00 14/10/2008 09:42
Calabria: decapitato Clan Piromalli


Da sinistra il Sindaco di Gioia Tauro, Giorgio Dal Torrione (UDC), arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa;
l'ex vicesindaco di Gioia Tauro, Rosario Schiavone (PdL);
Carlo Martelli (PdL), sindaco di Rosarno.

(Ansa)


Duro colpo al clan dei Piromalli
'Ndrangheta, blitz a Gioia Tauro e Rosarno
In manette persino sindaci e vicesindaco




Carlo Martelli (PdL), sindaco di Rosarno
(Ansa)

GIOIA TAURO (Reggio Calabria) - Un'operazione della polizia eseguita nelle prime ore del giorno ha portato all'arresto di due esponenti di punta della cosca Piromalli di Gioia Tauro, una delle più potenti della 'ndrangheta: Gioacchino Piromalli, di 64 anni, e il nipote omonimo (di 39 anni).
Ma in manette sono finiti anche alcuni esponenti politici ritenuti fiancheggiatori della cosca.

I POLITICI - Tra le persone arrestate figurano infatti il sindaco ed il vicesindaco di Gioia Tauro (le foto) in carica al momento dello scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, avvenuto nell'aprile scorso, ed il sindaco di Rosarno.
Si tratta di Giorgio Dal Torrione (62 anni), l'ex vice sindaco Rosario Schiavone (32 anni) e Carlo Martelli (68 anni, primo cittadino di Rosarno).
I tre amministratori sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa.
Si tratta della prosecuzione dell'operazione «Cento anni di storia» che aveva decapitato i vertici della cosca Piromalli, con l'esecuzione di 18 fermi.


Il sindaco di Gioia Tauro, Giorgio Dal Torrione (UDC)
(Ansa)

L'ACCUSA - I tre amministratori di Gioia Tauro e Rosarno erano indagati da alcuni mesi perché accusati di avere dato la loro disponibilità a far lavorare per i rispettivi Comuni l'avvocato Gioacchino Piromalli, di 39 anni, anche lui arrestato, dopo una condanna per associazione mafiosa, favorendo così il suo reinserimento. In realtà, secondo i magistrati della Dda di Reggio Calabria, gli amministratori avrebbero concorso al perseguimento delle finalità della 'ndrina dei Piromalli. Nell'inchiesta è indagato anche il sindaco di San Ferdinando, ma nei suoi confronti non risulta sia stato emesso alcun provvedimento.

LA VICENDA - Era stato lo stesso Gioacchino Piromalli, nipote omonimo dell'altro arrestato, ritenuto uno degli elementi di vertice della cosca, a chiedere al Tribunale di sorveglianza di poter far fronte al giudizio del Tribunale di Palmi, che lo aveva condannato a un risarcimento civile di 10 milioni di euro nei confronti dei tre Comuni, lavorando, vista la sua non disponibilità economica, per conto degli Enti.

L'ex vicesindaco di Gioia Tauro, Rosario Schiavone (PdL)
(Ansa)

Lo stesso Piromalli aveva fatto richiesta ai tre Enti e i sindaci avevano in qualche maniera dato la loro disponibilità.
Alla base dell'arresto vi sarebbero, però, anche altri motivi.
Dopo la notifica degli avvisi di garanzia per quella inchiesta, avvenuta alla fine del gennaio scorso, il sindaco di Gioia Tauro Giorgio Dal Torrione azzerò la giunta comunale in carica provvedendo a nominare assessori esterni.
Fu allora che il suo vice sindaco, Rosario Schiavone, uscì dall'esecutivo. Pochi mesi dopo, ad aprile, il Consiglio dei ministri decise lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose al termine di una verifica avviata nel dicembre del 2007.

«AMMINISTRATORI COLLUSI» - «Se non vi fossero gli amministratori pubblici al servizio della mafia,
non vi sarebbero quelli abbattuti a colpi di arma da fuoco».

È quanto scrivono i pm della Dda di Reggio Calabria
in un passaggio della richiesta di ordinanza di custodia cautelare per i sindaci di Gioia Tauro e Rosarno.
«In una Regione dove gli avversari politici si eliminano a colpi di pistola quando si è rimasti sconfitti dal popolo
- affermano i pm -
nulla deve meravigliare. È consentita solo la amarezza di dovere constatare che in alcune parti d'Italia
può più il piombo che il consenso elettorale».

«Ed alla amara constatazione
- proseguono i magistrati - deve far seguito immediatamente la ferma convinzione ed affermazione che condotte come quelle prese in esame costituiscono le premesse logiche e cronologiche dei gravi fatti di sangue che danno corpo a veri e propri delitti politici».



13 ottobre 2008
www.corriere.it/cronache/08_ottobre_13/ndrangheta_gioia_tauro_29742526-98fe-11dd-bf8a-00144f02aa...



Per due volte il comune di Gioia Tauro è stato sciolto per infiltrazione mafiosa.

www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200810articoli/37280gi...

www.nuovacosenza.com/cs/08/ottobre/piromallisindaci.html

[Modificato da Etrusco 14/10/2008 09:44]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.