È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Baby prostitute in Liguria: «Come le squillo di Roma»

Ultimo Aggiornamento: 28/02/2014 14:32
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 156.430
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
28/02/2014 14:32

a soli 14 anni...

Il Secolo XIX


Sono due ragazzine di 14 e 15 anni e dimostrano perfettamente la loro età. Ma nonostante questo nell’ultimo mese erano diventate le prede preferite di quelli che banalmente si definiscono “stimati professionisti”: impiegati, artigiani, piccoli imprenditori dell’estremo ponente e non solo, di età compresa tra i 30 ed i 55 anni.

Messe alle strette, una volta individuate dalla polizia, sono state loro stesse ad indicare agli inquirenti i primi clienti, che conoscevano di vista. Mentre a portare alla luce il giro di prostituzione minorile che ha sconvolto il Ponente, grazie alla denuncia di un potenziale cliente e al termine di un’indagine lampo che ha subito un’immediata accelerazione a tutela delle giovanissime coinvolte, sono stati gli agenti del commissariato di Ventimiglia, diretti da Giuseppe Ruggiero. I quali, con tutte le precauzioni del caso, hanno contattato le ragazzine. E, accertato senza ombra di dubbio che si prostituivano, le hanno convocate, insieme agli sgomenti genitori, in un luogo protetto. E qui hanno ricostruito la loro storia.

Al termine degli accertamenti coordinati da Pier Carlo Di Gennaro della Procura di Genova e dal Tribunale dei minori, risultano indagati, con l’accusa di prostituzione minorile aggravata dal fatto che le ragazze hanno meno di 16 anni, cinque uomini: quattro residenti nell’estremo ponente. Uno di loro, di cui non viene per ora rivelata l’identità a tutela delle vittime minorenni, è stato invece arrestato in Piemonte in quanto durante la perquisizione domiciliare è stato trovato in possesso anche di sostanza stupefacente. Ma l’elenco degli indagati è destinato ad aumentare. Nei tabulati telefonici delle due giovanissime, compaiono infatti ben duemila telefonate e lunghi elenchi di numeri cellulari. Che, assicurano gli inquirenti, verranno verificati uno per uno.

A spingere le due adolescenti, molto ingenue nonostante la spregiudicatezza, a vendere per pochi spiccioli il proprio corpo, con richieste di 400 o 500 euro per le singole “prestazioni”, ma poi effettivamente pagate con cifre risibili che vanno dai 50 ai 100 euro, in alcuni casi addirittura solo 30 euro, sarebbe stato lo spirito di emulazione, dopo aver seguito morbosamente lo scandalo delle “baby squillo” di Roma: «Abbiamo seguito la storia di quelle ragazze. L’idea ci è venuta così», hanno confessato candidamente, dopo l’audizione in un posto protetto, ascoltate da poliziotte in borghese e personale dell’Asl. Poi, forse finalmente consapevoli della situazione, sono scoppiate in lacrime. E hanno iniziato il calvario della deposizione.

E’ invece completamente diverso, rispetto alla ricostruzione del giro delle “baby squillo” di Roma, il contesto famigliare. Qui non ci sono mamme manager a tenere le fila dell’osceno mercato, ma due donne disperate che durante l’interrogatorio si sono sentite male. E ora, insieme alle figlie, sono seguite da uno psicologo.

Per la cronaca, le due ragazze, una studentessa delle medie l’altra iscritta al primo anno delle scuole superiori, avevano deciso di mettere un annuncio su un noto sito di incontri: “Bakeka incontri”. E da qui, utilizzando nomi di fantasia, prendevano appuntamento con i rispettivi clienti. Basse, a conferma di un’assoluta inconsapevolezza, le tariffe infine accettate per un rapporto orale o completo. E pericolosissimo il giro in cui, senza alcuna precauzione e neppure le misure minime di sicurezza adottate dalle prostitute professioniste, si erano cacciate.

Gli incontri con i clienti avvenivano di giorno: dalle 14 alle 18, mentre le coetanee facevano sport o i compiti di scuola. E si consumavano in auto, in squallidi parcheggi. Ma in alcuni casi è stato utilizzato anche qualche albergo. In un’occasione un albergatore della Riviera, dopo aver capito che le ragazze erano minorenni, ha letteralmente fatto irruzione nella stanza e ha allontanato le giovani, che in molte occasioni si prostituivano insieme, ed il cliente. Ma senza far seguire a quella presa di posizione la relativa denuncia.

I soldi raccolti dalle ragazze servivano loro per piccoli acquisti: una consumazione nel locale preferito, qualche maglia e pantalone, un nuovo lucidalabbra che giustificavano ai genitori dicendo che erano dell’amica. E i clienti? Persone senza scrupoli, padri di ragazze della stessa età delle giovani di cui hanno ripetutamente abusato. A parziale riscatto, vale solo la denuncia dell’uomo che ha fatto scattare le indagini. Aveva risposto all’annuncio, ma quando ha visto la “prostituta”, si è immediatamente accorto che era una bambina. Ed è corso in commissariato.

© Riproduzione riservata

 
Articoli che potrebbero interessarti

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:47. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

IperCaforum il forum degli ipercafoni e delle ipercafone