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Vincenzo Nibali

Ultimo Aggiornamento: 05/12/2014 12:08
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Ciclismo: Tour de France

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<header class="container-header-article">Nibali perde la maglia gialla: cessione «controllata» al francese Gallopin

Impresa del tedesco Martin nella nona tappa: in fuga per oltre cinquanta chilometri arriva da solo al traguardo.
Lo Squalo a otto minuti. Distacco invariato da Contador

</header>
Il tedesco Tony Martin. Ha compiuto una vera e propria impresa, percorrendo una specie di crono personale negli ultimi 50 km   (Reuters/Pellissier) Il tedesco Tony Martin. Ha compiuto una vera e propria impresa, percorrendo una specie di crono personale negli ultimi 50 km (Reuters/Pellissier)
shadow

Due imprese al Tour. Una è stata per la vittoria di tappa, la nona (dura, la Gérardmer-Mulhouse, 170 chilometri con sei colli nei Vosgi) e l’ha compiuta il tedesco Tony Martin capace di percorrere una specie di crono personale lunga una sessantina di chilometri e arrivare primo al traguardo dopo essere stato in fuga praticamente tutto il giorno con l’italiano De Marchi. L’altra l’ha fatta il francese Tony Gallopin che con un blitz (alla vigilia del 14 luglio, festa nazionale Transalpina) sulla discesa dell’ultima scalata, il Grand Ballon, sfila la maglia gialla a Nibali. Un passaggio di consegne in qualche modo controllato dall’Astana che consegna il simbolo del primato a un corridore considerato non troppo pericoloso e che dovrebbe controllare la corsa sino alle impennate decisive, quelle sulle Alpi e sui Pirenei.

shadow carousel
Tour, quelle occhiatacce in montagna tra Nibali e Contador

 

I distacchi e la classifica generale

Nibali è arrivato staccato di 7’ 47’’ da Martin e di circa 5’ dal francese nuovo leader della corsa. Gallopin ora è in giallo con un vantaggio di 1’ 34” sullo Squalo (secondo). Terzo il portoghese Machado a 2’ 40”. Contador è nono, a 4’ 08”. Il distacco del Pistolero dall’italiano resta invece invariato: ovvero 2’ 34”.

 

Gallopin, giallo alla vigilia del 14 luglio

L’Astana non è parsa dannarsi troppo l’anima quando prima della metà corsa ha visto andar via un gruppo di 28 corridori, tra cui Gallopin e il francese Rolland (teniamolo d’occhio: è un brutto cliente in vista di Parigi e delle prossime tappe più dure) all’inseguimento di due battistrada coraggiosi: appunto il tre volte campione del mondo della crono Martin e l’italiano De Marchi. I distacchi dei fuggitivi sono via via aumentati, sino a quando, scavallando l’ultimo colle dei sei previsti in gara, Martin ha innestato il turbo per prodursi nella prodigiosa cavalcata personale, staccando il compagno di fuga e arrivando da solo al traguardo con una micidiale media a oltre 50 all’ora. Per la Germania è la quinta vittoria in questa edizione del Tour. Nel frattempo anche i 28 non sono rimasti a guardare: Gallopin, annusato il giallo, si è messo a tirare, aiutato dagli Europcar di Rolland. Poi all’arrivo il sogno del giallo realizzato. Festa nazionale per lui e per i tifosi francesi.

 

Nibali: «Di più non potevamo fare»

«Di più non potevamo fare». Vincenzo Nibali è stanco ma non depresso per aver perso la maglia gialla. «La squadra ha lavorato tutto il giorno e nessuno ci ha aiutato - ha detto il siciliano - Avevamo la maglia sin dal secondo giorno e oggi l’abbiamo difesa abbastanza bene. Siamo tranquilli, l’ha presa Gallopin ma non c’è da perdere la testa. Degli uomini di classifica quello che si è avvicinato di più è Rolland - ha concluso Nibali - È stata una giornata difficile, domani però non lavoreremo noi...».

 

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14/07/2014 15:25

«Dantesque». Dantesco. Dopo quell’impresa sulle strade della Roubaix, l’Inferno del Nord e il pavè, così l’ Équipe, il quotidiano sportivo francese che sta al Tour de France come la Gazzetta dello Sport al Giro d’Italia, racconta la vittoria di Vincenzo Nibali.

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14/07/2014 17:06

Oggi il Tour ha perso un sicuro protagonista. In seguito ad una caduta si è ritirato Alberto Contador. Le corse si vincono anche con la fortuna dalla tua parte che ti impedisce di cadere o bucare nei momenti chiave della corsa.
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17/07/2014 15:01

Re:
bernacca1, 14/07/2014 17:06:

Oggi il Tour ha perso un sicuro protagonista. In seguito ad una caduta si è ritirato Alberto Contador. Le corse si vincono anche con la fortuna dalla tua parte che ti impedisce di cadere o bucare nei momenti chiave della corsa.




