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Alto Lazio

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2014 15:21
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Posti ed eventi da non perdere


Tuscia era la denominazione attribuita all'Etruria dopo la fine del dominio etrusco, invalso a partire dalla Tarda antichità e per tutto l'Alto Medioevo. Il nome indicava in origine un territorio assai vasto che comprendeva tutta l'Etruria storica, la Toscana, l'Umbria occidentale e l'Alto Lazio, che le diverse vicissitudini storiche hanno ripartito in tre macroaree: la "Tuscia romana", corrispondente al Lazio settentrionale con l'antica provincia pontificia del Patrimonio di San Pietro, corrisponde oggi alla provincia di Roma nord fino al Lago di Bracciano; la "Tuscia ducale", che includeva i territori del Lazio e dell'Umbria occidentale soggetti al Ducato di Spoleto; la "Tuscia longobarda", grossomodo l'attuale Toscana, comprendente i territori sottoposti ai Longobardi e costituenti il Ducato di Tuscia.

Indice:


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Orte, al via la IV edizione de “Lo Gusto de Lo Medioevo”

In: EventiOrte 13 settembre 2012 - 17:00


orteperfetta

ORTE –  Domani 14 settembre e sabato 15 torna Lo Gusto de Lo Medioevo, l’evento storico gastronomico ideato dall’Ente Ottava Medievale e giunto alla sua quarta edizione. L’itinerario gastronomico attraverso i secoli del medioevo coinvolgerà tutti i partecipanti in un tour del centro storico e avrà come storia di sottofondo “La discacciata de Malatesta signore de Arimino”. 

Il viaggio si animerà per le strade e le taverne delle Sette Contrade di Orte, alla scoperta di cibi, tradizioni e storie medievali. L’evento è realizzato dall’Ente Ottava Medievale in collaborazione con Pro Loco Orte, The Grove, Consiglio Comunale dei Giovani, Tele Radio Orte, ed ha ricevuto il patrocinio di Comune di Orte, Provincia di Viterbo e Regione Lazio. Sono gradite le prenotazioni al n. 3663154218.

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Valle del Treja : cascate del Monte Gelato (Mazzano Romano - Calcata)


Una scampagnata a Monte Gelato

Oggi meta di scampagnate e località particolarmente amata dagli sceneggiatori di cinema e pubblicità, Monte Gelato è uno dei luoghi storici più significativi e suggestivi della Valle del Treja.



Il fiume scorre attraverso gli alberi formando piccole cascate naturali, che in estate regalano un po’ di refrigerio ai tanti visitatori domenicali.
La passeggiata inizia con la visita alla “Mola di Monte Gelato”, un mulino risalente al 1830 che sfruttava l’energia delle acque del fiume Treja e la cui torretta era utilizzata per difendere il guado.

Rimasto attivo fino al dopoguerra e poi abbandonato, è stato recuperato solo in tempi molto recenti, e ospita oggi un museo che, attraverso plastici e pannelli, illustra alcuni aspetti della struttura del territorio circostante.



Scendendo accanto alla mola ci si ritrova davanti alle cascate, sulla riva destra del Treja. Si può decidere di attraversare sui sassi un piccolo affluente e prendere un sentiero che costeggia il fiume o semplicemente rilassarsi all’ombra di pioppi e olmi.




Punto di partenza: Cascate di Monte Gelato
Percorso: attraverso Mazzano Romano si arriva a Calcata.
Sentieri con segnaletica CAI: 001 Sentiero Fossi della Mola di Monte Gelato (dalle cascate di Monte Gelato al borgo di Mazzano); 002 Sentiero Fossi della Mola di Monte Gelato (dal borgo di Mazzano alla strada provinciale per Calcata).
Durata: circa 4 ore.
Difficoltà max: attraversamento del fiume.
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Parco di Veio : Macchia di Sacrofano



Grotta Franca:

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Veio : pascoli...


