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Strage a Parigi: attentato al settimanale satirico Charlie Hebdo

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2015 23:49
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07/01/2015 23:37

La Francia è sotto shock: 12 morti e almeno 8 feriti
Parigi, spari al giornale Charlie Hebdo: 12 morti, ucciso anche il direttore


Almeno due uomini incappucciati e vestiti di nero sono entrati nella sede del giornale satirico francese, noto per il suo stile ironico e provocatorio, e hanno aperto il fuoco con dei kalashnikov. Gli attentatori gridavano «Allah u Akbar»: lo testimoniano le immagini girate dal giornalista Martin Boudot.

«Vendicheremo il profeta». Un testimone ha detto di aver sentito i due gridare anche «vendicheremo il profeta»: un riferimento alle proteste di parte del mondo islamico dopo la pubblicazione di vignette satiriche su Maometto a varie riprese.

«Parlavano perfettamente francese», «hanno rivendicato di essere di al Qaida». Questa la testimonianza della vignettista Coco, presente all'attacco contro Charlie Hebdo al sito web de L'Humanitè. «Ero andata a cercare mia figlia al kindergarten. Giungendo davanti alla porta del palazzo del giornale, due uomini incappucciati ed armati ci hanno brutalmente minacciato. Volevano entrare, salire. Ho aperto la porta con il codice numerico. Hanno sparato su Wolinski, Cabu.... È durato 5 minuti.... Mi ero rifugiata sotto la scrivania... Parlavano perfettamente francese....hanno rivendicato di essere di al Qaida».

Nell'attacco sono rimasti uccisi, secondo quanto si apprende, sia il direttore e vignettista Charb (Stephane Charbonnier), sia uno dei disegnatori più importanti, Cabu (tutte le vittime). Fra le persone uccise ci sono un addetto alla portineria, otto giornalisti, uno dei poliziotti assegnati alla protezione del direttore Charb e un invitato alla riunione di redazione, che si trovavano all'interno, più un secondo poliziotto accorso appena dopo la sparatoria e colpito sul marciapiede di fronte all'edificio. Lo ha precisato il procuratore di Parigi in una conferenza stampa, aggiungendo che le autopsie saranno effettuate domani.

Dopo l'attacco gli assalitori sarebbero riusciti a fuggire, aggredendo un automobilista e impossessandosi della sua auto. L'auto con cui i responsabili dell'attacco sono fuggiti è stata ritrovata per strada nel 19esimo arrondissement di Parigi, estremità nordest della città. Lo riferisce il sito di Le Parisien. Secondo altri media online, gli uomini in fuga avrebbero assalito un altro automobilista in quell'area.

«È un vero massacro, ci sono dei morti!»: così in una drammatica telefonata uno dei dipendenti del giornale Charlie Hebdo che si trovava nella sede al sito di 20 Minutes ha testimoniato l'assalto al giornale prima che la linea cadesse.

«È stato un attentato terroristico, non c'è dubbio. La Francia è sotto shock», ha dichiarato il presidente Francois Hollande, giungendo sul luogo della strage. «Diversi attentati - ha aggiunto il capo dell'Eliseo - sono stati sventati nelle ultime settimane».

I responsabili dell'attacco a Charlie Hebdo sono tre, ha affermato il ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve, parlando al termine del vertice ministeriale straordinario all'Eliseo.

Uno dei due poliziotti uccisi nella strage aveva 49 anni e faceva la scorta al direttore di Charlie Hebdo. Lo scrive Le Figaro online precisando che il secondo poliziotto ucciso aveva 42 e si chiamava Ahmed, nome di chiare radici musulmane, ed è stato freddato con un colpo alla testa dai terroristi. Secondo un sindacato di polizia le minacce contro Charb si erano intensificate negli ultimi giorni.

Le polemiche Il settimanale, già in passato nel mirino dei fondamentalisti islamici per vignette su Maometto, aveva pubblicato stamani in copertina una caricatura dello scrittore Michel Houellebecq, al centro di polemiche per il romanzo in uscita oggi «Sottomissione», che racconta l'arrivo al potere in Francia di un presidente islamico.

Charlie Hebdo nel 2012 aveva scatenato una ondata di proteste nel mondo arabo per alcune vignette satiriche su Maometto. La Francia aveva dovuto adottare misure di sicurezza straordinarie, ordinando la chiusura di scuole e ambasciate in 20 paesi "a rischio".

Il tweet contro al-Baghdadi Circa un'ora prima dell'attacco, sul profilo twitter del giornale è apparsa una vignetta caricaturale del leader dell'Isis Abu Bakr al Baghdadi con gli auguri per il nuovo anno.

Massima allerta Posti di blocco sono stati organizzati in tutta Parigi e il governo ha deciso l'immediato aumento del livello di allerta attentati terroristici in tutta l'Ile-de-France, la regione di Parigi. Polizia e gendarmi sono stati schierati davanti a scuole, edifici pubblici e redazioni di giornali.


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07/01/2015 23:40




La strage di Charlie Hebdo a Parigi
12 persone sono state uccise da fanatici islamisti, ancora ricercati: sono in corso manifestazioni in tutta Europa


Nella sede del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, a Parigi, c’è stato un attacco terroristico intorno alle 11.30 del mattino di mercoledì. La polizia francese ha confermato che ci sono 12 morti e diversi feriti: 5 in gravi condizioni. Tra i disegnatori morti c’è anche Georges Wolinski, uno dei più celebri disegnatori satirici francesi dell’ultimo mezzo secolo, e Charb (Stéphane Charbonnier), direttore di Charlie Hebdo dal 2009. Secondo diversi quotidiani alcuni uomini incappucciati vestiti di nero (sembra che fossero due o tre) sono entrati e hanno sparato con dei kalashnikov. Non sono riusciti a salire ai piani superiori dell’edificio e c’è stata anche una sparatoria con degli agenti di polizia. Le Monde scrive che gli attentatori non sono stati arrestati e che sono riusciti a fuggire su un’auto nera.

La sede del giornale si trova in Rue Nicolas Appert, nell’undicesimo arrondissement, poco a nord di Place des Vosges e di Bastille. Ogni mercoledì alle 10 si tiene lì una riunione di redazione: erano dunque presenti più persone del solito. Charlie Hebdo è un settimanale satirico francese fondato negli anni Settanta, di orientamento libertario e di sinistra. Nel novembre del 2011 la sede di Charlie Hebdo a Parigi era stata distrutta da una bomba molotov, dopo che la redazione aveva annunciato la nomina simbolica di Maometto come direttore del numero successivo.


Il Post







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08/01/2015 00:20

Parigi, assalto a Charlie Hebdo
Strage in redazione, 12 morti


Raid di tre uomini che sparano con il Kalashnikov. «Gridavano: 'Vendicheremo il Profeta'». I media francesi: «Ad aver sparato sono stati due franco-algerini»

Hanno fatto irruzione nella redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo e hanno fatto fuoco al grido di «Allah è grande». Volevano «vendicare il profeta» dopo la pubblicazione di alcune vignette considerate irrispettose. E per farlo e hanno ucciso 12 persone: una decina tra giornalisti e disegnatori che lavoravano all’interno del giornale e due poliziotti. Due uomini incappucciati e armati hanno compiuto una strage nel cuore di Parigi, con l’aiuto di un terzo complice che li ha attesi all’esterno. Poi sono fuggiti, gettando la Francia nello sgomento. In serata sono però stati identificati e localizzati a Reims, nell’est del Paese, verso il confine con il Belgio. Non è però chiaro se siano stati effettivamente arrestati, come in un primo tempo annunciato da Liberation. Lo stesso quotidiano ha poi dato la notizia di una smentita da parte del governo, che ha però precisato di sapere con esattezza dove i tre si trovino. Potrebbe insomma essere solo questione di tempo.