Contador è una grave perdita, anche per l'impatto mediatico che potrebbe avere per la copertura dell'evento [SM=x44465]
Ammirevole però è stato il suo gesto di voler continuare a correre nonostante la frattura conseguente alla brutta caduta, molto generoso da parte sua...
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17/07/2014 15:08

Nuovo numero di Gallopin, Nibali in giallo senza problemi


Nell'11^ tappa con arrivo ad Oyonnax, impresa del francese (che era stato primo in classifica il 14 luglio).
Il ciclista italiano mantiene il simbolo del primato

Gallopin

Il Tour ha perduto due grandissimi protagonisti come Christopher Froome e Alberto Contador, come pure Andy Schleck che ha vinto a tavolino il Tour del 2010. Le volate sono più povere perché Mark Cavendish si è rotto la clavicola cadendo nello sprint di Harrogate, al termine della prima tappa; se ne è andato un fuoriclasse come Fabian Cancellara, usurato dalla fatica e dall’intensità dei primi dieci giorni di gara; oggi è stato il turno di uno stoico Andrew Talanski, sfibrato dai dolori per i postumi di tanti ruzzoloni, arrivato con le lacrime agli occhi e un ritardo di oltre 32 minuti, ma entro il tempo massimo. Una corsa imprevista, forse sconcertante. Ma straordinaria: merito di un percorso arduo e insidioso fin dal primissimo giorno. Questo Tour dei Caduti ha già catturato audience tv quasi da finale del Mondiale di calcio.

Lunedì 14 luglio, quando Nibali ha trionfato a La Planche des Belles Filles, solo in Francia la diretta è stata seguita da sei milioni di telespettatori con uno share di oltre il 30 per cento. Il Tour “cattivo” fin dalla prima settimana ha obbligato squadre e corridori a forzare i tempi, e forse le cadute non sono soltanto frutto della malasorte ma di un complesso di circostanze che hanno punito due dei grandi favoriti. Froome è caduto prima del pavé. L’incidente di Contador ha suscitato tanti interrogativi, appena qualcuno ha insinuato che poteva esser stato causato da un cedimento meccanico improvviso, subito la Tinkoff-Saxo si è preoccupata di smentire questa voce: per forza, non bisogna spaventare gli sponsor…


Devo dare atto a Christian Prudhomme di avere osato, rompendo una tradizione che voleva gli inizi del Tour relativamente tranquilli. Già lo scorso anno, con le prime tre tappe in Corsica, si era capito che Prudhomme stava cambiando formula. Ma il vero coraggio organizzativo l’ha avuto nel concepire una prima parte di Tour mozzafiato. Un percorso che non consentiva rilassamenti né distrazioni. Il maltempo ha reso ancor più difficile i primi dieci giorni del Tour 2014: nella tappa del pavé ha riportato il ciclismo all’epopea dei pionieri e questo si è tradotto in grande spettacolo. Uno spot formidabile. Il trittico dei Vosgi ha stabilito le gerarchie della corsa, ben prima delle Alpi e dei Pirenei. Nibali ha dimostrato di essere all’altezza di Contador sul terreno dello spagnolo, la salita estrema. Gli ha tenuto botta, scatto dopo scatto, nella breve arrampicata mozzafiato di Gérardmer. E’ lì che il messinese ha fatto intendere chi era il più forte. All’arrivo di Sheffield della seconda tappa, lo scatto imperiale di Vincenzo aveva fulminato Froome che non era stato in grado di riprenderlo. Segnali ben precisi che il plotone recepiva. Non a caso, l’Astana ha svolto il ruolo che negli ultimi due Tour aveva svolto la possente Sky di Bradley Wiggins (vincitore del 2012) e di Froome (2013). Per questo non ci si deve meravigliare se l’undicesima tappa da Besançon a Oyonnax ha regalato ancora una volta emozioni e spettacolo, sia pure grazie ad un tracciato finale molto nervoso e accidentato.

Dobbiamo arrenderci all’evidenza. Non c’è tappa, in questo Tour, che non possa offrire bagarre tra gli uomini di classifica, anche per disputare una volata. Oggi era apparentemente la classifica frazione per “baroudeur”, per un avventuriero della fuga, un guastatore. Comunque, per corridori che non impensieriscono il vertice della classifica. Invece si è infiammata negli ultimi trenta chilometri, coi migliori che hanno baccagliato nelle lunghe discese. Come previsto, la maglia verde Peter Sagan ha tentato di agguantare il successo che gli è già sfuggito sette volte. Deve essere destino. Le ha provate tutte, gli è andata di nuovo male: negli ultimi chilometri ha attaccato in discesa, si è trovato in testa, ma poi gli è sfuggito Tony Gallopin, la maglia gialla del 14 luglio. Assieme a Michal Kwiatowski, il ventiquattrenne polacco dalle mille vite e con Michael Rogers, il luogotenente di Contador che al Giro d’Italia aveva vinto fuggito sfruttando la picchiata sino a Savona, ha cercato di inseguire il francese.