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Mola di Formello


in bici
a cavallo

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Borgo di Isola Farnese


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Veio, Ponte Sodo


L'antica città di Veio : passeggiata a Ponte Sodo

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Veio: prodotti tipici locali



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Veio: prodotti tipici locali



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19/09/2012 14:13

homepage : Il mio Lazio \  Laghi

Laghi

Il Lazio è la regione italiana più ricca di fiumi e laghi: un patrimonio idrico d’inestimabile valore, tutto da scoprire.
In questa regione, l’acqua ha assunto nei secoli funzioni vitali per  l’economia e la società: ha segnato il destino di intere civiltà, la sua mano lenta e implacabile ha scavato montagne e modellato pianure, regalandoci oggi un territorio che è un mosaico di bellezze, spesso sconosciute.
 
Più di 40 sono i laghi del Lazio: belli e particolari, spesso incastonati tra bellezze naturalistiche e paesaggistiche che regalano al visitatore momenti di suggestione e benessere. Sono i laghi del Lazio, naturali, artificiali, dolci, sulfurei e salmastri, fonte di approvvigionamento, per usi agricoli, domestici e industriali, di energia per le centrali  idroelettriche. Le atmosfere cristalline delle loro limpide acque e la ricchezza dell’offerta turistica dei territori che li circondano sembrano creati apposta per il migliore turismo di qualità.
 
Le loro sponde sono perfette per escursioni in bicicletta oppure per piacevoli passeggiate nei boschi e nelle radure che li circondano, le loro rive sono spesso attrezzate per praticare sport emozionanti. Ogni lago offre numerose opportunità ricreative all’aria aperta: vela, canoa, pesca, passeggiate, birdwatching e tante oltre opportunità per godere a pieno delle nostre perle d’acqua e, perché no, delle gustose ricette della loro tradizione enogastronomica.

Lago di Bolsena

Di origine vulcanica, il Lacus Volsiniensis è il 5° lago più grande d’Italia, e il maggiore del Lazio. Con i suoi 113,5...




 

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19/09/2012 14:35

Arpino

Arpino è uno dei più antichi centri della provincia di Frosinone. La sua altezza rispetto alla vallata permette di ammirare un incantevole panorama. Città fortificata, l’acropoli sorge nella loc. Civitavecchia, a 630 m., roccaforte dei Volsci, dei Sanniti e dei Romani con le caratteristiche mura poligonali (tour virtuale) o “ciclopiche”, nelle quali si apre una originale porta a sesto acuto. Il vasto territorio arpinate ha dato i natali a uomini che si sono distinti nella politica romana, Caio Mario, M. Tullio Cicerone e Marco Vispanio Agrippa.
 
Nel Medioevo, Arpino venne scelto per le sue caratteristiche difensive. Dopo aver fatto parte del Ducato Romano, cadde sotto il dominio di Gisulfo II. Divenne terra di conquista da parte dei Normanni, degli Svevi e del Papato, feudo dei Conti d’Aquino e di altre casate francesi. Periodi floridi e di grande espansione furono i secoli XVII e XVIII fino all’Unità d’Italia, quando Arpino rientrò nella provincia di Caserta e solo nel 1927 in quella di Frosinone.
 
Le sue tappe storiche sono facilmente individuabili percorrendo le vie cittadine poiché perfettamente integrate le une sulle altre senza mai stravolgersi, dalla rocca fortificata ai nostri giorni. Vedendolo da lontano, si presenta in una forma allungata ben inserita e incastrata nei tre spuntoni rocciosi più bassi (i tre quartieri: Civita Falconara, Quartiere Arco e Quartiere Colle) mentre a dominare su tutto si intravede l’Acropoli di Civitavecchia.
 
Da visitare, in via Cesari, il palazzo nel quale è vissuto uno dei cittadini illustri arpinati, Giuseppe Cesari, cioè il Cavalier d’Arpino, al quale si devono alcune opere pittoriche custodite nelle chiese cittadine. Bella la settecentesca Collegiata di San Michele Arcangelo, così come il Palazzo Boncompagni, oggi sede comunale.
 
