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analisùm il detto postato dal grande Ric


Piutost che nient l’è mej piutost” ovvero “piuttosto che niente è meglio piuttosto”.

Così recita un detto milanese. Un detto che ricorda il più conosciuto “chi si accontenta gode” e che, a mio avviso, può essere inteso in due modi: uno costruttivo e uno distruttivo.

Con costruttivo e distruttivo intendo che quel Accontentarmi può essere un “godere di ciò che ho e sfruttarlo al meglio” o un “farmi andar bene ciò che ho anche se è ben lontano da ciò che voglio”. La differenza è sottile ma importante, sta nel mio sentire più che nelle parole che uso e parla di qualcosa che mi sprona o che mi incatena, che mi spinge avanti o che mi trattiene dove non voglio stare. Tutto in base alla situazione in cui mi sto accontentando


in certe situazioni ghè de ciapà quel che ghè

ti te ghe poted fà un casso