Missione compiuta a tre chilometri dal traguardo. Il quartetto cominciava a temporeggiare. Ancora una volta Sagan ha tardato a prendere l’iniziativa. Pretendeva la collaborazione di Rogers e di Kwiatowski, i quali ben si guardavano d’aiutare uno che poi li avrebbe infilati senza pietà. Ne approfittava con audacia ed intelligenza Gallopin. Un allungo disperato, però inarrestabile. Cuore e gambe. Conosceva l’arrivo di Oyonnax, Piombava sul corso di Verdun dopo aver tarellato alla morte gli ultimi 1700 metri. Sagan non riusciva a recuperare lo svantaggio. Si arrendeva.

Una leggera curva a 230 metri dall’arrivo proteggeva Gallopin dal violento ritorno del gruppo che aveva ingoiato Sagan, Rogers e il polacco. Tony manteneva qualche metro di vantaggio: quel tanto che gli bastava per esultare. Alle spalle, il gruppo selvaggio dei velocisti poteva solo disputarsi il secondo posto. Il tedesco John Degelkolb della Shimano-Giant (a squadra di Marcel Kittel) liquidava facilmente i nostri Matteo Trentin e Daniele Bennati. Vincenzo Nibali ha presidiato con molta attenzione la testa del plotone e in discesa più volte ha staccato, insieme a pochi altri, i migliori della classifica. Soltanto Alejandro Valverde gli è stato a ruota, e pure Tejay Van Garderen.

Punzecchiature, messaggi in codice. Nel lungo rettilineo finale i gruppetti sparpagliati del plotone si ricompattavano. Il messinese ha confermato il proprio stato di grazia che incomincia a insospettire chi vede nelle sue performance qualcosa di stupefacente: segnalo l’articolo apparso sul quotidiano Le Monde, “Nibali et son équipe se promènent”, che raccoglie l’analisi di Antoine Vayer, ex preparatore della Festina, la squadra capitanata da Richard Virenque, coinvolta nel clamoroso scandalo doping al Tour del 1998, quando fu costretta al ritiro. Vayer da anni fa il commentatore sui quotidiani francesi (ha iniziato con l’Humanité, ha proseguito con Libération, dal 2010 con Le Monde. Ha creato una sua casa editrice, “Alternativ Edition”, è autore del pamphlet “Tous dopés?”, ha creato nel 1998 una struttura d’allenamento, di ricerca e comunicazione con lo scopo di proporre un’alternativa al doping, fondata su metodi di allenamento trasparenti, scientifici ed interattivi. Due anni dopo ha lanciato il manifesto “100 per 2000”, destinato ad enunciare le regole fondamentali di uno sport “dal volto umano”).

Nel suo articolo Vayer confronta i dati relativi alle potenze espresse in salita da Nibali. Sostiene che “inquieta”, perché apparterrebbe al club di quelli che sprigionano “più di 410 watt”. Nella salita della Planche, affrontata per metà dei suoi 5,9 chilometri all‘8,5% di pendenza senza accelerazioni particolari, si è avvicinato al record del “miracoloso” Froome, rimanendo sotto di 19 secondi e 13 watt, rispetto ai 467 del britannico. Vayar promette di “radarizzare” Nibali sulle grandi salite. Nibali non ha mai avuto problematiche legate al doping, sta passando, dicono all’Astana, un momento di forma eccezionale. Hanno persino fornito i dati delle sue prestazioni nella salita di La Planche: secondo loro ha sviluppato 415 watt di media, con un picco durato venti secondi – l’attacco a due chilometri e mezzo dall’arrivo – che ha toccato 600 watt.

Sarò sincero: non riesco ancora a pensare che il ciclista sia come una moto elettrica. Posso però osservare che vanno come moto. In certi momenti della decima tappa, hanno superato 100 chilometri all’ora (102, per l’esattezza), in discesa. Mantengono medie molto elevate: nella tappa del pavé, andavano a 47 all’ora. Michele Scarponi, per la cronaca, ieri è cascato ancora, senza danno. A domani che, come diceva Rossella O’Hara, è un’altro giorno.

Da Bour-en-Bresse a Saint Etienne, 185,5 chilometri. Ricordo, perché c’ero al Tour del 1990, che a Saint-Etienne Greg Lemond attaccò duramente Claudio Chiappucci in maglia gialla. C’era stato il giorno di riposo. Il Diablo pagò pegno, anche l’ex capitano Giupponi, forse per invidia, collaborò all’attacco dell’americano. La maglia gli restò addosso, ma il vantaggio si era ridotto a pochi secondi. Rimasi sorpreso anch’io, stavo finendo un lauto pranzo da Paul Bocuse. Fui costretto ad un inseguimento formidabile. Ebbi la fortuna di infilarmi tra il secondo e il terzo gruppo, dove rantolava il Chiappa. Così lo intervistai al volo. Per questo, non rinuncio al Tour des Gourmandes. Che è l’altra golosa faccia della Grande Boucle.


