiamo come NGI, ad esempio, dedica una pagina proprio alla neutralità della rete, dove afferma:

    "NGI ha un approccio neutrale verso i contenuti in transito sulla propria rete.
    In nessun caso NGI effettua o effettuerà alcuna discriminazione o censura di traffico tra i propri servizi e quelli di terzi e tra servizi presenti sulla propria rete o su una di terzi, fatti salvi eventuali obblighi di legge.
    Al fine di garantire la migliore qualità possibile nei servizi xDSL, NGI applica della politiche di QoS che sono illustrate in ogni scheda prodotto".

    Le politiche di QoS (Quality of Service) sono ben lungi dal costituire un filtro ma servono ad ottimizzare le prestazioni di rete. Lo sostiene proprio il provider, che anche su questo si dilunga spiegando che si applica

    "una politica che privilegia il traffico sensibile alla latenza/burst (navigazione, posta, VoIP, telnet/ssh, tunnel) rispetto a quello generato da software di file sharing. Questa prioritizzazione del traffico avviene SOLO se necessario nei momenti di massima congestione della rete. La policy di QoS adottata da NGI NON blocca quindi alcun tipo di traffico. Le porte TCP/UDP sulla rete sono TUTTE aperte"

    Politiche forse meno dettagliate ma altrettanto esplicite sono quelle promesse da altri operatori del settore, come Telnet che in una pagina dedicata alla neutralità della rete afferma:

    "Telnet ha un approccio neutrale verso i contenuti in transito sulla propria rete. In nessun caso Telnet effettuerà alcuna discriminazione o censura di traffico, fatti salvi eventuali obblighi di legge".

    Approcci del tutto simili quelli adottati da altri fornitori come AirGrid, che pubblica anche il bannerino, riprodotto qui sotto, che punta alla pagina che lo stesso Quintarelli ha pubblicato in tema di deep packet inspection.
    Deep Packet Inspection

    Si tratta di prese di posizione innovative che, se verranno raccolte dagli utenti Internet, potrebbero creare alcune crepe nello scenario sul quale apparentemente stanno puntando con una certa decisione alcuni grandi operatori TLC. Basti pensare alle numerose polemiche scaturite in rete per la difficoltà di molti utenti di utilizzare appieno le applicazioni peer-to-peer con alcuni dei nomi più noti tra i fornitori d'accesso. Si tratta anche in quel caso di prove tecniche di non-neutralità, dove si privilegiano servizi che possano "rendere" su quelli realmente richiesti e desiderati dall'utenza. Il tutto, come constatano molti lettori di Punto Informatico, spesso senza una adeguata informazione sul filtering adottato.

    "Secondo me - conclude Quintarelli sul suo blog - l'importante in questa fase, tendendo verso la neutralità che è l'obiettivo ultimo, è che non avvenga discriminazione tariffaria né tecnica per avvantaggiare i contenuti/servizi dell'operatore (o dei suoi amici/partner) discriminando contenuti/servizi di qualunque utente e, soprattutto, che l'utente che fa un acquisto possa essere correttamente informato sulle policies di gestione del traffico dell'operatore".

    Molti sono gli utenti che hanno già manifestato online, su queste pagine ed altrove, la propria intolleranza per l'applicazione di filtri, tanto più in assenza di un'informazione adeguata. Ma va detto che, soprattutto quando si parla di banda larga, in molti casi per gli utenti non c'è la possibilità di scegliere tra più fornitori, in altri è pressoché impensabile pensare di cambiare operatore senza rinunciare per lungo tempo al servizio e in altri ancora gli utenti hanno atteso così a lungo l'arrivo del broad band che sono certo disponibili, sebbene obtorto collo, ad accettare persino una connettività distorta da strumenti di filtering non dichiarati. Il rischio dunque, e gli operatori "contro" hanno non a caso iniziato a mobilitarsi, è che siano proprio le debolezze strutturali del mercato TLC italiano, e della banda larga in particolare, a consegnare la rete ad un futuro di discriminazione, di rete a gettone.


    punto-informatico.it/p.aspx?i=2120385

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    00 26/11/2007 00:42


    Basta che due utenti nella stessa via utilizzino lo stesso operatore e subito vi è congestione nel traffico della rete, vengono messi dei parametri ben precisi???
    Come si farà poi a controllare???I dati sono tutti in mano al provider...boh...secondo me è il solito specchietto per le allodole. Non vengono più chiamati filtri ma privilegio di altri servizi, qualcosa cambia???
    Avremo siti filtrati???mah...



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    00 26/11/2007 01:17
    Re:
    Neongenesis, 26/11/2007 0.42:



    Basta che due utenti nella stessa via utilizzino lo stesso operatore e subito vi è congestione nel traffico della rete, vengono messi dei parametri ben precisi???
    Come si farà poi a controllare???