Uccisi senza pietà
Le vittime sono state freddate senza pietà. Uno dei poliziotti è stato ucciso con un colpo di grazia alla testa, quando già si trovava a terra inerme sul marciapiede. Ci sono poi almeno 20 feriti, di cui 4 gravi. Gli autori dell’assalto si erano presentati incappucciati e vestiti con le tute nere dei reparti speciali. Sono penetrati nella sede del giornale satirico francese, noto per le prese di posizione dissacranti e provocatorie sul terrorismo di matrice islamica per le quali era già stato bersaglio di attentati nel 2011. Poi hanno fatto fuoco con dei kalashnikov massacrando la redazione. (GUARDA LA DIRETTA VIDEO) . È successo nell'XI arrondissement, in rue Nicolas-Appert, la zona orientale della capitale francese, nelle vicinanze di piazza della Repubblica e della Bastiglia. Un attacco che arriva dopo un'impressionante serie di fatti gravi accaduti sempre in Francia nelle ultime settimane: l'assalto a una caserma della polizia e i due furgoni lanciati come bombe su passanti e gente inerme. In tutti i casi gli attentatori hanno gridato le medesime parole udite anche nell'attacco a Charlie Hebdo: «Allah Akbar». Tra i morti: 8 giornalisti tra cui (il direttore Charbonnier e vignettisti celebri come George Wolinski), un ospite in visita al giornale, un addetto alla manutenzione del palazzo, due agenti.

Fuga in auto. Agenti uccisi per strada
Quel che è successo mercoledì sfiora l'inimmaginabile. L'attacco, le raffiche in redazione. Uccisioni, vere e proprie esecuzioni: i redattori chiamati per cognome mentre sta per cominciare la riunione di redazione (circostanza di cui i killer forse erano informati). Ore 11 circa. La raffica li ammazza in una sala al primo piano del civico 10. I killer (che inizialmente si erano presentati al numero sbagliato, il 6) si erano fatti aprire minacciando per strada una vignettista che aveva fornito il codice segreto dell'accesso blindato. Prima avevano già ucciso un agente, lasciando l'auto nelle vicinanze con le portiere aperte per facilitare la fuga. I secondi corrono velocissimi. Un secondo morto falciato al pianterreno. È l'addetto alla manutenzione del palazzo. Salgono, strattonando la donna che poi si salverà rifugiandosi sotto un tavolo. L'ingresso nella redazione. Quasi una fucilazione. Corpi crivellati uno dopo l'altro. La fuga, con gli agenti che cercavano di reagire travolti dai proiettili. E ammazzati mentre erano a terra. Erano lì, schierati sul boulevard Charlemagne, proprio per proteggere il giornale. Una seconda sparatoria con gli agenti è esplosa in una rue, tra la Citroen C3 nera dei killer e un'auto senza insegne della polizia crivellata dai proiettili. Da una ricostruzione non confermata, sembra che gli agenti siano scesi, abbiano risposto al fuoco. Però indietreggiando. E sono stati falciati.

Uno dei poliziotti uccisi si chiamava Ahmed
Uno dei due poliziotti uccisi nella strage aveva 49 anni e faceva la scorta al direttore del settimanale, scrive Le Figaro, precisando che il secondo poliziotto colpito e poi ucciso con un colpo alla testa dai terroristi aveva 42 anni e si chiamava Ahmed Merabet, nome di chiare radici musulmane. Morto anche un agente della sicurezza, si chiamava Franck D. , 49 anni, era l’uomo addetto alla protezione del direttore di Charlie Hebdo. Secondo un sindacato di polizia negli ultimi giorni le minacce contro il direttore del settimanale si erano intensificate.

Parigi blindata
Parigi è blindata: almeno 500 agenti in arrivo di rinforzo da altre città, posti di blocco ovunque, dalla torre Eiffel alle banlieues. L'auto con cui i terroristi - vestiti come commandos,«calmi, determinati, addestratissimi» li descrive una fonte giudiziaria francese qualificata - sono scappati è stata trovata un'ora dopo l'attentato. Nel XIX arrondissement, periferia al nord-est della città. Qui gli uomini incappucciati avrebbero preso un'altra vettura, minacciando con le armi un automobilista. E allontanandosi dopo aver investito un altro pedone.

Uccise le star della satira: Wolinski, Tignous, Cabu
Un'ora prima dell'attacco i redattori della rivista avevano postato sull'account ufficiale una vignetta raffigurante al-Baghdadi, il capo dell'Isis. Queste le parole attribuite al terrorista: «Al dunque, i migliori auguri». Tra le vittime, il direttore Stephan Charbonnier- lui si firmava Charb - e altri tre colleghi vignettisti del settimanale satirico. Si tratta di Cabu (pseudonimo di Jean Cabut), Tignous (Bernard Velhac) e Wolinski. In Francia, dove la satira vanta una tradizione lunghissima ed è assai seguita, sono nomi celeberrimi, vedettes del fumetto. Ma sono nomi amati e assai apprezzati anche in Italia. Soprattutto quest'ultimo, Georges Wolinski, collaboratore di varie riviste, tra cui in passato «il Male». E ancora, un altro nome: quello di Bernard Maris, economista, azionista dello stesso giornale. Collaboratore di diversi settimanali e della radio France Info, aveva una rubrica di economia sul settimanale satirico. Poi Michel Renard, fondatore di un festival di Clermond-Ferrant, che era stato invitato al giornale in vista di una collaborazione.

La caccia ai terroristi in due cittadine alle porte di Parigi
La caccia ai terroristi è partita immediatamente. E, nel tardo pomeriggio di mercoledì, riferisce il sito de Le Parisien, la polizia ha fatto irruzione in due appartamenti, probabilmente serviti da rifugio per i terroristi in fuga, senza però effettuare nessun arresto. Poi le indagini si sono spostate nella città di Reims. Ed è qui che i tre assalitori sarebbero stati identificati. Uno di loro sarebbe proprio di Reims. Entrambi i killer sarebbero franco-algerini.

La dinamica dell’attacco
Quel che è certo è che i terroristi sono entrati nella redazione minacciando una vignettista, Corinne Rey, (più nota come Coco). Drammatico, il suo racconto. I due killer l’hanno costretta «a digitare il codice per entrare nella sede. Parlavano un ottimo francese e sostenevano di essere di al Qaeda». Un respiro lungo. E poi prosegue: «Ero andata a cercare mia figlia all’asilo. Giungendo davanti alla porta del palazzo del giornale, due uomini incappucciati ed armati ci hanno brutalmente minacciato. Volevano entrare, salire. Poi hanno sparato a Wolinski, Cabu... è durato 5 minuti... io mi sono rifugiata sotto una scrivania... ». A questo punto la fuga, facendosi largo con altre raffiche. Scene riprese e fotografate da decine di testimoni (e anche da un redattore di Hebdo fuggito sul tetto) con video e foto che stanno rimbalzando su tutti i siti.