 

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17/07/2014 19:18

Questo pomeriggio Alexander Kristoff ha vinto la sua prima tappa al Tour, realizzando quello chera il suo sogno fin da bambino, ma adesso arrivano le salite più impegnative e sulle Alpi Nibali dovrà difendere e dimostrare il suo valore.
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18/07/2014 18:59

Vincenzo Nibali conquista la 3ª vittoria di tappa [SM=x44462]
ed incrementa così il vantaggio in classifica in un giorno importante per il ciclismo italiano alla Grande Boucle:
si commemorava oggi il centenario della nascita di Gino Bartali e i 19 anni dalla scomparsa di Fabio Casartelli.
bit.ly/nibali13tappa

[SM=x44520]

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18/07/2014 23:20

Re:
Etrusco, 18/07/2014 18:59:

Vincenzo Nibali conquista la 3ª vittoria di tappa [SM=x44462]
ed incrementa così il vantaggio in classifica in un giorno importante per il ciclismo italiano alla Grande Boucle:
si commemorava oggi il centenario della nascita di Gino Bartali e i 19 anni dalla scomparsa di Fabio Casartelli.
bit.ly/nibali13tappa

[SM=x44520]




[SM=x44459] [SM=x44520] [SM=x44509]
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19/07/2014 14:12

Capisco che trattandosi di TuttoSport non si può pretendere troppo, però il fatto di relegare l'unica vera notizia sportiva in fondo, in un angolino di secondaria importanza, è davvero preoccupante per come in Italia viene concepito lo "sport" [SM=x44465] [SM=x44472]




Per fortuna altri giornali ne danno ben altro risalto:
[SM=x44462]

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22/07/2014 11:43

Nibali col vantaggio che va accumulando è sempre più l'uomo da battere, non ha solo gambe ma anche testa e tattica [SM=x44462]
vedo che ogni tanto concede generosamente qualche vittoria ai suoi avversari [SM=x44499]
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26/07/2014 11:10


Tour, 19^ tappa al lituano Navardauskas. Nibali saldamente in maglia gialla


17:47| LINK....




Quando all'arrivo mancavano poco meno di 3km, il gruppo che era all'inseguimento di Navardauskas è rimasto coinvolto in una caduta. A terra sono finiti tra gli altri la maglia verde Peter Sagan e il francese Romain Bardet. Nessun problema invece per Nibali




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27/07/2014 17:42

LE PAROLE DI NIBALI - "È stata una cronometro difficile da affrontare, ora aspettiamo domani: sarà il momento più bello di tutto il Tour de France, con l'Arco di Trionfo e poi la premiazione". Sono le parole della maglia gialla Vincenzo Nibali dopo l'unica crono-tappa della Grande Boucle, che si chiuderà domani con la passerella di Parigi. "Non è un sogno, ho vinto davvero". Vincenzo Nibali finalmente scioglie la tensione accumulata sui pedali e si lascia andare alla gioia per la conquista del Tour de France. "È tutto irreale, il mio pensiero è per domani, sarà da pelle d'oca - spiega il messinese pensando alla passerella di Parigi -. Voglio gustarmi questa bellissima vittoria".

MALAGÒ GLI RENDE ONORE - Il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, esalta Vincenzo Nibali che domani arriverà a Parigi in giallo. "Un campione straordinario che fa onore a tutto lo sport italiano. Vincenzo Nibali ci sta regalando con un favoloso Tour de France gioie immense di cui tutti noi dobbiamo essere orgogliosi. A lui, alla Federazione e al suo presidente Renato Di Rocco va il nostro plauso per aver fatto rivivere agli italiani dopo tanti anni giornate memorabili che domani lo porteranno ad alzare le braccia trionfanti agli Champs-E'lyse'es. Lo aspetto al Coni non appena con i suoi impegni potra' venire a Roma".

LA MAMMA DI PANTANI: «LO ASPETTO» - "Sono felice per Nibali, è stato bravo. Ora lo aspetto a braccia aperte. Sono stata io a farlo vincere? No, no, è stato bravo lui". Questa la dichiarazione di Tonina Pantani, mamma di Marco, ospite all'Est Film Festival di Montefiascone, giunto all'ottava edizione e diffusa dall'ufficio stampa Iceman Management. In contemporanea con la penultima tappa del Tour de France, che ha visto Nibali ancora protagonista, Tonina e Pino Roncucci, storico direttore sportivo che scoprì Pantani giovanissimo nel team Giacobazzi, hanno partecipato ad un incontro pubblico a cui ha preso parte anche Carlo Campili della Iceman Management, l'agenzia che cura l'immagine della famiglia del Pirata. Nibali aveva annunciato che in caso di vittoria del Tour avrebbe regalato la maglia gialla a Tonina, visto che proprio Tonina, in occasione del decennale della morte di Marco, aveva donato la maglia gialla di Marco proprio a Nibali.

