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Petrolio addio!

Ultimo Aggiornamento: 06/06/2017 17:27
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25/11/2012 22:19

La 1a casa Off-Grid

Petrolio addio! Nelle Marche la prima casa off-grid autonoma e scollegata dalle reti

casa off-grid

E' stata inaugurata la prima casa off grid d'Italia che ha definitivamente detto addio al petrolio perché  autosufficiente e staccata da luce e gas.
È stata realizzata a Monsano, in provincia di Ancona, ed è la prima casa italiana completamente indipendente da fonti fossili inquinanti,

scollegata dalla rete elettrica nazionale e dalla tradizionale fornitura di gas.

 

A far diventare realtà ciò che fino a poco tempo sembrava impossibile è stata la Energy Resources, un'azienda marchigiana particolarmente attenta al problema dell'impatto ambientale e al risparmio energetico, capitanata dal lungimirante Enrico Cappanera.

Grazie alle tecnologie green sviluppate negli ultimi anni, l'azienda è riuscita a mettere a punto un progetto rivoluzionario: realizzare abitazioni che non siano più dipendenti dal petrolio!

"Ha ragione Moody's – ha commentato Cappanera - ora le multinazionali possono realmente preoccuparsi, è finita l'era del petrolio. Operazioni come questa rendono più concreti i concetti legati alla terza rivoluzione industriale ed aprono le porte ad una nuova stagione per l'umanità, dove sarà la generazione distribuita di energia elettrica da fonti rinnovabili a ripristinare l'equilibrio tra uomo e pianeta".

Un grande successo per un'azienda di grande rilievo, che ha saputo investire nello sviluppo eco-sostenibile,
dando origine al fortunato SES - Smart Energy System - un impianto di energia intelligente,
capace di integrare l'abitazione con un sistema di gestione dell'energia.

SES display

Il risultato? Non solo una grande soddisfazione per Cappanera e la sua realtà, ma soprattutto"una reale democrazia energetica", che spalanca le porte a tutti "a dispetto delle grandi manovre di multinazionali dell'energia, di governi poco lungimiranti e di istituti di credito ancora legati ad un sistema basato sulle fonti fossili ed al loro monopolio".

Nell'abitazione si produce energia pulita a impatto e chilometri zero:
qui viene prodotta, gestita distribuita e utilizzata, senza la necessità di reti, intermediari o filiere di distribuzione.

abitazione off grid

"Anche Francesco Del Pizzo, AD di Terna Plus – ha continua l'ad di Energy Resources - scommette su un futuro dove i sistemi di accumulo di energia serviranno a stabilizzare la rete elettrica esistente, garantendo la crescita delle rinnovabili. D'altronde Jeremy Rifkin ha basato le sue teorie su 5 pilastri di sviluppo principali dove la micro produzione di energia ed il suo accumulo serviranno ad uscire dall'empasse energetico e dalla crisi economica ed ambientale globale".

"Quello che fino ad oggi è stato definito consumatore deve trasformarsi finalmente in produttore capace di orientare le proprie scelte in modo consapevole:
sapere quanta energia si ha possibilità di produrre, e quindi di utilizzare, è fondamentale anche per rilanciare i concetti di risparmio energetico e riduzione delle emissioni inquinanti"
.

Alla luce di questo, oggi non è ancora più ridicolo parlare di nucleare?

Verdiana Amorosi

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06/06/2017 17:21



 Conviene prodursela da soli.
Rendimento in crescita, 3 novità:
guadagnare con il Fotovoltaico nel 2017

Pannelli fotovoltaici su tetto domestico
Chi mette a casa un piccolo impianto fotovoltaico fa del bene alla comunità perchè riduce le emissioni di CO2 di circa 1.300 kg all'anno. Ma c'è dell'altro...

Con il sole che abbiamo in Italia, un impianto domestico produce un guadagno netto cumulato tra i 21 e i 32mila €, ripagandosi da solo in circa 4 anni.