    I criteri possono essere tanti e comunque decisi dal provider.
    Controllare? Impossibile se non lo impone una legge precisa,
    ma poi anche in quel caso si potrebbe sempre aggirare.

    Soluzione: CLASS ACTION all'americana [SM=x44510] [SM=x44511]

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    cioè:
    bastone e carota,
    ovvero Class Action e boicottaggio tramite il passaparola dei providers scorretti [SM=x44511]

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    00 26/11/2007 01:18
    Re: Re:
    Etrusco, 26/11/2007 1.17:




    I criteri possono essere tanti e comunque decisi dal provider.
    Controllare? Impossibile se non lo impone una legge precisa,
    ma poi anche in quel caso si potrebbe sempre aggirare.

    Soluzione: CLASS ACTION all'americana [SM=x44510] [SM=x44511]




    Anche perchè quella italiana serve ad una beneamata fava!!!



    [SM=x44463]
    [SM=x44463]
    [SM=x44463]

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    00 26/11/2007 01:33
    Re: Re: Re:
    Neongenesis, 26/11/2007 1.18:




    Anche perchè quella italiana serve ad una beneamata fava!!!



    [SM=x44463]
    [SM=x44463]
    [SM=x44463]




    sempre meglio di niente [SM=x44465]
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    00 26/11/2007 01:40
    Re: Re: Re: Re:
    Etrusco, 26/11/2007 1.33:




    sempre meglio di niente [SM=x44465]




    Dici???
    Secondo me alla fine ti senti ancora di più preso x il culo.Se devo aspettare minimo 9 anni per avere 4 spicci posso farlo anche adesso senza class action.
    E comunque sul lavoro non vale, solo coi consumatori!!!


    [SM=x44472]
    [SM=x44472]
    [SM=x44472]

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    Re: Re: Re: Re: Re:
    Neongenesis, 26/11/2007 1.40:




    Dici???
    Secondo me alla fine ti senti ancora di più preso x il culo.Se devo aspettare minimo 9 anni per avere 4 spicci posso farlo anche adesso senza class action.
    E comunque sul lavoro non vale, solo coi consumatori!!!


    [SM=x44472]
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    L'importante è arrivare almeno ad una condanna e creare il precedente penale,
    cosa che ad esempio ora tuttte le migliaia di risparmiatori Parmalat non son ancora riusciti a fare singolarmente... [SM=x44464]
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    00 26/11/2007 10:16
    Re: Re: Re: Re: Re: Re:
    Etrusco, 26/11/2007 1.58:




    L'importante è arrivare almeno ad una condanna e creare il precedente penale,
    cosa che ad esempio ora tuttte le migliaia di risparmiatori Parmalat non son ancora riusciti a fare singolarmente... [SM=x44464]




    Nello specifico del caso Parmalat, una coppia di pensionati di Vicenza mi pare ha vinto il ricorso contro la Parmalat ed è stata riarcita, lo disse Grillo nel suo spettacolo del 2006, e nessuno sa niente però!!!



    [SM=x44466]
    [SM=x44466]
    [SM=x44466]

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    00 26/11/2007 11:26
    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
    Neongenesis, 26/11/2007 10.16:




    Nello specifico del caso Parmalat, una coppia di pensionati di Vicenza mi pare ha vinto il ricorso contro la Parmalat ed è stata riarcita, lo disse Grillo nel suo spettacolo del 2006, e nessuno sa niente però!!!



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    So che a volte le aziende preferiscono accordarsi con le parti lese in via stragiudiziale, ma a fronte del risarcimento pretendono che i clienti non dicano nulla a nessuno.

    Sei sicuro che abbiano vinto proprio in sede di giudizio?
    Sarebbe un precedente che facilita le cause a tutti gli altri [SM=x44461]

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    00 26/11/2007 11:30
    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
    Etrusco, 26/11/2007 11.26:




    So che a volte le aziende preferiscono accordarsi con le parti lese in via stragiudiziale, ma a fronte del risarcimento pretendono che i clienti non dicano nulla a nessuno.

    Sei sicuro che abbiano vinto proprio in sede di giudizio?
    Sarebbe un precedente che facilita le cause a tutti gli altri [SM=x44461]





    Come tutte le cose lo accennò solamente, quindi non mi è riuscito di andare a controllare. Disse anche che chiunque si fosse presentato in tribunale con quella sentenza avrebbe ottenuto il risarcimento. Penso quindi che sia stato in via definitiva, ma come ti ripeto non ho riscontrato il fatto. Magari andando a spulciare nel suo blog!!!



