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Bossi a Pontida: "Vorrei far cadere il Governo, ma non posso"

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    texdionis
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    00 19/06/2011 14:44
    Il leader della Lega dà un ultimatum morbido al Cavaliere: "Se si vota ora, vince la sinistra". La gente: ''Maroni presidente del Consiglio''.
    Barbara Cataldi

    Umberto Bossi davanti ai suoi militanti a Pontida non tronca il rapporto tra la sua Lega e Berlusconi. Ma al Cavaliere lancia l'ennesimo "penultimatum" per dirla con le parole usate ieri da Bersani. "Caro Berlusconi, la tua premiership è in discussione alle prossime elezioni, se non verranno approvate le nostre richieste. Dipenderà dalle scelte che saranno fatte. Il sostegno della Lega a Berlusconi potrebbe finire con le prossime elezioni politiche", ha detto. Ma non da subito: "Perchè se si votasse adesso consegneremmo il paese alla sinistra".


    "Secessione, secessione"
    Per il resto è il solito Umberto Bossi che rispolverà i soliti temi cari all'elettorato leghista: la Padania libera, l'attacco al centralismo romano. E la folla lo interrompe più volte per incorare: "Secessione. secessione".

    La lista della spesa
    Quindi la lunga serie di richieste al governo e a Tremonti. "Stop alle missioni di pace". È la prima. L'obiettivo è chiaro: racimolare un po' di soldi per abbassare le tasse.
    Poi la seconda. Questa volta a Tremonti: "Riscrivi il patto di stabilità". A favore di quei comuni virtuosi che pur avendo i fondi non possono spenderli. "Caro Giulio se vuoi i voti della Lega in Parlamento non puoi più toccare artgiani, comuni e piccole imprese", ha detto dal palco.
    La terza richiesta del Senatur riguarda Equitalia, che deve smetterla di mettere le ganasce ai trattori.
    Il Senatur ha anche spiegato che "non si può schiacciare un pulsante e risolvere i problemi". E così ha elencato una serie di inteventi da effettuare per ridurre i costi della politica e quelli delle auto blu.

    "Maroni presidente del Consiglio"
    "Maroni presidente del Consiglio" è lo striscione esposto di fronte al palco su cui a mezzogiorno (ma non proprio in punto, si parla di un quarto d'ora di ritardo) Umberto Bossi parlerà al suo "popolo".
    Il Pratone si sta riempiendo di gente e la musica celtica risuona in tutti gli angoli.
    La liturgia della Lega è iniziata, ma la contrapposizione fra le varie anime del Carroccio sembra costruita ad arte per rendere ancora più emozionante il momento della sintesi che Bossi si prepara a recitare.
    Sul Pratone sono anche stati montati 3 gazebo per la raccolta di firme per una legge elettorale che decentri i ministeri al Nord.

    Lo "strappo" è cominciato ieri
    Lo "strappo" è cominciato già ieri. Il leader della Lega Nord ha alzato il tiro: "Sapete che a Monza ci saranno tre ministeri. Vi dico anche i nomi dei ministri: Calderoli, Bossi e Tremonti". E un quarto, quello del Lavoro, lo ha chiesto per Milano. Il fisco sarà un altro dei temoi di battaglia.
    I giovani padani, intanto, si sono già accampati a centinaia sul pratone e il loro leader non vuole tradire le loro aspettative.
    Così durante la conferenza stampa di presentazione della Scuola di Magistratura a Bergamo, 24 ore prima del bagno di folla che lo attende, Bossi annuncia la richiesta di 3 dicasteri importanti: economia, semplificazione e riforme.

    Perché non c'è un ministero del Lavoro a Milano?
    "Calderoli ha detto una cosa giusta: bisogna portare via la testa", ha sostenuto di fronte ai giornalisti. E poi per aumentare le attese sul discorso che terrà davanti al suo popolo Bossi ha aggiunto: "Perché non c'è un ministero del lavoro a Milano? Domani a Pontida chiederemo altri tre ministeri, non a Bergamo, ma a Monza, non dico di più, dovete venire a Pontida".

    Calderoli e Maroni rilanciano la riforma fiscale
    Ma le richieste della Lega Nord non finiscono qui. Pressato dalla base che si attende una svolta, dilaniato al suo interno dalla spinta della corrente “maroniana” che chiede di marcare le distanze dal Pdl, il partito di Bossi sembra pronto ad alzare la posta in gioco.
    Così oggi Roberto Calderoli, proprio insieme al suo collega all’Interno, Roberto Maroni ha puntato sulla riforma fiscale, unendosi all’ultimatum lanciato da Cisl e Uil: o il governo approva immediatamente un provvedimento che riduca le tasse per dipendenti e pensionati o sarà sciopero generale.

    D'accordo con Cisl e Uil
    “Sono d’accordo con loro”, ha replicato Calderoli a stretto giro, "perchè la riforma fiscale va fatta e subito, diversamente dovrò partecipare anch’io al loro minacciato sciopero generale e dovrò essere in piazza con loro e non più come rappresentante di governo”.
    Insomma, la Lega conferma la sua ambivalenza e tenta ancora una volta di restare forza di lotta e di governo. L’obiettivo è quello di mantenere la sintonia con il suo elettorato. E la strada sembra quella giusta.

    APPROFONDIMENTO
    www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=Pontida%2C+Bossi%3A+%27%27Vorrei+far+cadere+il+governo%2C+ma+non+posso%27%27&idSezio...
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    00 19/06/2011 14:53
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  • KuntaKinte77
    00 20/06/2011 10:02
    Re:
    texdionis, 6/19/2011 2:44 PM:

    Il leader della Lega dà un ultimatum morbido al Cavaliere: "Se si vota ora, vince la sinistra".




    ma lo dice l'ex comunista Bossi? [SM=x44473]