La Chiesa di San Michele ricalca un tempio pagano: la sua antichità è testimoniata da fonti scritte ed è stata residenza del vescovo di Sora nel 1400, ma subì diversi cambiamenti quando venne restaurata nel Settecento, dopo il terremoto del 1654. Altri edifici storici sono il Palazzo Quadrini Borromeo, il Palazzo Merolle, il Castello di Ladislao del XIII secolo e il Museo della Liuteria. La cittadina di Arpino è insignita della bandiera arancione, simbolo di città turistica della provincia di Frosinone.
 
Per maggiori informazioni: Turismo Arpino
 
Immagini
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Campodimele

Da una recente indagine condotta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è emerso che a Campodimele, sede del Parco al confine tra i monti Aurunci e gli Ausoni, 120 degli 850 abitanti, hanno oltre 80 anni, altri 48 ne hanno compiuti 90 e molti altri sono ultracentenari. I prodotti dell’agricoltura, come le gustosissime cicerchie e le favette, sembrano essere alla base del record di longevità degli abitanti di questo paese, ma anche la qualità della vita, lontana dagli stress cittadini.
 
Il paese, infatti, è situato sulla cima di un ripido colle di origine carsica alto 647 metri e la sua superficie è di 38 kmq. L’attribuzione del nome deriva dal latino “Campus Mellis“ ossia Campo di Miele, perché un tempo sul promontorio vi era un’abbondante produzione di miele. I vicoli conservano le caratteristiche medievali, ma sono visibili anche gli influssi arabi soprattutto ad opera dei Saraceni durante il IX e gli inizi del X secolo.
 
Da non perdere la cinta muraria: costruita nel XI secolo, recentemente ristrutturata e denominata “Passeggiata dell’Amore”: è l’antico camminamento di vigilanza esterna, racchiude il centro storico e si estende per 360 gradi affacciandosi sulla Valle del Liri. Durante il percorso, oltre alla splendida vista della Valle, si possono ammirare dodici torri (undici tonde e una quadrata) costruite in pietra locale cementata a malta. Piazza Castello: sorta fuori le mura è il principale punto di socializzazione.
 
Di recente ristrutturata, conserva un secolare olmo riconosciuto monumento nazionale come uno degli “alberi della Libertà” che i francesi piantarono nel 1799 in onore della Rivoluzione Francese. Piazza Capocastello: la più antica del paese che ancora oggi viene utilizzata, durante la mietitura, per essiccare il grano al sole.
 
Nelle vicinanze di Campodimele, il Monumento Naturale di Campo Soriano raggiungibile anche in bus attraverso la strada che conduce a Casaletti. Si tratta di un’area molto interessante dal punto di vista geologico per l’alternarsi di doline profonde dai 15 ai 25 metri e di iceberg di roccia che affiorano dal terreno, fino a 15 metri come la cosiddetta Cattedrale, simbolo dell’area protetta.
 
Il fondovalle è occupato da un letto di “terre rosse”, residuo della dissoluzione chimica del calcare da parte delle acque circolanti nelle rocce carbonatiche. Grazie alla loro fertilità, le terre rosse sono il terreno ideale per la crescita di coltivazioni erbacee e legnose, soprattutto di vigneti.
 
Per maggiori informazioni: Turismo Campodimele

 
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26/09/2012 15:36

Sulle orme degli Etruschi tra terra e acqua lungo il lago di Bolsena

Percorrere a piedi le sponde e i sentieri del maggior lago vulcanico europeo:
una “full immersion” in una natura accogliente e in una “civiltà” dal fascino antico.
 

Spiaggia e promontorio di Capodimonte - Lago di Bolsena

Spiaggia e promontorio di Capodimonte sul lago di Bolsena (VT) 

