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Altro che Fli: a pensarci, i "valori" e il "programma" sono stati traditi da altri...
Ma chi sono i veri traditori?
di
Federico Brusadelli
Che per polemizzare con il “nemico” sul Giornale di famiglia si tirino fuori Cesare Lombroso, la numerologia, gli anagrammi, le cravatte e i chewing-gum, passi.
Roba un po’ triste, ma pazienza. Si potrebbe rispondere calando sul tavolo i tacchi e il cerone, i capelli posticci e i vulcani finti, ma non è il caso.
Non è politica.
Se però, sempre per polemizzare con il “nemico” questa volta a livello politico (e per dare il “la” alla campagna elettorale) esponenti di primo piano del partito di maggioranza tirano fuori, con toni accesi e accenti da melodramma, le solite accuse ritrite di ingratitudine e di
“tradimento”, allora lì è il caso di rispondere. Anzi, di ragionarci su.
I futuristi hanno “consumato un tradimento”, dunque. E allora viene naturale domandarsi: tradimento di cosa? Tradimento “della destra”, risponde qualcuno.
Dei “valori”. Del “programma”. Del “patto con gli elettori”. Parole buone per qualche spot elettorale, per qualche slogan, per qualche cartellone.
Ma ci vuole poco a declinarlo, a “svelarlo”, questo tradimento. Ci vuole poco a osservare i fatti oltre la propaganda, e a darsi qualche risposta.
Perché uno si chiede: è tradimento del “patto con gli elettori”, invocare il rispetto dell’unità nazionale, dei suoi simboli, delle sue istituzioni?
Salvare l’inno da chi vorrebbe gettarlo nel dimenticatoio?
Difendere la bandiera da chi vorrebbe destinarla a meno nobili scopi?
È tradimento del “programma”, non chiudere gli occhi davanti a una scuola pubblica che diventa tempio padano?
Opporsi a leggi che imbavagliano l’informazione?
A
“processi brevi” che rischierebbero di seminare nel paese ingiustizie e impunità?
È tradimento dei “valori” (anche e soprattutto cristiani, in questo caso) dire di no alle
ronde, ai
medici spia e ai
presidi spia?
Chiedere di coniugare la fermezza con la solidarietà e l’integrazione?
E quali “valori” si tradiscono, parlando di
legalità e di
rispetto delle regole?
Ricordando che
gli “eroi” sono Falcone e Borsellino, non certo Mangano?
E si infanga il “patto con gli elettori”, chiedendo
sobrietà e decoro?
E la
“laicità positiva” quale punto del programma mette in discussione?
Pretendere che si investa sull’istruzione e sulla ricerca, significa tradire “la destra”?
No, forse i traditori sono altri.
Forse a tradire i “valori” è chi ha deciso di appaltare la storia della destra italiana alla sottocultura leghista.
E chi contestualizza le bestemmie e lancia accuse di “moralismo”
(magari dopo aver partecipato a moderne crociate proprio in nome di valori etici e, spesso, di una malintesa “moralità”).
Forse
a tradire il “programma” è chi ha concentrato ogni singola energia politica a risolvere questioni che in quel programma non erano nemmeno accennate.
Forse a tradire il “patto con gli elettori” è chi ha cacciato in 2 ore dal partito una delle anime che l’avevano costruito, imbastendo poi una pietosa compravendita di parlamentari, un “auto-ribaltone” fallito, degno del peggior teatrino della politica.
Insomma, sarebbe utile al PdL, prima ancora che al paese, mettere da parte un’argomentazione debole e non credibile.
Un’argomentazione che rischia di trasformarsi in un boomerang.
Perché chi la lancia contribuisce, involontariamente, a chiarire agli italiani quali siano i veri
“valori” su cui si misura il tradimento o la fedeltà.
Anzi,
l'unico “valore”. Perché è uno solo: il dottor Berlusconi.
Fonte: Fare Futuro Web Magazine - 17 novembre 2010
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.