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Finisce Centovetrine, la soap made in Italy

Ultimo Aggiornamento: 26/12/2011 18:07
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26/12/2011 18:07

Ha scatenato l'ira dei lavoratori di Centovetrine la scelta di Mediaset di far calare il sipario sulla soap opera tutta italiana in onda da 11 anni su Canale 5. In una lettera i lavoratori si dichiarano amareggiati per la decisione del Biscione di bloccare la produzione della serie che ha superato le 2.500 puntate, continuando sempre a fare buoni ascolti. «Sarà un Natale amaro per tutti noi che lavoriamo a Centovetrine e questo grazie a Mediaset che ha deciso di chiudere la produzione della soap - si legge nella missiva -. Dieci giorni fa avevamo inviato a Pier Silvio Berlusconi una lettera nella quale chiedevamo di fare chiarimento sulle voci di chiusura che si erano susseguite sui giornali ma la risposta è arrivata solo ieri - dichiarano i lavoratori - i contratti in scadenza oggi non sono stati rinnovati».
«SEMPRE ALTI GLI ASCOLTI» - I lavoratori si chiedono perché l'azienda abbia deciso di porre fine a una produzione tutta italiana, quando invece «continua a mandare in onda una serie straniera come Beautiful che, a quanto ci risulta ha dei costi più elevati e fa meno ascolti». In effetti mancavano pochi giorni all'undicesimo compleanno e al traguardo delle 2.500 puntate per questa soap made in Italy che appassionava ogni giorno oltre 3.500.000 spettatori con una media del 22% di share superando anche la concorrenza proprio della superproduzione americana di Beautiful. Nata l'8 gennaio 2001 dopo la fortunata serie Vivere, Centovetrine ha ottenuto fin dai primi tempi ascolti che l'hanno portata ad essere un programma leader della fascia pomeridiana di Canale 5. La soap made in Italy - su soggetto originale di Cristiana Farina, realizzata da Mediavivere - ha raccontato le vicende delle famiglie Ferri, Grimani, Della Rocca e Castelli che si sono succedute e alternate alla guida del gruppo finanziario titolare del centro commerciale, fulcro della storia.

PRIMI TAGLI - L'anno scorso, in occasione del decennale, il vice presidente di Mediaset Pier Silvio Berlusconi aveva definito Centovetrine «un caposaldo dell'industria televisiva italiana». Ma già due anni fa, hanno denunciato i lavoratori, «erano stati ridotti i costi del 30%, sacrificando molte riprese in esterna ma, nonostante questo, Centovetrine ha sempre mantenuto ottimi ascolti. Dopo 11 anni di lavoro, gli studi di Telecittà, alle porte di Torino, chiuderanno i battenti, lasciando a casa 300 persone - hanno proseguito - e in un momento così delicato, di crisi generale, la scelta di chiudere ci sembra assurda considerando che il gradimento del pubblico è confermato, quotidianamente, dagli ascolti».


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