Scorcio del’isola Martana dal porticciolo di Marta

Scorcio del’isola Martana dalla famosa "Spiaggia dei Pescatori" di Marta

«Trova una collocazione a qualsiasi cosa trovi sulla strada». Quest’aforisma di Virginia Woolf mi balena nella mente quando – dopo 4 giorni di marcia lenta zaino in spalla –
sto per concludere la “circumcamminata” del lago di Bolsena, in provincia di Viterbo. I frammenti da “collocare” sono tanti e variegati, collezionati passo dopo passo: sui sentieri sterrati, tra gli antichi basolati della francigena, sulle mulattiere, lungo le spiagge vulcaniche e i vitigni, nei piccoli corsi d’acqua guadati, tra le stradine incastonate tra antiche “pietre” sacre e profane.
Ho percorso questa settantina di chilometri con il ritmo lento della camminata – in compagnia di una dozzina di “viandanti organizzati” – in un dicembre dal clima temperato e dal cielo plumbeo con sfumature pittoriche. Davanti a me si è disvelato passo dopo passo un piccolo universo. Già scoprire che quello di Bolsena sia il lago vulcanico più grande d’Europa è stata di per sé una “rivelazione”, quella iniziale. Ma non è stata l’unica: quanti sanno ad esempio che la Basilica di Santa Margherita a Montefiascone, cittadina toccata a due terzi della camminata, può vantare un “cupolone” che per grandezza è il terzo d’Italia dopo Roma e Firenze? Eppure, l’imponenza della cupola è probabilmente nota solo a pochi “aficionados” dell’arte o della religione. Così come forse pochi sanno che a Bolsena,
antica cittadina luogo di arrivo e partenza di questo soft trekking, ha avuto luogo nell’antichità il miracolo eucaristico
da cui si è originata la festività del Corpus Domini.

Le limpide acque del lago con vista di Capodimonte

Le limpide acque del lago, alla "Spiaggia dei Pescatori" di Marta, con vista sulla penisola di Capodimonte

Dal centro di Montefiascone, che sorge su di un’altura a 600 metri di altezza, si può spaziare su colli e monti di Toscana, Umbria e Lazio, sul mare di Maremma e, naturalmente, sul lago di Bolsena. Di quest’ultimo posso da quassù finalmente avere il colpo d’occhio ideale per visualizzare, nel più naturale degli schermi “3D”, il tragitto compiuto e quello rimanente. I pescatori di queste parti si spostano ancora a bordo delle caratteristiche barche ideate dagli Etruschi con i remi asimmetrici, dei quali il posteriore funge da timone. Ogni tanto, si può scorgere una di queste imbarcazioni che si muove lentamente sul lago, facendo pendant con le linee dei bei promontori che si protendono quasi a voler toccare le 2 isole: Bisentina e Martana, che si trovano in posizione centrale. Il promontorio dove sorge il caratteristico borgo medievale di Capodimonte si raggiunge attraversando ambientazioni diverse ma ben “mixate” tra loro: prima una selvaggia spiaggia vulcanica e poi dei bei giardinetti all’italiana.

Vista del lago dal belvedere di Montefiascone

Vista del lago dal belvedere di Montefiascone

Attraversando questi luoghi, si può ben cogliere la spiritualità cristiana e, infatti, una parte del tracciato escursionistico ricalca la via Francigena dei pellegrini cristiani diretti a Roma. Ma più di tutte, a mio avviso, si avverte la spiritualità, meno solenne ma più interiore, delle popolazioni etrusche che hanno a lungo vissuto da queste parti. Le pietre delle  necropoli etrusche, che si trovano disseminate lungo il tragitto in posizione quasi sempre “magica”, danno l’idea di un popolo che non ha lasciato grandi opere, escluso quelle cimiteriali, proprio perché contraddistinto dalla prevalenza di uno spirito che non aveva bisogno della maestosità per trovare la realizzazione del sé più profondo.

Nel lento procedere sospesi tra acqua, terra e cielo, qui più che mai ci si sente pellegrini nel significato relativista al quale fa riferimento la più remota etimologia latina del termine, quel per ager, l’andare per campi con il ritmo naturale della propria camminata .