[SM=x44459] [SM=x44520] [SM=x44521]
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27/07/2014 21:55

Nibali trionfa al Tour de France, che la festa cominci.
Il racconto di un'impresa


Dal Pirata allo Squalo, in Francia regna di nuovo un italiano



Il tricolore sventola sulla Tour Eiffel. Vincenzo Nibali ha vinto il Tour de France, 16 anni dopo Marco Pantani. Nibali è il settimo italiano a vincere la Grande Boucle ed entra nel club dei grandissimi avendo in bacheca anche Il Giro d'Italia e la Vuelta di Spagna. Come lui nomi che sono LA Storia: Eddy Merckx, Bernard Hinault, Jacques Anquetil, Alberto Contador, Felice Gimondi. Nibali ha vinto un Tour diverso, forse, ma pur sempre la corsa a tappe più importante del mondo. Pesano su tutto i ritiri di Froome e Contador che, alla partenza, erano considerati i due principali favoriti. Lo Squalo dello Stretto era considerato il primo degli outsider. Alla fine però Nibali ha conquistato tutti, soprattutto i francesi: ha pedalato da esperto sul pavè, ha dominato le montagne con una vittoria sui Volschi, una sulle Alpi e il capolavoro sui Pirenei ed è andato forte anche a cronometro. Inoltre si è rilevato un vero padrone della corsa nei momenti chiave.

La dichiarazione. Papà Nibali: "E' una gioia immensa, ho i brividi"
"E' una gioia immensa, una gioia senza fine, ho i brividi in tutto il corpo": lo afferma Salvatore Nibali, il papà di Vincenzo, commentando dagli Champs Elysees, l'exploit del figlio al Tour de France. Circondato dalla moglie, dai parenti e dagli amici, Salvatore Nibali ha aggiunto: "Lo sapevo fin dall'inizio che si sarebbe arrivati a questo punto, da quando aveva 14 anni, dalla sua prima gara". "Non è una meraviglia, è una gioia enorme", ha concluso il signor Salvatore, ringraziando tutti "immensamente".

Sorella Nibali, voglio in regalo una maglia gialla
"Come regalo da Vincenzo voglio una delle maglie gialle. Dovrebbe venire qui ad agosto forse il 20 e ci sarà una grande festa". Lo ha detto Carmen Nibali, sorella di Vincenzo, che si trova in Municipio a Messina insieme agli altri tifosi per festeggiare il ciclista messinese. "Ho sempre avuto - prosegue - un ottimo rapporto con mio fratello, é sempre stato molto determinato e testardo". "Un episodio curioso - prosegue - è avvenuto quando aveva 10 anni e gli hanno rubato una delle prime bici: è scoppiato a piangere. Non smetteva più era disperato e mio padre gli ha dovuto comprare un'altra bici. Mio padre lo segue da quando era piccolo perché anche lui è appassionato di bici quando a tredici anni Vincenzo voleva smettere gli ha dato uno schiaffo e mio fratello ha reagito ed è di nuovo salito sulle due ruote. Questa è la vittoria più bella sono sempre stata sicura che avrebbe vinto perché è un grande campione".

Rosticcere Messina crea arancino Nibali, tutto giallo
"I genitori di Vincenzo hanno il negozio accanto al mio. Conosco Nibali da piccolo. Stasera per lui ho organizzato una grande festa nel mio locale e ho creato un arancino con il suo nome e dal colore giallo come la maglia del tour: l'arancino Nibali Tour de France". Lo dice Salvatore Famulari titolare dell'omonima rosticceria in via Cesare Battisti a Messina che fa oltre 37 tipi di arancini. Per l'occasione ha anche creato l'arancino Nibali che tra l'altro non è il primo dedicato al grande campione perché quando il ciclista messinese ha vinto il giro d'Italia ne ha creato uno rosa come la maglia. "Nell'arancino per il Tour che è molto buono - spiega - c'è salmone, rucola e formaggio. Sono sicuro che questa sera andrà a ruba''.

Team manager Astana: "Nibali era pronto per vincere"
"Non ci sono parole. E' uno dei giorni più belli della mia vita. Una grande vittoria": il team manager di Astana, Alexandre Vinokourov, non contiene l'emozione in attesa della passerella finale di Nibali sulla linea d'arrivo del Tour. "Dopo il Giro d'Italia, Vincenzo era pronto mentalmente per conquistare il Tour - ha detto all'Ansa il team manager, sottolineando che in Francia "siamo venuti per vincere". E "penso che oggi lui abbia molta fiducia nella squadra. Da noi ha trovato il supporto che cercava". L'ex corridore ha anche ricordato la vecchia amicizia che lo lega al siciliano. "Tra noi - ha detto - ci sono anzitutto amicizia e profondo rispetto tra corridori".

