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Decolla il Wi-Fi, in Rete anche dall’aereo

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    00 14/10/2009 09:01
    Lufthansa
    Lufthansa lancia il servizio.
    Per un cliente su due meglio Internet di un pasto caldo
    Decolla il Wi-Fi, in Rete anche dall’aereo
    Sperimentazione entro dicembre, senza costi per i viaggiatori.
    Scoraggiate le chiamate a voce con Skype


    A sinistra Paul Margis, ceo di Panasonic e Wolfgang Mayrhuber, ceo di Lufthansa
    (Epa)

    — Nei primi mesi dell’anno prossimo chi salirà sugli aerei Lufthansa per vola­re negli Stati Uniti o in Asia po­trà navigare in Internet o con­nettersi con iPhone e Blackber­ry durante l’intera traversata.
    Da allora, infatti, i velivoli del vettore tedesco saranno dotati del sistema Wi-Fi battezzato FlyNet utilizzando la tecnolo­gia satellitare giapponese Pana­sonic.
    Presto, tuttavia, non sa­rà la sola compagnia europea a fornire questa possibilità.
    Altre si stanno muovendo perché l’annata registra una vera esplo­sione della connettività in cie­lo, a partire degli Stati Uniti.

    La stessa Lufthansa, ma an­che Singapore Airlines e altre, ci avevano provato tre anni fa con il sistema «Connexion by Boeing» che poi lo stesso co­struttore americano smise di fornire.
    Ma la tecnologia allora aveva due difetti: non era ma­tura ed era troppo costosa, caratteristiche che assi­curano l’insuccesso.
    Gli ostacoli ora so­no superati ed è per questo che il 2009 rimarrà l’an­no di partenza del­l’Wi- Fi.
    Già oggi negli Stati Uniti il 66% dei voli tra New York e San Francisco o Los Angeles ne sono dotati
    ed entro l’anno il 90% dell’intera flotta commerciale americana garantirà il servizio.

    Lufthansa entro dicembre sperimenterà il suo sistema, probabilmente in modo gratui­to,
    e dall’esito uscirà la data precisa dell’entrata in uso cor­rente.
    Finora in Europa c’era stata soltanto l’opportunità di qualche limitata connessione Wi-Fi.
    La low cost Ryannair ave­va introdotto la trasmissione di email e messaggistica oltre a comunicazioni telefoniche su alcuni suoi voli grazie all’inizia­tiva della società ginevrina OnAir.

    E la britannica AeroMo­bile ha attrezzato i jet della compagnia del Golfo Emirates. Ma la tecnologia cresce in fret­ta e segue due vie.
    In America, ad esempio, ci sono due socie­tà che si contendono il merca­to: Aircell e Row 44.
    La prima, attraverso il suo portale «Go­go » trasmette direttamente al­le celle terrestri con una poten­za di 22,7 Megabits al secondo che salirà a 300 Megabits entro due anni.
    Row 44, invece, fa ri­corso alla rete satellitare Hu­ghesNet per il momento più competitiva in potenza (da 30 a 81 Megabits al secondo). La diffusione nel servizio è legata direttamente alla sua qualità che deve essere uguale a quella permessa dalle reti terrestri.
    «Chi viaggia non vuole diffe­renze » affermano all’unisono i rappresentanti dei quattro pro­tagonisti che garantiscono In­ternet con le ali; oltre ai due americani ci sono, appunto, OnAir e Panasonic con le mede­sime possibilità.

    Il confronto semmai, si spo­sta, sui costi.

    Lufthansa (che impiegherà la rete di satelliti GlobalConnex di Intelsat) non si pronuncia, ma si limita a di­re che saranno equivalenti a quelli del passato (10 dollari al­l’ora e 27 dollari per l’intero vo­lo).
    È comunque probabile che siano anche inferiori tenendo conto delle tariffe americane.
    Aircell, che ora è il più diffuso essendo già installato su otto compagnie statunitensi, fa pa­gare da 4 a 9 euro in funzione della lunghezza del volo, oppu­re propone un forfait mensile di 35 euro.
    E la compagnia Usa low cost Southwest ha annun­ciato pure un prezzo altrettan­to low cost che potrebbe essere intorno addirittura ai due dolla­ri al volo.

    Secondo un sondaggio di American Airlines il 47% delle persone che viag­giano per affari pre­feriscono di­sporre di una con­nessione Wi-Fi piutto­sto che di un pasto caldo o freddo che sia.

    Attraverso il nuovo servizio le compa­gnie guardano con favore per cercare di risollevarsi dal­la difficile condi­zione in cui si tro­vano.