Killer perde scarpa: e si ferma a raccoglierla
Gli investigatori, appunto, parlano di «preparazione militare».«Lo si vede chiaramente dal modo in cui tengono le armi, da come avanzano in modo calmo e freddo. Sconcerta un particolare: mentre spara per il boulevard massacrando gli agenti, uno dei killer perde una scarpa. Avanza per qualche passo incespicando. Poi si ferma e la raccoglie. Forse intuendo che dalla calzatura gli inquirenti avrebbero potuto raccogliere informazioni importanti per l’indagine.

Il cane nel bagagliaio: i killer lo tirano fuori
Senza contare poi altre testimonianze, riportate dal britannico Telegraph, che raccontano un comportamento sconcertante degli attentatori: subito prima dell’attacco i killer parcheggiano la Citroen, avvicinano un uomo, Cédric Le Béchec, e rivendicano la strage che sta per iniziare: «Dì ai media che siamo di al-Qaeda, in Yemen». Poi un racconto surreale: i terroristi in fuga prendono una Renault (che lasceranno poi in periferia) costringendo il guidatore a uscire. Questi (interrogato già dalla polizia) fa a tempo a dirgli: «Ho il cane nel bagagliaio, tiratelo fuori». E loro lo fanno.] Il cane nel bagagliaio: i killer lo tirano fuori». E loro lo fanno.

Houellebecq in copertina
Gli assalitori che hanno sparato e ucciso non hanno scelto un giorno a caso: oggi, 7 gennaio, esce in Francia l’ultimo libro di Michel Houellebecq - subito dopo l’attentato sotto scorta - «Sottomissione» (traduzione letterale della parola Islam), che in Italia arriverà il 15 gennaio. Proprio a questo libro dell’autore di Le particelle elementari, Piattaforma, La possibilità di un’isola, il numero di Charlie Hebdo in edicola dedica un articolo e la copertina con una vignetta che ritrae lo scrittore vestito da mago e il titolo: «Le previsioni del mago Houellebecq»; le «profezie», all’insegna della provocazione satirica, sono: «Nel 2015 perderò i denti, nel 2022 farò il ramadan».

Allerta 3, la massima. Allarme in tutta Europa
Allerta massima in tutta la Francia. Siamo a livello 3: quello che prevede l'ipotesi di altri attacchi. E che estende immediatamente l'allarme a Europa e Usa (evacuata in Spagna la sede del quotidiano El Pais per un pacco sospetto). Il presidente Hollande è andato sul posto. «È terrorismo, attacco contro la libertà». «Dobbiamo reagire con fermezza, ma con uno spirito di unità nazionale. Dobbiamo essere compatti - ha detto ancora il presidente - mostrare che siamo un paese unito. Siamo in un momento difficile: molti attentati erano stati evitati, sapevamo di essere minacciati perché siamo un paese di libertà».

Il grido: «Allah Akbar»
I due assalitori durante l’attentato hanno gridato «Allah Akbar», Dio è grande: lo testimoniano le immagini girate dal giornalista Martin Boudot, trasmesse da France Televisions.

«È un vero massacro!». Almeno 12 morti
Drammatiche le testimonianze nei minuti seguenti l’attacco: «È un vero massacro, ci sono dei morti!»: così in una telefonata uno dei dipendenti del giornale Charlie Hebdo che si trovava nella sede al sito di 20 Minutes ha testimoniato l’assalto al giornale prima che la linea cadesse.

Tre anni fa altro attentato
Nel novembre 2011 la sede del settimanale venne distrutta da una bomba molotov e dall’incendio generato dall’esplosione. La redazione aveva annunciato la nomina di Maometto come direttore del numero in uscita, che si sarebbe chiamato «Sharia Hebdo» in relazione alla vittoria del partito islamico di Ennahda alle elezioni in Tunisia e alla decisione del nuovo governo libico di usare la sharia come principale fonte di legge.

Nel 2006 vignette contro Maometto
Nel 2006 il settimanale Charlie Hebdo suscitò polemiche pubblicando una serie di caricature del profeta Maometto, diffuse inizialmente dal quotidiano danese Jyllands-Posten. E appunto: nel 2011 la sede del giornale venne colpita da alcune bombe molotov.

Hollande: «Lutto nazionale, sono i nostri eroi»
Per giovedì 8 gennaio in Francia è stata proclamata una giornata di lutto nazionale. Hollande, dopo essere rientrato all’Eliseo, ha detto che «non c’è dubbio che si tratti di terrorismo». «Esprimo cordoglio per le vittime, sia giornalisti che poliziotti, al servizio della libertà della Francia», ha detto il presidente che si è poi riunito all’Eliseo «con tutti i ministri e responsabili della sicurezza». E, giovedì, è stata annunciata una nuova riunione di emergenza alle 8,30 sempre all’Eliseo. «Questi uomini, queste donne sono morti per l’idea che avevano della Francia, e cioè per la libertà» ha affermato il presidente in un messaggio solenne dopo l’attacco al giornale satirico Charlie Hebdo. «Oggi sono i nostri eroi». ] Hollande: «Lutto nazionale, sono i nostri eroi»

Il mondo condanna il vile attentato
L’Europa, compatta, ha definito gli attacchi: «Atto vile e barbaro». Anche la Casa Bianca ha condannato «nei termini più forti» l'attacco contro la sede di «Charlie Hebdo»i. In una dichiarazione rilasciata alla televisione Msnbc, il portavoce di Barack Obama Josh Earnest ha dichiarato: «Tutta la Casa Bianca è solidale con le famiglie di quelli che sono stati uccisi o feriti in questo attacco». E Papa Francesco esprime «la più ferma condanna» per «l’orribile attentato» che «ha funestato stamane la città di Parigi con un alto numero di vittime, seminando la morte, gettando nella costernazione l’intera società francese, turbando profondamente tutte le persone amanti della pace, ben oltre i confini della Francia». Mercoledì, a Roma, a piazza Farnese, davanti all’ambasciata di Francia, è stato organizzato un sit-in di solidarietà con le vittime del vile attentato.


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Charlie Hebdo, strage a Parigi: 12 morti. “Identificati gli attentatori”

Un commando di tre uomini incappucciati ha assaltato la sede del giornale satirico francese, noto per le sue vignette sull'Islam, e ha aperto il fuoco al grido di "Allah akbar". Si tratta di due fratelli franco-algerini e di un giovane senza fissa dimora. Sono Saïd Kouachi (34), Chérif Kouachi (32) - entrambi nati a Parigi - e Hamyd Mourad (18)

Hanno fatto irruzione nella redazione del settimanale al grido di “Allah akbar”. Hanno radunato gli uomini in una stanza e hanno aperto il fuoco. Poi si sono allontanati dopo aver ucciso a sangue freddo un poliziotto, facendo perdere le proprie tracce e in tutta l’Ile-de-France, la regione di Parigi, è scattata la caccia all’uomo. Sono i tre momenti fondamentali dell’attacco messo in atto da tre uomini armati nella sede parigina di Charlie Hebdo, giornale satirico francese, noto per il suo stile ironico e provocatorio. E’ stato un massacro: 12 i morti: un addetto alla portineria, otto giornalisti, uno dei poliziotti assegnati alla protezione del direttore e un invitato alla riunione di redazione, che si trovavano all’interno, più un secondo poliziotto accorso appena dopo la sparatoria e colpito sul marciapiede di fronte all’edificio. Tra le vittime anche il direttore Stephane Charbonnier, che firma Charb le sue vignette, e i tre vignettisti Georges Wolinski, Cabu (Jean Cabut) e Tignous (Bernard Verlhac). Otto i feriti, ma nessuno di loro è in pericolo di vita. Ad aprire il fuoco con dei kalashnikov sono stati due uomini incappucciati e vestiti di nero.