Come Merckx e Gimondi vincendo tre grandi giri
L'analisi. Di Adolfo Fantaccini


Le isole Eolie sullo sfondo e lui che si divertiva a sfrecciare a 45 orari con il vento contrario, nei pressi di Villafranca Tirrena, primo Comune fuori dal comprensorio messinese. Quasi un dispetto alla divinità dei venti e all'arcipelago cui ha dato il nome. E' lì che suo padre si rese conto di avere un campione in casa, in grado di vincere le grandi corse a tappe. Vincenzo Nibali ha sempre amato le sfide difficili, per questo ha deciso di volersi affiancare a quella che viene considerata un po' come la 'Hall of fame' del ciclismo, la cinquina di corridori che hanno vinto le tre grandi corse a tappe: Giro, Tour e Vuelta. Non una cinquina qualunque, ma vere e proprie leggende: Eddy Merckx, Bernard Hinault, Jacques Anquetil, Alberto Contador, Felice Gimondi. Stili diversi, epoche diverse.

Enzino da Messina ce l'ha fatta e adesso che la storia è riscritta si prepara a riabbracciare la moglie Rachele e la piccola Emma, ai piedi dell'Arco di Trionfo, che lo aspettano per la passerella finale. Poco più di un anno fa, sul podio di Brescia, alla fine della trionfale cavalcata nel Giro d'Italia, era talmente emozionato che non riuscì a cantare l'inno di Mameli. Guardava sua madre Giovanna Romano e suo padre Turi, ma pensava a suo nonno Vincenzo, dal quale ha preso il nome. Fu lui a regalargli il primo triciclo. Chi lo avrebbe detto che sarebbe diventato una leggenda del ciclismo? Nibali ha costruito la propria vittoria giorno dopo giorno, preparandosi bene, mettendosi dietro alla moto del fido Paolo Slongo, sul Passo San Pellegrino.

"Io faccio Froome e tu mi corri dietro...", gli diceva, ed Enzino a pedalare in apnea, a 1.900 metri d'altezza. Come sono lontane le Eolie. Nibali è un mostro di tattica, di strategia: studia gli avversari, carpisce le loro debolezze e le trasforma in energia produttiva per la propria bici. Voleva diventare invincibile, inattaccabile, c'è riuscito, acquisendo la sicurezza degli audaci e ricalcando le orme di Felice Gimondi. Non ha il fuoco dentro di Pantani, ma la capacità di trasformare le corse impossibili - fra Alpi e Pirenei - quasi in una kermesse cicloturistica. Un campione vero, misurato, come il bergamasco Gimondi. Mai una parola fuori posto, una frase di troppo. Ha stravinto il Giro d'Italia 2013, ha dominato il Tour de France, convincendo anche i francesi. Nessuno avrà più il coraggio di dirgli che ha vinto, perché erano assenti Froome e Contador, entrambi ritirati per cadute, ma già staccati dallo 'Squalo dello Stretto'.

Il Tour di Nibali è stato strategicamente perfetto, la sua condotta di gara intelligente, sicura, aggressiva e, allo stesso tempo, misurata. La sua vittoria rappresenta qualcosa di prezioso per un ciclismo in cerca di nuovi protagonisti. Non eroi per caso, ma uomini veri, onesti. A casa Nibali, in quel di Messina, c'e' la foto di Enzino su un triciclo e suo nonno la mostra con orgoglio, vantandosi di averglielo regalato lui. La sua più grande vittoria si chiama Emma, nata alla fine di febbraio, Nibali la tiene come una pietra preziosa. E' uno dei pochi svaghi di una vita serena, senza eccessi, da campione autentico, senza tatuaggi né creste. Nibali ha il volto dell'Italia che resiste e spera. A Messina, intanto, lo aspettano con la 'maillot jaune'. Assieme ai familiari ci saranno anche due amici speciali: uno si occuperà della produzione di granite al caffè con panna, un altro degli arancini 'Nibali'. Dopo quello rosa, in occasione della vittoria al Giro d'Italia dell'anno scorso, quest'anno ne ha preparato uno rigorosamente di giallo. E non poteva essere altrimenti.



Mamma Pantani, felice per Nibali ora lo aspetto
"Sono felice per Nibali, e' stato bravo. Ora lo aspetto a braccia aperte. Sono stata io a farlo vincere? No, no, è stato bravo lui". Questa la dichiarazione di Tonina Pantani, mamma di Marco, ospite all'Est Film Festival di Montefiascone, giunto all'ottava edizione e diffusa dall'ufficio stampa Iceman Management. In contemporanea con la penultima tappa del Tour de France, che ha visto Nibali ancora protagonista, Tonina e Pino Roncucci, storico direttore sportivo che scoprì Pantani giovanissimo nel team Giacobazzi, hanno partecipato ad un incontro pubblico a cui ha preso parte anche Carlo Campili della Iceman Management, l'agenzia che cura l'immagine della famiglia del Pirata. Nibali aveva annunciato che in caso di vittoria del Tour avrebbe regalato la maglia gialla a Tonina, visto che proprio Tonina, in occasione del decennale della morte di Marco, aveva donato la maglia gialla di Marco proprio a Nibali.

