È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 

Toscana

Ultimo Aggiornamento: 08/01/2016 11:03
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 139.924
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
26/09/2012 15:23

Le cene galeotte di Volterra

Il progetto ministeriale “Cene galeotte” del carcere di Volterra è un significativo esempio di come anche per i reclusi possano esserci occasioni di gratificazione e qualificazione professionale.

L'antica cinta muraria nei pressi dell’ingresso del carcere di Volterra

L'antica cinta muraria di Volterra nei pressi dell’ingresso del carcere

“Casa di reclusione” recita il cartello posto vicino alle pietre cariche di storia della fortezza medicea del 1300, svettante su di un morbido colle della campagna toscana. Siamo, infatti, vicini all’ingresso del carcere di Volterra, dove si scontano pene detentive anche molto lunghe. Oggi è una giornata particolare. All’interno della struttura penitenziaria sta per iniziare una delle “Cene galeotte” organizzate dai reclusi. In questa frizzante serata di fine febbraio, si possono avvertire le sonorità di un gruppetto di turisti tedeschi che procede sul basolato che conduce al carcere. Poco distante, una piccola comitiva di studenti e una matura coppia un po’infreddolita si avviano con qualche esitazione verso gli austeri bastioni del penitenziario. Sono alcuni degli avventori di questo particolarissimo ristorante che apre le sue porte blindate una volta al mese, in genere da novembre a giugno, da 6 anni a questa parte. Una volta superati gli accurati controlli di sicurezza, percorriamo dei cortili alberati, in un equilibrato mix di moderno acciaio e spesse mura antiche. Alla fine, si accede a una suggestiva cappella sconsacrata. Qui sono sistemati i tavoli per la cena, con i detenuti e la dinamica direttrice dell’Istituto, Maria Grazia Giampiccolo, che fanno gli onori di casa. Il progetto ministeriale delle “Cene galeotte” ha finalità molteplici. Gli incassi sono devoluti a iniziative benefiche nei Paesi in via di sviluppo. Inoltre, per chi “sta fuori”, è possibile cominciare a conoscere da vicino un po’ della realtà carceraria. Rebibbia o Poggioreale probabilmente darebbero un’idea più realistica dell’attuale situazione carceraria, ma come approccio iniziale sarebbe forse un po’ troppo forte per degli uomini liberi. Ma è soprattutto a chi “sta dentro”, che l’iniziativa dà l’opportunità maggiore: l’accesso a un lavoro professionalizzante e gratificante che amplifica la stima verso di sé e il rispetto nei confronti degli altri. La formazione professionale connessa alle “cene galeotte” ha già consentito ad alcuni detenuti, una volta scontata la pena o grazie al regime di semilibertà, di essere assunti in strutture locali.

Negli occhi dei reclusi indaffarati nella preparazione di sofisticati intingoli e di quelli impegnati a servire le portate ai tavoli elegantemente abbigliati, non s’intravede stasera la disperazione per la pena da scontare. Nelle loro parole pacate, mentre cercano di raccontarsi a noi “liberi”, c’è la fiducia di poter un giorno metter a frutto le esperienze acquisite a contatto con sommelier e cuochi di fama internazionale partecipanti al progetto. La direttrice sottolinea che «diversi reclusi la mattina escono per recarsi al lavoro nelle aziende cittadine». Va detto che questo di Volterra non è un esperimento isolato. L’Amministrazione penitenziaria del nostro Paese sta cercando di puntare su lavoro, studio e formazione quale efficace forma di recupero sociale dei detenuti, in diversi carceri. Anche nei penitenziari grandi e sovraffollati, certo. Tuttavia in strutture virtuose come quelle di Volterra – dove i detenuti hanno in genere camere singole e volendo possono condividere la cella con il pet del cuore – è naturale che la rieducazione possa avere un percorso più agevole. Il poeta russo Josif Brodskij, Nobel per la letteratura nel 1987, ha definito il carcere «una limitazione di spazio compensata da eccesso di tempo». Giusto. Ma stasera abbiamo capito che lo spazio può espandersi e il tempo restringersi, se si riesce a coltivare una speranza di normalità. Questo a Volterra i detenuti lo sanno bene.

 

Raffaele Basile

Foto © Raffaele Basile – Tempovissuto

Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:30. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

IperCaforum il forum degli ipercafoni e delle ipercafone