    «I sistemi di comunicazione mo­bile in volo aumenta­no in fretta la loro poten­za e saranno importanti per aiu­tare i conti economici dei vetto­ri che li impiegano», nota Be­noit Debains, direttore genera­le di OnAir.
    Ma oltre a estende­re tra le nuvole le facoltà tecno­logiche che ormai diamo per scontate sulla Terra,
    si prevede un uso di Wi-Fi anche per mi­gliorare la sicurezza consenten­do l’invio in tempo reale di tut­ti i dati che caratterizzano il funzionamento dell’aeroplano. [SM=x44497]

    Mentre, però, si concretizza l’Internet celeste, Lufthansa scoraggia la diffusione attraver­so il nuovo sistema delle chia­mate a voce, ad esempio con Skype.
    È una indicazione ap­prezzabile. Volare può favorire il pensare, approfittiamone.

    Giovanni Caprara
    14 ottobre 2009

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    Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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    PippyZzetta
    00 14/10/2009 12:16
    Re: Lufthansa
    Etrusco, 14/10/2009 9.01:


    Ma oltre a estende­re tra le nuvole le facoltà tecno­logiche che ormai diamo per scontate sulla Terra,
    si prevede un uso di Wi-Fi anche per mi­gliorare la sicurezza consenten­do l’invio in tempo reale di tut­ti i dati che caratterizzano il funzionamento dell’aeroplano. [SM=x44497]





    beh suppongo ad una rete protetta dei controllori di volo. altrimenti dove starebbe la sicurezza? [SM=x44464]

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    00 14/10/2009 13:10

    anche la protezione relativa al MAC address è aggirabile...

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    PippyZzetta
    00 14/10/2009 18:35
    Re:
    Etrusco, 14/10/2009 13.10:


    anche la protezione relativa al MAC address è aggirabile...



    si certo, ma suppongo che avranno dei protocolli che magari cambiano le password di accesso nel giro di tot tempo.
    anche perchè scusa il problema della sicurezza è di quando l'aereo è in volo. se anche devi craccare delle password (banalizzando all'estremo) anche un computer potente ha bisogno di tempo per provare tutte le possibili combinazioni. per cui manco vale la pena mettersi lì a provare.
    tanto...basta che ce li metti dentro i terroristi [SM=x44452]

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    Re: Re:
    piperitapatty, 14/10/2009 18.35:



    si certo, ma suppongo che avranno dei protocolli che magari cambiano le password di accesso nel giro di tot tempo.
    anche perchè scusa il problema della sicurezza è di quando l'aereo è in volo. se anche devi craccare delle password (banalizzando all'estremo) anche un computer potente ha bisogno di tempo per provare tutte le possibili combinazioni. per cui manco vale la pena mettersi lì a provare.
    tanto...basta che ce li metti dentro i terroristi [SM=x44452]




    in alcuni reparti dell'aereonautica da molti anni ormai si è passati dal criterio più stringente "dimostra che è sicuro" all'altro più economico "dimostra che non è pericoloso"... quindi, visti i tragici precedenti, è probabile che se ci sia qualche falla possa anche venir fuori a danno fatto.

    Però in aereo sarebbe utilissimo togliere via il peso di tutti i cablaggi,
    soprattutto perchè quei circuiti hanno un'alta ridondanza (per uno stesso comando ci sono 2 o più circuiti identici, per le emergenze in caso di guasto del primario o altro...)

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    00 15/10/2009 12:20
    Re: Re: Re:
    Etrusco, 15/10/2009 0.20:




    in alcuni reparti dell'aereonautica da molti anni ormai si è passati dal criterio più stringente "dimostra che è sicuro" all'altro più economico "dimostra che non è pericoloso"... quindi, visti i tragici precedenti, è probabile che se ci sia qualche falla possa anche venir fuori a danno fatto.


    quello sempre e in qualsiasi cosa. pensi a tutte le variabili possibili ed immaginabili fino a che non vieni smentito. ad esempio quando per dirottare un aereo usano un coltellino.



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    00 16/10/2009 11:31
    ma la limetta per le unghie te la fanno passare?

    Perchè ne ho viste alcune molto carine... ^_^

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    PippyZzetta
    00 17/10/2009 00:25
    Re:
    Etrusco, 16/10/2009 11.31:

    ma la limetta per le unghie te la fanno passare?

    Perchè ne ho viste alcune molto carine... ^_^



    in teoria non credo.
    in pratica all'aeroporto di palermo mi hanno fatto passare una bottiglietta d'acqua piena, che nemmeno mi ricordavo di avere nello zaino [SM=x44452]

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