Malagò, campione che onora tutto sport italiano
"Un campione straordinario che fa onore a tutto lo sport italiano. Vincenzo Nibali ci sta regalando con un favoloso Tour de France gioie immense di cui tutti noi dobbiamo essere orgogliosi". E' il messaggio che il presidente del Coni, Giovanni Malagò, invia a Nibali, atteso domani alla passerella trionfale a Parigi. "A lui, alla Federazione e al suo presidente Renato Di Rocco - dice il capo dello sport italiano - va il nostro plauso per aver fatto rivivere agli italiani dopo tanti anni giornate memorabili che domani lo porteranno ad alzare le braccia trionfanti agli Champs-Elysées. Lo aspetto al Coni non appena con i suoi impegni potrà venire a Roma".

Il giorno della crono. Nibali: "Non è un sogno, ho vinto davvero"
"Non è un sogno, ho vinto davvero". Vincenzo Nibali sembra aver bisogno di un pizzicotto per realizzare di aver finalmente conquistato il Tour de France. Lo 'squalo dello Stretto', quarto nella cronometro che rappresentava l'ultimo ostacolo verso Parigi, ha divorato la Grande Boucle con l'autorevolezza del campione e domani, nella passerella sui Campi Elisi, potrà serenamente pedalare con indosso la maglia gialla e un flute di champagne in mano. "Sono contento, sarà il momento più bello della corsa, con l'Arco di Trionfo e la premiazione - confessa il corridore messinese dell'Astana -. L'emozione di arrivare a Parigi è da pelle d'oca, inspiegabile. Quando sono venuto qui per disputare il primo Tour della mia carriera sono rimasto stregato dall'atmosfera dell'ultima giornata, dal giro d'onore, dal tifo della gente... E' un po' tutto irreale, devo abituarmi lentamente. Il pensiero di aver vestito la maglia gialla dalla seconda giornata fino alla fine è stato logorante, non è stato facile per niente. Ora voglio godermi questi momenti con la mia famiglia e con i miei amici". Un pensiero, però, lo riserva a Marco Pantani, l'ultimo trionfatore italiano nella corsa a tappe più prestigiosa del Mondo: "Quando lui vinceva ero ragazzino. Sua mamma mi ha regalato la sua maglia gialla e quando tornerò, come promesso, le porterò la mia". Una maglia che Nibali ha difeso con intelligenza, attaccando nei momenti giusti, sul pavé e nella crono, su Alpi e Pirenei. Nulla hanno potuto gli avversari rimasti in gara (dopo i ritiri di peso di Froome e Contador). Lo spagnolo Alejandro Valverde non riuscirà a salire nemmeno sul podio, scalzato dai francesi Jean-Christophe Peraud e Thibaut Pinot entrambi più veloci nella cronometro di 54km da Bergerac a Perigueux vinta dallo specialista tedesco Tony Martin (al secondo successo personale dopo quello centrato nella 9/a frazione). "Il quarto posto nella crono è un risultato che mi soddisfa, è stata una buona prestazione. C'era un po' di tensione perché non era una prova semplice visto che c'erano molti rettilinei, falsi piani, e poca salita - sottolinea Nibali dopo aver tagliato il traguardo -. Non vedevo l'ora di arrivare. Era una crono in cui volevo dimostrare di poter far bene, e sono contento del quarto tempo, ora il mio pensiero è per domani". Quando Parigi celebrerà il suo nuovo re.

Fonte: ANSA

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28/07/2014 13:18

Bravissimo Vincenzo!!! [SM=x44459]

per fortuna c'è il ciclismo, il tennis e la scherma a risollevare l'onore dello sport italiano nel mondo [SM=g51505] [SM=x44520]
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28/07/2014 14:50

Una bella notizia, Nibali lo avevo notato qualche anno fa al Tour , poi la vittoria al Giro lo ha portato agli onori delle cronache, un campione che ci voleva al nostro ciclismo.
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28/07/2014 18:23

GRANDISSIMO VINCENZO !!!!
Spero con tutto il cuore che tu sia davvero "pulito".... si tratterebbe del primo vero campione che l'Italia possa annoverare nei suoi annali dello sport tutto da almeno un ventennio a questa parte! Un campione anticonformista! Senza tatuaggi, senza piercing, senza auto di lusso, senza capelli rasati in modo bislacco, senza donne che gli si mostrano al fianco come trofei di caccia.... non so più da quanti anni non accadeva.... grandissimo Vincenzo!!!! non farti mai tentare da preparatori viscidi e subdoli, confermaci il tuo odio verso le sostanze stupefacenti e dopanti e sarai davvero il mito della gioventù del futuro!
[Modificato da Etrusco 05/12/2014 11:54]
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Nibali apre la stagione a Dubai  



Il vincitore del Tour de France comincerà la stagione 2015 partecipando al Giro di Dubai, gara a tappe che si disputerà dal 4 al 7 febbraio. Intanto il campione siciliano ha vinto per la 4a volta l'Oscar TuttoBici, come miglior professionista.