Rende di più ma occupa meno spazio

Un impianto adesso costa l'80% in meno di quanto costava nel 2005. In più, i pannelli di ultima generazione offrono un rendimento di qualità per almeno 35 anni.

Le 3 novità che aumentano il guadagno

Quest'anno molti hanno approfittato dei nuovi inverter integrati con accumuli, che permettono di conservare l'energia prodotta e non consumata sul momento, per poterla utilizzare ad esempio di sera.

Altri invece hanno iniziato a sfruttare gli ottimizzatori, dispositivi intelligenti che aumentano la resa dell'impianto del 20-25%.

E tanti hanno abbinato il fotovoltaico alle pompe di calore, per produrre gratuitamente acqua calda, riscaldamento e climatizzazione estiva.

Utile per tutelarsi

Una nuova legge sancisce per il 2018 la fine del mercato tutelato per le bollette energetiche.

In una nota congiunta, le associazioni di consumatori scrivono: “il principale effetto di questa misura sarà quello di aggiustare i conti delle aziende a spese di utenti domestici e piccolissime imprese”.

E nel 2015 il Tesoro ha venduto 2,2 miliardi di euro di azioni Enel.

A questo punto conviene valutare se tutelarsi mettendo a casa il fotovoltaico o qualche altra forma di energia rinnovabile.

In più, chi mette il fotovoltaico a casa aiuta a ridurre le importazioni di energia dall'estero.

Perchè chiedere un preventivo ora

La detrazione al 50% è tuttora valida.

Il problema dello smaltimento dei pannelli non sussiste perchè i produttori sono iscritti ad appositi consorzi per offrirti lo smaltimento gratuito.

L'aumento del valore catastale dell'immobile non riguarda i tradizionali impianti domestici da 3kW.

Come ricevere preventivi convenienti

Nel 2017 un aspetto chiave per valutare e aumentare il guadagno è farsi proporre dall'installatore una soluzione su misura.

Poichè soluzioni e prezzi possono variare molto, il consiglio è confrontare più preventivi gratuiti da installatori specializzati.

I preventivi che riceverai conterranno non solo informazione sui costi, ma anche una stima del tuo possibile guadagno.


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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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Briscola IperCafonica 2012
06/06/2017 17:22

Chiariamo subito una cosa: il fotovoltaico non è un costo, ma un investimento. Quello che conta, come per ogni investimento, non è il prezzo, ma il tempo e la misura del ritorno economico. Questa regola vale per tutto: per le installazioni domestiche come per le installazioni industriali o per quelle prettamente “speculative”.
Qui parliamo dei piccoli impianti.

In genere un impianto fotovoltaico da 3 kw è sufficiente per una famiglia “standard” di 3-4 persone. Nel caso in cui, però, si voglia aumentare la capacità produttiva della propria abitazione, aumentando anche le quote di risparmio in bolletta, una famiglia, se ha spazio disponibile sul tetto di casa o in giardino, può optare per un impianto da 6 kw. Un impianto fotovoltaico da 6 kw realizzato sul classico tetto a falde occupa circa 50 metri quadrati: con un rettangolo libero di 10 metri per 5 si possono mettere pannelli per una produzione ben superiore (doppia) al fabbisogno di una famiglia “standard”.

 

Quanto produce un impianto da 6 kw?

Un impianto da 6 kilowatt di potenza (di picco) produce mediamente, in Italia, circa 8.000 kwh/anno di energia pulita. Al sud questi 8.000 possono arrivare a circa 9.000 kwh/anno, anche se, ovviamente, il rendimento effettivo dell’impianto dipenderà dalle condizioni climatiche del luogo di installazione, dall’orientamento e dall’inclinazione dei moduli fotovoltaici. Inclinazione ed orientamento ottimale dei pannelli alle nostre latitudini sono rispettivamente: 30-35 gradi sud. Ogni impianto, inoltre, ha un calo fisiologico di rendimento di circa 1% l’anno e nei piani di rientro sarà importante tenerne in considerazione, anche se sul lungo periodo non influenza più di tanto sul ritorno economico dell’investimento.