Gli attentatori – Secondo fonti della polizia, i sospetti sono due fratelli franco-algerini che sarebbero stati aiutati da una terza persona. Secondo un investigatore citato dall’Ap, sarebbero collegati alla rete terroristakouachi 240 yemenita. Si tratta di Saïd Kouachi nato nel 1980 a Parigi, Chérif Kouachi, nato nel 1982 a Parigi e Hamyd Mourad, nato nel 1996.

Tutti e tre sono originari di Gennevilliers (Hauts-de-Seine) e sono stati “identificati e localizzati” a Reims, dove a sono entrate in azione le teste di cuoio (sotto le foto del blitz). Perquisizioni della polizia francese anche a Strasburgo, nell’est, e nella periferia di Parigi, a Pantin e Gennevilliers. Le notizie pubblicate da Libération confermano quanto pubblicato da Le Point, secondo cui i due fratelli sono tornati in Francia quest’estate dalla Siria.

Il terzo è un giovane “senza fissa dimora”, membro dell’organizzazione Sdf, che tra il 2003 e il 2005 avrebbe spinto una decina di giovani francesi ad andare a combatterein Iraq. Chérif K., secondo Le Point, era già stato processato nel 2008, nell’ambito di un’operazione contro una filiera jihadista irachena basata nel 19° arrondissement di Parigi. Fu condannato a tre anni di carcere, da scontare a metà.

I due fratelli, Said e Cherif, sarebbero stati riconosciuti grazie alla carta d’identità ritrovata dalla polizia nella Citroen C3 abbandonata durante la fuga vicino alla porte de Pantin, a Parigi. Il giovane complice, Amid, 18 anni, sarebbe stato alla guida delle diverse auto durante l’operazione.

Allerta del governo – Il governo ha deciso l’immediato aumento del livello di allerta attentati terroristici: polizia e gendarmi sono stati schierati davanti a scuole, edifici pubblici e redazioni di giornali. Si tratta di “un attentato terroristico: non c’è alcun dubbio”, ha detto il presidente francese Francois Hollande. Sale il livello di allerta anche a Roma. Secondo quanto si è appreso da fonti delle forze dell’ordine, sono stati potenziati i servizi di vigilanza agli obiettivi sensibili nella capitale e c’è una “particolare attenzione” verso le redazioni giornalistiche.

La strage – “E’ un vero massacro, ci sono dei morti!”: è il racconto fatto in una drammatica telefonata al sito di 20 Minutes da uno dei dipendenti del giornale Charlie Hebdo che si trovava nella sede. I due uomini armati sono fuggiti, aggredendo un automobilista e impossessandosi della sua auto. Posti di blocco sono organizzati in tutta Parigi. “Gli assalitori sapevano che alle 10 di mercoledì era in corso una riunione di redazione, per questo hanno attaccato”. Così un giornalista del giornale satirico, che, sentito da Le Monde, ha raccontato come si è svolto l’agguato. “Non ero presente in redazione, ma sono in contatto costante con i miei colleghi”, ha continuato l’uomo. In tutti gli altri giorni della settimana, ha spiegato, gli uomini armati non avrebbero trovato molte persone nell’edificio.

Il giornale e le critiche all’Islam – Nel 2006 il settimanale suscitò polemiche pubblicando una serie di caricature del profeta Maometto, diffuse inizialmente dal quotidiano danese Jyllands-Posten. La sede del settimanale fu distrutta da un incendio provocato dal lancio di una molotov il 2 novembre 2011. L’attentato, che non provocò vittime, avvenne nel giorno in cui era stata annunciata l’uscita di un numero speciale dedicato alla vittoria elettorale degli islamisti in Tunisia. “Maometto direttore responsabile di Charia Hebdo”, si leggeva su un comunicato stampa che annunciava il numero, con un gioco di parole sulla legge islamica.

Charlie Hebdo aveva riconquistato le pagine dei giornali internazionali nel 2012, quando aveva pubblicato nuove vignette satiriche sul profeta dell’Islam: sei i disegni incriminati, tra cui uno che raffigurava il Maometto nudo, steso sul letto, che ripete la battuta cult di Brigitte Bardot al regista che la inquadra nel film Il disprezzo: ”E il sedere? Ti piace il mio sedere?”. La pubblicazione era avvenuta nel pieno della bufera scatenata dal film sulla vita del profeta L’innocenza dei musulmani, prodotto semi-clandestinamente negli Usa, che aveva infiammato il Medio Oriente. Charb era finito nella lista nera dei most wanted di Al Qaeda, per i “crimini commessi contro l’Islam” a causa della satira pungente del settimanale contro Maometto. La foto del direttore di Charlie Hebdo, accanto a quella di altri 9 “nemici dell’Islam“, era stata pubblicata in un vero e proprio “manifesto di morte” pubblicato nel marzo del 2013 su Inspire, il magazine gestito dall’Aqap. Oltre a loro si dovevano “uccidere Barack Obama e Francois Hollande, oppure Bill Clinton o Nicolas Sarkozy che sono bersagli più facili”.

L’ultimo tweet di Charlie Hebdo è stata una vignetta sul leader dello Stato Islamico, Abu Bakr al-Baghdadi. Nell’immagine si vede il califfo augurare buon anno e buona “salute” a tutti. Sul numero di questa settimana, il settimanale pubblica un articolo dedicato a Sottomissione, l’ultimo romanzo dello scrittore francese Michel Houellebecq. Nel libro, da oggi in vendita nelle librerie francesi (dal 15 gennaio in Italia) e già al centro di polemiche prima della sua uscita, Houellebecq immagina una Francia governata da un presidente musulmano secondo le leggi dell’Islam più conservatore. Lo scrittore francese descrive uno scenario politico nel quale, nel 2022, la destra e la sinistra si uniscono per sostenere al secondo turno delle elezioni presidenziali Mohammed Ben Abbes, candidato musulmano, contro la leader del Front National, Marine Le Pen. Obiettivo di Abbes è l’islamizzazione dell’intera Unione Europea, con l’adesione alla Ue della Turchia e di vari Paesi nordafricani.


CRONACA ORA PER ORA

Ore 00.06 – I 4 feriti gravi non sono in pericolo di vita
Lo riferisce la rete all news Bfm Tv.


Ore 23.17 – Sospetti localizzati a Reims: raid imminente
I sospetti responsabili dell’attacco al settimanale Charlie Hebdo sono stati localizzati a Reims, nella regione di Marne, e un raid delle unità antiterrorismo è imminente. Lo afferma il sito web del giornale Le Point. Le forze speciali si preparano ad agire nel quartiere di Croix-Rouge, dove è stato dispiegato anche un elicottero. I sospetti sono i due fratelli Said e Cherif Kouachi, di 32 e 34 anni, e Hamyd Mourad, di 18 anni che avrebbe fatto loro da autista.

Ore 23.14 – Honorè è il quinto disegnatore tra le persone uccise
Philippe Honoré è il quinto disegnatore tra le 12 vittime dell’attacco al settimanale francese Charlie Hebdo. Lo ha dichiarato Patrick Pelloux, che lavora al giornale satirico, secondo quanto riporta Le Figaro. Il disegnatore è noto con il solo nome Honoré. Gli altri sono il direttore Charb, Cabu, Wolinski e Tignous.