    [SM=x44464]
    [SM=x44464]
    [SM=x44464]

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    00 26/11/2007 11:54
    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
    Neongenesis, 26/11/2007 11.30:


    ...
    Disse anche che chiunque si fosse presentato in tribunale con quella sentenza avrebbe ottenuto il risarcimento. Penso quindi che sia stato in via definitiva, ...




    Allora si, potrebbe esserci stata un sentenza definitiva.
    Non capisco allora perchè gli avvocati con i loro clienti non si buttano a pesce dentro questa breccia giudiziaria [SM=x44473]
    Forse per l'ostruzionismo di Cesare Geronzi e delle sue banke? [SM=x44465]

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    00 26/11/2007 12:10
    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
    Etrusco, 26/11/2007 11.54:




    Allora si, potrebbe esserci stata un sentenza definitiva.
    Non capisco allora perchè gli avvocati con i loro clienti non si buttano a pesce dentro questa breccia giudiziaria [SM=x44473]
    Forse per l'ostruzionismo di Cesare Geronzi e delle sue banke? [SM=x44465]



    Infatti le sentenze sono state vinte contre le Banche, non contro Parmalat(in alcuni casi considerata parte lesa).
    Un esempio QUI e QUI (in PDF)
    [Modificato da bekerovka 26/11/2007 12:14]
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    00 26/11/2007 12:11
    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
    Etrusco, 26/11/2007 11.54:




    Allora si, potrebbe esserci stata un sentenza definitiva.
    Non capisco allora perchè gli avvocati con i loro clienti non si buttano a pesce dentro questa breccia giudiziaria [SM=x44473]
    Forse per l'ostruzionismo di Cesare Geronzi e delle sue banke? [SM=x44465]





    Penso che come tutte le cose di interesse pubblico la cosa sia stata casualmente fatta passare senza clamore. Adesso non so bene come funzionino gli aggiornamenti degli avvocati, ma magari solo quelli ben interessati alla faccenda sanno della cosa. E poi visto che non è stato reso di dominio pubblico si deve anche avere qualche cliente che venga a chiedere di impugnare la sentenza. Insomma se nessuno sa e pochi chiedono si vive meglio aspettando la prescrizione!!!



    [SM=x44463]
    [SM=x44463]
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    00 26/11/2007 12:28
    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
    bekerovka, 26/11/2007 12.10:



    Infatti le sentenze sono state vinte contre le Banche, non contro Parmalat(in alcuni casi considerata parte lesa).
    Un esempio QUI e QUI (in PDF)




    della serie dividi et impera [SM=x44465]
    e così bisognerà fare altre cause contro tutte le varie banke che hanno collocato quei prodotti fallaci sul mercato [SM=x44472]

    Ma si, dai, intasiamo i tribunali di tante cause similari [SM=x44501]
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    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
    Neongenesis, 26/11/2007 12.11:



    Adesso non so bene come funzionino gli aggiornamenti degli avvocati, ma magari solo quelli ben interessati alla faccenda sanno della cosa.




    Gli studi legali in genere ogni anno ricevono dei DVD (costo annuale 5'000€ circa) su cui sono riportate tutte le ultime sentenze a cui far riferimento per agevolare le loro cause in sede di giudizio.
    Almeno su quei DVD dovrebbe esserci riportata questa sentenza. Spero. [SM=x44473]

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    00 26/11/2007 12:40
    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
    Etrusco, 26/11/2007 12.28:




    della serie dividi et impera [SM=x44465]
    e così bisognerà fare altre cause contro tutte le varie banke che hanno collocato quei prodotti fallaci sul mercato [SM=x44472]

    Ma si, dai, intasiamo i tribunali di tante cause similari [SM=x44501]



    Così coi tempi biblici della giustizia italiana, vuoi che non ci scappi una prescrizione in mezzo? Probabilmente il sistema bancario conta anche su questo... [SM=x44471]
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    00 26/11/2007 12:45


    Una delle più grandi banche italiane ha proposto ai suoi clienti di istituire un comitato a sue spese per far ricorso ed ottenere risarcimenti dalla Parmalat. Unica condizione: chi fa parte del comitato non deve far causa alla banca stessa!!!

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    Re:
    Neongenesis, 26/11/2007 12.45:



    Una delle più grandi banche italiane ha proposto ai suoi clienti di istituire un comitato a sue spese per far ricorso ed ottenere risarcimenti dalla Parmalat. Unica condizione: chi fa parte del comitato non deve far causa alla banca stessa!!!




    Che paraculi: vogliono giocare allo scarica-barili deviando tutte le responsabilità su Parmalat
    quando invece le banke sapevano benissimo che quei prodotti appioppati ai clienti erano una vera bomba con la miccia già accesa [SM=x44465]
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