Chi opta per un impianto fotovoltaico di maggiori dimensioni rispetto al classico 3 kw, dunque, può orientarsi verso un 6 kw che, per essere sfruttato a pieno in tutto il suo potenziale, dovrà essere utilizzato il più possibile in autoconsumo. Nel caso di un impianto da 6 kw utilizzato al servizio di una famiglia con consumi “standard”, potrà convenire sostituire alcuni apparecchi a gas con apparecchi elettrici. In questo modo si ottimizza l’utilizzo dell’impianto con una maggiore quota di autoconsumo. Ma qual è il costo di un impianto fotovoltaico da 6 kw? Il prezzo maggiore giustifica l’investimento?

Ovviamente un impianto da 6 kw ha un prezzo maggiore, che potrà essere meglio ammortizzato alimentando i consumi di casa con l’elettricità proveniente dal proprio impianto. Quanti euro? Ovviamente la risposta non è univoca, nè definitiva perchè dipende dal prezzo dei moduli fotovoltaici, degli inverter e dal costo dei lavori per la realizzazione dell’impianto.
Non solo: dipende anche dalle detrazioni fiscali che, a conti fatti, riducono i costi del 50%.

 

Il costo maggiore di un impianto più grande viene compensato dalla maggior produzione?

E’, come per ogni investimento, una questione di “costi-benefici”. Il primo quesito nella mente di chi voglia installare un impianto fotovoltaico da 6 kw, anzichè il ‘tradizionale’ 3 kw domestico,  è il costo: qual è il costo di un impianto fotovoltaico da 6 kw? Il costo maggiore potrà essere compensato dalla maggiore produzione?

I prezzi delle installazioni “chiavi in mano” non variano più in maniera significativa: se prima la forte concorrenza asiatica abbassava enormemente i prezzi di mercato dei moduli e degli inverter, oggi, a seguito delle politiche europee anti-dumping (cioè tese a contrastare la forte concorrenza proveniente dalla Cina), i prezzi delle forniture dei moduli non sono più così differenziati: oggi assistiamo ad una graduale stabilizzazione dei prezzi, sia per i prodotti di provenienza asiatica o cinese, sia per i moduli e inverter di provenienza europea.

Come dicevamo, però, ciò che più conta nell’investimento fotovoltaico non è tanto il costo sostenuto, ma il tempo di rientro dall’investimento. Per rendere minimo il tempo di ritorno economico di una installazione domestica o aziendale il principio è sempre e solo uno: autoconsumo. Se si progetta nell’ottica dell’autoconsumo, ovviamente, la dimensione dell’impianto dovrà essere calibrata sui consumi effettivi della famiglia (o dell’azienda). Tra i consumi elettrici di una famiglia, possono rientrare, oltre a quelli destinati ai tradizionali elettrodomestici, anche i costi del riscaldamento, della cucina o degli apparecchi per i quali viene tradizionalmente utilizzato il gas metano

In poche parole: sostituendo i tradizionali apparecchi a gas con nuovi apparecchi elettrici a risparmio energetico, il costo maggiore di un impianto più grande viene compensato dalla maggiore produzione.

 

Quali sono le migliori marche per mettere il tuo impianto fotovoltaico?

Tornando al nostro impianto da 6 kw: i prezzi variano oggi meno di un tempo e variano solo in relazione alla marca della case produttrici.
Un impianto composto da materiali prodotti da marchi di fama mondiale è in grado di garantire la massima efficienza e qualità. E’ il caso, ad esempio, di prodotti Solon, Beghelli, Sunpower, Conergy, per i pannelli fotovoltaici in silicio cristallino, o di prodotti Power-One (oggi ABB), Conergy, SMA per gli inverter fotovoltaici, anche se ormai sono presenti sul mercato moltissime case produttrici, anche asiatiche, che garantiscono ottimi standard di qualità.