Ore 22.59 – Operato uno dei giornalisti feriti
Il giornalista Philippe Lançon, collaboratore del settimanale Charlie Hebdo, ha subito un lungo intervento al volto a seguito dell’attacco di oggi, in cui è rimasto ferito alla testa. Lo fa sapere Le Figaro.

Ore 22.21 – Killer non arrestati, operazione in corso
L’operazione delle teste di cuoio francesi dei reparti Raid è ancora in corso a Reims, capoluogo della regione Champagne a nord di Parigi. Il sito di Libération, che aveva dato la notizia degli arresti, precisa ora che il ministero dell’Interno ha smentito e che i presunti killer – due fratelli di 34 e 32 anni, più un terzo uomo di 18 anni – sono stati “identificati e localizzati”.

Ore 21.01 – In Cdm norme contro i foreign fighter

Giro di vite contro il terrorismo al prossimo Consiglio dei ministri. A quanto si apprende da fonti del Viminale, verrà approvato un provvedimento che mira a colpire in particolare i foreign fighter. Alla misura lavorano da tempo i tecnici del ministero.


Ore 20.28 – Spagna alza il livello di allerta
Il governo spagnolo ha elevato l’allerta antiterrorista in Spagna, che passa dal livello 2 con alta intensità al 3 con intensità bassa. Lo ha annunciato in serata il ministro degli Interni, Jorge Fernandez Diaz, in una conferenza stampa. Il rafforzamento dei controlli sulle infrastrutture critiche è una misura “di carattere transitorio” e “non ci sono motivi per un allarme aggiuntivo”, ha spiegato Diaz.

Ore 20.03 – Hollande: “Disporremo forze ovunque ci sia una minaccia”
“Disporremo forze ovunque ci sia una minaccia”. Lo ha detto il presidente francese, François Hollande in un discorso alla nazione. “In un momento così difficile dobbiamo rimanere uniti. Le vittime dell’attacco sono oggi i nostri eroi – ha detto ancora il capo dell’Eliseo, proclamando per giovedì il lutto nazionale.

Ore 19.36 – Charlie Hebdo, sito a lutto con la scritta “Je suis Charlie”
Charlie Hebdo ha deciso di ricordare le 12 persone uccise nell’attacco, mettendo online una home page totalmente nera con la sola scritta in bianco “Je suis Charlie“, “Io sono Charlie”, lo slogan di sostegno al settimanale che da stamattina è il più discusso sui social network.

Ore 19.35 – Alfano: “Allerta elevatissima”
Il livello di allerta è elevatissimo benché non ci siano tracce concrete di segnali specifici di organizzazioni di eventuali attentati in Italia”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano nel corso della registrazione della puntata di Porta a Porta.

Ore 19.34 – Papa: “Ferma condanna”
Papa Francesco esprime “la più ferma condanna” per “l’orribile attentato” che “ha funestato stamane la città di Parigi con un alto numero di vittime, seminando la morte, gettando nella costernazione l’intera società francese, turbando profondamente tutte le persone amanti della pace, ben oltre i confini della Francia”. Così padre Federico Lombardi.

Ore 19.29 – Financial Times shock: “Giornalisti stupidi”
I giornalisti e i vignettisti di Charlie Hebdo si sono comportati in modo “stupido“. E’ quanto si legge in un editoriale shock del Financial Times pubblicato oggi. Secondo il giornale della City, il magazine ha peccato di “stupidità editoriale” attaccando l’Islam. “Anche se il magazine si ferma poco prima degli insulti veri e propri, non è comunque il più convincente campione della libertà di espressione”, si legge ancora. “Con questo non si vogliono minimamente giustificare gli assassini, è solo per dire che sarebbe utile un po’ di buon senso nelle pubblicazioni che pretendono di sostenere la libertà quando invece provocano i musulmani”.

Ore 19.10 – Parigi, la polizia fa irruzione in due appartamenti
La polizia sulle tracce dei killer ha fatto irruzione in due appartamenti, probabilmente serviti da rifugio per i terroristi in fuga. Non sarebbe stato effettuato alcun fermo, secondo i media francesi.

Ore 19.05 – Obama: “Attacco codardo”
Un attacco “codardo e malvagio”, per cui negli Stati Uniti “noi tutto siamo al fianco del popolo francese”. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, a proposito dell’attacco. Obama ha parlato dalla Casa Bianca, a fianco del segretario di Stato John Kerry e del vice presidente Joe Biden.

Ore 18.51 – Renzi: “Serve inziativa dell’Ue”
“Dovremo riprendere una iniziativa esplicita come Paese e come Unione europea” dopo l’attentato in Francia. Lo ha detto Matteo Renzi nel corso dell’assemblea Pd alla Camera, sottolineando che serve una “reazione”. “Siamo tutti francesi“, ha aggiunto il premier..

Ore 18.48 – Parigi, in 5.000 a place de la République
Sono al momento più di cinquemila i francesi che si sono riuniti a place de la République, a Parigi, per rendere omaggio alle vittime della strage di stamattina. Lo riferisce Le Figaro, citando fonti della polizia.

Ore 18.26 – Media francesi: “Nostri giornalisti per salvare Hebdo”
Radio France, Le Monde, France Télévisions hanno offerto i loro giornalisti per aiutare Charlie Hebdo a “continuare a vivere”. Lo scrive il quotidiano britannico Guardian citando il comunicato dei media francesi. Si moltiplicano sui social network le manifestazioni di solidarietà nei confronti del settimanale.

Ore 18.01 – Turchia, giornali islamici giustificano l’attentato
Due quotidiani islamici turchi vicini al governo del presidente Recep Tayyip Erdogan oggi avrevbbero “giustificato” il sanguinoso attacco terroristico contro Charlie Hebdo, secondo l’interpretazione di Hurriyet online. Yeni Akit ha definito la strage un “attacco contro la rivista che ha provocato i musulmani”. E alcuni lettori del quotidiano sulla pagina Facebook hanno elogiato gli assassini. Successivamente il giornale ha cambiato il titolo della notizia sul proprio sito in “Grande provocazione a Parigi”. Anche Turkiye ha titolato nell’edizione internet “Attacco contro la rivista che ha insultato il profeta”, suscitando una valanga di proteste sulle reti sociali e venendo accusato di voler “giustificare un attacco terroristico”. Turkiye ha quindi modificato a sua volta il titolo in “Attacco contro la rivista che ha pubblicato orrendi disegni sul nostro profeta”.

Ore 18.00 Le Pen: “E’ integralismo islamico”
“Bisogna dire basta all’ipocrisia e chiamare le cose con il loro nome: è una strage perpetrata dall’integralismo islamico”: lo afferma Marine Le Pen. La leader del Fronte condanna “l’odioso attentato” che ha colpito Charlie Hebdo ed esorta tutti i francesi a schierarsi per “la difesa della libertà di stampa”.

Ore 17.18 – Napolitano: “Gesto vile contro nostra civiltà”
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al presidente della Repubblica francese, François Hollande, il seguente messaggio: “Desidero esprimere la mia più ferma condanna nei confronti di un gesto vile ed esecrabile, che non colpisce semplicemente un giornale, ma uno dei pilastri sui quali si basa la nostra civiltà, la libertà di stampa”.