Raffaele Basile

Foto: © Raffaele Basile – TempoVissuto

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24/04/2013 14:04

Celleno (Viterbo)

Costruito sulle spoglie di una precedente rocca nel XII sec. Quasi in contrasto con le precarie condizioni dell'antico centro storico, questo imponente edificio sembra non aver per nulla risentito delle disastrose scosse telluriche che hanno più volte minacciato il borgo e si presenta con la sua maestosa imponenza. La situazione è ben diversa per quello che riguarda la parte abitativa dell'edificio: i crolli interni nei tufi ed i continui restauri impediscono di poter anche solo immaginare quello che doveva essere il fitto reticolo dei cunicoli e della loro relazione funzionale.
Situato in posizione strategica, sulla strada per Viterbo, fece gola ai Romani che se ne impadronirono nel 264 a.C. cacciando gli Etruschi. Confermata da Dionisio di Alicarnasso, vuole Celleno edificata da Italo, discendente di Enotro,in memoria della figlia Cilenia, prima della guerra di Troia. Storicamente fu castello di Viterbo, seppure con Statuto Autonomo e Comune seguendone le vicende.
Nel 1316 è assaltato e depredato dalle truppe Orvietane, condotte dal temibile Poncello Orsini.....nel 1329 Celleno passa agli Orvietani: tornò a Viterbo nel 1932 a garanzia degli impegni di fedeltà assunti da Orvieto nei confronti della S. Sede. Fu feudo della Famiglia viterbese degli Alessandri, quindi assegnato da Bonifacio IX (1396) in vicariato perpetuo a Silvestro Gatti, mediante il pagamento di un censo annuo di una libra d'argento lavorato ,i Gatti lo tennero per cento anni. Successivamente il Pontefice Alessandro VI lo volle assegnare al Card. Antonio Morton di S.Anastasia, incontrò l'energico rifiuto di Giovanni Gatti,che venne ucciso .............. Estinta la famiglia Gatti, dopo alternate vicende ,nel 1527 fu dato da Clemente VIII al Card. Franciotto Orsini e rimase di tale famiglia sino al 1580 ,in cui venne assorbito dalla Camera Apostolica.
Dall'interno delle cinte muraria si accedeva all'esterno per mezzo della strada detta del Ponte che attraverso la porta della città,per molti secoli unico ingresso scavalcando il fossato ,si collegava con la piazza dell'antico Comune.
Il castello sorto in posizione di controllo su questa strada e sulle attività economiche ad essa connesse ha influenzato la forma urbana nella disposizione detta a fuso e la sua conseguente fortificazione. L'impostazione difensiva è caratterizzata da una semplice cortina -orientata a Nord/Est,con un altezza superiore a 10 m.
La difesa avveniva attraverso il tiro piombante e di fiancheggiamento,praticato dalle torri. L'unica feritoia esistente nella torre piccola è infatti rasente alla cortina che a sua volta presenta due balestriere e tre arciere per tiro frontale.

Dall'interno del ponte levatoio si accede ad una galleria posta a livello originario, 4 metri sotto l'attuale quota del fossato che segue l'andamento planimetrico del castello. Questa si interrompe ai limite della cinta muraria,serviva agli arcieri per il tiro radente.Sette feritoie sono poste lungo il fossato in modo di coprire il fronte d'attacco e di difesa.

XIII sec..... In questi anni avvenne la seconda fase di costruzione del castello che modificò, ampliò, trasformò il progetto iniziale della primitiva fortificazione,in funzione del necessario adattamento all'evolversi "delle strategie difensive. L'impianto plani- metrico quadrilaterol6, tipologia ben precisa e consolidata in tutta Italia in quel periodo, , si andava adeguando all'esigenza di riutilizzo di una struttura preesistente. La genesi formativa fa perno sulla torre grande già esistente, rafforzando il fronte opposto con la torre piccola, posta d'angolo (torre "B"), e collegando tra di loro le due torri con camminamenti di ronda. Attualmente un evidente stravolgimento del lato verso il borgo esterno ha cancellato ogni traccia degli elementi caratteristici della difesa (merli, feritoie, caditoie, ecc.), tranne l'imponente cortina muraria che in origine era della stessa altezza 'del versante interno Nord-Est.
Di difficile interpretazione sono la distribuzione dei percorsi e le vie d'accesso ai cammina menti, a causa delle lacune dovute a demolizioni avvenute nel corso dei secoli. Gli stessi camminamenti, per esempio, non sono in comunicazione diretta con la torre piccola, come invece sarebbe logico pensare, Il collegamento verticale tra cortile e camminamenti doveva quindi avvenire o con scale di legno, o più verosimilmente tramite la torre grande che, funzionando da perno distributivo, metteva in relazione tra loro le strutture difensive. Dall'osservazione del cortile interno, e dall'altezza originaria della muratura si intuisce l'esistenza di strutture lignee che permettevano la fruizione dell'intera sommità perimetrale del complesso ( La stessa torre piccola a pianta rettangolare (4,80 x 4,50) era certamente più alta, almeno di un livello, come suggerisce l'analisi della muratura in situ negli spazi tra le mensole.
[Modificato da Etrusco 10/05/2013 13:57]
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4° Moto-Raduno Nazionale Tinga: 10-12 maggio - Tarquinia (VT)
Eccoci alla IV edizione del Moto Raduno Nazionale TingaLazio. Saremo felici di averti con noi e condividere fantastici momenti in luoghi incantevoli con la migliore compagnia di tanti altri appassionati di moto. Quest'anno non puoi mancare!

