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Bagnoli (Napoli), a fuoco la Città della Scienza, probabile atto doloso della criminalità

Ultimo Aggiornamento: 05/03/2013 14:00
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05/03/2013 13:55

Napoli, incendio alla Città della scienza
Si segue la pista dolosa


Il rogo è scoppiato in tarda serata.
Sul posto numerose autobotti dei pompieri.
Molte zone della struttura sono state distrutte


NAPOLI - Un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato nella serata di lunedì nel complesso di Città della Scienza il museo 'science center' aperto a Napoli negli anni '90 dalla Fondazione Idis. Sul posto numerose squadre di vigili del fuoco. Per il momento non si hanno notizie sull'origine delle fiamme, che si sarebbero sprigionate dopo l'orario di chiusura al pubblico. S'indaga per capire le cause del terribile rogo.

ECCO I VIDEO DELL'INCENDIO

Un vasto fronte di fuoco, stimabile in alcune centinaia di metri, ha devastato la struttura. Dal luogo dell'incendio si è levata una colonna di fumo nero visibile da buona parte della città. Il lunedì, durante i mesi invernali, la struttura è chiusa al pubblico e quindi per ora si ritiene che il rogo non abbia coinvolto persone. L'opera di spegnimento si annuncia lunga e difficile per i vigili del fuoco.

GUARDA LA FOTOGALLERY

La "Città della Scienza" ha una media di 350 mila visitatori l'anno. Oltre al museo interattivo, ospita un planetario, un centro congressi, un centro di alta formazione e un'area per mostre d'arte. Sorge in via Coroglio, di fronte al mare di Bagnoli, ed è tra i luoghi-simbolo dei progetti di bonifica e rinascita dell'ex area industriale Italsider.

Le testimonianze riferiscono di una estensione rapidissima dell'incendio, complice la gran presenza di legno e altri materiali infiammabili. E così in pochi minuti è andato in fumo un polo - nato dall'intuizione di Vittorio Silvestrini, presidente della fondazione Idis - che in una dozzina d'anni aveva guadagnato consensi e credibilità, non solo come luogo dove apprendere praticamente le leggi della scienza, grazie a decine di esperimenti pratici e dimostrazioni dal vivo, ma anche come centro congressi, centro di alta formazione, incubatore di imprese.

L'area distrutta dalle fiamme è stimata in 10-12 mila metri quadrati, praticamente l'intero centro a eccezione del «teatro delle Nuvole», un corpo separato che ospitava rappresentazioni. Il custode racconta di aver visto una colonna di fumo, e di aver dato subito l'allarme: ma in pochi minuti il fuoco ha divorato i padiglioni dall'interno, diventando indomabile. Sono state ore di sgomento anche per tutti gli abitanti di Bagnoli, che temevano di rimanere intossicati dal fumo denso e nero, poi invece sospinto dal vento verso il mare aperto.

La Procura della Repubblica di Napoli ha posto sotto sequestro l'area della «Città della scienza» del capoluogo campano, distrutta da un incendio divampato ieri sera. La Polizia ha avviato indagini per accertare le cause del rogo che ha interessato il museo interattivo considerato tra i gioielli culturali di Napoli. Solo un edificio è stato risparmiato dalle fiamme.

Fonte: IlMattino

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05/03/2013 14:00

In fiamme 'Città della scienza' a Napoli, forse 'mano criminale'
Area sotto sequestro. Nessun ferito ma danni ingenti.
Lavoratori in lacrime. Non si esclude pista dolosa


E' stata posta sotto sequestro "Città della scienza" a Napoli, distrutta da un incendio per il quale non si esclude nessuna ipotesi, tra cui quella dolosa. All'esterno della struttura tra i dipendenti si sottolinea come sia molto improbabile che un incendio del genere, così vasto e così rapido, possa essersi sviluppato per cause accidentali e si punta il dito su una pista dolosa che deve però ancora trovare conferma."Mi sembra che dietro le fiamme ci sia una mano criminale. Ora dobbiamo affidarci completamente alla magistratura per indagini il più approfondite possibili", dice il sindaco Luigi De Magistris.