Ore 17.16 – Houellebecq posto sotto protezione
Lo scrittore Michel Houellebecq è stato posto sotto protezione della polizia e i locali della casa editrice Flammarion, che hanno pubblicato il suo ultimo romanzo Sottomissione in cui lo scrittore immagina una Francia governata da un presidente musulmano secondo le leggi dell’Islam più conservatore, sono stati evacuati per motivi di sicurezza.

Ore 17.01 – Falso allarme a El Pais, giornalisti rientrati
Era un falso allarme il pacco sospetto recapitato oggi a El Pais, a causa del quale la polizia ha evacuato poco dopo le 15.00 l’edificio di via Miguel Yuste. Lo si apprende dall’account Twitter dello stesso quotidiano, dove i giornalisti sono rientrati al lavoro. Dopo il falso allarme scattato a El Pais, intorno alle 15.45 sono state evacuate anche le sedi di Libertad Digital, esRadio, 20 minutos e El Economista, per la presenza di pacchi sospetti, poi rivelatisi tutti falsi allarmi.

Ore 16.56 – Esperti: “Assalitori addestrati militarmente”
Il modo in cui hanno agito gli assalitori dimostra che hanno avuto un addestramento avanzato di tipo militare. Lo dichiarano ex ufficiali della polizia francesi, riporta Le Figaro. “Lo si vede chiaramente dal modo in cui tengono le armi, da come avanzano in modo calmo e freddo. Hanno di certo ricevuto una formazione di tipo militare”, afferma una fonte. Un altro ex poliziotto sottolinea “il loro sangue freddo: sono stati addestrati in Siria, Iraq o altrove, forse persino in Francia”.

Ore 16.21 – Testimone: “Cambiata auto dopo incidente”
I terroristi hanno cambiato auto dopo essere andati a sbattere contro un marciapiede in rue de Meaux. Lo ha raccontato ai media un testimone che si trovava in una panetteria nella stessa strada. Jeremy ha visto i terroristi andare a sbattere, quindi lasciare la macchina e “prendere una Clio di colore chiaro, parcheggiata lì dietro, al grido di “Allah è con noi”. “Erano incappucciati e avevano dei kalashnikov”, ha detto. A bordo della Clio i terroristi sono poi fuggiti verso porte de Pantin.

Ore 16.04 – Manifestazioni in tutta la Francia
Numerose manifestazioni e raduni di sostegno a Charlie Hebdo e in difesa della libertà d’espressione sono organizzati per oggi pomeriggio e stasera in Francia. A Parigi, il Sindacato nazionale dei giornalisti invita a ritrovarsi alle 18 sulla place de la Republique. Alla stessa ora, su iniziativa dello stesso sindacato, sono convocate manifestazioni a Lille, Lione, Bordeaux, Montpellier, Tolosa, Nimes e Rennes. Un raduno è in programma anche a Strasburgo, non lontano dal Parlamento europeo.

Ore 15.54 – Tra le vittime l’economista Bernard Maris
Tra le vittime c’è anche l’economista ed editorialista Bernard Maris. Collaboratore di diversi settimanali e della radio France Info, aveva una rubrica di economia sul settimanale satirico. Nel numero odierno di Charlie Hebdo è pubblicata una sua recensione, molto positiva, del libro di Michel Houellebecq Sottomissione, che immagina una Francia governata da un partito islamista.

Ore 15.41 – Madrid, evacuata la sede di El Pais
La sede del quotidiano spagnolo El Pais a Madrid è stata evacuata poco prima delle 15 per la presenza di un pacco sospetto. Lo riporta sul proprio sito web l’agenzia di stampa spagnola Europa Press, citando fonti di El Pais, secondo cui un uomo avrebbe portato stamattina il pacco, che la polizia sta ora analizzando.

Ore 15.35 Obama: “Attacco orribile”
Il presidente americano Barack Obama condanna “con forza l’orribile sparatoria negli uffici di Charlie Hebdo”, e afferma di aver dato direttive alla sua amministrazione affinché fornisca “ogni assistenza necessaria per contribuire a portare questi terroristi davanti alla giustizia”. Lo si legge in una nota della Casa Bianca.

Ore 15.07 – Polizia nelle banlieue
Il Raid, l’unità d’assalto della polizia francese, è stato dispiegato nel dipartimento di Seine-Saint-Denis, banlieue nord-orientale di Parigi, dove si concentrano le ricerche delle forze dell’ordine dopo l’attacco. Lo riferisce Le Figaro. Nel marzo 2012 le teste di cuoio del Raid furono protagoniste dell’assedio al terrorista di Tolosa, Mohammed Merah, poi ucciso.

Ore 15.02 – Merkel: “Atto abominevole”
“Questo atto abominevole non è soltanto un attacco alla vita dei cittadini francesi e alla loro sicurezza. È anche un attacco alla libertà di parola e di stampa, elementi fondamentali della nostra cultura libera e democratica. Non lo si può giustificare in nessuna maniera”. Così la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Ore 14.45 – Tremila poliziotti per la caccia ai fuggiaschi
Circa 3mila agenti di polizia sono stati mobilitati per dare la caccia ai terroristi – che sarebbero 3 – responsabili dell’attacco. Lo riferisce Le Monde. Gli assalitori hanno nel frattempo abbandonato nella zona di Pantin la Citroen nera a bordo della quale erano fuggiti.

Ore 14.34 – Usa: “Pronti ad aiutare la Francia”
Gli Stati Uniti sono determinati ad aiutare la Francia a portare i responsabili dell’attacco, ha affermato il portavoce della Casa Bianca. La Francia, ha detto il portavoce Josh Earnest alla Cnn, è una “coraggiosa alleata” degli Usa nella lotta all’estremismo islamico e “sappiamo che non sarà intimidita da questo atto terribile“.

Ore 14.32 – Alfano convoca Comitato antiterrorismo
Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha convocato il Comitato di analisi strategica Antiterrorismo per oggi alle 16.30. Il Comitato, composto dagli esperti di antiterrorismo di forze dell’ordine e intelligence, esaminerà “con grande attenzione” la minaccia terroristica alla luce del gravissimo attacco avvenuto a Parigi.

Ore 14.15 Il direttore Charb “previde” l’attentato
Appare quanto mai amara oggi, e quasi profetica, la vignetta di Charb – il direttore di Charlie Hebdo ucciso nell’attacco – pubblicata nei giorni scorsi. “Ancora nessun attentato in Francia”, si legge sul disegno, mentre un talebano armato risponde: “Aspettate. Abbiamo tempo fino a fine gennaio per farci gli auguri”.

Ore 14.14 – Testimone: “Dicevano di essere di Al Qaeda”
“Parlavano perfettamente francese”, “hanno rivendicato di essere di Al Qaeda“. Questa la testimonianza della vignettista Coco, presente all’attacco al sito web de L’Humanité. Questo il suo racconto: “Ero andata a cercare mia figlia al kindergarten. Giungendo davanti alla porta del palazzo del giornale, due uomini incappucciati ed armati ci hanno brutalmente minacciato. volevano entrare, salire. Ho aperto la porta con il codice numerico. Hanno sparato su Wolinski, Cabu…. E’ durato 5 minuti…. Mi ero rifugiata sotto la scrivania… Parlavano perfettamente francese….hanno rivendicato di essere di Al Qaeda”.

Ore 14.01 – Consiglio culto musulmano: “Atto barbaro”
In una nota, il Consiglio del culto musulmano francese condanna l’attacco a Charlie Hebdo, un “atto barbaro” contro “la democrazia”.