Vincenzo Nibali Vincenzo Nibali






ROMA - Vincenzo Nibali comincerà la stagione 2015 partecipando al Giro di Dubai, gara a tappe che si disputerà dal 4 al 7 febbraio. «Sono qui in vacanza - ha detto il corridore dell'Astana vincitore del Tour de France - e mi piace molto la città. Anche la pista ciclabile che è stata costruita nel deserto è fantastica. Dubai è davvero una grande opportunità per il ciclismo». Quanto al percorso ha sottolineato: «E' molto interessante e la terza frazione, con la ripida salita finale, è davvero bella».


MIGLIOR PROFESSIONISTA 2014 - Vincenzo Nibali ha vinto per la 4/a volta l'Oscar TuttoBici, come miglior professionista. Alla vigilia del suo 30/o compleanno, Nibali sarà sul palco del teatro della Gran Guardia a Verona, che domani ospita la 20/a Notte degli Oscar del ciclismo. Tra i vincitori anche l'Under 23 Andreetta, Giorgia Bronzini, i campioni europei Edoardo Affini e Sofia Bertizzolo. Premi anche a Beppe Martinelli, miglior ds, e Alessandro De Marchi, premiato da Cycling Real Time come miglior prof.




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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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Tour a rischio per Nibali



L’Uci vuole togliere la licenza all’Astana, la squadra di Nibali.
La decisione dopo i casi riguardanti 2 corridori della formazione kazaka.
Se anche il Tas sarà d’accordo il vincitore del Tour dovrà cambiare formazione
per continuare a correre.

Vincenzo Nibali Vincenzo Nibali

MILANO- L'Unione Ciclistica internazionale ha rinviato di una settimana la decisione sulla concessione all'Astana di Vincenzo Nibali
della licenza per essere inserita all'interno delle squadre del World Tour necessaria per partecipare ai grandi giri internazionali.
La decisione, scrive l'edizione online della Gazzetta dello sport, è dovuta ai 2 casi di doping che hanno colpito il team nei mesi scorsi
relativa ai fratelli kazaki Valentin e Maxim Iglinskiy, entrambi per Epo
(eritropoietina).

Nibali estraneo alla vicenda
Vincenzo Nibali, vincitore del Tour de France con la squadra kazaka, è assolutamente estraneo alla vicenda. Il messinese alla vigilia della consacrazione in maglia gialla sui Campi Elisi, sabato 26 luglio disse: «E' grazie anche ai controlli antidoping più stretti e rigorosi se io ho potuto vincere il Tour». Ma adesso si apre uno scenario che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe liberare tutti i corridori della squadra, Nibali in testa.

Kreuziger: mai dopato, situazione kafkiana
«Non mi sono mai dopato, ne' ho mai infranto le regole e il sistema dovrebbe essere più trasparente. Mi sembra di vivere il processo di Kafka ma la mia famiglia ed io crediamo ancora che il buon senso prevarrà». Roman Kreuziger è stanco del limbo in cui è costretto a vivere. Il corridore ceco della Tinkoff-Saxo si sta preparando alla prossima stagione ma su di lui pende una possibile squalifica. Contattato dall'Uci alla vigilia del Tour de France 2013 per le anomalie nel passaporto biologico fra marzo e agosto 2011 e dall'aprile 2012 fino alla fine del Giro d'Italia di quell'anno, Kreuziger, che nei periodi contestati era in forza all'Astana, non è stato mai sospeso ma prima dello scorso Tour era arrivata l'apertura del procedimento e la Tinkoff-Saxo aveva così deciso di non schierarlo. Ma, vista l'assenza di ulteriori novità, la squadra aveva deciso di impiegarlo nel Giro di Polonia ed eventualmente nella Vuelta di Spagna ma a inizio agosto ecco la sospensione dell'Uci. A settembre, però, il Comitato olimpico ceco lo ha prosciolto da ogni accusa ma la Federazione internazionale e la Wada hanno deciso di ricorrere al Tas e rischia ora una squalifica fino a quattro anni. «Vorrei una risoluzione della vicenda il prima possibile - si sfoga in un'intervista a 'Cyclingnews' - Non è facile per me, la gente pensa che io sia sospeso ma ad oggi risulto innocente». Tra l'altro Uci e Wada stanno ancora preparando il ricorso e l'udienza al Tas potrebbe slittare fino ai primi di gennaio.


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