L'incendio non ha causato feriti dal momento che il lunedì è giorno di chiusura settimanale. I danni invece sono ingentissimi:restano solo i muri perimetrali mentre l'interno dei padiglioni è devastato.

In lacrime davanti alle ceneri della Città della Scienza i dipendenti della struttura - circa 160 - che si sono radunati per cercare di capire quanto successo e avere qualche rassicurazione sul loro futuro. Insieme con loro anche gli addetti dell'indotto. L'area è quella dell'ex Italsider di Bagnoli. Dopo gli interventi di riconversione, i dipendenti collocati nella struttura di Città della Scienza temono ora di non trovare più occupazione. Un appello per ricostruire la Città della Scienza è del fisico Luciano Maiani. "E' un danno irreparabile e spero davvero che scienza e industria si mobilitino per ricostruirla quanto prima", ha detto Maiani, oggi presidente della Commissione Grandi Rischi. La Città della Scienza di Bagnoli, ha rilevato, "è stata il simbolo della volontà del Mezzogiorno di partecipare allo sviluppo industriale, soprattutto in questo momento di grave crisi". E' stata, ha aggiunto, anche "un incubatore di nuove aziende ed il simbolo di una collaborazione attiva fra scienza e industria. Lancio quindi un appello alle aziende, perché i privati si mobilitino per la ricostruzione. Spero in una mobilitazione pronta e rapida".

"Governo e Regione hanno il dovere di intervenire subito e devono assumersi l'impegno di far ripartire il sito il prima possibile dando certezza degli investimenti necessari, della celerità degli interventi e devono garantire continuità per le lavoratrici e i lavoratori". Lo afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. "Le immagini dei lavoratori in lacrime davanti al rogo della Città della scienza - sottolinea Camusso in una nota - testimoniano quanto il mondo del lavoro sia colpito dalla distruzione di un simbolo positivo di innovazione, riqualificazione e riscatto in un'area, quella di Bagnoli, che aveva vissuto la dismissione dell'Ilva ma aveva ritrovato proprio nella Città della Scienza il primo segno di uno sviluppo possibile e di attrattività internazionale".

Le testimonianze riferiscono di una estensione rapidissima dell'incendio, complice la gran presenza di legno e altri materiali infiammabili. E cosi' in pochi minuti e' andato in fumo un polo da 350 mila visitatori l'anno - nato dall'intuizione di Vittorio Silvestrini, presidente della fondazione Idis - che in una dozzina d'anni aveva guadagnato consensi e credibilita', non solo come luogo dove apprendere praticamente le leggi della scienza, grazie a decine di esperimenti pratici e dimostrazioni dal vivo, ma anche come centro congressi, centro di alta formazione, incubatore di imprese.

Il primo embrione del progetto risale agli anni Novanta; nel 2001 l'inaugurazione del vero e proprio museo interattivo, man mano ampliato da successive realizzazioni. Il tutto nell'incantevole scenario di Bagnoli, il quartiere ex industriale che, conclusa l'era dell'acciaio e dell'Italsider, aveva visto proprio in Citta' della scienza il primo simbolo concreto di un progetto di bonifica e di rinascita del quartiere. L'area distrutta dalle fiamme e' stimata in 10-12 mila metri quadrati, praticamente l'intero centro a eccezione del ''teatro delle Nuvole'', un corpo separato che ospitava rappresentazioni. Il custode racconta di aver visto una colonna di fumo, e di aver dato subito l'allarme: ma in pochi minuti il fuoco ha divorato i padiglioni dall'interno, diventando indomabile. Sono state ore di sgomento anche per tutti gli abitanti di Bagnoli, che temevano di rimanere intossicati dal fumo denso e nero, poi invece sospinto dal vento verso il mare aperto.

Fonte: ANSA

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