Ore 13.49 – L’Isis aveva chiesto di attaccare la Francia
Lo Stato islamico aveva fatto appello ai “lupi solitari” transalpini a colpire la Francia, in risposta ai raid in Siria e Iraq, in un video pubblicato il 19 novembre. L’appello era diretto ai “musulmani francesi“, invitati anche a espatriare per unirsi all’Isis. Altre minacce alla Francia sono arrivate da Al Qaeda, per l’offensiva in Mali.

Ore 13.45 – Trovata abbandonata l’auto degli assalitori
L’auto con cui i responsabili dell’attacco sono fuggiti è stata ritrovata per strada nel 19° arrondissement di Parigi, estremità nordest della città. Lo riferisce il sito di Le Parisien. Secondo altri media online, gli uomini in fuga avrebbero assalito un altro automobilista in quell’area.

Ore 13.28 – Giornalisti in fuga sui tetti di Parigi
Alcuni giornalisti e dipendenti del settimanale sono fuggiti sui tetti. Ma non hanno dimenticato i ‘ferri del mestiere’, così con la telecamera hanno ripreso la fuga. Le immagini rimbalzano già sul web. Le riporta il canale televisivo francese i-tele. I giornalisti mostrano volti tirati e pallidi mentre si accucciano dietro le grondaie che offrono loro riparo dal tiro degli assalitori.

Ore 13.27 – Renzi: “Violenza perderà sempre”
“Orrore e sgomento per la strage di Parigi, vicinanza totale a Francois Hollande e Anne Hidalgo in questo momento terribile”. Così il premier Matteo Renzi. “La violenza perderà sempre – afferma – contro la libertà e la democrazia”.

Ore 13.25 – Esultano i sostenitori dell’Is sui social
Non c’è ancora una rivendicazione attendibile, ma sui social network tra i sostenitori dei jihadisti dello Stato islamico cominciano a spuntare hashtag dedicati alla vicenda e messaggi di esultanza. “Sono finiti per sempre i tempi in cui agli insulti all’Islam in Europa si rispondeva solo con manifestazioni di condanna da milioni di persone”, ha scritto un utente di Twitter che trasmette spesso messaggi a sostegno dell’Is. Un altro sostenitore dell’autoproclamato Califfato suggerisce ai “lupi solitari” di colpire “la testa del serpente in Danimarca”, con un riferimento al quotidiano danese Jyllands-Posten, che pubblicò per primo caricature blasfeme di Maometto a settembre del 2005.

Ore 13.08 – Gli assalitori: “Vendicheremo il Profeta”
Armati di kalashnikov, gli assalitori urlavano “Vendicheremo il profeta”, hanno raccontato testimoni citati dai media francesi.

Ore 12.54 – Hollande: “Attentato terroristico”
Si tratta di “un attentato terroristico: non c’è alcun dubbio”.Così il presidente francese Francois Hollande, parlando ai giornalisti davanti al luogo dell’attacco: “Diversi attentati sono stati sventati nelle scorse settimane”.


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08/01/2015 00:59

Charlie Hebdo, la rivista che con le sue vignette ha fatto infuriare l'Islam e non solo
Nel mirino del giornale sia Maometto sia la Chiesa cattolica. E pure Hollande. Pochi giorni fa un disegno "premonitore"


18:20 - Le sue vignette da tempo fanno discutere. Soprattutto quelle che prendono di mira il fondamentalismo islamico e che sono valse ai giornalisti minacce e attentati. Charlie Hebdo, la cui redazione ha subito un attacco armato che ha causato morti e feriti, è un settimanale satirico senza pubblicità, più volte finito nel mirino. Tra le vittime della sua satira non solo Maometto ma anche la Chiesa Cattolica, Papa Francesco e François Hollande.




Il giornale uscì in edicola per la prima volta nel 1970. Le prime caricature di Maometto risalgono al febbraio 2006. Alla fine del 2011, la redazione viene completamente distrutta da un incendio doloso e il sito del giornale piratato dopo un numero speciale.

Ancora nel settembre del 2012, la sede fu blindata dalla polizia dopo le minacce per la pubblicazione di vignette ispirate al film anti-islam "L'Innocenza dei musulmani" che all'epoca stava infiammando il mondo islamico.

Charlie Hebdo ha una tiratura media settimanale di 100mila copie, con 15mila abbonati.

Il disegno "premonitore" - Appare quanto mai amara oggi, e quasi profetica, la vignetta di Charb, il direttore di Charlie Hebdo ucciso nell'attacco alla sede del giornale, pubblicata nei giorni scorsi. "Ancora nessun attentato in Francia", si legge sul disegno, mentre un talebano armato risponde: "Aspettate. Abbiamo tempo fino a fine gennaio per farci gli auguri".


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08/01/2015 01:02

Re:
Etrusco, 08/01/2015 00:49:

[SM=x44471]


La notizia è incredibile, sembra tutto assurdo, un giornale di satira distrutto da una tragedia senza senso [SM=x44471]

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08/01/2015 01:35

I 4 feriti gravi detto a matrix sembra che non siano in pericolo di vita, la Francia è in subbuglio, la televisione Italiana parla di blitz di cattura già avvenuto, mentre France 24 in diretta parla di blitz in corso, un avvenimento che dice tutto! o si prendono provvedimenti pesanti contro questa gente, o non sò come và a finire?
Libertà di stampa? mà pensa tè che io nel mio paese devo chiedere la libertà di stampa! a 4 beduini di m...a!!
Vediamo la Francia come reagisce? mà penso che stavolta reagirà pesantemente.
Questi si sono stancati di fare la guerra là da loro, e adesso vengono quà da noi ad imporre i loro credi con la violenza.
In 10 ore neanche li hanno scovati, se succedeva quà da noi erano ancora in riunione di governo x discutere il da farsi.
Matrix trasmissione penosa, conduttore da mandare a pulire i cessi, fà pietà!!
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08/01/2015 07:59

Possiamo solo incolpare noi stessi e il nostro lassismo impregnato di condiscendenza, tolleranza ed apertura ad altre "culture", indifferentemente.
Lo spropositatamente definito "antirazzismo" lo stiamo pagando caro.

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08/01/2015 10:38

Re:
Quak150, 08/01/2015 07:59:

Possiamo solo incolpare noi stessi e il nostro lassismo impregnato di condiscendenza, tolleranza ed apertura ad altre "culture", indifferentemente.
Lo spropositatamente definito "antirazzismo" lo stiamo pagando caro.



