Onore a Matteo Orfini
che, anzichè Gramsci, cita "Il Trono di Spade" nel suo intervento all'assemblea Pd, usandolo come metafora della situazione interna al partito.
E però si è fermato sul più bello, senza dirci chi sia il capriccioso Jeoffrey, chi Tyrion Lannister, chi finirà ammazzato nelle nozze rosse come Robb Stark e, soprattutto, chi vesta i panni della bionda, fatale, regina Cersei. Che Petyr Baelish, Ditocorto, sia Massimo D'Alema lo abbiamo capito tutti, sul resto ah, saperlo....