Qui tutte le info e la lista per iscriversi On-line: LINK


Qui la mappa per raggiungere il punto d'incontro: Link

Visualizzazione ingrandita della mappa



Location: Camping Village Europing Tarquinia (VT)

Programma dell'evento:
Venerdì 10 maggio:

Ore 16:00 Accoglienza partecipanti e apertura iscrizioni (per i più impazienti)
Ore 20:30 Cena alla carta in compagnia dello staff organizzativo

Sabato 11 maggio:
Ore 9:00 Apertura iscrizioni
Ore 10:30 Partenza moto-giro stradale
Ore 12:30 Aperitivo al Castello di Torre Alfina (VT)
Ore 13:30 Pranzo presso il ristorante Nuovo Castello, Torre Alfina (VT)

Menù:
Bis di primi: Lasagne ai Funghi Porcini + Lombrichelli all'Aglione
Secondo: Arrosto misto (agnello, maialino, pollo)
Contorni: Patate al forno e insalata
Dolce: Zuppa inglese della nonna
Acqua, bibite, vino della casa a volontà, Caffè e amaro
(Tutto compreso € 20,00)

Per i commensali, durante il pranzo verrà estratto un soggiorno di un week-end al Casale S. Antonio, Torre Alfina (VT), messo in palio dal ristorante stesso.
Ricordiamo a tutti gli utenti provenienti dalle altre regioni e a chiunque volesse partecipare al raduno ma è impossibilitato ad arrivare prima, che è possibile raggiungere autonomamente il resto del gruppo direttamente al ristorante. Come raggiungere il ristorante: Link

Dopo il pranzo, nel piazzale antistante il ristorante, sarà offerta una degustazione del famoso "Gelato di Torre Alfina" della famiglia Sarchioni

Visita libera del Borgo di Torre Alfina (VT), uno dei Borghi più belli d'Italia

Ore 17:00 Partenza da Torre Alfina verso il camping
Ore 20:00 Quattro chiacchiere sulla sicurezza. Discussione aperta con un istruttore di guida sicura del gruppo "GSM - Guida Sicura Moto"

Ore 21:00 Cena presso il Camping Village Europing
Menù:
Primo: Penne all'amatriciana
Secondo: Arista di maiale al forno con funghi champignon
Contorno: Patate arrosto
Dolce: Dolce alla Nutella
Acqua e vino della casa Caffè
(Tutto compreso € 20,00 a persona)


Ore 23:00 Estrazioni della lotteria, con tanti e prestigiosi premi messi in palio dagli sponsor.

1° premio per l'estrazione del sabato sera: una settimana in Sardegna, all inclusive, per 2 persone...