No no! non incolpiamo noi stessi, incolpiamo questi assassini che mascherano la loro ferocia dietro una religione(allah), questi se ne approffittano della democrazia e la libertà di noi occidentali, e hanno capito che in certi paesi sono pure difesi(italia)ieri notte a Matrix un parlamentare(origini arabe) del PD si arrampicava sui muri difronte a Salvini che diceva la realtà odierna.
A Parigi sti vignettisti rischiavano grosso, in Francia la presenza islamica è più numerosa che qui in italia, mà se andiamo avanti di questo passo non lo sò?
La soluzione è una sola: TOLLERANZA ZERO! con tutti!! il più bravo potrebbe essere il più pericoloso!
Difendiamo la nostra civiltà! da questi cammellari!!! [SM=x44451]

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08/01/2015 15:07

Fermo restando che chi usa il mitra per avere ragione può scegliere quale aggettivo mettersi: stupido, fanatico, imbecille, vigliacco cretino(ma anche tutti insieme), ho visto qualche vignetta del settimanale e certamente non era figlia del fine umorismo inglese, e sicuramente a volte confondeva la libertà di stampa con la libertà di dire cretinate.
Ovviamente se uno dice cretinate tra parentesi offensive non viene preso a mitraglia, ma un po' hanno loro acceso la miccia, e hanno dato il verso a dei pazzi per uccidere senza pietà. Che vengano presi e giudicati nella maniera più adeguata, senza fare azioni di pancia ma di cevello e facendo in modo che siano proprio i loro che li consegnino, solo così li fermeremo, quando questi terroristi verranno isolati e cacciati dalla loro stessa gente.
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08/01/2015 15:41

La loro stessa gente... La loro gente, finora, li ha condannati ed ha preso le distanze... A PAROLE. Però, contro queste parole, ci sono (finora) soltanto dei fatti (gravissimi). A questo punto, dalla "loro gente" mi aspetto (se questa gente vuole recuperare un po' di credibilità) dei fatti un po' più incisivi: cooperazione aperte e (sopratutto) pubblica, indicazioni e denunzie sopratutto utili a identificare i mandanti. Gli assassini debbono trovarsi con il vuoto intorno, vuoto creato proprio da chi, secondo loro, dovrebbe fiancheggiarli, essere loro complice.
Parlare... anch'io posso parlare tanto, posso perfino dire che ho vinto 50 milioni al superenalotto. Solo che, purtroppo, non è vero. E nessuno può provare il contrario.
G.
[SM=x44492]
[Modificato da giogio232323 08/01/2015 15:42]

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Chi sa fa. Chi non sa insegna. Chi non sa insegnare, dirige. Chi non sa neanche dirigere è del tutto incompetente; può darsi alla politica.
Giorgione (credo, nonno del forum...)

Vecchietto, sì. Ma le belle fanciulle continuo ad apprezzarle, finchè dura la Grazia Divina...

Io sono un coglione... Continuo ad esserlo anche dopo che il cainano si è ritirato. Spero per sempre.
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08/01/2015 16:50

Ciao, non si tratta di parlare, ma di fare, da che mondo è mondo la guerriglia e il terrorismo non si vince coi soldati ma non dando rifugio a chi colpisce, vedi il terrorismo delle brigate rosse, finchéavranno l'appoggio tacito della loro stessa gente non verranno mai sconfitti, hai voglia a mandare polizioni alle balenieu, giocano in casa,li appoggiano li nascondono. Bisogna spingere chi la pensa diversamente a esporsi e difenderli, non pensate che l'Islam sia tutto monolitico, però se uno vede i borbandamenti in Palestina pensa che sia colpa dell'occidente(generalizzando), come fai tu dicendo che sia colpa dei mussulmani in genere, invece la volpa è di 3 pazzi che npn sanno neanche leggere il Corano.
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08/01/2015 17:05

Re:
masnut, 08/01/2015 15:07:

Fermo restando che chi usa il mitra per avere ragione può scegliere quale aggettivo mettersi: stupido, fanatico, imbecille, vigliacco cretino(ma anche tutti insieme), ho visto qualche vignetta del settimanale e certamente non era figlia del fine umorismo inglese, e sicuramente a volte confondeva la libertà di stampa con la libertà di dire cretinate.
Ovviamente se uno dice cretinate tra parentesi offensive non viene preso a mitraglia, ma un po' hanno loro acceso la miccia, e hanno dato il verso a dei pazzi per uccidere senza pietà. Che vengano presi e giudicati nella maniera più adeguata, senza fare azioni di pancia ma di cevello e facendo in modo che siano proprio i loro che li consegnino, solo così li fermeremo, quando questi terroristi verranno isolati e cacciati dalla loro stessa gente.



Si! Aspetta che li caccia la loro stessa gente! mi sà che frà un pò ti cacciano loro a tè, con quella gente và usato occhio x occhio, dente x dente, spero che i Francesi adesso li facciano penare tutti, soltanto che non è finita , questi 2 pazzi và a finire che si fanno saltare x aria, facendo altre vittime. Presi e giudicati con la corda al collo come fanno loro, solo cosi' li fermeremo. Ripeto TOLLERANZA ZERO!
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08/01/2015 17:12

Re: Re:
pliskiss, 08/01/2015 17:05:



Si! Aspetta che li caccia la loro stessa gente! mi sà che frà un pò ti cacciano loro a tè, con quella gente và usato occhio x occhio, dente x dente, spero che i Francesi adesso li facciano penare tutti, soltanto che non è finita , questi 2 pazzi và a finire che si fanno saltare x aria, facendo altre vittime. Presi e giudicati con la corda al collo come fanno loro, solo cosi' li fermeremo. Ripeto TOLLERANZA ZERO!



E voglio vedere se hai un qualche amico o parente che fà le vignette e te lo ammazzano cosi! sono convinto che non saresti cosi' benevolo.
Te li giudichi e li metti in galera, loro ti giudicano e ti tagliano la gola! a forza di scherzare col fuoco ci si brucia.
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08/01/2015 17:35

Re: Re: Re:
pliskiss, 1/8/2015 5:12 PM:

pliskiss, 08/01/2015 17:05:



Si! Aspetta che li caccia la loro stessa gente! mi sà che frà un pò ti cacciano loro a tè, con quella gente và usato occhio x occhio, dente x dente, spero che i Francesi adesso li facciano penare tutti, soltanto che non è finita , questi 2 pazzi và a finire che si fanno saltare x aria, facendo altre vittime. Presi e giudicati con la corda al collo come fanno loro, solo cosi' li fermeremo. Ripeto TOLLERANZA ZERO!



E voglio vedere se hai un qualche amico o parente che fà le vignette e te lo ammazzano cosi! sono convinto che non saresti cosi' benevolo.
Te li giudichi e li metti in galera, loro ti giudicano e ti tagliano la gola! a forza di scherzare col fuoco ci si brucia.


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08/01/2015 17:48

speriamo li prendano vivi a questi terroristi islamici e poi che vengano fatti a pezzettini molto lentamente

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Vincitore del Concorso:
Iper Spettegules 2015
IperUtente 2015
08/01/2015 17:58

Re:
their, 08/01/2015 17:48:

speriamo li prendano vivi a questi terroristi islamici e poi che vengano fatti a pezzettini molto lentamente



Strano! ma concordo. [SM=x44458]
Tirate fuori le catene domani nevica [SM=x44451]
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08/01/2015 19:16

Re:
Quak150, 08/01/2015 07:59:

Possiamo solo incolpare noi stessi e il nostro lassismo impregnato di condiscendenza, tolleranza ed apertura ad altre "culture", indifferentemente.
Lo spropositatamente definito "antirazzismo" lo stiamo pagando caro.




Dopo due secoli di tentativi dobbiamo prendere atto che l'integrazione tra culture diverse non è possibile, almeno non come si pensava, va rivisto tutto, anche se una parte degli extracomunitari riescono a integrarsi civilmente accettando usi e costumi di chi li ospita dando casa, lavoro e una vita dignitosa come non potrebbero mai avere nelle loro madrasse mediorientali.
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Vincitore concorsi:
IperCazzaro 2015
Indovinelli Mondiali 2014
08/01/2015 19:31

va beh quelli sono terroristi mica rappresentano l'intera islam

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