E’ difficile oggi stabilire quali siano le “migliori marche“. Tutti i marchi più diffusi sono affidabili più o meno si equivalgono, ma tra i criteri di scelta più importanti possiamo citare: l’anzianità della casa produttrice, la localizzazione a livello mondiale con sedi in Italia per eventuali sostituzioni o interventi, la garanzia sulla produzione e la garanzia di prodotto.

 

Ecco qual è il costo di un impianto fotovoltaico da 6 kw

costo impianto fotovoltaico 6 kw

Oggi siamo a circa 2 mila euro per kilowatt installato “chiavi in mano”.

Prevedendo una struttura in alluminio per il fissaggio dei pannelli su un tetto a falde inclinate e tutti gli accessori e componenti necessari per rendere l’impianto funzionante, il costo chiavi in mano per una installazione “standard” parte da circa 14.000 euro, IVA inclusa al 10%.

Questo è, ovviamente, un prezzo indicativo riscontrabile da diversi listini. Esistono, d’altro canto, alternative più economiche ma che non garantiscono gli stessi livelli di qualità e garanzia. Ad esempio utilizzando moduli ed inverter non Europei, la cifra può scendere a meno di 11.000 euro IVA inclusa 10%.

Insomma un impianto fotovoltaico da 6 kw costa, ormai, quanto una utilitaria, ma con una differenza: l’installazione del fotovoltaico non è un costo, ma un investimento, che rientra in un periodo di tempo che va mediamente dai 6 ai 12 anni, in relazione ai consumi di casa ed alla quota di autoconsumo.

Gli importi sopra menzionati comprendono in genere anche la predisposizione della domanda al locale gestore per la connessione dell’impianto alla rete elettrica di Enel, ma in genere non includono le eventuali spese per le autorizzazioni amministrative per la messa in posa dell’impianto, ove previste.

Peri piccoli impianti, in genere, la questione delle autorizzazioni non è un problema, a meno che non ci si trovi in territori sottoposti a vincolo paesaggistico. Basterà, per la gran arte dei casi, una semplice comunicazione preventiva all’ufficio tecnico comunale, come una qualsiasi lavoro di manutenzione ordinaria.

Oggi la fine degli incentivi ha snellito di molto le pratiche burocratiche. Oggi le pratiche amministrative riguardano:

  • le autorizzazioni per la realizzazione dei lavori (in genere sono semplici comunicazioni di inizio attività da presentare in Comune)
  • le pratiche Enel per l’allacciamento in rete dell’impianto in immissione/prelievo
  • le pratiche per il contratto dello scambio sul posto col Gse (che ormai è tutto informatizzato e si svolge attraverso il portale gse).
  • sul dopo installazione: eventuali pratiche per l’ottenimento delle detrazioni fiscali (solo per gli impianti domestici posti al servizio di casa). In questo caso, quello che bisognerà fare è solo: pagare con bonifico (con specifica causale), tenere le fatture e presentare il tutto in sede di dichiarazione dei redditi.

 

Quale tipo di installazione fare per il tuo impianto da 6 kw

Il tipo di installazione dipende dalla disponibilità di spazio, dall’orientamento e dal tipo di tetto che si ha a disposizione.
Generalmente l’installazione “standard” per i piccoli impianti domestici è quella con moduli applicati sul tetto e paralleli ad esso. Questo tipo di installazione richiede in genere una o due giornate di lavoro, con un piccolo elevatore.

Per le installazioni a terra oppure su tetto piano (lastrico solare) i lavori richiedono un poco più di tempo per fissare a terra le strutture di supporto per orientare ed inclinare i moduli nella maniera corretta.

Nel caso in cui, invece, si sostituiscano con componenti fotovoltaici interi moduli edilizi (tegole, tettoie, pannelli completamente integrati nel tetto, ecc…) tempi e costi aumentano, specie se si rendono necessari ponteggi o gru. I costi generalmente non comprendono la verifica di stabilità strutturale dopo che l’impianto fotovoltaico viene installato.