Domenica 12 maggio:
Ore 9:00 Apertura iscrizioni
Ore 10:00 Partenza del moto-giro stradale (ASFALTO)
Ore 10:00 Partenza del moto-giro off-road (STERRATO)
Ore 12:30 Presentazione del nuovissimo Airbag da moto certificato secondo il nuovo Standard Europeo, con piccola discussione circa la sicurezza stradale.
Ore 13:30 Pranzo presso il Camping Village Europing

Menù:
Primo: Tagliatelle al ragù di carne di cinghiale
Secondo: Spezzatino di cinghiale in salsa
Contorno: Insalata mista
Dolce: Dolce della casa
Acqua, bibite, vino della casa, Caffè, amaro.
(Tutto compreso € 20,00 a persona)



Ore 15:00 Estrazioni della lotteria della domenica

1° premio per l'estrazione della domenica: il nuovissimo Airbag da moto certificato secondo il nuovo Standard Europeo

Ore 16:00 Chiusura del motoraduno e ringraziamento ai partecipanti

N.B.: Il programma è da considerarsi indicativo e potrà subire eventuali modifiche per motivi organizzativi.


Iscrizione:
Il costo dell'iscrizione all'evento è di € 10 a persona. Comprende i vari gadgets e gli adesivi ufficiali del raduno 2013 ed 1 biglietto della ricca lotteria.
Eventuali zavorrine / passeggeri potranno usufruire dell'iscrizione ridotta: moto + pilota + passeggero € 15!
Il biglietto incluso nell'iscrizione sarà valido solo per l'estrazione del giorno stesso (i biglietti degli iscritti del venerdì saranno validi per l'estrazione del sabato sera). Sarà possibile acquistare altri biglietti della lotteria, validi per il giorno in corso, presso lo stand dell'accoglienza.

Potete trovare le foto dei premi presentati dai nostri sponsor al seguente book (in costante aggiornamento): Link

Verrà consegnato un premio ed un attestato:
- al partecipante che viene da più lontano;
- alla moto più vecchia ed alla più nuova;
- al motociclista più giovane ed al... Meno giovane!
- al gruppo più numeroso.
[SM=x44520]

Luogo:
Anche quest'anno ad ospitare l'evento sarà il Camping Village Europing Tarquinia (VT)

Pernotto:
Presso la struttura ospitante. Modalità e costi gestiti autonomamente dai partecipanti al raduno tramite il sito Camping Village Europing

Costi pattuiti con il campeggio in promozione per l'evento (specificare in fase di prenotazione che si partecipa al motoraduno)

mobilhome 2 posti, costo a notte a persona € 25
mobilhome 3 posti, costo a notte a persona € 20
mobilhome 4 posti, costo a notte a persona € 20

è prevista anche la possibilità di dormire in tenda, per informazioni fare riferimento alla tariffa standard del campeggio.

- Offerta Cena Sabato + Pranzo Domenica: € 35 a persona (acqua e vino della casa inclusi)

Moto-giri:
- sabato mattina, con partenza alle ore 10:30, moto-giro stradale, con pranzo e visita libera del borgo di Torre Alfina (VT)
percorso in fase di preparazione

- domenica mattina, con partenza alle ore 10:00, moto-giro stradale
percorso in fase di preparazione

- domenica mattina, con partenza alle ore 10:00, moto-giro sterrato
percorso in fase di preparazione

Si ricorda a tutti i partecipanti ai moto-giri che non verranno effettuate soste per la benzina; i partecipanti sono pregati di presentarsi alla partenza dei moto-giri con i serbatoi pieni!


Come raggiungerci: Link a pagina di Europing.it

Per qualsiasi informazione contattare tramite mp i membri dello staff organizzativo: LINK
- BieMWuistaXcaso
- StefRoma
- Slide
- Gufojiro
- Zifolotto
- Damianus

- Per scriverci: tingalazio@tingavert.it
- Ci trovi anche su Facebook e su internet al sito Tingalazio.it

Video dell'edizione precedente: Link

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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Ami il lago e la natura? Eccoti un evento da non perdere:
3-4 Maggio "Eco tour nell'antico lago di Bolsena".
Viaggia a cavallo per conoscere l'arte equestre Italiana e le bellezze del Lago di Bolsena. Viaggio supportato da WTM Responsible Tourism e A.I.T.R. - Associazione Italiana Turismo Responsabile.
Partenza da Marta.

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