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Medioriente, cosa succede in Siria

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Siria, Russia invia nuovi missili e navi guerra a Tartus
Usa: inopportuno. Oltre 1,5 milioni di profughi


Fonte: ANSA - 17 maggio, 21:34 (di Claudio Salvalaggio)

MOSCA - Mosca puntella il regime di Assad inviando a Damasco sofisticati missili supersonici antinave Yakhont e almeno una decina di navi da guerra a pattugliare le acque nei pressi della sua base navale di Tartus, in Siria: due mosse rivelate dalla stampa americana e che, secondo gli analisti, hanno lo scopo di ammonire l'Occidente e il sempre piu' preoccupato Israele a non intervenire nel conflitto siriano. Ma, mentre aumenta il numero di vittime (quasi 100 mila morti) e di rifugiati (oltre 1,5 milioni), il Cremlino continua anche la sua intensa attivita' diplomatica per organizzare la conferenza internazionale concordata con Washington. Dopo il segretario di Stato Usa John Kerry, il premier britannico David Cameron e quello israeliano Benyamin Netanyahu, oggi in Russia e' arrivato anche il segretario generale dell'Onu: segno forse che qui c'e' la chiave della soluzione siriana dopo la recente apertura di Putin. Apertura che il ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino, spera ''si materializzi: e forse - aggiunge - c'e' un elemento che ci porta a sperare in questo senso''. La Russia ha chiesto oggi che la Conferenza di pace abbia l'egida dell'Onu. E Ban Ki-Moon sosterrebbe questa idea, secondo quanto riferito dal ministro degli Esteri Serghiei Lavrov dopo il loro incontro a Soci. Entrambi hanno ribadito l'importanza che l'iniziativa si tenga ''al piu' presto'' e ''con tutte le parti al tavolo negoziale''. Compresi, ha sottolineato il capo della diplomazia russa, ''tutti i vicini della Siria'', tra cui l'Arabia Saudita e l'Iran. Paese, quest'ultimo, che rischia di sollevare qualche obiezione nella comunita' internazionale, gia' manifestata apertamente oggi da Parigi. Ban Ki-Moon ha quindi ribadito a Putin il suo sostegno all'accordo tra Russia e Usa per ''Ginevra 2'', sostenendo che ''ora la sfida e' consolidare lo slancio'' generato da Lavrov e Kerry. Inoltre ha sollecitato Damasco a far entrare nel Paese entro uno-due giorni gli esperti dell'Onu, pronti da oltre un mese, per investigare sull'uso delle armi chimiche. Ma l'attenzione dei media americani si e' spostata sulle mosse militari russe, che arrivano all'indomani delle dichiarazioni di Obama sul mantenimento sia dell'opzione diplomatica sia di quella militare per risolvere la crisi siriana. Il New York Times ha rivelato che Mosca ha consegnato a Damasco missili Yakhont di nuova generazione, guidati da radar che consentono di evitare i sistemi di difesa navali e terrestri e con una gittata tra i 120 e i 300 km. Missili lunghi quasi 7 metri capaci di ''portare sia alte quantita' di esplosivo sia testate perforanti'' e che possono contare ''su batterie mobili, piu' difficili da attaccare''. Secondo il Nyt, darebbero all'esercito siriano ''una formidabile arma contro i tentativi delle forze internazionali di rafforzare i combattenti ribelli attraverso un embargo navale, l'istituzione di una 'no-fly zone' o portando avanti raid aerei mirati''. ''Non capisco perche' i media trasformino in notizia sensazionale la consegna di armi difensive russe a Damasco'', ha osservato Lavrov, ricordando che Mosca non nasconde tali forniture effettuate in base a contratti firmati, senza violare gli accordi internazionali. ''Questo non altera in alcun modo le forze presenti in questa regione'', ha aggiunto. Del resto il Qatar, secondo il Financial Times, ha speso 3 miliardi di dollari negli ultimi due anni per sostenere l'opposizione siriana, piu' di ogni altro governo, anche se ora l'Arabia Saudita lo sta affiancando. Ma Israele e' allarmato dalle armi russe a Damasco, come ha denunciato oggi la ministra della Giustizia Tzipi Livni, dopo l'inutile viaggio in Russia di Netanyahu per bloccare l'arrivo dei missili russi anti aerei S-300, che possono vanificare altri blitz israeliani. Israele teme inoltre che gli Yakhont possano cadere nelle mani della milizia libanese di Hezbollah. E oggi la tv americana Fox News ha diffuso le immagini di un gruppo di commando israeliani che l'emittente Usa afferma rientrava in Israele ''dopo una missione in territorio siriano''. Mosca sembra tuttavia decisa a blindare Damasco nei cieli e via mare, per evitare colpi di mano almeno sino alla Conferenza di pace.

L'invio di missili anti-nave russi alla Siria e' ''inopportuno e davvero sventurato'', ha affermato il capo di stato maggiore interforze americano, generale Martin Dempsey, aggiungendo di ritenere che cosi' il regime di Damasco si sentira' ora ''piu' baldanzoso''.

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