 

Cosa valutare tra costi e benefici

Tra i costi è bene valutare servizi che vengono offerti in modo opzionale come la stipula di un’ assicurazione atta a proteggere l’impianto da atti vandalici, furti e fenomeni atmosferici come fulmini, tromba d’aria e grandine.

Un impianto fotovoltaico da 6 kw produce all’anno elettricità pulita pari a circa 8.000 kwh offrendo potenzialmente un risparmio sulla bolletta elettrica di circa 1.600 euro l’anno (calcolando a 0,20 il costo dell’energia in bolletta). Ai benefici dell’autoconsumo vanno aggiunti i benefici dello scambio sul posto che possono essere di 2/400 euro l’anno.

Infine ci sono i benefici delle detrazioni fiscali: un impianto da 6 kw che costa 13 mila euro, viene pagato di fatto la metà: 6.500 euro. Le detrazioni fiscali restituiscono infatti in 10 anni il 50% della spesa sostenuta, scalandola dalle tasse Irpef per 10 anni. Esempio: per un impianto costato 14 mila euro, l’Agenzia delle Entrate ti “scala” dall’Irpef 7 mila euro in 10 anni, cioè: 700 euro l’anno per 10 anni. Questo, ovviamente, per chi ha capienza sufficiente.

 

CostiBenefici
Costi e benefici di un impianto fotovoltaico
  • costi di progettazione
  • costi dei materiali
  • costi di messa in opera/lavori
  • costi connessione Enel
  • costi pratiche Gse (per lo Scambio sul Posto)
  • eventuali costi pratiche autorizzative Comunali (o Regionali)
  • eventuali costi aggiuntivi di “ingegnerizzazione” (esempio: calcoli strutturali)
  • autoconsumo dall’impianto fotovoltaico (cioè: riduzione bollette elettriche)
  • contributo dello scambio sul posto per le immissioni in rete
  • liquidazione delle eccedenze per il surplus immesso in rete
  • detrazioni fiscali in 10 anni
  • fissazione del prezzo della “propria” energia per almeno 20 anni (cioè: riparo dall’aumento inflazionistico dell’energia in bolletta)

 

 

Tabella comparativa sul rapporto costo/beneficio di un impianto fotovoltaico

 

Tabella: rapporto costi-benefici di un impianto fotovoltaico
Dimensione impianto Quanto costa (prezzi medi indicativi e “chiavi in mano”) Costo effettivo con detrazione Irpef Quanta energia produce – Kwh/anno Quanto può farti risparmiare in AUTOCONSUMO/anno(*)
3 kw 7.000 € + iva 10% 3.850 € nord italia: 3.300 kwh/acentro italia: 3.900 kwh/asud italia: 4.400 kwh/a nord italia: 825 euro/annocentro italia: 975 euro/anno

sud italia: 1.100 euro/anno

6 kw 13.000 € + iva 10% 7.150 € nord italia: 6.600 kwh/acentro italia: 7.800 kwh/asud italia: 8.800 kwh/a nord italia: 1.650 euro/annocentro italia: 1.950 euro/anno

sud italia: 2.200 euro/anno

9 kw 18.000 € + iva 10% 9.900 € nord italia: 9.900 kwh/acentro italia: 11.700 kwh/asud italia: 13.200 kwh/a nord italia: 2.474 euro/annocentro italia:  2.925 euro/anno

sud italia: 3.300 euro/anno

(*): la stima viene calcolata ipotizzando di autoconsumare tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico.

 

Video

Simulazione impianto fotovoltaico da 6 kw in Autoconsumo + Scambio sul Posto


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Alessandro FudaAlessandro Fuda – Copy Writer e SEO Developer appassionato di fonti rinnovabili, fotovoltaico, risparmio energetico, ambiente

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[Modificato da Etrusco 06/06/2017 17:27]

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