Con mia moglie domenica scorsa abbiamo fatto un'escursione ad Allumiere, una cittadina a pochi km a monte di Civitavecchia.
Oltre al piacere di visitare un luogo carino, caratteristico, abbiamo avuto anche quello di presenziare e cenare alla Sagra del Cinghiale che si svolgeva in loco.
E la cena è stata una di quelle che restano nella memoria, per la qualità dei cibi, per quella del vino, per la compagnia che avevamo nella tavola (una lunga tavola da 6 persone, le altre 4 ovviamente non le conoscevamo).
Alla sagra del cinghiale è chiaro il tipo di menù che ci hanno presentato, però al suo interno abbiamo trovato una piacevole sorpresa: le lumache!
L'ultima volta che le avevo mangiate prima di domenica, della quale conservavo un ricordo squisitissimo, risaliva a quando me le cucinò mia nonna, scomparsa nel 1971, fatevi un poco i conti da quanto è che non le mangiavo più!
Comunque, in sintesi:
antipasto con salumi di cinghiale, pappardelle al sugo di cinghiale, per secondo cinghiale "non ho capito come" (sembrava in umido, comunque buonissimo!!) e lumache di contorno. Torta di ricotta e frutti di bosco.
E un litro di vino locale (tipico vino del contadino, in bottiglie non etichettate e riciclate da quelle dell'acqua minerale). Il vino però è avanzato, avendo mia moglie bevuto birra, non potevo mica finirmelo da solo!
Siamo stati benissimo, la compagnia delle altre due coppie era piacevolissima, la serata è trascorsa davvero allegramente.
Verso la fine siamo stati agganciati da un tizio dell'organizzazione, che credo lui si fosse davvero svuotato da solo più di qualche bottiglia di vinello, che si è informato su come ci fossimo trovati, e poi al momento del saluto, con lui che non si reggeva bene in piedi, mi avrà ripetuto una decina di volte l'invito a tornare nelle prossime feste di vario tipo che saranno organizzate per tutta l'estate in quel paese
"Filì, ma me devi venì a cercà capito? Sinnò me offendo! Tu chiedi di Angelo e io ti trovo un bel posto, mica in fondo alla piazza!"